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Autore: Liz    04/03/2011    3 recensioni
Perché sono così teso quando ci baciamo?
Avremmo dovuto vivere la nostra vita nel pentimento, piuttosto che fare questo.
Cos’è accaduto all’amore che entrambi conoscevamo e inseguivamo?
Aggrappata a una sigaretta tu mi necessiti. Mi bruci.

La storia di un tradimento, di un amore impuro… eppure incontenibile.
Dalla storia: “Pensava, pensava, pensava anche quando non avrebbe dovuto, anche mentre stava con Eric; pensava a cosa come sarebbe stato se in quel momento fosse andata in viaggio con Greg e non nel letto con Eric.
Dopo aver fatto l’amore, uno dei rari momenti in cui la vita si spiega senza svelarsi, una consapevolezza cominciò a farsi strada nel suo cuore; era un pensiero irto di spine che avrebbe voluto togliersi dall’anima.
Ma ormai non era più possibile.”
[capitolo 3 di 3]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perché ti sogno troppo

Wonder why I'm so caught of guard when we kiss.
Rather live my life in regret then do this.
What happened to the love we both knew?
We both chased.
Hanging on a cigarette you need me,
you burn me you'll burn me.

[DISINTEGRATION – Jimmy eat world]


«C
ome sarebbe che avete solo una camera matrimoniale?»
«Mi spiace signore, ma siamo al completo.»
«Ma è Aprile!»
«Non so cosa dirle. Abbiamo solo questo da offrirle»
«Dai Greg, va bene. Sono troppo stanca per cercare un altro hotel»
La osservò pensieroso. Sarebbe stato un grosso, enorme problema, oltre che una prova di resistenza, dormire nello stesso letto di Charlotte.
E così fu.



«Domani voglio affittare delle bici e andare a fare un giro sulle colline qua dietro. Ti va?»
«Sì»
«E la sera andremo a fare un giro per la città. Va bene?»
«Sì»
«Greg, non farmi sembrare una maniaca del controllo»
«Sì»
«Ma ti senti?!»
La guardò sorpreso, come se si fosse svegliato improvvisamente.
«Scusa» sussurrò sorridendo della sua espressione corrucciata.
«No, non ti scuso. Mi hai portato fin qua per ignorarmi!»
«Ahaha! Sembriamo marito e moglie che litigano!»
Silenzio.
«Ah… scusa, è stato inopportuno»
«Già»
«Ora è meglio dormire, non credi»
«Sì»
Spense le luci e si accovacciò rivolto dalla parte opposta di Charlotte, ma era talmente teso da sapere già che non sarebbe riuscito a dormire nulla.
La sentì muoversi nel letto, sospirare.
Al diavolo tutto.
«Charlotte» disse a voce alta. «Charlotte»
Non ottenne risposta, forse stava già dormendo.
«Perchè mi fai questo, Greg?» pronunciò la ragazza all’improvviso, tremando.
Lui si alzò seduto, osservando la sua schiena curvata.
«Perchè non mi lasci in pace? Io ero felice con Eric prima di conoscerti. E ora questo. Perché mi chiami così mentre siamo nello stesso letto?»
«Charlotte…»
Anche lei si girò, svelandogli il velo di lacrime che copriva i suoi occhi nocciola. Si trovarono improvvisamente vicini, così vicini da poter sentire l’uno il calore e l’odore dell’altro.
«Charlotte, mi odi così tanto?»
«Non è questo»
«Se non vuoi vedermi più basta che tu me lo dica» le spiegò dolcemente, carezzandole la guancia.
«Non è questo!»
Silenzio.
«Ti devo confidare un segreto, Greg. In realtà sono io che non riesco a lasciarti andare. Perché è dovuto succedere tutto questo?»
«Non lo so Charlotte. Tu non credi nel destino?»
«Ho smesso di crederci appena sono cresciuta»
«Invece io ci credo. Ogni volta che viaggio verso città che non conosco… mi affido al destino, non al caso, e finora non mi ha mai deluso. Forse è stato il destino a farci sedere l’uno affianco all’altro quella volta»
«Credi davvero di essere così importante?»
«Io non lo so… ma tu sì. Tu lo sei. Sono convinto che il mondo non sarebbe più lo stesso se tu non sorridessi»
«Ti odio, Greg. Come puoi farmi questo?»
«Anche io ti odio per quello che mi hai fatto, Charlotte»
Si chinò su di lei, mentre lei gli avvolgeva le dita attorno al collo.
Si baciarono. Lentamente, a fior di labbra, un po’ impacciati; eppure dentro di loro stava già divampando un incendio.
Si sistemò sopra di lei, senza staccarsi dalla sua bocca, che si schiuse timida per permettergli di approfondire il bacio.
Come profumava, com’era calda e morbida.
Come la desiderava.
«Greg…» ansimò lei, quando si separarono per riprendere fiato, dopo interminabili minuti.
«Charlotte, io mi sbagliavo. Questo non è un capriccio»
«Lo so. Lo so. Ora non fermarti, o potrei tornare a pensare e questo sarebbe la fine»
«Charlotte» mormorò tornando a baciarla.

Quegli occhi, quelle labbra rosee gonfie di baci, quel seno bianco e sodo.
Impazzì perdendosi nella curva della sua pancia, tra le sue cosce morbide. Lei reagiva ad ogni suo tocco, ondeggiava ogni suo movimento.
Aveva già fatto sesso tante volte, ma niente era confrontabile con quello.
Quello non era sesso, non era neanche fare l’amore; non era una ricerca del piacere, non era il desiderio di averla. Non era un capriccio del genere.
Era la necessità di unirsi nello spirito, nella carne, nel sangue, nelle ossa.
Era diventare uno per non doversi lasciare mai; una corsa, una fuga, un trovarsi e alla fine urlare. Sospirare, perdersi l’uno nell’altro nell’ultimo fremito liquido e bruciante.

«Avremmo dovuto vivere la nostra vita nel rimorso piuttosto che fare questo»
«Sei pentita?» sussurrò inquieto, aumentando la stretta del suo abbraccio attorno alle sue spalle nude.
«No. L’ho fatto consapevolmente»
«Anche io»
«Non se lo meritano, Greg»
«Lo so perfettamente, Charlotte. Ma è tutto troppo più grande di noi»
«Questo non ci giustifica, sai? Il fatto che ci amiamo è solo un aggravante»
«Cosa facciamo, Charlotte?»
«Tu mi ha detto che ogni tanto va bene essere egoisti. Concediamoci domani. Così potremmo vivere assieme almeno nei ricordi»
«E se lasciassimo tutto? Se… stessimo assieme?»
«Questo è uno sbaglio, Greg. Hannah ed Eric non si meritano questo»
Greg non rispose e Charlotte si strinse a lui spasmodicamente.
«Cos’è successo all’amore che conoscevamo e inseguivamo?»
«Lo abbiamo trovato»

Eric finì di vestirsi e si girò verso il letto, dove Charlotte dormiva avvolta nelle lenzuola.
Era così bella, pensò. Così pura, innocente, perfetta. Quasi angelica.
Aveva già pensato a tutto, mancava solo l’anello, e sarebbe stata sua per sempre.
Niente avrebbe potuto portargliela via . Niente…
Bastò un sussurro, poco più di un lamento confuso e indistinto, che nelle sue orecchie risuonò più potente e chiaro di un urlo.
«Greg…»
Si sedette sul letto e la prese per le spalle, scuotendola.
«Charlotte! Charlotte!»
Lei aprì gli occhi lentamente, spaventandosi poi quando mise a fuoco l’espressione crucciata di Eric.
«C-che c’è?!» domandò nervosa.
«Cosa stavi sognando?»

Oh.
«C-che… dovevo dare un esame ma… non mi ricordo perché eravamo in pericolo io e Greg… non mi ricordo che succedeva, ma alla fine lo perdevo di vista e rimanevo sola a dover dare l’esame»
«Tutto qui?»
«Sì… perchè?»
La abbracciò con slancio, immergendosi nei suoi capelli «Lo sai che ti amo, piccola»
«Ehm… anche io»
Un bacio lungo, intenso. Sofferto.
«Devo andare al lavoro. Chiudi a chiave quando vai»
«Sì. Ciao»
Appena Eric chiuse la porta, Charlotte si girò nel letto, soffocando il viso nel cuscino.
Aveva mentito ad Eric; o meglio, gli aveva mentito in parte.
Aveva sognato Greg, questa era la verità.
Ma non c’erano esami o pericoli. C’erano loro due e i ricordi di quella sera, di quei due giorni stupendi.
Ma erano dentro una stanza buia e stretta, come una scatola.
Si abbracciavano e si baciavano e si amavano come quella sera. Ed era tutto perfetto.
Era passata una settimana da quel giorno e per tutto il tempo in cui stava con Eric si chiedeva come lui non potesse sentire l’odore di Greg permeatole addosso.
Doveva averlo sentito per forza; lei lo percepiva sempre chiaro e potente, anche dopo le tre docce che aveva fatto per eliminarlo. Era la prova del suo tradimento.
Aveva il terrore che Eric la scoprisse. Non riusciva a guardarlo negli occhi, a toccarlo e a farsi abbracciare, ogni volta che si davano un bacio vedeva quegli occhi verdi e quei capelli neri ricciuti.
Ormai Charlotte non aveva più dubbi.
Era innamorata pazza di Greg. Lo amava in modo strano, diverso da come aveva amato Eric: non erano per niente sentimenti chiari e rassicuranti; anzi, erano torbidi, rossi scuri e inquieti.

Non riusciva a respirare ogni volta che pensava a lui.
Non riusciva a parlare ogni volta parlava di lui.
Queste sensazioni sminuivano e soverchiavano tutta l’affetto che provava per Eric.
Tutto nella sua vita passava in secondo piano se paragonata ai colori di Greg, anche se non potevano stare assieme.

Ma anche in mezzo ai sensi di colpa, una speranza, una felicità; perché si dice che quando una persona ti appare nei sogni è perché quella persona vuole vederti.

Quella notte anche Greg aveva dormito male, col sapore di Charlotte addosso che non lo lasciava in pace.
La voleva ancora, e non era un capriccio.
Charlotte non era uno sfizio da togliersi. Non era una sola volta.
Charlotte era la ragazza che aveva sempre sognato e voluto.
Lo ascoltava, gli sorrideva, e si affidava a lui.
Gli piaceva Hannah, e se non avesse conosciuto Charlotte se ne sarebbe innamorato.
Ma amava Charlotte e non poteva più nasconderlo.
L’aveva amata fin dal primo istante in cui gli aveva sorriso.
Anche mentre quella notte stava facendo l’amore con Hannah aveva visto lei, tanto che proprio a metà aveva fatto cilecca. Aveva tentato di dimenticare, di passarci sopra: ecco perché aveva provato a fare sesso con lei.
Ma non voleva Hannah e le sue storie, non riusciva più a sopportarlo. Charlotte non voleva più saperne, e si comportava come se niente fosse.
«Hannah, mi spiace per stanotte»
«…Non preoccuparti. So che è un periodo pieno di stress per te»
Gli diede un bacio leggero e si alzò, togliendosi il pigiama.
«Stasera sei libera?»
«Per te sì» sorrise.
«Vieni qui da me. Ti devo parlare»

«Ciao Eric, grazie del passaggio all’università» sorrise tirata Charlotte, aprendo la portiere della macchina.
Lui si sporse dal sedile del guidatore, aspettando un bacio che arrivò tremante.
Anche se sapeva che era una persona orribile, anche se sapeva che così stava facendo soffrire Eric, ormai era allo stremo. Ogni gesto era uno sforzo tremendo per il suo cuore e la sua mente.
«Charlotte, stasera voglio portarti a cena» le mormora lui sorridente «mettiti elegante, deve essere una serata perfetta»
«… Va bene»
Scese dall’auto senza forze, stupendosi del trovarsi davanti Greg.
La guardava indecifrabile, tra il tenero e l’arrabbiato.
«Ti prego non dirmi che stanotte sei stata sua»
Deviò i suoi occhi, serrando le labbra, trattenendosi dal gettarsi tra le sue braccia.
«No, Greg. Non ci riesco più»
«Neanche io»
«Come?»
«Ho deciso di dirlo ad Hannah. Stasera.»
«COSA?! No, non devi farlo. Tra noi è finita»
Silenzio.
Si guardarono nell’anima.
«Tra noi deve finire»
Greg l’abbracciò, stringendola forte sul suo petto.
Lei sollevò il viso e si alzò in punta di piedi, arrivando alla sua bocca.
Un braccio stretto attorno alla sua testa, l’altro ad avvolgerle la vita in modo possessivo.
«Anche io qualche volto mi irrito, Charlotte»
«Se me lo dici è soltanto per…»
«In più ho un desiderio molto forte di monopolizzare» la interruppe «Non posso perdonare chi ti sta accanto»
«Greg…»
«Ti amo, Charlotte»
«Non possiamo, no…»
«Dimmelo» le sussurrò baciandole il collo con desiderio.
«Ti amo anche io, Greg» boccheggiò alla fine, piangendo. «Ma sarà difficile. Forse avremo sempre i sensi di colpa»
«Se siamo assieme possiamo affrontare tutto»
«Sì»
Si odiavano e sapevano che prima o poi avrebbero dovuto espiare le loro colpe.
Si biasimavano fin nell’anima per quello che avevano fatto; erano diventati quello che più odiavano.
Ma tutto questo era più debole di ciò che provavano l’uno per l’altra.
Si erano svelati i loro segreti più intimi, li avevano accettati, li avevano realizzati.
Forse aveva ragione, Greg. Forse era davvero destino.

«Allora di cosa volevi parlarmi, Greg?» chiese ansiosa Hannah, gettandosi al suo collo.
Lui sospirò corrugando la fronte; le prese le mani e le slegò, sotto lo sguardo confuso di Hannah.
Lei pensava che gli stesse per dire che l’amava. E anche se lei non era ancora sicura al massimo di ciò che provava era certa che col tempo anche lei si sarebbe innamorata follemente di lui.
Ma nei suoi occhi verdi non c’era nulla di tutto ciò: c’erano disperazione e rimorso.
«Cosa c’è, Greg?»
«C’è che sono un verme, che tu non ti meriti ciò che ti sto per dire»
Esitò un attimo, poi la guardò negli occhi, lucidi.
«Io mi sono innamorato di un’altra»

«Allora ti piace questo posto, Charlotte?» le chiese Eric, ansioso.
«Sì è… molto elegante. Ma ti senti bene?»
«Sì… a dire il vero Charlotte, c’è un motivo per cui ti ho portato qui stasera»
«Oh»
Cos’era questa atmosfera tesa all’improvviso? Perché quello sguardo nervoso?
Che avesse scoperto…?
No, che senso avrebbe avuto portarla in un ristorante?
«Non sono bravo in queste cose, Charlotte, lo sai»
Mise una mano nella giacca e ne tirò fuori una scatolina di velluto blu.
Il cuore di Charlotte le andò in gola.
«Charlotte, io ti amo»
Aprì la scatola, tremante, rivelando un anello tempestato di pietre brillanti.
«Eric» trattenne il fiato lei, sentendosi male.
«Charlotte, mi vuoi sposare?»
Charlotte pianse, silenziosamente, tremando senza riuscire a controllarsi.
Perché era dovuto succedere tutto questo?
Perché aveva dovuto innamorarsi di un altro in modo così travolgente?
«Charlotte…» mormorò Eric impallidendo «che hai?»
«Io ti ho tradito Eric!» urlò tra le lacrime «Mi sono innamorata di un altro!»

Toc toc.
«Charlotte. Sei tu» disse senza forze, aprendo la porta della propria casa.
«Ciao Greg»
«Hai pianto»
«Sì»
«Anche lei. Eric?»
«Non ha detto nulla. È rimasto in silenzio, senza guardarmi. Mi avesse insultato urlando ora starei meglio»
Si abbracciarono, scambiandosi un breve bacio.
«Abbiamo fatto bene, Greg?» gli sussurrò appoggiandosi al suo petto.
«Non lo so, ma continuare ad ingannarli era ancora più sbagliato. Abbiamo pensato a noi stessi, sì… ma siamo stati all’altezza della situazione. Questa sera ci sentiamo così ma domani mattina vedrai che sarà tutto passato»
«Ne sei convinto?»
«Certo, se sei con me»
«Ti amo»
Un bacio.
«Forse… è questo il lato migliore della separazione. Trovare qualcuno di cui non hai mai abbastanza, che vuole stare con te»
«Siamo assieme, ora. Questo è ciò che conta»
«Sì, finalmente»
Un altro bacio e un altro ancora.

La persona di cui non avresti dovuto innamorarti… sarà alla fine quella di cui ti innamorerai.
È così sbagliato?

Perché ti sogno troppoFINE



N/A
Buongiorno!
E così… anche questa storia è finita… che dire? Breve ma intensa XD
Sinceramente, io non stessa non saprei cosa rispondere ala domanda finale: odio dal profondo ogni sorta di tradimento, il solo pensiero mi fa già venire i brividi, e non so neanche io perché ho scritto una storia del genere, proprio su un tradimento. Ma quello che fanno Greg e Charlotte è… non so, mi sembra diverso, anche se non per questo più nobile.
Era sbagliato stare coi propri vecchi partner, ma non era giusto neanche comportarsi così.
Ma forse, proprio per il discorso del primo capitolo, non esistono giusto e sbagliato, bianco e nero. Cioè che era giusto per Eric e Hannah era sbagliato per Charlotte e Greg, e viceversa. Come si può scegliere?
Alla fine penso che ci si debba un po’ affidare l’uno all’altro, lasciarsi andare e sperare che insieme passerà tutto.

Bè, discorsi profondi a parte, grazie a tutti coloro che hanno letto, aggiunto da tutte le parti e hanno recensito. Sono veramente felice che sia piaciuta almeno a qualcuno ^_^

STORIE IN CORSO:
Snowdrops =http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=603104&i=1

Alla prossima!!
Liz



   
 
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