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Autore: telesette    24/02/2011    5 recensioni
Una storia non proprio originale ( anzi, forse anche piuttosto banale! ), però mentre scrivevo la trama mi sono detto: e se Tenten diventasse un Ninja-Medico? Se le sue capacità venissero messe a dura prova in qualche missione? Che cosa succederebbe ai suoi compagni, in particolare a Neji...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Tenten rimase scioccata dalla rivelazione, non riusciva a credere che fosse vero. Guardando più attentamente, si accorse anche delle bruciature sulle sue braccia e sulla schiena; e in alcuni punti, dove le ferite erano più gravi, si intravedeva addirittura la carne viva.

 

- Ma... come è successo? Nessuno di noi ha riportato danni simili nell'esplosione...
- Per fortuna - sorrise Neji amaramente, tossendo per qualche secondo prima di proseguire. - Un attimo prima dell'esplosione, sono riuscito ad afferrare sia te che Rock Lee, dopodiché ho eretto una barriera di chakra per contenere l'impatto... Ma non sono riuscito ad evitare del tutto di rimanere esposto al calore!

Tenten si morse il labbro, rimproverandosi per la sua avventatezza. Lei aveva azionato inavvertitamente quella dannata trappola e lui era ridotto in quello stato a causa sua; non se lo sarebbe mai perdonato.

- Neji, devi farti vedere da Sakura, io...

Subito Neji le afferrò il polso, per impedirle di allontanarsi.

- Anche tu sei un medico, adesso - le ricordò Neji. - E' meglio che ti abitui all'idea perché, d'ora in avanti, potresti avere a che fare con molte situazioni del genere... Ti prego, fai quello che devi fare!

Col cuore in gola, Tenten pose le mani sulla fronte di Neji e fece confluire il proprio chakra sulla zona della lesione, cercando di capirne la gravità. La pelle era ustionata e la zona intorno alle orbite sembrava confermare ciò che Neji aveva detto. Ad un primo esame, era evidente che i suoi occhi avevano risentito dell'esplosione a distanza ravvicinata; tuttavia poteva trattarsi di una cecità momentanea, forse il nervo ottico non era stato danneggiato; in ogni caso doveva portarlo subito al villaggio e non sarebbe stato facile tacere la cosa...

- Non posso curarti qui, devo portarti al villaggio...
- Ti prego solo di non dire nulla a Sakura!
- Ma...
- Per favore!

La voce di Neji era piuttosto una supplica, praticamente la stava implorando.

- Se si tratta di un danno permanente, non sarà certo Sakura a fare la differenza - le spiegò Neji. - Sarà già difficile da accettare di per sé, perciò preferisco evitare che si sappia in giro... Ti prego aiutami a tenerlo nascosto, il tempo necessario a capire se si tratta di un danno irreversibile oppure no, ti chiedo solo questo!

Tenten esitò.
Da una parte il suo dovere di medico era quello di affidare Neji alle migliori cure possibili, dall'altro però riusciva anche a comprendere i sentimenti dell'amico. Solo fino a quella mattina, Neji era considerato uno dei ninja più forti del villaggio, per lui sarebbe stato terribile tornare a Konoha come un "povero cieco"... Subito immaginò i commenti e le umiliazioni che avrebbe dovuto subire, una volta esonerato dal suo incarico: nessuno gli avrebbe permesso di rientrare in azione, sarebbe stato compatito da tutti; la sola idea era peggio di qualsiasi altra cosa, non sarebbe mai riuscito a sopportarlo.

- Posso... posso riportarti a casa senza dare nell'occhio - rifletté Tenten sottovoce. - Sarà sufficiente inventare una scusa: dirò a Sakura che hai bisogno di qualche giorno di riposo, ma il vero problema sarà tenere la cosa nascosta alla tua famiglia...
- Per questo, non preoccuparti - la tranquillizzò Neji. - Mio zio e gli altri membri del clan hanno altro a cui pensare, rispetto al fatto che io sia ferito o meno, inoltre non sono uno che riceve spesso visite... Una volta a casa, non avrò difficoltà a nascondere il mio stato!

Tenten annuì debolmente.

- D'accordo allora, aspettami qui, vado a parlare un attimo con Sakura e torno!
- Tenten...
- Sì ?
- Grazie!

 

***

 

Tenten ritornò poco dopo, con un piccolo involto di bende sottobraccio.

- Tutto a posto - esclamò. - Sakura e Rock Lee sono già partiti verso il villaggio e la squadra degli Anbu è impegnata nelle ricerche!
- Hai avuto problemi ?

Prima di rispondere, Tenten si inginocchiò davanti a lui e, scegliendo con cura le bende, cominciò ad avvolgere la sua ferita.

- Prima di tutto, occorre proteggere la lesione attorno agli occhi - spiegò lei, sforzandosi di mantenere la calma necessaria. - E' necessario se vogliamo evitare complicazioni... Quanto tempo è trascorso più o meno?
- Non saprei - rispose Neji. - Non ne sono sicuro ma, da prima che arrivasse Sakura con i rinforzi, credo non sia trascorsa più di un'ora o due...

Tenten scosse la testa con disappunto: se la ferita nel frattempo si era infettata, poteva aver peggiorato le cose... Purtroppo non c'era modo di verificare adesso, bisognava raggiungere Konoha al più presto e sperare in bene.

- Ho detto a Sakura che, visto che non avevi niente di grave, hai preferito avviarti subito verso casa...
- Ti ha creduto?
- Credo di sì - rispose Tenten, finendo di aggiustare la fasciatura. - A dire il vero, non ci ha fatto molto caso: tutti sanno quanto sei "testardo"... Le ho detto anche che ti ho suggerito qualche giorno di riposo, e si è quasi messa a ridere!
- Hm - fece Neji con una smorfia. - Sarà stupita allora di vedere che seguo il tuo consiglio...

Malgrado il tentativo di sdrammatizzare, Tenten era troppo preoccupata per mettersi a sorridere.

- Ecco fatto - disse lei infine. - Pensi di riuscire a muoverti senza problemi ?

Neji si alzò lentamente, come se niente fosse.

- Per una volta, pare proprio che saranno i tuoi occhi a guidarmi - esclamò.
- Va bene allora, andiamo!

Tenendo la mano sulla sua spalla, Neji seguì Tenten di albero in albero, cercando di tenere il suo passo. Malgrado la cecità era ancora sufficientemente agile, in ogni caso gli bastava seguire i movimenti dell'amica per non cadere. Entrambi arrivarono a Konoha verso l'imbrunire, e fu una fortuna per entrambi il fatto che il villaggio fosse deserto a quell'ora.

- Come faccio a portarti a casa in questo stato? - domandò Tenten preoccupata.
- La finestra che da sulla mia camera è sempre aperta - spiegò Neji. - Una volta lì, non avrò problemi: nemmeno mio zio si è mai preoccupato eccessivamente del mio stato di salute, mi basterà chiudermi a chiave per stare tranquillo...

Villa Hyuga sembrava completamente immersa nel sonno, tanto era silenziosa. Raggiungere la finestra aperta al secondo piano era di per sé una bazzecola per due ninja addestrati; l'unico problema era che, non essendo in grado di vedere, Neji dovette affidarsi completamente all'amica anche questa volta, e ciò fu terribile per il suo orgoglio... Tenten guidò Neji silenziosamente, camminando entrambi lungo la parete, dopodiché i due entrarono di soppiatto nella stanza.

- Siamo arrivati - mormorò Tenten sottovoce. - Adesso però dobbiamo controllare la tua ferita...

Neji si lasciò cadere su una sedia, lasciando che Tenten gli sciogliesse la fasciatura. Alla tenue luce della lampada, la kunoichi esaminò meglio la situazione: la ferita era pulita ma le pupille di Neji erano spente; usando le sue conoscenze mediche di base, poteva fare qualcosa per l'abrasione e le ferite minori sulle braccia e sulla schiena; ma non sapeva abbastanza per poter intervenire su organi tanto delicati come gli occhi... Facendo confluire il proprio chakra nelle mani, Tenten si concentrò al massimo delle sue capacità. Ben presto le ferite si rimarginarono quasi completamente e Neji cominciò a sospirare di sollievo.

- Grazie Tenten - esclamò lui in un soffio.

Tenten sorrise debolmente, ma il problema principale sussisteva ancora.

- Neji, ascolta - disse poi con un filo di voce. - Lo sai che ti sono amica e ti voglio molto bene ma, con le mie conoscenze attuali, non sono in grado di curare i tuoi occhi allo stesso modo di una qualsiasi ferita... Non ho abbastanza esperienza!

Neji non rispose, si limitò appena a chinare il capo.

- Insomma - proseguì Tenten. - Non credo che questa sia una buona idea, le mie capacità mediche non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle di Tsunade-Sama o di Sakura! Forse, se tu accettassi di venire in ospedale...
- Tenten, dimmi la verità - la interruppe Neji, senza alzare la testa. - Quante possibilità esistono che io possa recuperare la vista?
- Neji, io non...

La ragazza non sapeva assolutamente che cosa rispondere. In quella domanda Neji intendeva sottolineare qualcos'altro, Tenten lo sapeva bene: l'orgoglio di ninja era l'unica cosa che il suo amico possedeva; senza di quello, Neji si sentiva vulnerabile come chiunque altro e ciò lo spaventava. La domanda del ragazzo esprimeva tutta la sua angoscia per un futuro che non avrebbe più avuto, solo una ben misera esistenza, prigioniero come un leone in gabbia e avvolto in un mondo di tenebre... "Quante possibilità esistono per me ?" intendeva dire. Tenten non poteva saperlo e non poteva nemmeno dargli la certezza che sarebbe guarito, tuttavia sentiva di essergli abbastanza vicina da comprenderlo.

- Il destino sa essere veramente crudele - sorrise Neji amaramente. - Evidentemente questa è la punizione che mi merito per il mio orgoglio! Sì, forse Tsunade-Sama riuscirebbe a curarmi, ma se neanche lei fosse in grado di fare qualcosa? Per me significherebbe solo uscire da un inferno per ricadere in un altro, e stavolta non ne uscirei mai più...
- Basta adesso, smettila - si lasciò sfuggire Tenten, con rabbia. - Non è da te commiserarti in questo modo!

Neji tacque sorpreso. Era chiaro che Tenten non sopportava di vederlo così rassegnato, proprio lui che da sempre rappresentava per lei un modello da seguire.

- Capisco perfettamente quello che provi, ma non troverai la soluzione ai tuoi problemi piangendoti addosso!
- Tenten...

Senza dargli il tempo di replicare, Tenten lo strinse forte per la mano.

- Fino ad oggi non ci siamo mai arresi davanti a nulla - esclamò lei. - Anche a seguito delle sconfitte, ci siamo sempre rialzati e abbiamo trovato entrambi la forza di andare avanti !

Neji non rispose, anche perché l'amica aveva ragione da vendere.

- Mi hai chiesto di aiutarti, e sai bene che lo farò - proseguì Tenten, sempre più decisa e convinta. - Farò tutto quello che posso, mi impegnerò a fondo per trovare una cura! Ma devi essere tu il primo a non perdere la speranza, hai capito ?!?

Ora Tenten stava parlando proprio come un medico. Neji annuì e, in fondo al cuore, sapeva di potersi fidare completamente di lei, per questo non avrebbe rinunciato a sperare.

 

( continua )

   
 
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