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Autore: Hyperviolet Pixie    16/02/2011    2 recensioni
«Narcissa è un osso particolarmente duro. Non vorrei mai averla come suocera.»
«Hai esattamente centrato il punto, Theo. Ho sposato Draco, non sua madre. E ora vedi di trovare un cavillo che mi permetta di divorziare e ottenere qualcosa per il mantenimento di Scorpius.»
Theodore annuì con fare grave e afferrò il contratto prematrimoniale che Astoria gli stava porgendo.
«E non dirlo a mia sorella.» concluse Astoria con espressione colpevole.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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II

Extreme solution


Di nuovo lunedì e di nuovo davanti a quel portone, Harry Potter si trovò a maledire per la settima volta in due giorni quella famiglia. Se l'era trovata tra capo e collo all'improvviso ed l'unico motivo che l'aveva portato a odiare il lavoro che tanto aveva sognato di fare da sempre.
Alzò la mano lentamente e, come se gli costasse una fatica inaudita, afferrò il battente dell'ingresso e lo fece battere contro il ferro sottostante con una flemma che non gli si addiceva. Ritardare il momento in cui si sarebbe dovuto confrontare con quella donna, si domandò, era l'unica cosa giusta da fare? No, forse avrebbe dovuto ucciderla, ammazzarla, squartarla e occultarne il corpo. Sì, quella era decisamente l'unica alternativa.
In quel momento, sentendo dei passi concitati che si affrettavano verso la porta, il ragazzo cominciò a sperare che Narcissa Malfoy cadesse da una delle sue adorate scarpette tacco 12 e si rompesse l'osso del collo. Un maggiordomo in livrea, così ora si divertiva a chiamare gli Elfi Domestici emancipati grazie alla sua amica Hermione, stranamente, gli aprì la porta e lo fece accomodare all'interno accompagnandolo in una delle salette in cui i padroni di casa ricevevano gli ospiti.
«La prego di attendere qui un attimo, Potter Signore!» disse accomiatandosi con un breve inchino nervoso. Probabilmente quello era l'unico elfo che non parlava costantemente in terza persona.
Harry si guardò attorno forse cercando qualche oggetto contundente da usare per rimuovere dal mondo quella piaga.
«Potter? Che stai facendo con l'attizzatoio in mano?» la voce strascicata di Draco Malfoy lo raggiunse facendolo arrossire. Poggiò in tutta fretta l'arnese e si girò con un sorriso colpevole stampato in faccia.
«Pensavo di dover scortare tua madre oggi.» gli spiegò ringraziando Dio e tutti i Santi che la donna non fosse presente per indurlo a macchiare col suo sangue purissimo la sua immacolata fedina penale.
«Mia madre fa un po' a tutti quest'effetto.» convenne Draco stringendosi nelle spalle come se non arrivasse a capire come mai fossero in molti a desiderare la morte della sua genitrice.
«Dove ti devo accompagnare oggi?».
«Affari, Sfregiato. Meno sai e me...»
« E meglio stai. Lo so, furetto. » concluse sconsolato.


*


Astoria Greengrass, ormai divenuta signora Malfoy, si incontrò con il suo avvocato Theodore Nott appena due settimane più tardi del loro precedente incontro. Come sempre, onde evitare equivoci e pettegolezzi, si erano dati appuntamento in un bar babbano dove la probabilità di incontrare gente che li conoscesse o che loro conoscevano diventava molto più che scarsa. Astoria non riservava nessun rancore ai Babbani e nemmeno ai Nati Babbani, però doveva ammettere di sentirsi avvolta da un costante segno di disagio ogni volta che si trovava in mezzo a loro.
Erano così diversi, così moderni, così strambi che certe volte si trovava a dare ragione al marito (che sperava di poter definire presto ex marito).
Per meglio mimetizzarsi tra loro aveva trasfigurato la lunga veste verde smeraldo con i ricami argentati che portava quel giorno in un paio di pantaloni e in una maglietta a maniche corte che aveva visto indosso a una donna che le era passata affianco mentre attendeva Theodore.
Theodore era arrivato con un ghigno tipicamente serpeverde stampato sul volto e l'aveva fatta accomodare al tavolo.
«Buone notizie?» chiese Astoria cercando di nascondere la speranza che serbava dentro di sé.
«Pessime.» replicò l'avvocato guadagnandosi un'occhiata storta. «Non puoi divorziare.»
Astoria sgranò gli occhi e si trovò subito a immaginare una vita vissuta con Narcissa Malfoy al proprio fianco. No, non avrebbe visto il giorno in cui Scorpius avrebbe varcato il muro tra i binari nove e dieci per recarsi a Hogwarts dal momento che si sarebbe suicidata prima. O dal momento che sarebbe finita ad Azkaban per essersi macchiata del sangue della suocera. Si trovò addirittura a pensare a come fosse Azkaban senza Dissennatori ad ogni angolo.
«Come no?» le uscì una specie di vocina isterica che sperò di non sentire mai più.
«Beh, puoi divorziare ma ti ritroveresti senza un soldo, senza figlio, senza casa. Il contratto parla chiaro Astoria. Scorpius rimarrebbe con i Malfoy e tu potresti vederlo solamente alle feste comandate. Anzi, nemmeno a tutte.»
«Avrei dovuto leggerlo bene quel contratto, Theodore.» sbuffò amareggiata. «Sono stata così sciocca, così cieca! Mi sono fidata di Narcissa. Mi sembrava ancora umana. E Lucius era così amabile con me...»
Theodore si trovò a fissarla stranito. Non aveva mai sentito definire Narcissa umana e Lucius amabile da nessuno prima di quel giorno. Sapeva che Narcissa poteva trasformarsi in una madre amorevole, ma in una suocera umana mai.
«Mi hanno fottuta, Theo. Scusa il termine.»
«Sei stata ingenua, ma posso benissimo capire. Eri innamorata ma soprattutto incinta e Narcissa ha approfittato delle tue condizioni. Penso che mi comporterei come hai fatto tu se dovesse succedere qualcosa del genere con Daphne.» concluse Theodore stringendosi nelle spalle.
Astoria, che ben conosceva l'intricata situazione sentimentale della sorella, non disse nulla cercando di dissimulare l'espressione scettica che era sicura di essersi stampata in faccia.
«E ora che faccio?» chiese riportando la conversazione al problema originale.
«C'è sempre l'annullamento.» ghignò Theodore facendo capire ad Astoria finalmente quale fosse il cavillo aggirabile.
«E come faccio ad ottenerlo?»
«Ci sono molteplici modi. In ogni caso, ottenendo l'annullamento, il matrimonio sarà come se non fosse mai stato celebrato e dal momento che tu sei la madre, Scorpius rimarrà a te.»
E finalmente Astoria si sentì libera di sorridere.


*


Un bacio infuocato le stava facendo dimenticare addirittura il suo nome. Lo ricambiò con tutta la passione che sembrava possedere.
Blaise.
L'unico nome che riusciva a ricordare era il suo. Lì, mentre il ragazzo le stava arroventando la pelle con quei baci sempre più audaci, lei non riusciva a fare altro che a ripeterlo.
Blaise.
Aveva giurato a se stessa non ricaderci più, eppure non sapeva come né perché puntualmente si ritrovava a casa di lui, poi nella stanza di lui e infine nel letto di lui.
Sempre se riuscivano ad arrivarci, al letto.

Daphne.
Ok, aveva appena appurato di ricordarsi perfettamente il suo nome, tuttavia doveva esserci qualcos'altro che dimenticava. Slacciò i primi bottoni della camicia di Blaise, lentamente. Gli posò dei baci lì sulla pelle che era riuscita a scoprire.
Tornò a dedicarsi alle labbra quando effettivamente si rese conto che c'era davvero qualcosa che le sfuggiva. Le mani di Blaise avevano appena cominciato a slacciarle il vestito. Si sentiva irrequieta, ma non riusciva a capire cosa stava dimenticando.
Ma fu solo nel momento in cui rimase in biancheria con il vestito raggomitolato attorno alle caviglie che ricordò.

Theodore.
«Oh. Ma io sono fidanzata.» si ricordò improvvisamente sentendosi veramente stupida. Si toccò le labbra gonfie con la punta delle dita e scattò subito in piedi per rivestirsi.
«Ma va?» esordì con tono palesemente ironico Blaise che la ragazza aveva lasciato lì in preda a un desiderio insoddisfatto.

_______

Angolino dell'autrice:

dopo le recenti recensioni, ho deciso di dare qualche speranza in più a questa storia. Per questo motivo ho deciso di allungarla. Non dico che sarà una mega storia di un centinaio di capitoli, ma sicuramente non avrà i pochi capitoli che avevo in mente. Ho deciso un po' di riformarla, di complicarla e di fare tutto ciò che è in mio possesso per togliere la demenzialità che il titolo suggerisce ahahah in ogni caso spero sia di vostro gradimento.
Il titolo "Extreme Solution" si riferisce sia al fatto che Harry vorrebbe squartare Narcissa piuttosto che lavorare ancora per lei e per il divorzio o annullamento che Astoria vorrebbe ottenere.
In ogni caso sono confusa su una cosa. Come diavolo si chiama Astoria in realtà? Astoria o Asteria?
Ovviamente io l'ho cominciata a chiamare Astoria e penso che continuerò così anche se dovessi scoprire che il suo nome vero è l'altro.
Aiutatemi a scoprire la verità ahaha
Fatemi sapere <3
Grazie tutti quelli che hanno recensito, inserito tra preferiti, seguite e ricordate questa infima storiella.
Risponderò privatamente.
Fay :)

   
 
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