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Autore: Nyappy    25/02/2011    2 recensioni
Mer'n è un'Errante, una tatuatrice che vaga per le regioni del Bahtikka assieme alla sorella Lee'a, che una maledizione ha trasformato in un cane.
Quando iniziano a sparire delle ragazze, Mer'n è quasi sicura che la sorella rimarrà sempre vicina a lei, scodinzolando placidamente.
Quindi, ovviamente, viene rapita, e a Mer'n non resta che andare alla sua ricerca, in un mondo dove la magia non è nascosta e le foreste sono dotate di volontà propria.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“E’ sparita!”
Mer’n stava correndo verso il porto, già affollato nonostante fosse mattina presto.
Schivò un giocoliere ed ignorò un mendicante che la stava salutando. Dov’era finito Narai?
Anche se aveva ricevuto un congedo era sempre mattiniero, ed era anche l’unico che poteva aiutarla a cercare Lee’a, che l’avrebbe aiutata…
-Ehi, Shamar!-, chiamò un marinaio che conosceva piuttosto bene, indaffarato a sistemare delle cose.
-Hai per caso visto Naar in giro?-, gli chiese preoccupata senza dargli nemmeno il tempo di salutarla.
-Calma, Mer’n, ti verrà un infarto così! E’ partito ieri sera per Sahran, no?-, rispose pensieroso l’uomo dando un’occhiata disperata alle scatole che doveva ancora impilare.
Diavolo! Sahran era un paesino poco lontano, ma lei non aveva tempo… e le venne in mente che Narai viaggiava spesso con Shamar.
-Senti, sai nulla delle sparizioni di ragazze nelle altre regioni?-
-Mmm…-, il marinaio ci pensò su, -Si, ma qui devono ancora iniziare, no? In tre giorni ne saranno sparite una cinquantina, una dopo l’altra. Non sei la prima che me lo chiede…-,
terminò Shamal, ammettendo di non saperne molto.
-Dì in giro che è iniziata anche qui, vado a chiedere agli altri!-, Mer’n scappò via schivando la gente variopinta che brulicava già nelle strade. Raggiunse con difficoltà la taverna Corallo,
il centro informazioni del Bahtikka da cui partivano ed arrivavano tutte le voci del continente.
Poco prima del locale si scontrò con uno strano uomo vestito di rosso, ed entrando Mer’n si scusò.

La taverna Corallo era gestita dal vecchio Mun, un lupo di mare ormai ritirato da diversi anni rinomato per la grande saggezza e la compravendita d’informazioni da tutto il mondo.
Quando Mer’n entrò nella taverna la trovò quasi vuota, con Mun seduto al solito tavolo ed un bicchiere di succo d’ostrica in mano.
-Oh, Mer’n. Così Lee’a è sparita.-, la salutò ammiccando.
Era prodigioso, come faceva a saperlo? Era sparita da sole due ore… Mer’n si stupiva ogni volta.
-Devo trovarla, devo!-, lo implorò lei.
Non solo aveva giurato a sua madre di proteggerla e aveva assistito impotente alla sua maledizione, no! Era anche sparita.
Mun sospirò, grattandosi le folte sopracciglia bianche. Ormai era così vecchio che la pelle incartapecorita  era scura e piena di macchie, e assieme ai baffoni lo rendevano simile ad un tricheco pelle ed ossa.
-Te lo dirò gratis dato che conosco la piccola Lee’a.-, borbottò il vecchio che andava pazzo per i capelli lunghi della ragazzina, che gli ricordavano un amore di gioventù.
-Girano voci piuttosto confuse: è solo tre giorni che è iniziato ed è successo tutto velocemente.-, iniziò grattando una goccia incrostata di resina sul tavolo, -Moltissimi sono andati dagli stregoni
a chiedere spiegazioni, ma questi si sono dichiarati innocenti, ed i maghi non possono mentire.-
Sospirò, prima di aggiungere: -Potrebbe essere una minaccia di un altro continente.-
Mer’n non conosceva bene il mondo. Viaggiava solo nelle regioni bagnate dal Bahtikka e degli altri continenti aveva ricevuto solo descrizioni confuse o stralci d’avventure di Narai.
-Conosci Honir? E’ il continente meridionale sotto il Custode del Sud. Dicono che nel folto della foresta di Honir, la stessa che protegge la capitale, abiti uno stregone ribelle rinchiuso nel suo palazzo,
ed in giro si dice che il Custode del Sud stia male e che tutti i suoi sigilli si stiano indebolendo.-
Quindi era stato quel mago a rapire Lee’a? Ma perché?
-Mun, ti adoro!-, gli sorrise Mer’n alzandosi dalla panca scura.
-Aspetta, non è detto che sia stato lui a rapirla. Gli stregoni sono infidi e si proteggono a vicenda, devi stare attenta. Che vuoi fare, andare a Honir da sola?-, le chiese bevendo un sorso di succo.
-Troverò qualcuno. E poi se lo dici tu è per forza una verità assoluta, no? Almeno ci devo provare!-, anche se le ricerche di tutti gli altri sembravano essere vane, lei sentiva di potercela fare.
Sapeva dove andare, a differenza degli altri, ed era un’errante. Er abituata a cavarsela da sola.
-Tra un paio d’ore parte un’intercontinentale, dovrebbe passare anche per Honir. Fa’ attenzione.-, la salutò il vecchio sollevando il bicchiere.
Con passo più tranquillo Mer’n tornò alla cappella dove aveva passato la notte per riprendere i suoi effetti personali e tornò al porto, cercando la nave di cui aveva parlato Mun.

La Sirena Furiosa, questo il nome dell’enorme veliero, salpò in grande stile.
Mer’n aveva pagato due monete d’oro per il passaggio e si era ritrovata assieme ad una compagnia di erranti come lei, guidati da una donna piuttosto grassa.
Erano musici, giocolieri, chiromanti e danzatrici, una sorta di circo mobile, ed in un angolino riconobbe anche l’uomo in rosso che aveva urtato  al porto, in disparte rispetto agli altri.
Faceva piuttosto caldo e Mer’n era seduta per terra, appoggiata alla parete della grande cabina.
Si tolse il leggero scialle che le copriva le spalle e se lo legò in vita, rivelando un complicato tatuaggio che le decorava tutto il braccio sinistro.
-Che bello!-, esclamò ammirata una giovane avvolta in veli e collane.
-Ti piace? L’ho fatto io.-, le sorrise Mer’n. Un po’ di pubblicità non guastava mai…
-Davvero? Fa male? Mi piacerebbe farmene uno, ma ho paura.-, strinse gli occhi scuri, prima di spalancarli e spaventarsi: -Sono Kaala, piacere.-
La ragazza era una giovane chiromante del gruppo di erranti diretti a Daal, una città sulla costa est di Honir; si offrì di leggere la mano a Mer’n, e lei accettò con piacere.
-Mmm…-, iniziò a studiare la forma e la lunghezza delle dita aperte, poi si concentrò sulle unghie ed infine le linee del palmo destro.
-Il palmo è quadrato, le dita lunghe e diritte, la mano dell’artista.-, iniziò Kaala, -Le unghie sono grandi, ma non le curi molto, hanno dei residui di colore. Il medio ha un callo, usi molto…-, s’interruppe.
-La lama, si. E’ innestata su una bacchetta di legno.-, spiegò Mer’n.
-Capisco. Scommetto che la sinistra è piena di cicatrici. Ti aiuti nei lavori di precisione con quella, vero?-, Mer’n annuì mostrando la sinistra, che soprattutto sull’indice era ricoperta di cicatrici.
Quella era una bella analisi, davvero.
-Poi vediamo. La tua linea della vita è piuttosto irregolare, tipica di noi erranti.-, Kaala si concentrò ora sul palmo, -Quella della testa indica che sei parecchio curiosa e riflessiva, mentre quella del cuore non è più profonda che lunga. Hai una salute di ferro, immagino, ma la linea del successo non è bella come quella della salute, non aspettarti molto in questo senso. E la linea del destino sembra piuttosto aggrovigliata.-, terminò solenne.
Mer’n si era fatta leggere la mano parecchie volte e le analisi le parevano sempre simili, eppure quella di Kaala le suonava piacevolmente nuova.
-Puoi leggerla anche a me?-, l’uomo in rosso si avvicinò con passo elegante, sfilandosi il guanto della mano destra. La chiromante seduta vicino a Mer’n storse appena la bocca e si alzò.
Mer’n osservò meglio quello strano individuo: gli abiti stravaganti erano a righe e pois, pieni di piume e campanellini che ornavano anche il biondo codino di capelli biondo opaco.
Era davvero vestito tutto di rosso, e anche gli stivali a punta erano di quel colore.
-Ci provo.-, disse Kaala prendendogli con garbo la mano e cercando di non farsi distrarre dall’importante naso dell’uomo.
-Mani allungate, dita piuttosto nodose. Nessun callo, pelle morbida ed unghie curate. Lavori? Non sono mani di un vagabondo.-, Kaala deviò lo sguardo sul viso dell’interessato, impassibile,
-Il pollice è piuttosto grande, ti piace obbiettare. Questa è la mano del filosofo… non ho mai visto una linea della vita tanto lunga e diritta. Quella del successo è marcata, quella dell’amore leggera e contorta. Ti piace giocare.-, gli mollò la mano.
-Sei uno stregone.-, Mer’n anticipò Kaala, che fissava l’uomo vagamente nervosa.
-Sono un semplice, fortunato errante. Nahël è il mio nome, e sono un giullare.-, si presentò ammiccando.
I suoi occhi erano gelidi ed il sorriso sembrava una maschera.
Un giullare? Non portava il trucco tipico dei buffoni, e sotto l’occhio sinistro aveva solo tre piccole lacrime tatuate.
Nahël… era un nome importante, lontano dai provinciali Mer’n e Lee’a.
Alle due non piaceva per niente quell’uomo.

Durante il viaggio Mer’n riuscì a racimolare qualche moneta di bronzo disegnando degli abiti per il gruppo di erranti, che si confezionavano da soli i costumi per gli spettacoli.
-Che strani vestiti.-, Nahël le si era avvicinato chinandosi sui fogli.
-Non direi.-, ribatté un po’ risentita la donna senza alzare lo sguardo dai fogli.
Era lui quello vestito in modo strano!
-Sembrano tipici del Bahtikka, ma quel corsetto è di Honir.-
-Davvero?-, domandò Mer’n, -Me l’ha descritto un mio amico.-
Narai era stato anche in Honir? In effetti le aveva raccontato di una capitale in mezzo alla foresta.
-Devi andare là?-, le domandò l’uomo allontanandosi.
-Si.-, rispose lapidaria Mer’n.
Non le piaceva davvero quel tipo, aveva un tono di voce strano, sembrava avere sempre un doppio fine e faceva decisamente troppe domande.
-Non mi chiedi dove devo andare io?-, ecco, esattamente quella che Mer’n riteneva una domanda strana.
-Non m’interessa.-, fu la schietta risposta.
-Vado in Honir anch’io, potremmo raggiungere la capitale assieme.-, suggerì Nahël senza sembrare davvero interessato.
-Ma io non devo andare là.-, Mer’n imitò il tono svogliato dell’interlocutore.
In realtà non sapeva proprio dove andare. Certamente un palazzo con uno stregone sigillato dentro non poteva trovarsi nella capitale… avrebbe chiesto in giro una volta sbarcata.
-Nemmeno io.-
Mer’n sbatté gli occhi un paio di volte, perplessa. E allora perché si era offerto di accompagnarla?
Era davvero inquietante.
Non gli rispose, tornando a concentrarsi sul lavoro; avrebbe pensato più tardi dove andare.

Qualcuno la stava seguendo.
Era sbarcata da poco nel porto principale di Honir, e dopo aver salutato tutti gli altri erranti Mer’n aveva iniziato a vagare per la piccola cittadina di mare.
Gli abitanti avevano la pelle più scura della sua e gli abiti erano proprio come quelli che le aveva descritto Narai. Parlavano uno strano dialetto gutturale e Mer’n capiva a stento solo alcune parole.
Aveva bisogno di trovare qualcuno originario del Bahtikka.
Ebbe fortuna: un vecchio mercante di stoffe aveva riconosciuto la pelle chiara della donna, tipica delle regioni settentrionali, e l’aveva chiamata per conversare un po’.
-Sai niente di un palazzo nella giungla con uno stregone rinchiuso dentro?-, gli chiese Mer’n prima di andarsene.
-Quale palazzo?-, il mercante aveva un sorriso serafico, eppure lei aveva notato uno strano guizzo degli occhi.
-Non te lo dirà.-, una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
-Non te lo può dire. E’ nella giungla e nessuno sa come arrivarci, ma c’è.-, era Nahël.
-Grazie.-, Mer’n salutò seccata il mercante e si diresse verso il limitare della foresta, ignorando il buffone.
-Abbiamo un po’ di strada da fare assieme.-, la informò l’uomo con tono svogliato.
Mer’n si fermò a pochi passi dai primi alberi. La vegetazione era rigogliosa e il sentiero che si diramava quasi subito era a malapena visibile.
-E io so che strada prendere.-, aggiunse Nahël.
Che insopportabile! Mer’n lo aspettò e si fece superare, seguendolo a pochi passi.
-Benvenuto nel mio gruppo. Spero andremo d’accordo.-, si accolse lui vagamente sarcastico.
In effetti ora erano un gruppo: la tatuatrice errante e l’enigmatico buffone.

Ciao! Allora, i questo capitolo viene introdotta la figura chiave del buffone. Succo d'ostrica... oddio xD beh, suonava bene ù_u la parte della chiromanzia l'ho usata perchè a dirla tutta odio i ritratti diretti:
veglio seminare informazioni qua e là, credo :) Ringrazio thewhitelady che ha commentato lo scorso capitolo, mi piacerebbe sapere che ne pensate di questo :)
Nyappy
   
 
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