Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ArashiStorm    17/02/2011    1 recensioni
[old fic]
Potrà mai Shikuza incontrare suo nonno ancora una volta?
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka Doumeki, Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Yūko Ichihara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Title: Triste dolcezza 
Rating: per tutti
Paring: 104
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note: spoilers volume 10
Ecco finalmente l'epilogo. Spero che la storia, nonostante vecchia, vi sia piaciuta nel suo complesso. Se vi va lasciate un vostro parere ^_^

#**#

Pochi secondi dopo le ciglia di Watanuki cominciarono leggermente a muoversi preannunciando il suo imminente risveglio.

“Oi” la voce di Doumeki lo accolse nel mondo dei vivi.

“Ah…” rispose ancora confuso.

“Come va?” chiese ormai come di consuetudine il robusto ragazzo. Era abituato a essere presente al momento dei risveglio dell’amico dopo un qualche strano avvenimento che lo avesse coinvolto.

“…insomma – sussurrò ancora in dormiveglia il giovane mentre tentava di alzare la testa - dove?…”

“EHHHHHHHHHHHHHHHHH?????????” Watanuki si accorse di colpo di trovarsi tra le braccia di Doumeki e ciò che ne derivò non fu nulla di diverso da quello che il giovane arciere si era immaginato…

“WHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! NON PROVARE A TOCCARMI!!!!!!! NON AVVICINARTI NEANCHE CON IL PENSIERO!!!!! CHE MI HAI FATTO ??????” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo allontanandosi dal corpo dell’amico come se fosse un portatore di una pericolosa malattia contagiosa.

Doumeki non si stupì, ma non potè evitare di lasciarsi sfuggire un sospiro leggero che rapidamente si trasformò nel suo solito sorrisetto ironico.

“Adesso sei di nuovo tu, non ci sono dubbi” disse alzandosi in piedi e togliendosi di dosso la polvere dalla divisa.

Watanuki lo osservò per un momento e in un attimo si ricordò cosa fosse successo…

“Allora…sei …sei riuscito a parlargli?” disse con un filo di voce.

Doumeki volse lo sguardo verso il basso dove l’amico era ancora fermo a sedere rivolto verso la tomba di Haruka.

“Si” rispose il ragazzo posando anch'egli gli occhi sulla lapide.

“Bene…- disse solamente il piccolo ragazzo sorridendo – spero che Haruka-san sia felice allora” poi rivolgendo gli occhi all’amico aggiunse “ guarda che l’ho fatto per tuo nonno, sai, non mica per te! Che sia ben chiaro”

“Si certo” ripose l’altro ben sapendo quale fosse la verità.

“Beh ora possiamo andare allora” concluse Watanuki alzandosi in piedi.

“No, c’è un'altra cosa che dobbiamo fare prima” e detto questo afferrò il polso dell’amico e lo trascinò con se verso un altro vialetto.

“EHI! MA CHE FAI? LASCIAMI!” si lamentò il ragazzo come previsto agitandosi come un gatto arrabbiato.

“Eccoci” ripose Doumeki semplicemente fermandosi dopo alcuni metri.

Gli occhi di Watanuki si fecero ancora più grandi per la sorpresa…

“Papà…Mamma…”

Davanti ai suoi occhi c’erano le tombe dei suoi genitori, tombe che da quando era rimasto solo avrebbe voluto andare a vistare, ma a cui non aveva mai potuto avvicinarsi.

Si accucciò davanti alle due lapidi e si avvicinò toccando leggermente la pietra con la mano…era la prima volta che le vedeva…finalmente poteva vedere dove erano stati messi a riposare i suoi adorati genitori…Non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire le lacrime …dapprima cominciarono a scendere lente una ad una, ma con il passare dei secondi i ricordi cominciarono a susseguirsi nella mente del ragazzo e con quelli le lacrime si fecero sempre più intese finchè non si ritrovò come un bambino piangente davanti a quelle due pietre che gli trasmettevano emozioni talmente intense che non poteva contenerle…

Doumeki cercò di allontanarsi un po’, non troppo per non mettere in pericolo il suo protetto, ma allo stesso tempo per permettergli un po’ di privacy, ma venne bloccato dalle parole del giovane inginocchiato.

“Fermati! …tu mi hai permesso di vederti piangere, quindi anche tu puoi fare lo stesso…” disse semplicemente senza guardarlo in volto.

Doumeki ne fu leggermente stupito, ma comunque si avvicinò all’amico e gli pose una mano sulla spalla nel tentativo di consolare la tristezza che ben sapeva scorrere nel corpo del ragazzo.

Rimasero li fermi per alcuni minuti finchè le lacrime di Watanuki non cominciarono a smettere di scendergli dagl’occhi… Una volta fermate le lacrime i due si ritrovarono in un assoluto silenzio, spezzato solamente dal gentile fruscio del vento che faceva muovere delicatamente le fronte degli alberi…

#**#

Alcuni minuti dopo entrambi erano usciti dal cimitero. Doumeki ripensava all’incontro con il nonno mentre Watanuki stava ripensando alle tombe dei due genitori.

La cosa che non capiva era come mai le tombe di due persone della cui famiglia era rimasto solo lui erano così ben tenute, con fiori e incenso…

“Spero che i fiori siano adatti”

“Eh?” Watanuki si volse verso l’amico con uno sguardo che richiedeva ulteriori spiegazioni che il giovane arciere gli fornì poco dopo.

“Non sono fiori che solitamente si usano per le onoranze funebri, ma una volta mi è parso di capire che ti piacessero i fiori di ciliegio quindi ho pensato che sarebbero piaciuti anche ai tuoi genitori” spiegò con molta semplicità.

“Sei stato tu? Perché?”

“Non potevo certo lasciare quelle due povere anime sfortunate che ti hanno generato senza un minimo di onoranza…non è colpa loro se tu non puoi avvicinarti alle loro tombe”

“Non è nemmeno colpa mia, scusa tanto…” ripose seccato il ragazzo intendevo le parole dell’amico come un insulto nei suoi confronti.

“Non era quello che intendevo, lo so bene che non è colpa tua …stupido! Comunque se non vuoi che me ne occupi non lo farò…”

“No scemo, va bene, ma voglio venire anch’io la prossima volta…”

“Con me?” chiese incredulo.

“Per forza … da solo non posso venire…”

“Ok…allora andremo insieme…”

Insieme…come sempre avrebbe voluto aggiungere, ma in fondo sapeva che non ci fosse bisogno di sottolinearlo … anche Watanuki stava cominciando a percepire la presenza dall’arciere come una costante della sua vita e chissà, forse cominciava anche a considerarla una costante piacevole nonostante tutto… Entrambi sapevano di essere legati l’uno all’altro, … erano speculari e complementari, come il giorno e la notte…come i loro poteri… diversi, ma con un destino comune a cui si stavano avvicinando percorrendo la stessa strada uno a fianco all’altro come rivali, come ragazzi, come amici…




  
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