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Autore: Silver_Hex    27/02/2011    4 recensioni
Dal secondo capitolo.
«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»
«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.
«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica.» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»
«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»
«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 29.

We Are Ready.

Il piano era pronto.

Ci avevano messo diversi giorni, a più riprese si erano dati degli incoscienti a vicenda, soprattutto quando alcune fialette della pozione esplodente, erano per l’appunto esplose grazie alla collaborazione del piccolo Teddy che, mentre gattonava allegro e indisturbato, le aveva trovate in una scatola che aveva fatto cadere dal tavolo.

Lui si era divertito un mondo, Remus un po’ meno e anche Tonks si era presa un bello spavento. Il padrino era orgoglioso e si complimentava, mentre Lily fece una bella lavata di capo a James, che aveva lasciato in giro il materiale pericoloso. Nonostante questo James e Sirius si congratularono con Remus per aver generato un vero malandrino.

Nel pomeriggio ci sarebbe stata una nuova riunione e questa volta dovevano decidere: era giunto il momento di scendere in campo.

Erano previste cinque squadre, cui corrispondevano cinque obbiettivi. Solo la McGranitt era conoscenza dell’intero piano e quella mattina era attesa in Grimmauld Place per le ultime decisioni.

Quando la preside arrivò, notò subito che c’era qualcosa che non andava. L’aria era impregnata di fumo, e dalla cucina arrivano voci concitate che Walburga copriva a mala pena.

Quello che vide la lasciò basita. Per un attimo le parve di essere tornata indietro di decenni, Lily che dava dell’arrogante a Potter, lui che la rincorreva chiamandola Evans, Sirius seduto sul tavolo che ridacchiava con Harry, Tonks che portava via il piccolo Teddy e Remus e Hermione che cercavano di mettere tutto apposto.

Se era quello il modo in cui avevano lavorato, erano davvero nei guai. Maledì Albus per essere morto troppo presto, e sentì terribilmente la mancanza di Severus. Lui non avrebbe mai approvato tutto questo.

«Spero di non dovermi pentire di avervi affidato la responsabilità dell’azione» disse facendosi coraggio mentre entrava.

«Preside ci scusi, non ci aspettavamo di vederla così presto» disse Hermione che faceva evanescere i frammenti di una sedia che si era letteralmente disintegrata.

«Posso sapere cosa è successo?»

«Niente di grave, la pozione esplodente di Lily va alla grande» disse James con un sorriso a trentadue denti.

«Vedo» disse osservando la chiazza nera lasciata sul pavimento.

«Non si preoccupi preside, è tutto pronto» disse Remus prendendo la parola per rassicurare la preside.

«Lo spero, altrimenti Dalton ci farà la pelle. È già abbastanza seccato, vorrei evitare altre grane».

«Che noia questo Dalton» sbuffò Sirius mentre faceva svolazzare alcuni oggetti sulla testa del piccolo Teddy.

«Avevo scordato che certi sono rimasti degli adolescenti incoscienti» disse assottigliando lo sguardo. «Visto che le cose qua vanno bene, ci vediamo più tardi. Porterò anche il capo degli auror con me» concluse osservando ancora i danni prodotti dalla pozione.

«Prof da quando le servono gli auror come scorta?» chiese James divertito.

«Da quando ho nuovamente a che fare con voi tre» disse indicando i due Potter e Sirius.

«Anche per noi è un piacere preside» rispose James con il suo solito ghigno.

«A più tardi preside» aggiunse Remus conciliante, prima che la preside gli affibbiasse qualche punizione.

Passarono la mattinata a definire tutti i dettagli e fare un conto approssimativo dei partecipanti. Ricontrollarono le scorte di pozioni, soprattutto quelle curative come l’essenza di dittamo.

Poco prima di pranzo arrivò anche Andromeda per portar via il piccolo Teddy.

«Come mai c’è quella macchia nera? Sirius hai deciso di eliminare Kreacher?» chiese un po’ perplessa.

«Magari» rispose Sirius con un ghigno. «Tutto merito di questo malandrino, ha trovato le fialette di pozione e le ha fatte cadere» disse scompigliando i capelli che al momento erano neri.

«Tutto tua madre…» disse Andromeda

«Tutto suo padre dirai, ha fatto il suo primo scherzo» disse Harry entusiasta.

«Voi state tutti bene?» chiese poi guardandosi intorno. «Hermione?»

«In biblioteca» risposero Harry e Ron.

«In biblioteca?» chiese curiosa di sapere perché qualcuno sano di mente voleva mettere piede in una biblioteca della famiglia Black.

«Lei è così… in tutti questi anni non siamo mai riusciti a farla cambiare» rispose Harry ridacchiando.

«Sirius e la lasci da sola in quel posto orrendo?»

«Figurati, ci siamo liberati da qualche tempo di tutto quello che poteva essere pericoloso» rispose tranquillo. «Comunque vado a chiamarla, tra un po’ si pranza. Resti con noi?» chiese Sirius alla cugina.

«Oh beh, o qua o a casa credo sia lo stesso.»

Pranzarono tutti assieme e prima che iniziassero ad arrivare i membri dell’ordine, Andromeda era già andata via con il piccolo Teddy. Dopo quasi un’ora erano tutti presenti.

«Mi auguro che tutti abbiate fatto testamento, signori. Sta notte si scende in campo» disse James sorridendo ai presenti.

«Come questa notte?» chiesero in tanti.

«Contiamo sull’effetto sorpresa» spiegò Sirius.

«Che storia è questa Potter?» ringhiò il capo degli auror.

«Direi che è il caso di agire stiamo fermi ancora per mesi? Loro hanno continuato con i loro traffici e le aggressioni, e non credo si fermeranno» rispose Hermione.

«E per ora è tutto. Questa notte alle tre, ci troviamo alle porte di Portland pronti per entrare in azione»

«Nessun dettaglio?» chiesero i gemelli.

«Non ci sono molti dettagli dobbiamo semplicemente catturarli» spiegò Remus.

«Chi ha una scopa, e la sa usare la porti con sé» disse Tonks.

«Mi auguro sia uno dei vostri scherzi» disse la preside lievemente preoccupata.

«Nient’affatto. Questa notte ci divideremo il lavoro, il luogo lo conosciamo tutti. Non credo servano altri dettagli» spiegò Harry.

«E voi siete sopravvissuti un anno in questo modo?» chiese la preside al trio.

«La prego, non sia così sorpresa… ne va della nostra autostima» disse Ron perplesso.

«Weasley, tu non ne hai minimamente idea»

«Chi è intenzionato a partecipare all’azione firmi qua» disse Hermione mostrando loro una pergamena.

«Non ci hai ancora detto cosa hai combinato tutto quel tempo in biblioteca.» disse Harry a voce bassa, mentre la preside li osservava attentamente.

«Niente scherzi, Granger» disse la preside con tono minaccioso.

«A che si riferiva?» chiese Sirius curioso.

«Non dirmi che è quello che penso!» esclamò Ron tra l’entusiasta e il preoccupato.

«Beh niente di mortale» ammise lei.

«Hermione» esclamò Sirius preoccupato. Soprattutto perché Shephard lo aveva minacciato di mollarlo se si fossero messi nuovamente nei guai.

«C’è altro per dopo» disse lei senza rispondere alle loro sollecitazioni.

Nel frattempo tutti avevano posto la loro firma sulla pergamena.

«Che storia è?» chiese Sirius prendendo la pergamena e osservandola attentamente.

«Se qualcuno ci tradirà, lo scopriremo molto presto» rispose semplicemente.

«Lo sapevo» disse Ron con un ghigno mentre si lasciava andare su una sedia.

«E come?» chiese James curioso.

«Niente di mortale, solo qualche pustola…»

«E lo hai già fatto?» chiese Lily preoccupata. Hermione le era sempre sembrata una ragazza tranquilla e pacifica, ma certe volte si dimostrava perfida.

«Sì al quinto anno…» rispose Ron.

«E cos’altro hai fatto?»

«Tenete queste» disse porgendo i finti galeoni. «Incanto proteus, possiamo usarle per comunicare tra noi, in caso di necessità» spiegò lei. «Ho dovuto fare ricerche più approfondite per potenziare l’incantesimo».

«Come funzionano?»

«Basta sfiorare le lettere per far apparire il messaggio e trasmetterlo agli altri»

«E come facciamo a sapere quando c’è qualcosa di nuovo?» chiese Remus.

«Diventa caldo» rispose Harry usando la moneta per mandare un messaggio a tutti.

«Forte!» esclamarono Sirius e James in coro quando sentirono il calore. «Anche se ricorda il marchio nero» aggiunse Sirius perplesso.

«Neville lo sa?» chiese Remus.

«Sì, conosce la procedura» disse Harry ridacchiando mentre ripensava ai bei momenti nella stanza delle necessità.

...........................................................................

Mancavano poche ore all’alba, ma erano già tutti là per essere divisi in squadre. In ogni squadra c’erano due auror, e gli altri erano membri dell’ordine. Ron, Harry e Hermione erano in coppia con Remus, Lily e Sirius. James e Tonks avrebbero guidato la squadra aerea e Neville con il capo degli auror si sarebbero occupati dei depositi, che stavano nell’esterno della casa.

Era questione di attimi, tutto doveva svolgersi in breve tempo. Dalla loro avevano l’effetto sorpresa e non dovevano sprecarlo. Se anche ci fosse stata una talpa tra loro, non poteva avere un idea definita del piano.

Sicuramente ci sarebbero state sentinelle, che li avrebbero sentiti arrivare, sarebbe stato sciocco non averle.

La parte più difficile era entrare in azione contemporaneamente.

Dalton borbottava contro l’idiozia di certi matti, cui aveva acconsentito ad affidare tutto quel disastro. Non riusciva a capire come mai i Potter non si fossero ancora estinti, viste le idee proposte per quella notte.

Se fosse sopravvissuto, gli avrebbe fatto pagare tutti quei mesi di angoscia. Turni notturni e festività, le peggiori missioni erano tutte per Potter e Weasley, che erano appoggiati a un tronco di un albero, tutti intenti a ridacchiare. Sì, i Potter sarebbero certamente finiti con lui. E con un ghigno sadico di soddisfazione che si dipinse sul suo volto, andò verso il centro di comando mentre si gustava il suo cubano.

James gli presentò Neville e indicò loro sulla cartina il punto che dovevano raggiungere. La cosa era abbastanza chiaro, a tutti in effetti. Dovevano catturare tutti i mangiamorte e cercare di riportare a casa le chiappe intatte.

«Grazie per non avermi assegnato alla squadra aerea» commentò sarcasticamente Dalton.

«Sì, la McGranitt mi ha sconsigliato di affidarle una scopa» rispose James per niente toccato dal sarcasmo.

«Quando avete terminato con le chiacchiere…» disse Sirius impaziente.

«Radunate le squadre. Siamo pronti» disse James prendendo la sua scopa e richiamando Tonks.

Così fecero tutti gli altri.

✎ Info & Co.

Eccomi qua con il nuovo capitolo. Ho deciso di dividere in due il momento dell’azione per evitare di allungare i tempi di pubblicazione .

In questi giorni mi son divertita parecchio a pubblicare aggiornamenti su Facebook con piccoli spoiler. Intendo continuare questo esperimento, perciò vi  aspetto qua. Siamo già in dieci e la cosa mi piace :), ovviamente si tratta di una fan-page e prometto di non inondarvi la bacheca con miliardi di post!

Per quel che riguarda la storia siamo alle battute finali… credo che scriverò al massimo altri due capitoli e devo decidere se lasciare il finale aperto… o chiudere definitivamente! Beh c’è tempo per pensarci.

Aspetto numerosi commenti!
Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

Storia modificata nel 2014. Tutti i capitoli sono oggetto di sostanziose modifiche, tagli e correzioni.

   
 
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