PARLANDO con TE

Un uomo guardava davanti a sé, prevedendo l’imminente tramonto.

Aveva l’aria stanca, nonostante il suo fosse un volto ancora giovane.

Aveva la testa poggiata su una mano e i capelli rossi striati di grigio la ricoprivano.

Davanti a lui una lapide bianca sembrava risplendere di luce propria e le scritte in rilievo gettavano leggere ombre sul marmo sottostante.

-Ciao, Hermione. Sì, lo so che è da un po’ che non ci sentiamo. Mi dispiace, ho avuto da fare. C’era Rosie che mi aveva chiesto di guardare la sua bambina. Sì, è cresciuta dall’ultima volta che l’ho vista. Tutta la mamma.. e perciò la nonna.. – aggiunse, scuotendo la testa come faceva da giovane e lei lo sorprendeva con i suoi ragionamenti assurdamente azzeccati.

-Invece Hugo mi ha detto che ci sono alcuni problemi al Ministero ma insomma, niente di che. Semplicemente qualche intoppo nel far approvare la legge sugli Elfi Domestici.. ha detto che sarebbe servita la mamma.. ci credo è talmente ovvio da essere stupida come ripetizione.
Dannazione, Hermione, mi manchi un sacco. Sì, lo so che ci rivedremo presto. Ma svegliarsi ogni mattina con il letto vuoto accanto a me è.. doloroso.- l’uomo chiuse gli occhi, tacendo qualche istante mentre un sorriso amaro gli attraversava il volto.  Ricominciò a parlare quasi subito, riaprendo gli occhi azzurro cielo.

- Questa sera vado a cena da Harry e da Ginny. Ovvio che sarò puntuale.. James è il mio figlioccio che dovrei fare, mancare il giorno del suo compleanno?- scoppiò a ridere, alzando gli occhi al cielo.

-Segno ogni giorno sul calendario, da quando sei ... andata. È passato tanto tempo, sai? Eppure, a me sembra ogni giorno più lungo del precedente e ogni ora più dura da sopportare. No, non faccio il vecchio romanticone. Prima di tutto non sono vecchio. Ho cinquantadue anni, non chissà quanto, sai? Ma certo che lo sai. Sai tutto, tu!- aggiunse, con l’aria di chi si da dello sciocco da solo. Rise brevemente, prima di alzare la testa.

- E siccome sai tutto, oh dolce Hermione, saprai anche che devo andare. Ovvio, sono un uomo impegnato. Ti amo. -

Si alzò in piedi prima di accucciarsi di nuovo, ma questa volta davanti alla lapide bianca.
La sfiorò con un dito, passando con insistenza sulle lettere mentre gli occhi gli bruciavano.
Infine, si alzò e si girò, facendo per andarsene. Sembrò ripensarci e si voltò, guardando la tomba con un mezzo sorriso.

-Ciao Fred... ora hai capito come si fa con le donne?-

Mentre Ronald Weasley tornava a casa, guardò l’oggettino argentato che aveva in mano: quando Hermione gliel’aveva regalato un paio d’anni prima non pensava di poterlo trovare così utile.

Doveva ricordarsi di dirle, una volta tornata da Parigi, che effettivamente quella del telefonino era stata l’ennesima idea brillante. 

E' butta, lo so... chiedo umilmente perdono... ma mi andava terribilmente di scriverla.. ^^'' Ron che parla con Hermione.. davanti alla tomba di Fred. Allora... che ve ne pare? (Si protegge mentre la inseguono con le torce e con i sassi... xD) un bacione, Writer96