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Autore: Shadowlight    13/01/2006    3 recensioni
Sono passati sei anni da quando la guerra è finita... Molte cose e persone sono cambiate, ma possono tornare nella nostra vita... E' solo questione di attimi... (pubblicavo questa storia con il nome di Fairlight... questa volta i capitoli ci saranno tutti!) please R&R
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a tutte voi il prossimo capitolo

Ecco a tutte voi il prossimo capitolo!! Questa settimana sono ritornata a Milano, dove faccio l’università e adesso, appena tornata a casa, mi sono collegata per mandarvi il nuovo capitolo della storia… Ma prima di farvi leggere il capitolo i ringraziamenti:

ginny88: Ecco cosa si ricorderà Dave e cosa succederà di conseguenza… Fammi sapere cosa ne pensi!!

Takami: Mi ricordo di te!! Grazie mille, questa volta la finirò davvero, anche il seguito, anche se non so ancora quanto avrò il tempo di farlo, forse questa estate!! Un bacio

E adesso vi lascio al capitolo!! Ditemi cosa ne pensate!! Baci

Shadowlight

 

Capitolo Quattro:   Alle volte ritorna… (Parte 1)

 

Si può cancellare il passato per sempre?

 

Ancora non ci credeva. Una settimana prima avrebbe dato qualsiasi cosa per poter restare con lei ogni singolo istante della sua vita e adesso faceva di tutto per evitarla. Si era preso delle ferie dal lavoro, rimaneva tutto il giorno in casa e usciva solo quando era sicuro che non l’avrebbe incontrata. Non rispondeva al telefono, la segreteria era piena di messaggi di Rose che gli diceva che Ginevra l’aveva cercato, ma lui non aveva mai risposto. Anche gli amici con i quali era solito uscire lo cercavano al cellulare, ma lui rispondeva che era in vacanza.

Dal giorno in cui aveva visto Ginevra a Hyde Park con quelle persone aveva finalmente capito perché quella ragazza gli era così familiare. Nel momento esatto in cui aveva visto per la prima volta dopo sei anni Harry Potter e i suoi amici qualcosa dentro di lui si era spezzato, tutto quello che aveva cercato di costruire crollò come un castello di carte. Lui aveva cercato di dimenticare il passato, l’aveva eliminato dalla sua vita, era diventato un’altra persona e adesso loro avevano di nuovo rovinato tutto…

Ma la cosa che lo tormentava di più era non capire perché Ginevra avesse fatto questo a lui, era possibile che nemmeno lei l’avesse riconosciuto?

Spense il televisore mentre il telefono suonava, ma non si alzò per rispondere

Se volevate chiamare Dave McCoy, non sono in casa, lasciate un massaggio, altrimenti avete sbagliato numero”
“Dave, sono Rose. Sì, ancora io! A questo punto sono preoccupata anch’io, si può sapere perché non rispondi al telefono? Lo so che sei in casa, quindi alzati da quel divano e vieni a rispondere… Se è per Ginevra, lei non è qui con me in questo momento, quindi puoi anche rispondere… Ti giuro che questa volta non riattacco e che continuerò a telefonare fino a quando non ti avrò stressato abbastanza per farti rispondere… Non ho nessuna fretta”

“Che c’è?” chiese di malumore Dave alzando la cornetta

E me lo chiedi anche? Si può sapere cosa ti è preso? Ti stai comportando come un bambino di dieci anni!”

“Non pensi che se avessi voluto parlartene l’avrei già fatto?” rispose arrogante il ragazzo

“Dave, sei ubriaco?” chiese preoccupata Rose

“Non abbastanza” rispose il ragazzo con la voce un po’ triste “Chiedimi perché Rose. Fallo!”

“Perché?” chiese condiscendente Rose

“Perché io Dave McCoy, o meglio Draco Malfoy, figlio di quel bastardo di Lucius Malfoy, sarò sempre un inutile fallito e lei è lì per ricordarmelo!” urlò il ragazzo scoppiando in una risata rabbiosa

“Dave, non capisco… Dimmi cosa ti sta succedendo, dimmi cosa posso fare per aiutarti…” iniziò Rose sempre più preoccupata per quel ragazzo che considerava come un figlio

Dave rimase in silenzio per un po’, poi con voce rotta dal pianto proseguì: “Rose, io ho cercato di dimenticare il mio passato, di diventare una persona migliore, ma lui è sempre lì e, questa volta, ha mandato un angelo a distruggermi”

“Non ti capisco Dave”

“Ginevra fa parte di quel passato che ho tanto cercato di cancellare, non l’avevo riconosciuta perché è cambiata moltissimo, fisicamente e anche nel carattere… Ma quando ho capito chi era è stato come se questi sei anni non fossero mai esistiti… Ho ricostruito la mia vita, ho cancellato il mio passato, ora voglio solo dimenticarla e cercare di tornare alla mia vita” cercò di spiegare il ragazzo

“Lei tiene a te, ti cerca in continuazione, vuole parlarti, capire quello che è successo… Lei ti vuole bene, sono sicura che non le importa chi eri, ma chi sei adesso…” replicò Rose cercando di fra ragionare il ragazzo

“Non è così… Per me quella ragazza era tutto in questo momento, ma quando scoprirà chi sono non vorrà più vedermi, soffrirà tantissimo e io non voglio farla soffrire, lei non merita di stare con uno come me” concluse il ragazzo riagganciando il ricevitore senza attendere la risposta dell’amica

Si gettò sul divano e tra i singhiozzi si addormentò


Ginevra respirò profondamente e si prese il viso tra le mani. Non riusciva a concentrarsi su quello che stava facendo, continuava a pensare a Dave e al modo in cui l’aveva lasciata sola ad aspettarlo quel sabato di una settimana prima. Aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi, ma non era servito a niente, nemmeno Rose, a cui aveva chiesto aiuto, c’era riuscita. Sembrava essere sparito nel nulla…

“Qualcosa non va sorellina?” le chiese gentilmente Percy avvicinandosi alla sua scrivania

“Solo un po’ di mal di testa” mentì la ragazza guardando l’orologio “Puoi dire a Hermione che non pranzo con lei? Devo fare una commissione urgente” disse la ragazza alzandosi

“Certo, non ti preoccupare. Ci vediamo nel pomeriggio” rispose il fratello mentre Ginny lasciava l’ufficio e usciva come di consueto nel traffico di Londra.

Andò diretta alla stazione della metro, mostrò il lasciapassare alle guardie e salì sul primo treno che arrivò. Pochi minuti dopo era davanti alla casa di Rose e suonò decisa il campanello

“Ginevra, tesoro, entra” esclamò Rose vedendola

Dimmi che sei riuscita a rintracciarlo Rose, voglio assolutamente vederlo… Non ce la faccio più” disse la ragazza

“Sono riuscita a parlargli, ma non per molto” rispose Rose

“Davvero? Come sta? Cosa ti ha detto?”

O cara, io non so cosa sia successo a quel ragazzo. Era ubriaco e ha detto un mucchio di cose strane sul fatto che era un inutile fallito, sul passato che ha cercato di dimenticare e che invece non può farlo… Poi ha detto che lui non ti meritava e ha riattaccato il telefono. Non sono più riuscita a telefonargli. Non mi ha mai parlato molto del suo passato, so che ha avuto un’infanzia difficile, ma non capisco cosa c’entri tu!” spiegò esasperata Rose

“Io voglio saperlo, voglio capire cosa è successo… Dimmi dove abita Rose, voglio vederlo subito…”


Ginevra camminò veloce lungo la via e arrivò senza fiato davanti alla porta che la separava da Dave. Suonò il campanello, ma nessuno rispose. Sapeva che il ragazzo era in casa e continuò a suonare il campanello in modo sempre più insistente. Dopo qualche minuto sentì qualcuno borbottare dietro l’ingresso e la porta si aprì

“Ginevra, cosa ci fai qui?” chiese stupito il ragazzo con gli occhi arrossati dal sonno e dal pianto

“Rose mi ha detto della vostra telefonata e mi ha dato il tuo indirizzo” spiegò la ragazza decisa a scoprire tutta la verità

“Già Rose… Ma tu cosa ci fai qui?” insisté il ragazzo non soddisfatto della risposta di Ginny

“Volevo vederti, volevo sapere perché non ti sei più fatto sentire, perché non sei venuto all’appuntamento sabato, perché sei sparito senza dire niente a nessuno” spiegò la ragazza ancora ferma fuori dalla porta

“Ginevra, voglio che tu te ne vada prima che io possa farti del male in qualunque modo. Dimenticati di me…”

“No, non me ne vado senza una risposta” rispose decisa la ragazza “Voglio che tu mi dia una spiegazione chiara, fino ad allora io rimarrò qui” e detto questo Ginny entrò nell’appartamento e si sedette sul divano

Dave scosse la testa, chiuse la porta e, senza dire niente andò nella sua camera. Ginny non si mosse, era decisa a scoprire tutta la verità e non se ne sarebbe andata fino quando non l’avrebbe avuta.

Dave tornò dopo circa cinque minuti, tra le mani aveva dei fogli che appoggiò sopra il televisore. Poi si voltò verso Ginny e la guardò attentamente, il suo volto era freddo e sembrava nascondere una rabbia profonda

“Vuoi sapere perché sono sparito?” chiese lentamente, la sua voce era calma e fredda

“Sì” rispose semplicemente la ragazza

“Non hai mai avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di familiare in me?”

“Sì, ogni volta che ti vedo ho questa sensazione, ma…” iniziò la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da Dave

E non hai mai pensato di avermi già conosciuto?”

Ginny rimase un momento a pensare, poi scosse la testa

“Vuoi dire che non mi riconosci?” chiese stupito Dave

“Non lo so, forse ti avrò visto da qualche parte, magari ci eravamo già scontrati in passato… Perché dovrei conoscerti?” chiese Ginny impaziente

“Dove sei stata a scuola Ginevra?” chiese il ragazzo cambiando strada

“Nel nord del Regno Unito, in Scozia” rispose Ginny rimanendo sul vago, non capiva dove voleva arrivare

“Il nome della scuola?”

“Non penso che tu la conosca” rispose scocciata

O forse non si può dire”

Ginevra guardò con sospetto il ragazzo mentre qualcosa iniziava a farsi strada nella sua memoria

“Adesso ti ricordi di me?” chiese il ragazzo guardandola fisso in quei profondi occhi blu che lo facevano impazzire

Ginny sentiva le lacrime pungerle gli occhi, li chiuse mentre due lacrime le rigavano il volto

“Dai un volto ai tuoi sospetti Weasley” disse Dave gettando alla ragazza le foto che aveva appoggiato sopra il televisore

Ginny guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò “Tu non puoi essere Draco Malfoy”

  
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