L’Oscura Parvenza
-Prologo-
Il potere
che conduce al male
Le antiche
leggende narrano che fin dall’inizio dei
tempi, il mondo era governato da due entità: lo Splendente,
il creatore; e
l’Oscuro, il devastatore.
Il sogno di un
potere assoluto ha da sempre spinto molti
uomini a compiere gesti sconsiderati e crudeli.
Un tempo, il
Regno era governato da re Mohran, un re né
migliore né peggiore di altri, ma che aveva un oscuro e
profondo desiderio:
l’onnipotenza.
Durante il suo
regno, lo Splendente decise di fare un
dono agli uomini, un dono che doveva fare soltanto del bene e portare
la pace.
Scelse una
sacerdotessa, e decise che sarebbe stata lei
la prima depositaria di quel grande dono. Il suo nome era Inahet, e da
alcuni
anni era stata iniziata al culto dello Splendente.
Si occupava dei
poveri e dei malati con fervore, felice
di poter aiutare i bisognosi. Lo Splendente decise di donare a lei la
magia, un
potere che poteva usare per curare i malati e compiere altri prodigi.
Era un
dono straordinario, perché sull’Isola Universale
non esisteva altra magia al di
fuori della Fede nello Splendente.
Invece di
concentrare tutti i poteri nel corpo della
sacerdotessa, lo Splendente la fornì di un catalizzatore: un
manufatto magico
che permetteva di compiere la magia. In questo modo Inahet avrebbe
potuto
tramandare la magia anche a chi non fosse suo consanguineo.
La sacerdotessa
si applicò ancora con maggiore veemenza
nella sua missione, curando gli infermi e donando oro ai più
poveri. Era tutto
merito dello Splendente, che con il suo dono aveva portato la
felicità in tutta
l’Isola Universale. La magia era catalizzata in un
braccialetto, che Inahet
portava sempre. le pietre preziose brillavano di riflessi dorati come
il sole,
intervallate da pezzi d’oro incisi e finemente lavorati.
Con il passare
degli anni, la voce di una sacerdotessa
che era in grado di compiere prodigi si diffuse, ed attirò
l’attenzione di re
Mohran. Il suo sogno di un potere onnisciente si era materializzato:
con quel
braccialetto sarebbe stato in grado di compiere prodigi. Era deciso:
avrebbe
fatto di tutto pur di averlo. Il potere aveva manipolato anche la sua
mente di
sovrano buono e giusto, spingendolo a convocare Inahet a palazzo, e a
chiederle
il braccialetto.
-Mai.- Rispose
sicura la sacerdotessa. –Questo è un dono
dello Splendente per me ed i sacerdoti miei successori. Non potete
averlo, deve
essere usato per fare del bene!-
-Ed io infatti
lo userò solamente per la felicità del mio
popolo.- Mentì il re, che in realtà aveva come
unico scopo l’accrescimento del
suo potere.
-Voi siete un
sovrano.- Disse infatti Inahet. –Non avete
nessun bisogno di questo bracciale. Lasciatelo a me e lo
userò per curare i
malati e agevolare i poveri!-
Il re non
sembrava ascoltare la sacerdotessa, e
giocherellava con l’elsa della spada. –Ve lo dico
per l’ultima volta: datemi
quel braccialetto. È un ordine del vostro re!-
Inahet era
visibilmente contrariata, e non aveva nessuna
intenzione di cedere al re. –No.- Disse infine, con estrema
fatica.
-Vi avevo detto
che era l’ultima volta che ve l’avrei
chiesto.- Si alzò in piedi e si avvicinò
minaccioso alla sacerdotessa. –Ora mi
prenderò quel braccialetto.- Il re estrasse la spada, e in
pochi secondi
costrinse la sacerdotessa al muro con l’arma puntata alla
gola. –Datemi quel
braccialetto.- Ordinò, tendendo la mano aperta.
Inahet teneva
le braccia strette al petto, il bracciale
nascosto dalle larghe maniche della veste. Tremava dalla paura, e non
riusciva
più a pensare; era troppo terrorizzata. Non voleva che quel
braccialetto andasse
nelle mani del re,
perché era sicura che
lui non l’avrebbe usato come faceva lei per aiutare i
bisognosi.
Il viso di re
Mohran era sfigurato dalla rabbia, e quando
il braccialetto brillò di riflessi dorati, nei suoi occhi si
accesero un lampo
di pura follia.
La sacerdotessa
tentò di scappare, ma non fece in tempo a
liberarsi, che il re la trafisse con la spada. Osservò il
suo corpo
afflosciarsi al suolo, senza il minimo risentimento. Si
chinò sul corpo inerte
della donna, e le scoprì il braccio. Il potere onnisciente stava lì,
nascosto sotto forma di oro e
pietre preziose. Si impadronì del braccialetto con un gesto
veloce, e lo
strinse nel pugno con sollievo, come se solo allora avesse cominciato a
vivere.
Sentiva il potere fluire dal gioiello alla sua mano, poi al suo
braccio, fino a
pervaderlo completamente.
Da fuori
provenivano urla e discussioni, probabilmente i
sacerdoti cominciavano ad insospettirsi sul colloquio tra Inahet ed il
re.
Mohran,
indossò il braccialetto, e gli bastò pensare a
quello che voleva, che il corpo insanguinato della sacerdotessa si
dissolse
senza lasciare traccia.
Ai sacerdoti
disse che la loro signora era salita in
Cielo, e che anche il braccialetto magico era tornato al suo creatore;
perché
lo Splendente aveva deciso che Inahet aveva terminato al meglio la sua
missione.
I sacerdoti non
gli credettero, ma non avevano nessuna
prova del contrario, e la loro Fede li obbligava a credere che lo
Splendente
avrebbe potuto prendere Inahet con è in ogni momento. Il
fatto, però, determinò
una spaccatura tra i sacerdoti dello Splendente e il Regno.
Mohran sapeva
che non poteva usare il bracciale, perché
era troppo conosciuto dai suoi sudditi, e avrebbe attirato domande
indiscrete.
Decise di cambiarne la forma fondendo l’oro e applicando la
pietre preziose.
Convocò
il migliore armaiolo del Regno, che in segreto
forgiò per il re un pugnale meraviglioso e magico. Dopo aver
compiuto il suo
lavoro, il re lo uccise senza nessun rimorso.
Le pietre preziose ornavano l’elsa del pugnale, e la lama era completamente d’oro. Per evitare che nessuno potesse estorcergli la magia, come lui aveva fatto con Inahet, durante la forgiatura dell’arma, Mohran unì all’oro colato alcune gocce del proprio sangue, così che il pugnale potesse scatenare la sua magia soltanto tramite individui di sangue reale.
allora, questa è una nuova storia che ho in cantiere da un bel po' di tempo... avevo già pubblicato una one-shot sulla stessa idea (il Galoppo verso l'Oscuro), ma poi l'ho modificata molto e da lì mi è venuta l'idea per tutta la storia.
per ora questo è solo il prologo (che ovviamente non è lo stesso della one-shot!), e avviso che non penso di aggiornare molto spesso... ho già pronti alcuni capitoli scritti un po' di tempo fa, e in questo momento sono in una fase di poca ispirazione...
in ogni caso, spero proprio che vi piaccia!
vi prego recensite, mi sarà utile a capire se è una buona idea aggiungere i capitoli, (e cancellare la One-shot) o è meglio lascir perdere questa storia fin dal principio!
bhè, in ogni caso se siete arrivati fino a qui, un GRAZIE grande grande,