Anime & Manga > Kenshin
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Autore: Kiesmoon    06/01/2006    7 recensioni
In una notte di tempesta, il rapporto tra Kenshin e Kaoru ha un’improvvisa svolta. La pacata compostezza del rossino si incrina, lasciando emergere una passione a lungo negata…ma lui non vuole ancora lasciarsi andare a questo sentimento, non sentendosi degno di lei. Riuscirà Kaoru a dimostrargli il contrario? (Scritta da Kiesmoon e tradotta da Quenya)
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sogni di una notte tempestosa
By Kiesmoon
Traduzione by Quenya




Ci siamo, ecco il capitolo lemon. Quindi per chi sta leggendo : il seguente scritto contiene argomenti esplicitamente sessuali. Per favore, non leggetelo se questo possa urtare la vostra sensibilità oppure se siete minorenni. Consideratevi avvisati. Oh! A proposito, Kenshin, Kaoru oppure qualunque altro personaggio non mi appartengono. Pensavo che avessero bisogno di sfogare un po’ della frustrazione che hanno accumulato, così li ho presi in prestito per un po’.

E ora, non perdiamo altro tempo.





Capitolo 7



Quante volte ti ho detto che non m’importa del tuo passato?!” urlò la ragazza, con la voce vicina all’isterismo. Un tuono esplose e lei si scostò assentemente i lunghi capelli neri dal viso. “Fa parte di te e io ti amo nonostante questo!!” disse.

Kenshin non potè fare altro che osservarla, con gli occhi dilatati dallo stupore. Aveva capito che Kaoru gli voleva bene. Solo negli ultimi due giorni aveva ammesso che lei lo desiderava davvero. Ma sentirle dire quelle parole a voce alta, quelle stesse parole che non avrebbe mai pensato di sentire ancora dirette a lui, lo aveva lasciato senza fiato. La mani di Kaoru le volarono alla bocca, mentre lacrime scendevano sulle guance accaldate. Kenshin tremò, talmente era intenso il desiderio di sentirle di nuovo.

Gentilmente le scostò le mani dal viso. “Dillo ancora”. Lei scosse la testa violentemente e la sua disperazione lo commosse. “Per favore” la pregò. Si sarebbe inginocchiato ed avrebbe implorato se ce ne fosse stato bisogno. “Ho bisogno di sentirtelo dire ancora una volta”.

Il mento di Kaoru si abbassò e lei chiuse gli occhi. “Ti amo”. Disse semplicemente.

Kenshin trattenne il respiro e per la prima volta dopo così tanti anni sentì il suo cuore libero da un immenso peso. Le accarezzò una guancia, scostandole i capelli neri dal suo viso inumidito dalle lacrime. “Sono venuto qui stanotte perché ho fatto una scelta. Volevo presentarla e darla a te. Tu sei quella che ha più da perdere e ti ho già spezzato il cuore una volta. Non ho ancora iniziato a comprendere perché tu mi possa amare. Ed anche se un giorno lo capirò e penserò sempre che sei degna di molto di più, mi chiedo se vuoi ancora avermi”

Gli occhi di Kaoru si corsero ai suoi, e le iridi blu si dilatarono. “Cosa?”

Kaoru-dono”. Si umettò le labbra e fece un profondo respiro “Kaoru” fece un respiro per calmarsi i nervi “Vuoi ancora avere quest’uomo indegno?”

Il silenzio si prolungò e Kenshin capì di non essere mai stato più terrorizzato in vita sua. Si sentiva come se tutto quello che aveva passato l’avesse condotto esattamente a quel momento. Il labbro inferiore le tremò e si chiese se non fosse arrivato troppo tardi. Lei aveva affermato prima che non voleva più una sola notte. Ma lui voleva darle tutto se stesso e ancora di più, se solo lo avesse accettato. I minuti passarono e la ragazza chinò la testa. Timidamente annuì. “Hai” fu la sussurrata risposta.

Qualcosa gli esplose dentro e Kenshin la spinse tra le sue braccia, stringendola contro di lui. Affondò il viso nei suoi capelli, respirando a fondo il suo profumo di gelsomino. La sentì rannicchiarsi contro il suo collo e gemette sommessamente. La desiderava così tanto in quel momento, ma allo stesso tempo non era sicuro di come procedere. Voleva possederla immediatamente, ma voleva anche amarla con attenzione e pazienza, per dimostrarle quanto tenesse a lei.

Lei si scostò, mentre un lampo illuminava la stanza. La sentì trattenere il respiro davanti a qualunque cosa gli avesse letto negli occhi e un timido sorriso le apparve sulle labbra. Si chiese che cosa potesse aver visto sul suo volto, le sue emozioni erano così intense che lui stesso riusciva a malapena a respirare. Kenshin teneramente le accarezzò una guancia, stentando a credere che quel gesto gli fosse finalmente concesso. Poi le posò leggermente una mano sulla schiena e la attirò con gentilezza verso di se. Le catturò le labbra, con un gemito a mala pena represso. Le sue labbra erano socchiuse e le ci volle un momento per reagire.

Kenshin si scostò lentamente. “Non c’è Yahiko ad interromperci stavolta” sussurrò, grato che il ragazzino fosse andato via con Megumi. Brevemente si chiese se quello fosse stato il piano della dottoressa, ma decise che non gli importava.

Aveva Kaoru tutta per lui.

Lei gli buttò le braccia al collo e gli sfiorò teneramente la tempia con le labbra. “Lo so” gli mormorò nell’orecchio. La sensazione del suo respiro lo fece rabbrividire. Le dita di Kaoru gli affondarono nei capelli e sentì che gli toglieva il laccetto con cui erano legati. Piegando la testa sul suo collo, apprezzò la sensazione delle sue mani che si muovevano nei suoi fieri capelli sciolti. Lei gli posò baci leggeri lungo la mascella e si allontanò per guardarlo negli occhi. “Ho un po’ paura”

Lui avrebbe voluto ridere. Se solo avesse saputo come si sentiva lui… “Anche io” le disse, un po’ timidamente.

Nani?”. I suoi occhi azzurri si spalancarono dallo stupore “Ma sei stato sposato…tempo fa” disse, sussultando alla menzione del suo primo amore. Lui si chinò e la baciò, cercando di alleviarle la paura. Si accorse brevemente di non aver provato neanche un minimo di senso di colpa all’accenno di Tomoe. Quella notte era di Kaoru e si sarebbe concentrato solo su di lei. “Non sono stato con nessuna da allora”. Le prese il viso con una mano e la guardò negli occhi “Non farò nulla se tu non lo vorrai. Hai la mia parola”


****


Sentirgli pronunciare quelle parole alleggerì il cuore di Kaoru. Un po’ della sua ansia scomparve ma non riuscì ad impedire che una singola lacrima le scivolasse lungo le folte ciglia. Kenshin sarebbe stato gentile con lei, anche se in qualche modo aveva intuito il suo bisogno di perdersi dentro di lei. Era un pensiero un po’ intimidatorio. Alla luce dei lampi aveva visto la passione brillare nei suoi occhi, unita a qualcosa di più profondo e oscuro. Si chiese se avesse bisogno di lei tanto quanto lei ne aveva di lui. Kenshin asciugò con le labbra la lacrima. “Non avere paura Kaoru-dono. Sei al sicuro con me” le sussurrò e lei ridacchiò.

Oro?”

Credo che sia giunto il momento di omettere il ‘dono’” gli disse dolcemente.

Lui la baciò, assaporandole le labbra con le proprie e mordicchiandole il labbro inferiore. “Ci vorrà un po’ di tempo, mi sa”

Il respiro di Kaoru si fece corto e il cuore iniziò a batterle furiosamente. “Se continui a baciarmi in questo modo, ti concederò tutto il tempo che vorrai” ansimò.

Un altro basso gemito risuonò nella gola di Kenshin mentre riprendeva possesso della sua bocca. La sua lingua la consumò e il desiderio di lei lottò per trovare sfogo. Kaoru si strinse contro di lui con insistenza e la tempesta continuò inosservata sopra di loro. O forse stava semplicemente arcuendo la sua passione. All’improvviso si sentì soffocare, e volendo molto di più di quello che aveva sperimentato finora, lasciò che il suo lato egoistico venisse finalmente in superfice. Schiuse le labbra, mentre i denti di lui le mordicchiavano il labbro inferiore, e poi lo assaporò, esplorando i vellutati recessi della sua bocca, aggrappandosi alle sue spalle.

Gemendo lievemente nella sua bocca, la sua lingua si mosse sulla sua, mentre la passione li travolgeva. Le mani di Kenshin la tenevano saldamente per la schiena ed una si mosse leggermente a stringerle la vita. Kaoru si sentì debole e la testa le ricadde indietro, ma la sua bocca non la lasciò mai e iniziò a tracciarle baci umidi lungo il collo. Kaoru inarcò la schiera, con i talloni che si staccavano dal pavimento. Improvvisamente si sentì priva di peso ed aprì languidamente gli occhi per osservare Kanshin deporla sul materasso. Lui la sovrastava, con gli occhi ancora incollati ai suoi e lei gemette, allungandosi verso di lui. Percepiva il suo desiderio e sentiva le proprie labbra turgide per i suoi appassionati assalti. Ma non le importava e lo circondò con le sue braccia, portandolo più vicino, sempre più vicino. Sembrava che non bastasse mai. La sua mano le si appoggiò di nuovo sul fianto e poi si spostò sullo stomaco. Kaoru trattenne il respiro e lui le baciò il collo. Le sue dita si mossero cuatamente sul suo petto e le sfuggì un’esclamazione di sorpresa quando lo sentì accarezzarle il seno attraverso il kimono.

Vuoi che mi femi?” le chiese rocamente, con il respiro che le solleticava un orecchio e che le fece scendere brividi lungo la schiena. Fece per ritirare la mano, ma Kaoru lo fermò appoggiando la propria mano sulla sua. La riporotò sul suo seno, con il cuore che le batteva all’impazzata. Era un miracolo che Kenshin non lo sentisse al di sopra della pioggia scrosciante.

Voglio che mi tocchi” rispose timidamente. Il respiro le si mozzò in gola quando il suo pollice le sfregò la punta del seno ed arcuò la schiena nella sua stretta. “Voglio tutto quello che mi potrai dare” mormorò, con la mente annebbiata dalle nuove sensazioni che scorrevano dentro di lei.

Sentì Kenshin sorridere contro il suo collo. “E io ti darò tutto quello che ho”. Si mise a sedere e fece sedere anche lei. Con un sospiro rotto dall’emozione l’abbracciò, cercandole nuovamente la bocca. Quandp sentì le sue mani sulla schiena, Kaoru realizzò dopo un momento che le stava slacciando l’obi che le stringeva la vita. La sua ansia ritonò, accelerandole il cuore. Dopo poco l’obi era sciolto e lui lo scostò da una parte. Poi, una volta libera da quel restrittivo indumento, la fece sdraiare di nuovo sul futon e la baciò fino a che non si rilassò di nuovo.

Le sue mani erano di nuovo sul suo stomaco e lui scostò lentamente un lembo dell’indumento. Il corpo di Kaoru tremò quando la sua mano, così calda e gentile, le toccò la pelle. Quando si chiuse di nuovo su un seno nudo lei arcò la schinea e il tessuto del kimono scivolò via dalle sue gambe. Kaoru avvertì il naturale impulso di piegare le gambe e stringerle intorno alla sua vita. Lei assecondò quell’istinto e fu ripagata da un sonoro gemito da parte dell’uomo che aveva tra le braccia. Kenshin si mosse leggermente ed improvvisamente Kaoru sentì qualcosa premere all’interno della sua coscia.

Le labbra di Kenshin tornarono ancora al suo collo mentre gentilmente le accarezzava i seni, pizzicando leggermente i duri capezzoli e facendole mancare il respiro. Kaoru gli accarezzò la schiena ; all’improvviso volle sentire anche lei la sua pelle sotto le mani e le sue dita si mossero al nodo dei suoi pantaloni. Tirando impazientemente, lo sciolse e lui le sorrise contro la spalla. Kenshin si scostò indetro e lei gli tolse il gi dalle spalle, non accorgendosi che il suo kimono si era aperto. Lui ne approfittò per toglierlo, poi fu di nuovo sopra di lei, pelle contro pelle, molto più di quanto entrambi potesseriìo sopportare e Kaoru smise di pensare ed iniziò a sentire.

La sua bocca interruppe l’assalto alle sue labbra e lei gemette di protesta. Ma poi ritornò di nuvo su di lei, mordicchiandole il collo e la clavicola. Le sue mani smisero di accarezzarle i seni e indiziarono a scendere verso l’addome. Lui le baciò l’incavo tra i seni e Kaoru trattenne il fiato. Gli afferrò le spalle, col il sorpo teso, sapettando …qualcosa. Il fiato le sfiorò la punta di un capezzolo e lei gemette ancora, arcuando ancora di più la schiena, desiderando disperatamente sentire la sua bocca su di lei. Delicatamente la sua lungua leccò la punta eretta, prima di chiudersi su di essa. Kaoru si curvò sulla sua bocca, lasciandogli i segni delle unghie sulla schiena. Una mano scese all’inguine e le sue lunghe dita affondarono nei soffici riccioli. Kaoru gemette, scuotendo la testa da un lato all’altro.

Kenshin alzò la testa e la baciò leggermente sulle labbra, mentre con un dito esplorava lentamente i vellutati recessi della sua femminilità in cerca del punto segreto. Lei capì improvvisamente attraverso il cervello annebbiato dalla passione che era da lì che proveniva tutta la sua frustrazione nelle settimane passate e spalancò gli occhi quando lui la accarezzò gentilmente. Il suo grido rivaleggiò con il fragore di un tuono e lei notò che Kenshin osservare la sua reazione. Le sorrideva maliziosamente, mentre il suo corpo si contorceva sotto le sue mani. gli occhi dell’uomo erano di un colore profondo, con una punta d’oro e lei capì, capì che era in qualche modo riuscito a sincronizzare i suoi due lati opposti in un unico singolo individuo. L’ombra di un sorrisetto compiaciuto apparve sulle sue labbra quando fece scivolare un dito dentro di lei e Kaoru perse tutta la sua compostezza, arcuando la schiena così tanto da farla quasi staccare completamente dal materasso. Lentamente il dito si mosse dentro e fuori, e il pollice continuò ad accarezzarle il centro. Il suo corpo stava per raggiungere qualcosa, qualcosa che Megumi una volta le aveva spiegato, ma che lei non aveva mai compreso. Ora lo voleva. Subito. Non avrebbe aspettato ancora e Kaoru riuscì a trovare il nodo che tratteneva l’ultima barriera tra loro.

La luce maliziosa dei suoi occhi si attenuò eper la prima volta lui gemette. Scostò la mano da lei e Kaoru si lamentò con disappunto. Il suo corpo era sul punto di qualcosa, ma ora si sentiva così abbandonata…

Pazienza” mormorò rocamente, allontanandole le mani dalla sua vita, con le labbra contro il suo stomaco.

No” ritorse lei petulantemente, muovendo i fianchi quando la lingua di lui iniziò a seguirelo stesso percorso tracciato dalle sue dita. “Adesso” sussurrò lei e poi gridò, travolta dalla passione, quando lui baciò il centro della sua eccitazione.

Alzò i fianchi quando ancora una volta un dito scivolò dentro di lei e le labbra si chiusero sulla sua piccola gemma del piacere. Le sue braccia si mossero convulsamente prima di fermarsi sulla testa di Kenshin. Stava arrivando. Qualunque cosa fosse, stava arrivando grazie a quella lingua ed a quei denti che la mordicchiavano. Qualunque cosa le stesse facendo, era meraviglioso e sapeva che finalmente avrebbe trovato la sua soddisfazione. Kaoru sussultò violentemente e il suo corpo si irrigidì. Poi, con un urlo estatico, si sentì sbalzare oltre il bordo dell’infinito, con il corpo sudato e scosso da un tremore così intenso che non aveva idea di come potesse essere ancora viva.

Attraverso la nebbia della passione, vide Kenshin muoversi verso di lei e si accorse vagamente che ora lui era completamente nudo. Lo abbracciò, stingendolo contro di lei. La sua bocca scese di nuovo sulla propria e notò che lui era ancora frenetico, perso in quel desiderio a cui poco prima lei aveva ceduto. Aprì gli occhi e lo vide esitare. Lui le socchiuse le gambe e si posizionò sopra di lei. “Il punto del non ritorno” sussurrò, con la voce tesa dal desiderio.

Lei si umettò le labbra, con il cuore che le martellava nel petto in anticipazione. “E’ un po’ tardi per questo, non pensi?”

Solo se ne sei veramente sicura” le disse, attraverso i denti stretti.

Kaoru comprese che in quel momento aveva il completo controllo sull’uomo sopra di lei. Se gli avesse detto di no, si sarebbe tirato indietro e non l’avrebbe più toccata per il resto della notte. Non sapeva quale sarebbe stata la sua reazione, ma lei avrebbe comunque fermare tutto in quell’esatto secondo. Ma perché avrebbe dovuto volerlo? Aveva aspettato quel momento così a lungo! Aggrappandosi alle sue spalle, si tirò su e gli mordicchiò l’orecchio. “Fammi tua” gli sussurrò.

Kenshin rabbrividì e lei sentì qualcosa entrare dentro di lei. Piegò la testa. “Gomen-nasai, Kaoru-dono. Per la prima ed ultima volta dovrò farti male”

Allarmata lei aprì gli occhi in shock quando lui la penetrò. Il dolore si diffuse in lampo attraverso il suo corpo e lei urlò, mordendogli una spalla nel tentativo di smorzarlo. Aveva dimenticato le storie riguardo la prima volta. Una lacrima le filtrò attraverso le palpebre serrate e Kaoru sentì le dita di Kenshin scostarle delicatamente i capelli dal viso. Lui la ricoprì di baci, sussurrandole scuse “Fallo andare via” lo pregò, non volendo fermarlo, sapendo che sarebbe stata l’unica volta in cui sarebbe successo.

Cautamente lui iniziò a muoversi dentro di lei e Kaoru iniziò ad eccitarsi di nuovo. I suoi gemiti si unirono a quelli di lui quando Kenshin iniziò a muoversi più velocemente. Il dolore a poco a poco scomparve, rimpiazzato da un’estasi così intensa che ora Kaoru capiva il motivo per cui le donne vendevano la propria rispettabilità nei quartieri più bassi della città. Tuttavia lei non avrebbe mai potuto immaginare di provare sentimenti simili con una persona che non fosse Kenshin, l’uomo che amava. Avvolse le gambe intorno alla sua vita e gemette ancora, con la pressione diretta verso un punto leggermente più piacevole. Si mossero insieme, con il bisogno e il desiderio l’umo per l’altra che trovava finalmente sfogo. Con un gemito quasi primitivo lui affondò dentro di lei con un’ultima spinta, mentre Kaoru raggiungeva ancora una volta la vetta del piacere. Lui collassò sopra di lei, ed entrambi erano a corto di fiato.

Vagamente Kaoru si rese conto del corpo pressato contro il suo. Il fatto di non poter fare profondi respiri era leggermente scomodo, ma non le importava. La seconda cosa di cui si rese conto è che la tempesta sembrava aver diminuito la sua intensità a giudicare dal ritmo della pioggia sul tetto. Kenshin si scostò bruscamente da lei e Kaoru fece un profondo respiro.

Perchè non mi hai detto che ti pesavo?” la rimproverò.

Lei gli sorrise pigramente e lo abbracciò. “Mi piaceva sentire il peso del tuo corpo sul mio” gli rispose.

Kenshin rotolò su un fianco, trascinandola con se. “Come ti senti?” le chiese, leggermente esitante.

Kaoru gli si rannicchiò tra le braccia, appoggiandogli il naso nell’incavo della spalla. “Meravigliosamente” mormorò, mentre il sonno iniziava a reclamarla.

Le braccia di Kenshin la strinsero ancora di più. “Ne sono felice”

Il sonno minacciò seriamente di sopraffarla, ma lei riuscì a rigirargli da domanda. “E tu? Come ti senti?” gli chiese un po’ assonnata.

In pace” lo sentì dire quasi in lontananza. Sentì che lui le baciava la fronte e poi scivolò nel sonno.




Nota dell’Autrice


Spero di aver soddisfatto tutti quanti e di essermi fatta perdonare da tutti quelli che mi avrannno odiato alla fine del capitolo precedente. Se non avessi saputo di postare il successivo capitolo così in fretta, giuro che l’avrei fatto anche io. (Ehm... ^_^;;;; NdTrad.). Sigh. Pensate che ho agonizzato su questo capitolo per più di tre giorni!! Va bene secondo voi? Ho rispettato il carattere originale dei personaggi? L’ho letto e riletto fino alla nausea (e in qualche modo sono riuscita a finirlo) e ne ho scritto almeno tre differenti versioni. Volevo che togliesse il fiato e che fosse allo stesso tempo pieno di tatto. Kenshin è un personaggio davvero difficile da descrivere : c’era così tanto da scrivere che non riuscivo a sintetizzarlo, così ho deciso di riunire insieme entrambi i punti di vista di Kaoru e Kenshin. Spero soltanto che soddisfi qualunque ardente aspettativa su questo momento.

Non penso proprio che la storia finisca così. Non voglio trascinarla troppo, ma ci sono ancora delle situazioni che non sono ancora sitemate. Indovinate quali? Spero proprio che vi sia piaciuto.

Come ho detto prima, la storia non è ancora finita quindi...alla prossima!! ^_~




Note della Traduttrice :


Ragazzi, non so come scusarmi per avervi fatto aspettare questo capitolo così tanto.

Inizio a pensare che ci sia qualche forza oscura in azione contro questa storia, perché ogni volta che provavo a tradurre qualche passo, succedeva sempre qualcosa che mi faceva per forza rimandare il tutto. Se a questo si aggiunge che ho passato dei mesi moolto impegnativi, sia dal punto lavorativo che personale (un marito e due lavori a volte fanno questo effetto lol), ecco spiegato l’arcano di questo ritardo abissale.

Rileggere questo capitolo a distanza di mesi mi ha fatto uno strano effetto…adoro questa storia e la sua conclusione, ma sinceramente tradurre questo lemon è stato un pochino più difficile del previsto : purtroppo la forma originale mi ha dato parecchi problemi, perché è composta da frasi molto spezzate che in italiano suonano davvero male, e ad essere sinceri, ci ho messo così tanto anche perché la traduzione che ho fatto non mi soddisfa molto.

Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere!!

Ah, per tutti quelli che me lo hanno chiesto, non preoccupatevi, ho tutta l’intenzione di terminare di tradurre questa storia. Ci vorrà un po’ di pazienza purtroppo, ma vi assicuro che leggerete il finale!!





  
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