II
Extreme solution
Di
nuovo lunedì e di nuovo davanti a quel portone, Harry Potter
si
trovò a maledire per la settima volta in due giorni quella
famiglia.
Se l'era trovata tra capo e collo all'improvviso ed l'unico motivo
che l'aveva portato a odiare il lavoro che tanto aveva sognato di
fare da sempre.
Alzò
la mano lentamente e, come se gli costasse una fatica inaudita,
afferrò il battente dell'ingresso e lo fece battere contro
il ferro
sottostante con una flemma che non gli si addiceva. Ritardare il
momento in cui si sarebbe dovuto confrontare con quella donna, si
domandò, era l'unica cosa giusta da fare? No, forse avrebbe
dovuto
ucciderla, ammazzarla, squartarla e occultarne il corpo. Sì,
quella
era decisamente l'unica alternativa.
In
quel momento, sentendo dei passi concitati che si affrettavano verso
la porta, il ragazzo cominciò a sperare che Narcissa Malfoy
cadesse
da una delle sue adorate scarpette tacco 12 e si rompesse l'osso del
collo. Un maggiordomo in livrea, così ora si divertiva a
chiamare
gli Elfi Domestici emancipati grazie alla sua amica Hermione,
stranamente, gli aprì la porta e lo fece accomodare
all'interno
accompagnandolo in una delle salette in cui i padroni di casa
ricevevano gli ospiti.
«La
prego di attendere qui un attimo, Potter Signore!» disse
accomiatandosi con un breve inchino nervoso. Probabilmente quello era
l'unico elfo che non parlava costantemente in terza persona.
Harry
si guardò attorno forse cercando qualche oggetto contundente
da
usare per rimuovere dal mondo quella piaga.
«Potter?
Che stai facendo con l'attizzatoio in mano?» la voce
strascicata di
Draco Malfoy lo raggiunse facendolo arrossire. Poggiò in
tutta
fretta l'arnese e si girò con un sorriso colpevole stampato
in
faccia.
«Pensavo
di dover scortare tua madre oggi.» gli spiegò
ringraziando Dio e
tutti i Santi che la donna non fosse presente
per indurlo a macchiare col suo sangue purissimo la sua immacolata
fedina penale.
«Mia
madre fa un po' a tutti quest'effetto.» convenne Draco
stringendosi
nelle spalle come se non arrivasse a capire come mai fossero in molti
a desiderare la morte della sua genitrice.
«Dove
ti devo accompagnare oggi?».
«Affari,
Sfregiato. Meno sai e me...»
«
E meglio stai. Lo so, furetto. » concluse sconsolato.
*
Astoria
Greengrass, ormai divenuta signora Malfoy, si incontrò con
il suo
avvocato Theodore Nott appena due settimane più tardi del
loro
precedente incontro. Come sempre, onde evitare equivoci e
pettegolezzi, si erano dati appuntamento in un bar babbano dove la
probabilità di incontrare gente che li conoscesse o che loro
conoscevano diventava molto più che scarsa. Astoria non
riservava
nessun rancore ai Babbani e nemmeno ai Nati Babbani, però
doveva
ammettere di sentirsi avvolta da un costante segno di disagio ogni
volta che si trovava in mezzo a loro.
Erano
così diversi, così moderni, così
strambi che certe volte si
trovava a dare ragione al marito (che sperava di poter definire
presto ex marito).
Per
meglio mimetizzarsi tra loro aveva trasfigurato la lunga veste verde
smeraldo con i ricami argentati che portava quel giorno in un paio di
pantaloni e in una maglietta a maniche corte che aveva visto indosso
a una donna che le era passata affianco mentre attendeva Theodore.
Theodore
era arrivato con un ghigno tipicamente serpeverde stampato sul volto
e l'aveva fatta accomodare al tavolo.
«Buone
notizie?» chiese Astoria cercando di nascondere la speranza
che
serbava dentro di sé.
«Pessime.»
replicò l'avvocato guadagnandosi un'occhiata storta.
«Non puoi
divorziare.»
Astoria
sgranò gli occhi e si trovò subito a immaginare
una vita vissuta
con Narcissa Malfoy al proprio fianco. No, non avrebbe visto il
giorno in cui Scorpius avrebbe varcato il muro tra i binari nove e
dieci per recarsi a Hogwarts dal momento che si sarebbe suicidata
prima. O dal momento che sarebbe finita ad Azkaban per essersi
macchiata del sangue della suocera. Si trovò addirittura a
pensare a
come fosse Azkaban senza Dissennatori ad ogni angolo.
«Come
no?» le uscì una specie di vocina isterica che
sperò di non
sentire mai più.
«Beh,
puoi divorziare ma ti ritroveresti senza un soldo, senza figlio,
senza casa. Il contratto parla chiaro Astoria. Scorpius rimarrebbe
con i Malfoy e tu potresti vederlo solamente alle feste comandate.
Anzi, nemmeno a tutte.»
«Avrei
dovuto leggerlo bene quel contratto, Theodore.»
sbuffò amareggiata.
«Sono stata così sciocca, così cieca!
Mi sono fidata di Narcissa.
Mi sembrava ancora umana. E Lucius era così amabile con
me...»
Theodore
si trovò a fissarla stranito. Non aveva mai sentito definire
Narcissa umana e Lucius amabile da nessuno prima di quel giorno.
Sapeva che Narcissa poteva trasformarsi in una madre amorevole, ma in
una suocera umana mai.
«Mi
hanno fottuta, Theo. Scusa il termine.»
«Sei
stata ingenua, ma posso benissimo capire. Eri innamorata ma
soprattutto incinta e Narcissa ha approfittato delle tue condizioni.
Penso che mi comporterei come hai fatto tu se dovesse succedere
qualcosa del genere con Daphne.» concluse Theodore
stringendosi
nelle spalle.
Astoria,
che ben conosceva l'intricata situazione sentimentale della sorella,
non disse nulla cercando di dissimulare l'espressione scettica che
era sicura di essersi stampata in faccia.
«E
ora che faccio?» chiese riportando la conversazione al
problema
originale.
«C'è
sempre l'annullamento.» ghignò Theodore facendo
capire ad Astoria
finalmente quale fosse il cavillo aggirabile.
«E
come faccio ad ottenerlo?»
«Ci
sono molteplici modi. In ogni caso, ottenendo l'annullamento, il
matrimonio sarà come se non fosse mai stato celebrato e dal
momento
che tu sei la madre, Scorpius rimarrà a te.»
E
finalmente Astoria si sentì libera di sorridere.
*
Un
bacio infuocato le stava facendo dimenticare addirittura il suo nome.
Lo ricambiò con tutta la passione che sembrava possedere.
Blaise.
L'unico nome che
riusciva a ricordare era il suo. Lì, mentre il ragazzo le
stava
arroventando la pelle con quei baci sempre più audaci, lei
non
riusciva a fare altro che a ripeterlo.
Blaise.
Aveva
giurato a se stessa non ricaderci più, eppure non sapeva
come né
perché puntualmente si ritrovava a casa di lui, poi nella
stanza di
lui e infine nel letto di lui.
Sempre
se riuscivano ad arrivarci, al letto.
Daphne.
Ok,
aveva appena appurato di ricordarsi perfettamente il suo nome,
tuttavia doveva esserci qualcos'altro che dimenticava.
Slacciò i
primi bottoni della camicia di Blaise, lentamente. Gli posò
dei baci
lì sulla pelle che era riuscita a scoprire.
Tornò
a dedicarsi alle labbra quando effettivamente si rese conto che c'era
davvero qualcosa che le sfuggiva. Le mani di Blaise avevano appena
cominciato a slacciarle il vestito. Si sentiva irrequieta, ma non
riusciva a capire cosa stava dimenticando.
Ma
fu solo nel momento in cui rimase in biancheria con il vestito
raggomitolato attorno alle caviglie che ricordò.
Theodore.
«Oh. Ma io sono
fidanzata.» si ricordò improvvisamente sentendosi
veramente
stupida. Si toccò le labbra gonfie con la punta delle dita e
scattò
subito in piedi per rivestirsi.
«Ma va?» esordì
con tono palesemente ironico Blaise che la ragazza aveva lasciato
lì
in preda a un desiderio insoddisfatto.
_______
Angolino dell'autrice:
dopo le recenti
recensioni, ho deciso di dare qualche speranza in più a
questa storia. Per questo motivo ho deciso di allungarla. Non dico che
sarà una mega storia di un centinaio di capitoli, ma
sicuramente non avrà i pochi capitoli che avevo in mente. Ho
deciso un po' di riformarla, di complicarla e di fare tutto
ciò che è in mio possesso per togliere la
demenzialità che il titolo suggerisce ahahah in ogni caso
spero sia di vostro gradimento.
Il titolo
"Extreme Solution" si riferisce sia al fatto che Harry vorrebbe
squartare Narcissa piuttosto che lavorare ancora per lei e per il
divorzio o annullamento che Astoria vorrebbe ottenere.
In ogni
caso sono confusa su una cosa. Come diavolo si chiama Astoria in
realtà? Astoria o Asteria?
Ovviamente
io l'ho cominciata a chiamare Astoria e penso che continuerò
così anche se dovessi scoprire che il suo nome vero
è l'altro.
Aiutatemi
a scoprire la verità ahaha
Fatemi
sapere <3
Grazie
tutti quelli che hanno recensito, inserito tra preferiti, seguite e
ricordate questa infima storiella.
Risponderò
privatamente.
Fay :)