Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Morgana dei Ghiacci    07/03/2011    5 recensioni
"Berlino, 1940. Sasuke Uchiha camminava veloce verso casa, aveva al massimo cinque minuti prima che suonasse il coprifuoco. Una minima infrazione avrebbe potuto metterlo sotto i riflettori…e farsi notare avrebbe certamente voluto dire una cosa sola: morte."
NaruSasu ambientata nell'Europa di Hitler e della caccia agli ebrei. Se state cercando una stoiella leggera, forse questa non è adatta!
Genere: Guerra, Storico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono tornata con il secondo capitolo...premetto, è un pò meno soft del precedente. Ho fatto un tentativo di introspezione psicologica, tentando di svilire il meno possibile...anche se non ho vissuto in prima persona nulla del genere spero di essere riuscita a rendere quantomeno l'idea...poi sta a ognuno, se vuole, immedesimarsi. Alla fine di questo capitolo farà la sua comparsa Naruto! Spero di non deludervi...



2.

 Fu risvegliato da un forte scossone.

Ancora mezzo intontito dai colpi ricevuti, pensò subito ad un terremoto, salvo poi rendersi conto che quella che aveva sotto i piedi non era terra…sembravano più delle assi di legno.
Una voce calda e sottile lo raggiunse da molto vicino, troppo per i suoi gusti: “Ehi, ti sei svegliato? Stai bene?”
Alzando lo sguardo da terra, Sasuke si accorse di trovarsi in una specie di vagone gremito di folla, tutta accalcata in quello spazio decisamente inadatto a contenerla tutta. Era quasi completamente buio, ma si sentivano urla ovunque, pianti disperati…e soprattutto si sentiva forte l’odore della paura.
La voce che aveva sentito si rivelò essere una ragazza pallida almeno quanto lui, con lunghi capelli castani e lo sguardo vitreo, cieco.
“Dove siamo?” chiese il giovane, spaesato.
Fu un ragazzo scarmigliato con due tatuaggi sulle guance a rispondere: “Su un treno. Ci stanno portando in un campo.” un tono rassegnato, tombale. 
I ricordi della sera…precedente?...non ne era certo, poteva essere rimasto svenuto per più di un giorno, ma non aveva importanza…gli piombarono addosso.
Dannazione, si era fatto fregare!
E ora doveva subirne le conseguenze…dannazione, DANNAzIONE! Non voleva morire, non poteva morire! Aveva ancora sua madre, doveva starle accanto, glielo aveva promesso! Ma una vocina maligna, dentro la sua testa, gli fece presente che se avevano catturato lui…sua madre non avrebbe certo ricevuto un trattamento migliore.
Il cuore si contrasse in una morsa dolorosa…faceva male, tanto male…tanto da non riuscire a respirare…

Fu in quel momento che, raggomitolandosi su se stesso per il dolore, si accorse di essere stato incatenato per i polsi al soffitto del vagone…probabilmente perché svenuto non era in grado di reggersi in altro modo.
Fottuti bastardi.
Ma piangersi addosso non sarebbe servito a nulla.
Si guardò intorno per cercare di scorgere la madre…aveva sicuramente bisogno di lui…ma in quel momento il treno iniziò a decelerare, e nel vagone fu il caos: chi poteva muoversi si accalcò contro l’uscita, tentando una fuga ormai impossibile…vide una bambina finire travolta, calpestata dalla folla  e distolse lo sguardo, cerando di trattenere i conati di vomito…le urla si fecero più alte, chi chiamava un parente, chi invocava Dio…ma a nulla valsero le preghiere.

Quando il treno si fermò definitivamente, il silenzio scese in quel luogo: la morte si fece sentire, vicina…e aveva il suono degli ordini impartiti in una lingua aspra e dura, come una coltellata, che provenivano ovattati dall'esterno.
Le porte vennero aperte, e la luce invase il vagone, accecando per un momento tutti i suoi occupanti…poi, di nuovo il caos…uomini in uniforme trascinarono i prigionieri urlanti e disperati via da quei binari, in fila, senza riguardo nemmeno per i vecchi e i bambini…tramortendo con i loro fucili chiunque tentasse di scappare…no, loro non erano degni di morire per una pallottola…non subito…avrebbero dovuto faticare, stremati invocare la morte prima che essa li venisse a prendere…

Sasuke, ancora incatenato, rimase solo nel vagone…insieme ai resti della bambina calpestata da chi avrebbe dovuto proteggerla, da chi era troppo occupato a pensare a sé per pensare a lei.
Distolse lo sguardo… “Mio Dio,” pensò “Perché? ” Quella domanda gli rimbombava in testa...perchè, perchè perchè?

Arrivarono i soldati a togliergli la catena.
Erano in due, un uomo dallo sguardo freddo e un ragazzo biondo, al massimo della sua età, con delle strane cicatrici sul volto.
Aveva uno sguardo strano, indecifrabile…ma quando Sasuke fissò gli occhi nei suoi vide dolore e compassioneimpossibile.
Il maggiore parlò, rivolgendosi sprezzante al ragazzo: “Tu! Prendi quella!” osservò schifato il cadavere della bambina, “ci penso io a questo.”

E fu mentre, premurandosi di colpirlo nello stomaco con un pugno, l’uomo lo tirò giù, che Sasuke potè vedere il biondo alzare delicatamente da terra la bambina, come si farebbe con una sorellina addormentata per non svegliarla, e sistemarle i capelli arruffati sul viso.

Poi venne condotto via dall’ufficiale, che sembrava non essersi accorto di nulla. 


******Angolino dell'Autrice******
Io non avrei nient'altro da dire, penso che il capitolo abbia parlato da sè...al prossimo capitolo!
kisu

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Morgana dei Ghiacci