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Autore: Jay Boulders    18/02/2011    2 recensioni
Missing moments di DH.
La storia inizia quando i tre arrivano a Grimmauld Place, per poi snodarsi sulle tappe che porteranno all'evoluzione della storia di Hermione e Ron. Contiene Spoiler dell'ultimo libro.
«Ti interessa veramente che io resti? Tanto da far qualcosa per convincermi a rimanere?»
«Se sapessi che non è una battaglia persa lo farei. Ma come ti ho detto ti conosco, e so che quando ti fissi su qualc-»
«Allora baciami.» lo interruppe lei. Lasciandolo sbigottito ad addentare l’aria.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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«Ti interessa veramente che io resti? Tanto da far qualcosa per convincermi a rimanere?»

«Se sapessi che non è una battaglia persa lo farei. Ma come ti ho detto ti conosco, e so che quando ti fissi su qualc-»

«Allora baciami.» lo interruppe lei. Lasciandolo sbigottito ad addentare l’aria.

«Co-cosa?» chiese sperdutamente lui.

«Hai capito benissimo. Se vuoi che resti, e se come hai detto faresti di tutto per farmi cambiare idea, allora baciami. Baciami e non me ne andrò.»

 

Dire che il ragazzo rimase basito era un eufemismo, l’unica cosa che gli riusciva alla grande in quel momento, era di fissarla con gli occhi sbarrati e l’espressione di chi ha appena ricevuto un bolide in pieno volto.

Dopo non troppo tempo, prese il coraggio e la forza di mettere delle parole di senso compiuto in fila e parlò.

«Mi-mi spieghi qual è il collegamento tra il convincerti a farti restare e… e ‘questo’? Sarò uno stupido forse, ma come al solito proprio non ci arrivo.» chiese ancora incredulo agli occhi di lei.

Di rimando, la ragazza non fece una piega, rispondendogli a tono senza far sfuggire nessun tipo di emozione dalla sua voce. «Perché in questo modo mi dimostreresti sul serio che sei disposto a tutto pur di non farmi andare via. E quale gesto migliore di un qualcosa che non ti sogneresti mai di fare?»

Avrebbe voluto dirle che non c’era notte, o attimo perso nelle sue riflessioni in cui non aveva immaginato di farlo, e che più una sorta di obbligo al gioco della bottiglia quello non sarebbe stato altro che la coronazione di tutto ciò che aveva sempre sperato di fare. Ma ovviamente non furono queste le parole che vennero dette ad alta voce, in quella piccola stanza che ormai era diventata un concentrato di sensazioni.

«Mmm ok, beh si ha un senso.» dichiarò con spavalderia nella voce. «Dunque, ti bacio e resti, giusto? Di certo è uno sforzo che posso fare al confronto di ore di interminabili ramanzine da parte di Harry sul fatto di averti fatto andar via. Quindi, vogliamo mmm procedere?» concluse, avvicinandosi a lei nel modo più disinvolto e freddo che riusciva a mostrare.

Hermione dal canto suo rimase immobile, la sua espressione non tradì l’infinito dolore che provava dentro. Le cose che aveva sentito prima, sul fatto di essere un ingombrante e fastidioso peso erano vere. Non pensava certo di… piacere a lui nel modo in cui Ron piaceva a lei. Ma di certo non arrivava a pensare a tutto questo.

Si limitava a guardarlo mentre si avvicinava, le mise una mano sulla spalla, continuando la lenta avanzata.
Ron non sperava altro che tutto quel prolungare la ‘cosa’, avrebbe fatto cambiare idea alla ragazza. Farle capire che un bacio come quello… non era di certo ciò che avrebbero voluto.
Ma un cenno da parte di lei non arrivò, fu così che si vide costretto a terminare quella dolorosa avanzata scontrandosi con le sue labbra.

Non ci fu una minima reazione da parte di Hermione, ciò portò il rosso a scostarsi bruscamente. Quello che si era rivelato era stato solamente un freddo e insignificante incontro di labbra, nulla di più.
E a parte il cuore a mille per una vicinanza come quella, non aveva sentito altro.

«Beh? Non sei contenta ora? Ti ho dimostrato che voglio che resti.»

«No» disse flebilmente lei, ancora immobile. «Mi hai dimostrato solamente che pur di non avere problemi con Harry sei disposto a fare qualcosa che ti fa schifo. Se hai dimostrato qualcosa a qualcuno è a lui, di certo non a me.» dichiarò, non riuscendo a celare gli occhi, che man mano diventavano sempre più lucidi. «Non ce la faccio, mi dispiace. Non riesco neanche a guardarti ora.» e senza dargli il tempo di replicare, si voltò, e toccando il proprio zaino, sparì smaterializzandosi.

Quello che accadde in quella piccola stanza, ormai orfana di una persona, fu un secco e ridondante tonfo, causato dal pugno del ragazzo contro lo stipite della porta, mentre calde lacrime gli rigavano il viso.

   
 
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