Ecco a tutte voi il prossimo capitolo!! Questa settimana sono ritornata a Milano, dove faccio
l’università e adesso, appena tornata a casa, mi sono collegata per mandarvi il
nuovo capitolo della storia… Ma prima di farvi leggere il capitolo i
ringraziamenti:
ginny88: Ecco cosa si
ricorderà Dave e cosa succederà di conseguenza… Fammi sapere cosa ne pensi!!
Takami: Mi ricordo di
te!! Grazie mille, questa volta la finirò davvero,
anche il seguito, anche se non so ancora quanto avrò il tempo di farlo, forse
questa estate!! Un bacio
E adesso vi lascio al capitolo!! Ditemi cosa ne pensate!! Baci
Shadowlight
Capitolo Quattro: Alle volte ritorna… (Parte 1)
Si
può cancellare il passato per sempre?
Ancora
non ci credeva. Una settimana prima avrebbe dato qualsiasi cosa per poter
restare con lei ogni singolo istante della sua vita e adesso faceva
di tutto per evitarla. Si era preso delle ferie dal lavoro, rimaneva tutto il
giorno in casa e usciva solo quando era sicuro che non
l’avrebbe incontrata. Non rispondeva al telefono, la segreteria era piena di
messaggi di Rose che gli diceva che Ginevra l’aveva
cercato, ma lui non aveva mai risposto. Anche gli amici con i quali era solito uscire lo cercavano al cellulare, ma lui
rispondeva che era in vacanza.
Dal
giorno in cui aveva visto Ginevra a Hyde Park con quelle persone
aveva finalmente capito perché quella ragazza gli era così familiare. Nel
momento esatto in cui aveva visto per la prima volta dopo sei anni Harry Potter
e i suoi amici qualcosa dentro di lui si era spezzato, tutto quello che aveva
cercato di costruire crollò come un castello di carte. Lui aveva cercato di
dimenticare il passato, l’aveva eliminato dalla sua vita, era
diventato un’altra persona e adesso loro avevano di nuovo rovinato
tutto…
Ma la
cosa che lo tormentava di più era non capire perché Ginevra avesse fatto questo
a lui, era possibile che nemmeno lei l’avesse riconosciuto?
Spense
il televisore mentre il telefono suonava, ma non si
alzò per rispondere
“Se volevate chiamare Dave McCoy, non sono in casa, lasciate
un massaggio, altrimenti avete sbagliato numero”
“Dave, sono Rose. Sì, ancora io! A questo punto sono preoccupata anch’io, si
può sapere perché non rispondi al telefono? Lo so che sei in casa, quindi
alzati da quel divano e vieni a rispondere… Se è per Ginevra, lei non è qui con
me in questo momento, quindi puoi anche rispondere… Ti giuro che questa volta
non riattacco e che continuerò a telefonare fino a quando
non ti avrò stressato abbastanza per farti rispondere… Non ho nessuna fretta”
“Che
c’è?” chiese di malumore Dave alzando la cornetta
“E me lo chiedi anche? Si può sapere cosa ti è preso? Ti stai
comportando come un bambino di dieci anni!”
“Non
pensi che se avessi voluto parlartene l’avrei già fatto?” rispose arrogante il ragazzo
“Dave,
sei ubriaco?” chiese preoccupata Rose
“Non
abbastanza” rispose il ragazzo con la voce un po’ triste “Chiedimi
perché Rose. Fallo!”
“Perché?”
chiese condiscendente Rose
“Perché
io Dave McCoy, o meglio Draco Malfoy, figlio di quel bastardo di Lucius Malfoy,
sarò sempre un inutile fallito e lei è lì per ricordarmelo!” urlò il ragazzo
scoppiando in una risata rabbiosa
“Dave,
non capisco… Dimmi cosa ti sta succedendo, dimmi cosa posso fare per aiutarti…”
iniziò Rose sempre più preoccupata per quel ragazzo che considerava come un figlio
Dave
rimase in silenzio per un po’, poi con voce rotta dal pianto
proseguì: “Rose, io ho cercato di dimenticare il mio passato, di
diventare una persona migliore, ma lui è sempre lì e, questa volta, ha mandato
un angelo a distruggermi”
“Non
ti capisco Dave”
“Ginevra
fa parte di quel passato che ho tanto cercato di cancellare, non l’avevo
riconosciuta perché è cambiata moltissimo, fisicamente e anche nel carattere…
Ma quando ho capito chi era è stato come se questi sei anni non fossero mai
esistiti… Ho ricostruito la mia vita, ho cancellato il mio passato, ora voglio
solo dimenticarla e cercare di tornare alla mia vita” cercò di spiegare il ragazzo
“Lei
tiene a te, ti cerca in continuazione, vuole parlarti, capire quello che è
successo… Lei ti vuole bene, sono sicura che non le importa chi eri, ma chi sei
adesso…” replicò Rose cercando di fra ragionare il
ragazzo
“Non
è così… Per me quella ragazza era tutto in questo
momento, ma quando scoprirà chi sono non vorrà più vedermi, soffrirà tantissimo
e io non voglio farla soffrire, lei non merita di stare con uno come me”
concluse il ragazzo riagganciando il ricevitore senza attendere la risposta
dell’amica
Si
gettò sul divano e tra i singhiozzi si addormentò…
Ginevra respirò profondamente e si prese il viso tra le mani. Non riusciva a
concentrarsi su quello che stava facendo, continuava a pensare a Dave e al modo
in cui l’aveva lasciata sola ad aspettarlo quel sabato di una settimana prima.
Aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi, ma non era servito a niente,
nemmeno Rose, a cui aveva chiesto aiuto, c’era riuscita. Sembrava essere
sparito nel nulla…
“Qualcosa
non va sorellina?” le chiese gentilmente Percy avvicinandosi alla sua scrivania
“Solo
un po’ di mal di testa” mentì la ragazza guardando l’orologio “Puoi dire a Hermione che non pranzo con lei? Devo fare una
commissione urgente” disse la ragazza alzandosi
“Certo,
non ti preoccupare. Ci vediamo nel pomeriggio” rispose il fratello
mentre Ginny lasciava l’ufficio e usciva come di consueto nel traffico
di Londra.
Andò
diretta alla stazione della metro, mostrò il
lasciapassare alle guardie e salì sul primo treno che arrivò. Pochi minuti dopo
era davanti alla casa di Rose e suonò decisa il campanello
“Ginevra,
tesoro, entra” esclamò Rose vedendola
“Dimmi che sei riuscita a rintracciarlo Rose, voglio assolutamente
vederlo… Non ce la faccio più” disse la ragazza
“Sono
riuscita a parlargli, ma non per molto” rispose Rose
“Davvero?
Come sta? Cosa ti ha detto?”
“O cara, io non so cosa sia successo a quel ragazzo. Era
ubriaco e ha detto un mucchio di cose strane sul fatto che era un inutile
fallito, sul passato che ha cercato di dimenticare e che invece non può farlo… Poi
ha detto che lui non ti meritava e ha riattaccato il
telefono. Non sono più riuscita a telefonargli. Non mi ha mai parlato molto del
suo passato, so che ha avuto un’infanzia difficile, ma non capisco cosa c’entri
tu!” spiegò esasperata Rose
“Io
voglio saperlo, voglio capire cosa è successo… Dimmi
dove abita Rose, voglio vederlo subito…”
Ginevra camminò veloce lungo la via e arrivò senza fiato davanti alla porta che
la separava da Dave. Suonò il campanello, ma nessuno rispose. Sapeva che il
ragazzo era in casa e continuò a suonare il campanello in modo sempre più
insistente. Dopo qualche minuto sentì qualcuno borbottare dietro l’ingresso e
la porta si aprì
“Ginevra,
cosa ci fai qui?” chiese stupito il ragazzo con gli
occhi arrossati dal sonno e dal pianto
“Rose
mi ha detto della vostra telefonata e mi ha dato il tuo indirizzo” spiegò la
ragazza decisa a scoprire tutta la verità
“Già
Rose… Ma tu cosa ci fai qui?” insisté il ragazzo non soddisfatto della risposta
di Ginny
“Volevo
vederti, volevo sapere perché non ti sei più fatto sentire, perché non sei
venuto all’appuntamento sabato, perché sei sparito senza dire niente a nessuno”
spiegò la ragazza ancora ferma fuori dalla porta
“Ginevra,
voglio che tu te ne vada prima che io possa farti del male in qualunque modo.
Dimenticati di me…”
“No,
non me ne vado senza una risposta” rispose decisa la ragazza “Voglio che tu mi
dia una spiegazione chiara, fino ad allora io rimarrò
qui” e detto questo Ginny entrò nell’appartamento e si sedette sul divano
Dave
scosse la testa, chiuse la porta e, senza dire niente andò
nella sua camera. Ginny non si mosse, era decisa a scoprire tutta la verità e
non se ne sarebbe andata fino quando non l’avrebbe
avuta.
Dave
tornò dopo circa cinque minuti, tra le mani aveva dei fogli che appoggiò sopra il televisore. Poi si voltò verso Ginny e la
guardò attentamente, il suo volto era freddo e sembrava nascondere una rabbia profonda
“Vuoi
sapere perché sono sparito?” chiese lentamente, la sua voce era calma e fredda
“Sì”
rispose semplicemente la ragazza
“Non
hai mai avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di
familiare in me?”
“Sì,
ogni volta che ti vedo ho questa sensazione, ma…” iniziò la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da Dave
“E non hai mai pensato di avermi già conosciuto?”
Ginny
rimase un momento a pensare, poi scosse la testa
“Vuoi
dire che non mi riconosci?” chiese stupito Dave
“Non
lo so, forse ti avrò visto da qualche parte, magari ci eravamo
già scontrati in passato… Perché dovrei conoscerti?” chiese Ginny impaziente
“Dove
sei stata a scuola Ginevra?” chiese il ragazzo cambiando strada
“Nel
nord del Regno Unito, in Scozia” rispose Ginny rimanendo sul vago, non capiva
dove voleva arrivare
“Il
nome della scuola?”
“Non
penso che tu la conosca” rispose scocciata
“O forse non si può dire”
Ginevra
guardò con sospetto il ragazzo mentre qualcosa iniziava
a farsi strada nella sua memoria
“Adesso
ti ricordi di me?” chiese il ragazzo guardandola fisso in quei profondi occhi
blu che lo facevano impazzire
Ginny
sentiva le lacrime pungerle gli occhi, li chiuse mentre
due lacrime le rigavano il volto
“Dai
un volto ai tuoi sospetti Weasley” disse Dave gettando alla ragazza le foto che
aveva appoggiato sopra il televisore
Ginny
guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò
“Tu non puoi essere Draco Malfoy”