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Autore: Scaramouche    20/02/2011    6 recensioni
-Non so se ho voglia di conoscere i tuoi, Susan- sbotto spazientito, questa conversazione sta diventando snervante, giuro che se la mia ragazza non la smette, le tappo la bocca con un calzino. Io non voglio conoscere i suoi genitori. Praticamente li conosco già, Susan mi ha raccontato ogni minimo dettaglio “indispensabile”.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I'M IN LOVE WITH YOUR FATHER

 

-Non so se ho voglia di conoscere i tuoi, Susan- sbotto spazientito, questa conversazione sta diventando snervante, giuro che se la mia ragazza non la smette, le tappo la bocca con un calzino. Io non voglio conoscere i suoi genitori. Praticamente li conosco già, Susan mi ha raccontato ogni minimo dettaglio “indispensabile”.

Jude ed Owen, una normale coppia gay, il primo di Londra, il secondo originario dell’Australia, entrambi lo stereotipo degli uomini da sposare, biondi, occhi azzurri. Dei semidei, insomma. Owen ha adottato Susan quando lei era appena nata, era figlia di una sedicenne che non ne voleva sapere di avere una creatura sulla coscienza, e lui, da genitore volenteroso, si è offerto per dare un nido a questa splendida bambina. Poi ha conosciuto Jude ed è scoppiato l’amore. Si avete capito bene, i suoi genitori sono una perfetta coppia gay non-legalmente-sposata-nel-nostro-paese.

Di certo il mio ripudio nei loro riguardi non deriva da questo, anzi, solo che, dai racconti accurati di Susan, loro mi sembrano due piccioncini nel loro nido d’amore, con tanto di lavoretti all’uncinetto e giardino con le aiuole curate nei minimi dettagli, senza una foglia fuori posto…brr. Mi vengono i brividi.

-Eddai Robert, non ti mangiano mica- mi sorride dolcemente, ma io non mi faccio comprare da un sorriso. Chiudo il mio armadietto e comincio a camminare per il lungo corridoio del liceo, a quest’ora pullulante di ragazzi che chiacchierano tra loro e che si scostano al passaggio del quarterback della squadra di football e della sua fidanzata, Robert e Susan, il sottoscritto e la sua ragazza.

Certo, oltre ad essere molto, davvero troppo popolare, sono anche un discreto alunno, che eccelle praticamente dappertutto, e un quotato giocatore di football, che negli spogliatoi a stento trattiene le goccioline di bava che premono per uscire quando tutti quei ragazzi sudati si spogliano.

Dicevo comunque, è difficile essere desiderato da tutti, non puoi mica dividerti in pezzettini piccoli piccoli,

la scuola, lo sport, non ho tempo anche per i due piccioncini che vogliono assolutamente conoscermi.

 

Io e Susan arriviamo in mensa, sistemiamo il pranzo sul nostro vassoio e ci sediamo nel tavolo “riservato” ha chi ha un certo rilievo all’interno della scuola.

Comincio a mangiare, mentre di fronte a me, la mia ragazza continua a straparlare, non so di cosa, forse dei suoi due magnifici padri, o di quanto desideri che arrivi San Valentino per ricevere il mio regalo, ma io sono troppo impegnato a seguire con lo sguardo il sedere di Jack Twist che le cammina di fianco. Susan si accorge finalmente che non la stavo ascoltando e mi passa una mano davanti al naso, cercando di svegliarmi.

-Rob? Mi ascolti?-

-Sì certo! Continua-

Si gira a osservare quello che io stavo guardando un secondo prima, e per un attimo mi si ferma il cuore.

-Stavi guardando le tette a Jennifer Aniston?- mi accusa, tornando a fissarmi infuriata.

-No! Macchè!- è la pura e semplice verità, non guardavo le tette ad una ragazza, ma di certo non posso dirle che stavo guardando il sedere di un ragazzo.

Susan sembra crederci senza ricevere spiegazioni, e la cosa mi tranquillizza, mi da sicurezza, potrei tradirla mille volte, lei tornerebbe sempre e solo da me, mi ama alla follia.

Ama per tutti e due credo, perchè io la vedo solo come una carissima amica, una carissima amica da sfruttare, mi odio per questo.

Si perché, signore e signori, l’ottavo segreto di Fatima è che al quarterback Robert Downey Jr  dei Shamrocks, piacciono i ragazzi. Esattamente, i ragazzi, gli uomini, i capelli corti, le spalle larghe, le braccia forti, i pettorali muscolosi, le forme spigolose…

E Susan gioca un ruolo fondamentale in tutto questo, lei è la mia copertura, che sia la ragazza più carina della scuola rende tutto più credibile, ma è dalla prima volta in cui ci siamo baciati che le sto 

spudoratamente mentendo. Ma è per il nostro bene, lo giuro, per il mio, di certo, perché il mio coach, piuttosto di avere una checca nella sua squadra, si impiccherebbe al primo albero che trova, e perché i finocchi non sono popolari. E per il suo, dopotutto sono o non sono il ragazzo più desiderato della St. John High School?   

 -o-

Grazie al cielo! La campanella mette di nuovo fine allo strazio del signor Crowe, la sua lezione di letteratura dovrebbe essere bandita dall’orario scolastico perché provoca negli alunni un irrefrenabile voglia di gettarsi dalla finestra.

Raccolgo la cartella e corro fuori dalla classe, fortunatamente adesso ho gli allenamenti e posso distrarre la mente da tutti gli impegni che non siano passare la palla, scartare, correre e segnare un cazzutissimo touch down. Mi dirigo disinvolto negli spogliatoi quando sento due braccia forti afferrarmi da dietro e cercare di soffocarmi, mi giro nella morsa dell’idiota che cerca di uccidere Robert Downey Jr, e mi ritrovo davanti Ben, il mio migliore amico, che mi tira un pugno sulla spalla.

-Sei matto? Vuoi strozzarmi?- ironizzo, ricambiando il suo pugno.

-Volevo salutarti! Hai gli allenamenti?- chiede, spintonandomi. Lo fa sempre, non so perché ma lui si diverte nel farmi del male, o a infastidirmi. Ormai non ci faccio più caso, lo conosco da un sacco di tempo e il nostro legame è molto forte,ma ci tengo a precisare che siamo soltanto amici. Ben non mi piace in quel senso, è più basso di me, il che lo rende praticamente un nano, e non è nemmeno lontanamente affascinante.

-Esatto, e a giudicare dalla lancetta dei minuti sono pure in ritardo!- lo supero e mi metto a correre tra gli studenti.

-Ci vediamo dopo la scuola?- mi urla, ormai lontano.

-Certo!-

 

Entro in spogliatoio con il fiatone, e da subito il mio sguardo comincia a vagare su tutti questi ragazzi, alcuni sono senza maglietta, altri, hanno addosso solo un paio di boxer scuri. Dio, sono in paradiso.

Devo confessare però che questa situazione mi imbarazza parecchio, infatti cerco di arrivare sempre per ultimo così da restare solo mentre mi cambio, evitando a tutti la visione di un’erezione.

Poggio a terra la cartella e comincio con lo sfilarmi la maglietta, non c’è più nessuno. Ma ad un tratto la porta si spalanca ed entra un ragazzino evidentemente più giovane di me, dev’essere uno nuovo della squadra. Mi infilo velocemente i pantaloni della divisa prima che questo novellino mi veda, e recupero il para colpi nell’armadietto.

-Ciao- mi giro verso di lui, è in imbarazzo forse più di me.

-Ciao- rispondo, atono.

-Mi potresti aiutare?- si avvicina, titubante. Chissà perché poi, mica ho intenzione di mangiarlo.

-Dimmi pure- mi infilo anche gli ultimi indumenti.

-Sono nuovo, e non so dove sia la roba da mettersi, tutta quella roba che hai addosso tu adesso- indica la mia divisa con stampato il n. 4 in un bel verde sgargiante. Sorrido, mi sono sempre piaciuti i novellini, mi fanno sentire importante, anche se lo sono già.

-Ti accompagno seguimi- riesco a raccattare un paio di pantaloni, un caschetto decente e la maglia con il n. 7, era il mio numero quando ho fatto la prima partita in questa squadra.

-Ecco, tieni questi per adesso, poi potrai sceglierti il numero che ti pare- sorrido gentile.

-Grazie…io sono Cory Montheith- mi porge la mano e gliela stringo convinto.

-Io sono Robert Downey Jr-

-Lo so- ammicca. Mi piace.

Anche alla fine dell’allenamento sono solito restare in campo di più per evitarmi le docce in compagnia, mi maledico ogni volta sapendo cosa mi perdo, ma con la scusa degli addominali extra mi ingrazio il coach, e non rischio di cedere alla tentazione di stuprare qualcuno.

Sono ancora lì che mi piego quando con la coda dell’occhio vedo un paio di scarpette avvicinarsi.

-Ehi, Robert! Vieni a fare la doccia?- alzo la testa. È Cory, cosa ci fa ancora qui?

-Come mai ancora in campo Montheith?-

-Il coach mi ha imposto di restare di più perché devo mettermi in forma…- il suo sguardo ingenuo da sognatore mi da la nausea.

-…ma adesso ho terminato anche le fatiche extra-

-Io devo restare per finire la mia serie di addominali- riprendo l’allenamento quando sento un tonfo al mio fianco, girandomi vedo che Cory si è seduto.

-Allora aspetto fino a che non hai finito, non voglio farti soffrire di solitudine mentre ti fai la doccia- io giuro che lo stendo se non si toglie quel sorrisetto da idolatra. Che sia io il suo dio non m’importa, si deve levare dai piedi.

 

Non ce l’ho fatta a staccarmelo di dosso un secondo, mi seguiva come se fosse la mia ombra, dentro lo spogliatoio, mentre mi spogliavo e mentre finalmente mi sono fatto una doccia.

Cavolo, però lui non è mica così male, sarà pure stupido ma cazzo se ha dei muscoli come si deve, con l’acqua che gli scorre tra le fessure degli addominali fino ad arrivare a- Non ci devi pensare! Non davanti a lui nelle docce! Mentre siete entrambi nudi.

Ma quei muscoli, sembrano possenti. Mi da le spalle. E la sua schiena, la curva dei fianchi così stretti, e il suo sedere, oddio, credo di stare per eccitarmi. No, sono già eccitato.

La saponetta gli scivola di mano, e lui si china a raccoglierla, sempre dandomi le spalle. Deglutisco, comincio a odiare le saponette troppo scivolose. Non so quale parte ancora lucida di me mi spinge a distogliere lo sguardo e a catapultarmi fuori da lì, a rivestirmi più veloce della luce e a scappare dallo spogliatoio maschile.

Una volta fuori tiro un sospiro di sollievo e mi appoggio al muro di fianco alla porta. Faccio mente locale su quello che è appena successo e mi viene in mente solo una cosa: Cory è decisamente gay.

 

Ci penso tutto il pomeriggio, non riesco a togliermi dalla testa l’idea che anche quel ragazzo sia come me, che io piaccia a quel ragazzo, di certo lui non è così brutto, anzi, se ne avessi l’opportunità credo che me lo farei.

Oddio.

 Io non l’ho mai fatto con un altro ragazzo, e se non ne fossi capace? Non dovrebbe essere poi così diverso dal farlo con una ragazza, credo, almeno, spero, altrimenti sarei davvero nei guai. È chiaro, devo cominciare a fare esperienza anche in questo campo, non mi posso limitare a Susan, ho bisogno di fare sesso con un ragazzo. Ma Cory è così innocente, non so neppure se è maggiorenne oppure se è davvero gay, quella era solo una mia supposizione. Però le docce insieme a tutti i costi, lui si è messo pure nella doccia di fronte alla mia, e poi quella saponetta. Tutto mi porta a pensare che lui sia palesemente attratto da me, ma se mi sbagliassi sarebbe la fottutissima fine: io sarei sbattuto fuori dalla squadra e forse pure denunciato per violenza su minore. Per adesso è meglio tenermi la voglia e le mani in tasca.

  

Note

Ringraziate (o maledicete) i Fountauns of Wayne per questa cosa...Era da un sacco di tempo che trovavo un sacco di riferimenti vailidi per cominciare questa storia, e alla fine mi sono data finalmente da fare...^^

Partiamo con le presentazioni...Jack Twist non esiste veramente, è il personaggio de "I Segreti di Brokeback Mountain" interpretato da Jake Gyllenhaal (<3)

Jennifer Aniston è se stessa, ma non centra molto con tutta la storia, quindi, dimenticatevela...

Il signor Crowe è Russel Crowe, mi ha sempre dato quell'aria da superiore, e in questa storia è divetato un'insegante noioso..LOL

Ben, è Ben Stiller :D non so voi ma quell'uomo mi fa morire dal ridere in ogni suo film XD

Cory Montheith è Finn Hudson nel telefilm di Glee (quella serie mi ha contagiata :D)

Serve dire che Robert è Robert Doweny Jr?...

Bene, per adesso ho finito di presentarvi i personaggi...che, precisimo, non mi appartengono, appartengono a loro stessi o si appartengono a vicenda (forse)...^^

Grazie a tutti...<3 Drabbit... 

 

   
 
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