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Autore: Ninfea Blu    08/03/2011    9 recensioni
Storia scritta a 4 mani da Ninfea Blu e Karmilla. Per la precisione è un cross-over tra Lady Oscar, Vampire Knight e Twilight, ferocemente satirico ai danni di un personaggio. Due diaboliche autrici si incontrano per ordire un piano: vogliono portare un folto gruppo di vampiri sanguinari a Versailles per colpire qualcuno... e distruggerlo. Ci riusciranno?
Genere: Commedia, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Axel von Fersen
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3 – L’ultimo teatro della battaglia

3 – L’ultimo teatro della battaglia

 

 

E siamo alla fine. Scusate il ritardo, ma tra problemi logistici e ispirazione, è stato un capitolo ostico da scrivere.

Noi ce l’abbiamo messa tutta. Buona lettura.

 

******

 

 

La battaglia si preannunciava più dura del previsto. Rebecca e Carmilla ancora non sapevano cosa le attendeva.

Avrebbero dovuto sudarsi le proverbiali sette camicie – e magari, anche più di sette! E forse, anche i pantaloni e le mutandine! – per ottenere il risultato che si erano prefissate e godere veramente del profumo della vendetta, ai danni dell’irritante, borioso bellimbusto venuto dal grande freddo.

Pareva che tutto stesse filando liscio secondo i piani delle due signore perverse in crinoline; le vampire Haidi e Shizuka avevano preso il merluzzo puzzolente all’amo, e lo stavano trascinando senza troppa fatica attraverso sale e corridoi di palazzo per portarlo al luogo convenuto, quando furono bruscamente interrotte da un fatto curioso.

Un gruppo di uomini e donne era entrato correndo nel salone, richiamando l’attenzione degli altri nobili presenti; tra questi, una marchesa ignota e non ben precisata era entrata nella sala, lanciando urli terrorizzati a destra e a sinistra.

“Hanno ammazzato il duca! Hanno ammazzato il Duca De Guise!” gridava a pieni polmoni come un’ossessa.

Il cadavere sanguinolento del Duca pedofilo era stato trovato in giardino, vicino alla grande fontana del parco. La nobildonna in preda all’isterismo, era quasi svenuta per lo spavento e adesso, c’era chi si attardava attorno a lei per rianimarla, facendole annusare una boccetta di sali.

Uno stuolo di cortigiani curiosi con il gusto dell’orrido, si erano precipitati all’esterno per vedere la vittima, che a detta di alcuni testimoni presentava i segni di strani morsi sul collo. Naturalmente, tralasciando quello che stava accadendo nel salone principale tra Fersen e le sue due inquietanti accompagnatrici, anche Rebecca e Carmilla erano accorse fuori attirate dagli schiamazzi.

“Quale strano animale può aver fatto questo?” domandò qualcuno tra i nobili presenti. Certo, nessuno poteva conoscere la risposta, tranne le due dame corresponsabili dell’accaduto, che adesso, osservavano la scena con espressioni tese e preoccupate.

Se Merluzzone Bavoso era innocuo, in quanto organismo unicellulare – ameba! - privo di pensiero, i vampiri invece pensavano bene, troppo e soprattutto, agivano senza regole e senza motivazione, spinti solo dall'istinto; quale istinto fosse, sete di sangue, lussuria o altro ancora, era tutto da capire.

“Accidenti! Che guaio!” imprecò Rebecca sottovoce. Mentalmente, stava già lanciando anatemi terrificanti, maledizioni e ingiurie velenose al vampiro idiota, responsabile di quel disastro. Lei sapeva benissimo chi era il colpevole.

“Non pensavo che avrebbe perso il controllo così facilmente. Accidenti a lui!” a quelle parole, Carmilla la guardò dubbiosa.

“Vuol dire che sai chi è stato? Stai pensando a Rido, per caso? O il mio fascinoso Kaname?”

“No, non è stato Rido, e neppure il tuo principe Kaname… Quel disgraziato! Prima, lo faccio torturare da Jane, mentre lo obbligo a sorbirsi i pensieri tediosi di Yuuki che devono essere più insulsi di quelli di Bella Swan, e poi lo do in pasto ai licantropi. Carmilla, dobbiamo cercare Edward e fargli un bel discorsetto! Non può andare in giro, tutto vispo e allegro, a sbranarsi chi vuole lui!” e senza aggiungere altro, girò sui tacchi e puntò decisa verso la reggia come un carro armato nazista, pronto a sfondare le linee nemiche, tanto che nel breve tragitto travolse alcuni malcapitati che si trovarono a incrociarla. – Ehi, ma che maniere! -

Carmilla le corse dietro tentando inutilmente di placare la sua ira funesta, che stava raggiungendo pericolosi livelli di guardia.

Rientrate a palazzo, la grossa sorpresa fu che non trovarono Edward, come avrebbero sperato, ma quella beata mentecatta di Yuuki che stava tentando di convincere Merluzzone surgelato Findus – e scusate la pubblicità, ma dobbiamo pur campare di qualcosa - a non appartarsi da solo con le due subdole, letali vampire che lo accompagnavano sorridenti, festose e ingannevoli.

“Oh, Mademoiselle! Proprio voi; posso presentarvi le mie due nobili amiche? Sono simpaticissime, sapete? Non si preoccupano dell’etichetta e sono senza freni! Non potete sapere quanto... Volete unirvi alla nostra allegra brigata? – Ridacchiava Fersen, sotto l’effetto di stupefacenti alcolici; in altre parole, vino, che le due espertissime succhia/sangue gli avevano fatto bere per stordirlo – Più siamo e più ci divertiamo! Su, venite con noi! Bisogna godersi la vita finché si può. Non ve ne pentirete!”

- Questo è il massimo del pensiero filosofico del grand’ uomo… e sì conte, goditi la vita, quella che ti rimane… -

“Vi assicuro che immagino benissimo quanto siano simpatiche e spiritose. Conte, voi non siete lucido in questo momento, ma vi pregherei per il vostro bene di astenervi dal continuare a bere, e soprattutto… - quindi abbassò il tono della voce riducendolo a un bisbiglio – evitate di seguire queste due signorine, all’apparenza tanto affascinanti. Credetemi potreste pentirvene amaramente: non sono esattamente quello che sembrano… fidatevi di me…”

Fersen era troppo ottenebrato dall’alcool per darle ascolto, ma anche in caso contrario, non avrebbe fatto alcuna differenza. Anche da sobrio, il baccalà sotto sale non brillava certo per sagacia e acume, e soprattutto, vantava la pretesa assurda e malsana di capire le donne al primo colpo d’occhio. Chi, se non lui, potrebbe comprendere i moti dell’animo femminile!?

Infatti!! La cara Oscar può confermare che il nobile superfesso dall’occhio di triglia, al primo sguardo l’ha presa subito per un ragazzo!! Lui sì, che sa riconoscere una donna, soprattutto quando è innamorata!! A occhi chiusi… o a naso, se preferite. Ma come! Avete ancora dei dubbi? Donne di poca fede!! -

Haidi e Shizuka guardarono Yuuki con occhiate ostili che volevano significare, con te facciamo i conti dopo…

Rebecca aveva sentito abbastanza, il limite di sopportazione era stato raggiunto e ci sarebbe voluto davvero poco a farle saltare i nervi.

Carmilla non si capacitava di quanto stava accadendo; quella ragazzina petulante e assurda l’aveva chiamata lei, e si stava chiedendo se non avesse commesso un clamoroso sbaglio. Iniziava a pensare che invece di tutti questi vampiri moderni, vanesi, effeminati e modaioli, avrebbe dovuto convocare il principe delle tenebre per eccellenza: il conte Dracula in persona espressamente dalla Transilvania.

Non lo disse, ma forse Rebecca ebbe il suo stesso pensiero.

“No, te lo giuro, Carmilla… con Twilight, in materia di vampiri controtendenza, io pensavo di aver letto tutto, ma questa tipa qui, con gli occhi stile Candy Candy, supera ogni immaginazione. Sei sicura che sia davvero una vampira? È più buona lei di Madre Teresa di Calcutta, Dolce Remy, il dottor Carlisle, e tutta la famiglia Cullen al completo. Ha l’istinto di un angelo custode! E io, che credevo che i vampiri del tuo manga fossero un branco di demoni assetati di sangue! Ma non ce l’avevi una bella e fatale vampira sanguinaria e crudele da prestarmi, invece di questa smemorata priva di corteccia cerebrale?”

“Sì, lo so. Yuuki è uno scherzo contro la natura vampiresca, però è davvero una vampira. Non lo so perché fa così, forse è caduta dal seggiolone da piccola, o ha bevuto del sangue avariato, che ne so! Comunque, io credo che quando sua madre le ha tarpato la sua natura di vampira per proteggerla da Rido, le ha tarpato anche qualche neurone di troppo, perché non è possibile che lei sia così tonta! Ti pare normale una vampira che si nutre solo se suo fratello si apre una vena e la obbliga a bere??? Però è vero, è colpa mia, credevo che almeno come esca sarebbe stata un pochino utile, e invece è proprio una frana... Povero Kaname, mi fa una pena quell'uomo! Certo se avessi chiamato Sara... però lei assomiglia più ad una Barbie con spiccate tendenze saffiche e temevo problemi per Oscar... ohhh, Rebecca... sono andata nel pallone!!!”

“Tendenze saffiche? No per carità; mi pare che ci sia già abbastanza confusione sessuale e conflitti intimi nella nostra madamigella. Altrimenti, povero Andrè… non vorrei dovesse trovarsi contro un’ altra rivale, oltre a Fersen. Comunque non posso biasimarti; anch’io sono stata reticente a chiamare alcuni membri dei Volturi. Eppure sarebbero stati micidiali, assolutamente spietati.”

Ma le preoccupazioni non erano ancora finite: alla minima distrazione del team “Abbasso merluzzone bavoso del Baltico”, quest’ultimo, più viscido di un’anguilla sgusciava via da tutte le parti, sfuggendo temporaneamente alle grinfie di chi lo aveva ghermito.

Avvenne così che, proprio in quel momento, l’attendente del colonnello delle guardie reali, aveva fatto capolino nella sala, passando defilato lungo le pareti; stava andando a raggiungere il comandante all’esterno della reggia.

Il bel giovane, che ai più passava inosservato – Storie!! Credete che un pezzo d’uomo simile possa passare inosservato? Certe fanciulle civettuole, ma di notevole gusto, avevano notato il bel scudiero di Madamigella e sospiravano per lui; solo quella tonta soldatina bionda non se n’era accorta! – dicevamo, il nostro eroe preferito attirò tutta l’attenzione delle due assatanate in crisi d’astinenza da uomini caldi, vivi e veri, dimenticandosi che avrebbero dovuto prendersi cura di Fersen/scemo.

“Ooh, è questo fusto bruno chi è? Per tutte le potenze oscure, che gran bel ragazzo! E che buon profumo.” Esclamò con vivacità Haidi.

“Ma che ci facciamo con questo stoccafisso, quando possiamo avere quel dio greco dagli occhi super sexy?” Si unì a lei Shizuka, che in quanto ad occhi aveva seri problemi, poverina; i suoi due pupilli gemelli avevano gli occhi viola, il suo fidanzato uno rosso e uno azzurro, quindi non le sarà sembrato vero vedere un figone con degli occhi normali.

“Guarda che bocca da baciare… e da mordere… e che magnifici occhi verdi. Mi sta venendo sete; gli farei di tutto e mi lascerei fare di tutto da lui.” -Vampira buongustaia...-

“Come ti capisco. I suoi occhi… Peccato lasciarli così, quando potrebbero diventare rossi; sarebbe uno splendido vampiro, altro che Kaname!!” proseguì Shizuka eccitata, passandosi la lingua sulle labbra rosse e piene.

- E sì, avete capito benissimo; stava pensando quello che credete voi… -

“Si può avere il suo indirizzo internet?” chiese Haidi in completo delirio.

“Non credo abbia la connessione internet…” – Eccolo!! www. Superfigo.it  …calma ragazze, non spingete. -

E le due colpite e affondate dal Grandier, mollarono lì sul posto, il superfesso come un allocco imbalsamato per raggiungere l’oggetto affascinante della loro adorazione e brama.

- Oh, Dio!! Oh, Dio!! Aiuto! Allarme rosso!! Pericolo! - Carmilla e Rebecca avevano colto ogni singola parola delle due femmine assetate in calore, e sbarrarono gli occhi terrorizzate.

“Bisogna fermarle subito!” Urlò Rebecca in preda all’ansia assoluta.

“Zero! Zero! Dove sta quell’hunter da strapazzo coi capelli candidi come la neve! Vallo a cercare immediatamente, dev’ essere qui in giro. Io intanto, cerco di distrarre le due vampire ninfomani.”

“E come pensi di fare?” domandò Carmilla, mentre si guardava attorno alla disperata ricerca di Zero.

“Non lo so, hai qualche suggerimento? Devo porgere loro il collo? Le minaccio?”

“Brava! Bella idea. Ricorda loro che se non compiono la missione a dovere, segnaliamo la loro presenza a Madamigella Oscar e a tutta la Guardia Reale in modo che le catturino e le leghino ai cancelli di Versailles, dove resteranno fino all’alba del giorno dopo. Sai, la paura del sole fa miracoli con i vampiri!”

“Di sicuro, fa miracoli con i tuoi vampiri, ma i miei non hanno paura del sole, un’altra delle belle pensate strampalate della Mayer! I vampiri di Twilight sono modificati geneticamente come gli OGM; al sole brillano più dei cristalli di Swarosky, capisci? E non si sciolgono!”

Ma si fermò di botto, come fulminata da una rivelazione.

“Però…”

“Però cosa?”

“Mi è venuta un’altra idea. Vai a cercare Zero e portalo qui. Io intanto vado a riacciuffare quelle due cretine gasate, per rispedirle alle calcagna di Fersen.”

Rebecca si dileguò e si mise sulle tracce delle due svampite che erano corse dietro al Grandier, tracce che la portarono nel parco della reggia; Andrè stava per raggiungere Oscar sul luogo del delitto dove era stata chiamata per indagare sul fattaccio, quando Haidi e Shizuka lo avevano bloccato con una scusa puerile – potete aiutare due fanciulle in difficoltà? La mia amica ha perso il suo anello di fidanzamento in mezzo a queste siepi e non riusciamo a trovarlo con questo buio. Ci potete aiutare, signore? – naturalmente il dolce e gentile attendente si era offerto prontamente di aiutare le due donzelle in ambasce. – Andrè, anche tu, però… cascarci così! Gli uomini sono tutti uguali; basta la visione fugace di una caviglia nuda e l’unico neurone che possiedono scende pericolosamente dal cervello ad una ben identificata zona tra l'ombelico e le gambe. Lo dico sempre: con il genere maschile l’evoluzione della specie si è fermata. Con Merluzzone poi, non è mai neppure iniziata! Provate a dire che non è così… i tempi parlano chiaro, mi sembra. - Poi Shizuka aveva finto di ritrovare l’anello e le due volpi astute si erano dilungate in ringraziamenti, gentilezze e complimenti. E così il trio lescano aveva fatto amicizia e Andrè si era lasciato andare a confidenze pericolose sul suo amore segreto non corrisposto, suscitando la commozione incredibile delle due creature ambigue.

“Oh caro Andrè, siete così tenero… in tutti i sensi; - avete capito a quali sensi si riferisce la vampira, vero? - accendete il mio lato romantico, e sapete, non è un fatto che mi accade spesso…” stava commentando Shizuka, che sbatteva le ciglia lunghe come se dovesse prendere il volo da un momento all’altro, e guardava Andrè come se stesse contemplando un’ opera d’arte.

Anche Haidi era provata e turbata da una vicinanza tanto seducente e profumata.

– Avete presente Edward che si trattiene dalla voglia di saltare addosso a Bella? Ecco, ancora peggio.-

“Oh, Andrè, scusatemi se ve lo dico così brutalmente, ma sbagliate a fissarvi con una donna che non vi nota neppure; siete un bel giovane affascinante e a modo, oltre che molto gentile. Con quegli occhi, potreste avere tutte le donne che volete ai vostri piedi. Noi ad esempio, vi apprezziamo moltissimo. Ci avete conquistate, sapete? Lasciate che ve lo dica con sincerità: chi non vi vuole, non vi merita. E noi, invece, che vi vorremmo così tanto…” – Anche noi, vero? -

“Ben detto Haidi! – esclamò convinta Shizuka, poi si rivolse direttamente al giovane attendente – caro Andrè, a noi piacerebbe potervi aiutare in qualche modo, abbiamo ottime capacità persuasive; magari, potremmo convincere la vostra bella… se vi vedesse con noi sono certa che diventerebbe gelosa dalla rabbia. Scommetto che non sarebbe così indifferente come dite…”

Haidi e Shizuka si accompagnavano come due ventose ai lati di Andrè, tenendosi a braccetto; pendevano letteralmente dalle sue labbra.

“Vi ringrazio signorine, siete davvero gentili a preoccuparvi per me, ma credo sarebbe inutile con la donna in questione. E poi, c’è un altro problema di cui non vi ho ancora parlato: lei, oltre a non sapere nulla di ciò che provo, è innamorata di un conte straniero, uno spocchioso bellimbusto donnaiolo che fa volteggi e acrobazie tra un letto e l’altro, eppure si dichiara innamorato infelice della nostra sovrana…”

- Merluzzone maledetto! – esclamarono le due in coro, sorprese più che mai.

“Come, prego?”

“Niente Andrè, non badate a noi… ci siamo fatte coinvolgere troppo dalla vostra storia…”

Rebecca era arrivata in tempo per interrompere l’idillio.

“Voi due, che state facendo? Venite via da lì!” e senza tante cerimonie, sciolse le loro braccia da quelle di Andrè, prima di rivolgersi a lui.

“Scusa Andrè, ma devo parlare in privato con le mie parenti qui, affari di famiglia!!” disse afferrandole per le braccia e trascinandole con una forza impensabile, e lasciando il giovane costernato di fronte a una totale sconosciuta che lo aveva chiamato per nome come se lo conoscesse. Quando furono abbastanza lontane da non essere udite da nessuno, passò alle minacce suggerite da Carmilla per la vampira giapponese, ma con Haidi dovette cambiare tattica.

“E con te, cara la mia Voltura, se non torni con la tua collega dentro quella sala a fare quello che dovete, chiamo Aro, il tuo signore e padrone, e gli dico che ti sei esposta al sole in bikini ridotto, dando spettacolo davanti a tutti come un’insegna di Las Vegas. Così se non può farlo il sole, ti incenerisce lui quando torni a Volterra. – fece una pausa, prima di aggiungere risoluta - È chiaro il messaggio?”

“Oh sì, va bene! – sbuffò Haidi, senza nascondere un po’ di irritazione - Calmati, mi sembri isterica. Ci occuperemo di Fersen come ci avete chiesto, ma sappi che io e Shizuka lo facciamo solo per il dolce Andrè, perché ci è simpatico!!” concluse, alzando le spalle con aria annoiata e irriverente. Beh, in verità, di Aro aveva paura.

Rebecca sospirò alzando occhi e braccia al cielo.

“Fatelo per chi volete, basta che lo fate!”

“Però prima di raggiungere il conte, possiamo dare un morsetto ad Andrè? Solo un bacio d’addio…” provò a chiedere Shizuka.

“NOOO! NON VOGLIO RIPETERLO! Su, via! Andate! Andate!”

 

Veloci, tornarono insieme all’interno della reggia, nella sala dove Fersen era stato abbandonato.

Rebecca, per sicurezza, le seguì a breve distanza. Raggiunto il salone delle feste, la mefistofelica autrice lasciò vagare distratta lo sguardo tra la gente; notò in fondo, un po’ defilati vicino alle grandi vetrate, un capannello di vampiri formato da Jane, Kaname, Rido.

Edward era in mezzo a loro e sembrava molto coinvolto e impegnato in una discussione animata e vivace; qualcuno tra loro rideva con gusto, ammirato dal racconto raccapricciante che stava ascoltando. – Indovinate chi?

Per un momento, per colpa di Yuuki e di tutto il resto, Rebecca si era scordata del giovane Cullen, ma le tornò subito alla memoria quello che era accaduto solo qualche ora prima, nel parco, al vecchio pervertito De Guise.

Si ricordò della ramanzina che si era ripromessa di fare all’ex-vegetariano, quindi si avvicinò decisa seguita dall’amica Carmilla, che nel frattempo era tornata, ma senza Zero al seguito.

Quando furono in prossimità del gruppo colsero l’argomento incredibile della conversazione che stata attirando l’attenzione degli immortali.

Edward, esaltato dalla sua impresa, preso dalla potente sensazione del momento, dal piacere del sangue, si era messo in testa di ripulire il mondo dai malvagi... e si sa bene quanto i fanatici e i megalomani siano più difficili da gestire.

“Sarò il primo vampiro vigilante della storia, proteggerò gli innocenti dai mostri! Sarò l’angelo vendicatore degli oppressi… difenderò i più deboli, salverò le donne dai violentatori…” esclamava euforico, agitando le braccia, affondando le mani nei capelli, eccitato, neanche avesse ricevuto una chiamata divina, mentre Kaname e gli altri lo guardavano come se oltre al sangue si fosse bevuto il cervello.

Rido, che aveva sentito abbastanza scemenze, si allontanò dal piccolo clan di vampiri, attratto dagli sguardi di due giovani e provocanti dame che lo stavano fissando con evidente, malsano interesse. Edward, senza scoraggiarsi e in completo delirio da onnipotenza, continuò a raccontare le sue gesta eroiche a Kaname e Jane.

“E tutto questo, grazie al mio potere di leggere nella mente dei reprobi! Ucciderò i cattivi e non dovrò più sentirmi un mostro disumano! Sì, sarò il GIUSTIZIERE DELLA NOTTE!!” gridò con autentico fervore, senza curarsi di Carmilla e Rebecca che lo stavano ascoltando allibite.

“OOOH, CHARLES BRONXON!! MA TI DAI UNA CALMATA!”

Urlò Rebecca completamente fuori di sé. Aveva perso definitivamente il controllo dei nervi. Mai avrebbe creduto che tra tutti, proprio Edward sarebbe riuscito a tanto.

“MA CHI TI CREDI DI ESSERE?? BATMAN 2 LA VENDETTA?  SONO IO LADY VENDETTA, E NON TU! RICORDATELO!”

Rebecca continuava a urlare come un’aquila isterica, ma Edward sembrava non sentirla.

“Sì, hai ragione! Batman esiste e sono io!” disse esplodendo in un impeto di gioia incontenibile.

Non contento, aggiunse: “Magari scriveranno un romanzo con le mie gesta…” Fu il colpo di grazia.

 Veramente è già stata scritta una saga completa, e non è neppure così interessante. Comunque il vegetariano fulminato era entrato pienamente nella parte, che per ironia, calzava a pennello; stava pensando davvero di procurarsi il costume nero dell’ uomo pipistrello! –

All’ultima uscita delirante, Lady Vendetta si mise a ringhiare come un cane idrofobo. Era davvero troppo.

“Oh, Dio! È più grave di quanto pensassi. Carmilla, quando ci saremo liberate del merluzzo svedese, assoldiamo il dottor Van Helsing e Buffy l’ammazza vampiri e facciamo una strage di queste odiose sanguisughe!! A cominciare proprio da lui!” e puntò il dito indice contro Edward, che non si scompose più di tanto e rincarò la dose.

“Anche tu, Rebecca… nutri pensieri poco pacifici; forse, dovrei eliminarti…”

“È un terrorista! Ho assoldato un terrorista!!” Esclamò la poveretta totalmente costernata.

I discorsi a sfondo bellico vennero momentaneamente abbandonati quando le due si accorsero che Zero si era avvicinato, e dal suo sguardo furente non si presagiva nulla di buono. Aveva assistito alla scena, e pensò fosse il caso d’intervenire e calmare i bollori da giustiziere della notte del vegetariano impazzito, riconvertito al sangue umano.

“Ehi, Mister vendicatore solitario, frena l’entusiasmo, altrimenti sarà peggio per te. Anche se non ti bruci al sole, un modo per eliminarti, lo trovo di sicuro: sono un tipo pieno di risorse.”

Poi si rivolse alle due vampire che puntavano lo svedesone.

“Sentite, già sopporto poco questo posto e la vostra presenza, per tanto, cercate di darvi una mossa in modo che ce ne possiamo andare tutti presto”, disse Zero, che come al solito preferiva vivere in solitudine – tipo eremita sui monti, magari - prendendosela con il mondo intero per il fatto che era un ragazzo sfortunato - direi depresso. O è mancanza di sano sesso??

“Avanti, Zero, vieni a divertirti con noi.”, gli chiese Haidi, sperando in una risposta positiva.

“No, grazie. Le ammucchiate non mi piacciono. Anzi, se non tornate subito in azione e vi prendete quello stupido marpione svedese, giuro che vi pianto due pallottole in fronte”.

- Personcina allegra eh? –

Shizuka tentò di calmarlo e, se possibile, di coinvolgerlo più attivamente, ma tutto ciò che ne guadagnò fu una pistola puntata contro.

“Allora, non basta che ci abbiano fatto riunire qui a dare la caccia a questo Conte che, tutto sommato, non mi sta neanche così antipatico, - e per forza, pure te sei soprannominato Merluzzo in un forum, solo che non lo sai!!! -  non basta che mi devo sorbire la presenza di Kaname, non basta che ho appena scoperto che mio fratello gemello è diventato un parrucchiere... devo ANCHE fare la guardia a due vampire ninfomani che si gettano senza ritegno su ogni esemplare di essere umano di sesso maschile??? Ah, e ovviamente una delle due ninfomani è quella mi ha trasformato in vampiro... - e sì, perché voi non lo sapete ma, udite udite, anche il nostro fighissimo hunter è un vampiro!  - Badate, o la smettete all'istante, o vi pianto una pallottola in fronte, subito!”

Haidi non si scompose, anzi, espresse la teoria secondo cui Zero era così acido perché non aveva una compagnia femminile con la quale allietarsi - e francamente, tutti i torti la vampira non li ha - motivo per cui gli chiese di unirsi a loro per la festa a Fersen.

Il cortese invito di Haidi fu ripagato da un'occhiata di fuoco seguita da un disinnesco della sicura della Bloody Rose, la pistola anti-vampiro che Zero aveva in custodia.

“Ok, ho capito il messaggio”, rispose affranta Haidi, “però secondo me sbagli... potresti davvero divertirti con noi due... Shizuka, andiamo a prenderci questo Merluzzone, prima che il tuo cucciolo si arrabbi”.

Shizuka annuì e le due si diressero alla volta di Fersen, che sembrava davvero non aspettare altro.

Nel frattempo Rido, che nessuno si era accorto essersi allontanato, fece la sua comparsa accompagnato da due vistose dame, due cortigiane, nel vero senso del termine.

- A ‘sti vampiri piacciono proprio le figure geometriche con tre lati! -

Rebecca stava per corrergli dietro, mentre Carmilla si era attaccata al braccio di Kaname e gli chiedeva in modo ossessivo di intervenire prima che Rido sfoderasse le sue arti.

- Tentare con del bromuro? Non lo so, era già stato scoperto? O un infuso all'aglio? Mah, chissà... -

Una cosa era certa, Rebecca e Carmilla erano in difficoltà e rischiavano di diventare parte integrante della festa, oltre a Fersen.

Rebecca, che seguiva la scena con Carmilla, non potè trattenersi dal pensare che anche Zero aveva l'animo da terrorista e che quindi sarebbe stato benissimo in coppia con Edward.

“Sai, Carmilla, credo davvero che chiamare Van Helsing e Buffy ci servirebbe. Oltre ad Edward dobbiamo far sistemare anche Zero.”

“No, a lui non serve né Van Helsing né Buffy. A lui serve un bravo psicologo e la giugulare di Yuuki”.

“Ohhhh, ancora lei!!!” - Ma cos'è? Tutti pazzi per la cerebrolesa? È una sorta di accoppiata velina/calciatore ante-litteram???

“E che ci vuoi fare, è innamorato perso!”, esclamò Carmilla cercando di difendere Zero nonostante il suo evidente caratteraccio.

Le due vampire, pur senza troppo entusiasmo, piuttosto che continuare a sentire le ramanzine di Zero, a malincuore – e come non capirle!! - avevano preferito mollare il simpatico Andrè, per tornare sensuali e ammaliatrici verso Fersen, che ovviamente non aspettava altro.

Zero, dopo il suo sfogo di frustrazione, era tornato silenzioso e mogio come sempre, e ora si apprestava a seguire la strana coppia composta da Haidi e Shizuka.

 

Le due assatanate puntarono dritte sul conte merluzzo e lo rapirono a un gruppetto di dame che lo circondavano.

“Conte, ma che fate? Ci tradite così? Ci avete promesso di dedicarvi tutta la sera a noi, no?” Shizuka lo apostrofò divertita, mentre Haidi gli si attaccava al braccio.

“Ma certo, signorine. Sono qui per voi, sarò il vostro cavaliere in esclusiva. Dove andiamo di bello?” chiese il merluzzo, allegro come un orso nel miele.

“Appartiamoci conte. Seguiteci in un posto più intimo. Sarà più piacevole…” bisbigliò Haidi provocante, all’orecchio di Fersen, e poi scese lungo il collo ad annusarlo. Il conte senza opporre resistenza, si lasciò trascinare via, verso un’altra ala del palazzo; le due vampire trattenevano tra le dita affusolate, calici di vino bianco e continuavano a farlo bere, mentre le due dame diaboliche osservavano compiaciute e gongolanti la scena.

“Guarda Carmilla! Ci siamo! Il merluzzone sta andando in camera con le due vampire, è ora di scatenare l'inferno. Tutti ai posti di combattimento!”

E in men che non si dica il gruppo, composto da Rebecca, Edward, Jane, Carmilla e Kaname, si precipitò nella stanza adiacente a quella che le vampire avevano destinato al diabolico progetto. Le due camere comunicavano tramite un passaggio segreto che si sarebbe rivelato utile alla bisogna; Rebecca e Carmilla avrebbero controllato quello che avveniva nella stanza da fessure coincidenti con gli occhi di vari ritratti che si trovavano sulla parete dall’altra parte. Mancava Rido, ma Kaname aveva assicurato che si sarebbe presentato dopo essersi divertito un po' con le due dame.

Rebecca lo guardava torva, con gli occhi ridotti a due fessure.

“Mi ha promesso di non ucciderle...” disse Kaname, che nonostante fosse il re dei vampiri, a volte era di un'ingenuità disarmante.

“E tu ci credi?”, gli chiese Carmilla. “Kaname, giuro che se Rido mantiene la promessa ti regalo la mia giugulare.”

Detto questo Carmilla si voltò, ma a Rebecca non sfuggì il sorrisino malefico che si dipinse sulle labbra di Kaname.

“Ehm... Carmilla... io fossi in te ci andrei piano con le promesse ad un vampiro...”, cercò di avvisarla l'amica, decisamente preoccupata.

“No, tranquilla, Kaname è innocuo.”

La maledizione del criceto Kuran stava cominciando ad impossessarsi anche di Carmilla.

Finalmente le due vampire seduttrici insieme a Fersen fecero il loro ingresso nella stanza; il conte sporcaccione sbaciucchiava ora l’una, ora l’altra, rideva tutto contento, e intanto allungava lesto le mani nelle generose scollature delle due fanciulle senza alcun ritegno.

Pareva avesse più tentacoli di un polpo.

Rebecca osservava la scena e sentiva le mani che le prudevano. Per ogni bacio che ruba, una scossa elettrica di Jane, pensava con piacevole cattiveria. Senza esitare chiamò la vampirella sadica e Jane che era già stata informata da Edward sulle intenzioni di Rebecca, rise battendo le piccole mani divertita. Senza esser vista da Merluzzone, veloce si introdusse nella stanza e si nascose dietro una tenda.

Appena Fersen riprese a baciare Shizuka con lascivia, Jane gli procurò una fitta di dolore bruciante lungo la spina dorsale, una specie di pizzicotto, ma molto più intenso e pungente. Il merluzzone grugnì per il dolore, quindi si staccò immediatamente e puntò uno sguardo perplesso all’indirizzo della vampira.

“Quando mi baciate avverto una sensazione davvero strana… come una scossa… forse ho bevuto troppo…” commentò un poco preoccupato e confuso.

“Oh, sarà l’eccitazione del momento. Non sorprendetevi; con noi proverete cose mai provate prima…” rispose candidamente Shizuka, mentre Haidi attirò il merluzzo verso di sè.

“Su conte, fateci vedere che sapete fare…” gli disse allungandosi su di lui per baciarlo.

La scossa dolorosa partì e arrivò più forte e intensa di prima e Fersen questa volta cacciò un piccolo urlo come se avesse baciato un braciere ardente, fatto strano dal momento che le labbra di Haidi erano fredde come il ghiaccio. Anche questa volta il conte si era staccato di colpo col timore di essere frainteso – preso per gay - e dare cattiva impressione sulle sue capacità amatorie.

Nel frattempo, tra un gioco e l’altro, le due vampire avevano fatto stendere Fersen sul grande lettone a baldacchino che troneggiava al centro della camera e si erano messe accanto a lui, una per fianco, accarezzandogli il torace mentre chiedevano racconti sulle sue imprese in guerra.

“Sapete, Conte”, gli disse Haidi con voce roca, “non avete idea di quanto ami gli uomini valorosi, quelli che sopportano il dolore… che non svengono come femminucce alla vista del sangue...”

“Oh, mia cara, non è certamente il mio caso, credetemi. Anzi, io amo l'odore del sangue, specialmente quello dei nemici...”

- è il tuo sangue che vogliono, Merluzzone!!! Ma quanto sei tonto? -

Le due vampire si guardarono sorridendo soddisfatte, mentre Edward, nella stanza a fianco, rideva fino alle lacrime.

“Scusate... ma... non ce... la... faccio... Sapeste cosa pensa in questo momento! È talmente concentrato ad inventarsi una storia plausibile sulla guerra che non riesce a... diciamo concentrarsi... sulle due donne.”

Rebecca e Carmilla guardavano Edward perplesse, non erano sicure di aver capito bene, ma ci pensò Rido, giunto chissà quando, a rendere chiaro il concetto.

“I suoi paesi bassi dormono, letargo, nanna, nessun movimento...” - e bravo Fersen... un po' di Viagra??? –

Certo, non era semplice per il merluzzone surgelato far emergere la sua virilità, con le scosse pungenti e dolorose di Jane, che arrivavano puntuali come un fulmine, ogni volta che il conte tentava di toccare un seno procace delle due fanciulle.

“Ahi!! Accidenti!! Proprio non capisco perché ogni volta che provo a toccarvi, io debba sentire una strana dolorosa scottatura. Scusate, ma questa non è certamente la mia idea di incontro amoroso… Non sarò allergico a qualche cosmetico che utilizzate?” chiese il conte che iniziava a preoccuparsi un poco, e tentava di allontanarsi dal letto dove le due strane donne lo trattenevano.

“Conte, ma che dite? Noi usiamo solo essenze naturali… Siamo come madre natura ci ha fatte! Abbiamo bisogno di calore umano per scaldare i nostri corpi… quello che serve a far diventare il sangue caliente…” ironizzò perfidamente Haidi, mentre impediva a Fersen di allontanarsi e Shizuka si strofinava pericolosamente vicino al suo collo.

Rebecca e Carmilla si divertivano come pazze forsennate, trattenendo a forza le risate, mentre il rossore sulle loro guance arrivava fino alla punta delle orecchie - d'altra parte, con tutto  quel concentrato di testosterone non umano intorno a loro - finché Carmilla chiese con vocina flebile e un po’ strozzata: “Rido, scusa... dove sono le due dame con le quali ti accompagnavi?”

“Credo si stiano ancora chiedendo se hanno sognato, perché?”, rispose con un ghigno malizioso.

“Ma... stanno bene? Intendo... sono vive?”, chiese preoccupata.

Rido sollevò un sopracciglio, scettico.

“Ma certo! Per chi mi hai preso? Avevo promesso a Kaname che non avrei fatto nulla, no?” - ma l'unico vampiro sincero doveva proprio capitare a noi? -

“Ah, bene...” balbettò Carmilla mentre Rebecca se la rideva e Kaname manteneva un atteggiamento indifferente. - Aglio, andate a cercare dell'aglio, svelte, qui si mette male!!! -

L'attenzione di tutti tornò nella stanza quando sentirono Fersen cominciare a raccontare i suoi aneddoti di guerra, racconto che fu interrotto nuovamente dalle risate di Edward.

“E adesso cosa c'è?”, esclamò Rebecca, alquanto spazientita per l'ennesima interruzione.

“Nulla, è solo che sta inventando tutto! Fersen non ha combattuto in America...”

“Come no? - continuò Rebecca - È stato via sette anni, distruggendo il cuore di Maria Antonietta e di Oscar, che a sua volta ha reso la vita un inferno al povero André! La partenza di Fersen ha portato sfortuna a tutti. Sette anni di disgrazia, come quando si rompe uno specchio...”

“Ma no! Appena arrivato sul suolo americano si è preso una dissenteria con i fiocchi e contro fiocchi e data la sua salute cagionevole l'hanno riformato”.

- Merluzzo avariato marpione fanfarone che non è altro!!! E quindi non è neanche un eroe come fa credere! Oscar, se non apri gli occhi ti mandiamo i vampiri! Devi baciare terra dove passa quello stinco di santo di attendente che hai, invece di sbavare per quel... nulla!!! -

“Oh, Conte, ma con tutte queste battaglie dovete essere stanchissimo”, intervenne Shizuka.

“Sapete, noi donne giapponesi siamo abilissime nei massaggi. Perché non vi togliete la giacca e la camicia, così vi rilasso un po'...”, lo sedusse allentando a sua volta leggermente i nastri che tenevano su il vestito.

“Sì conte, Shikuka ha ragione, siete teso. Sapete, anche noi italiane abbiamo fama di saper usare bene le mani – sì, avete ragione, questo è proprio un doppiosenso... - non volete provare anche la mia abilità?”

Un vistoso rossore cominciò ad imporporare le gote del Conte, mentre Carmilla e Rebecca, al commento eppur si muove di Edward avrebbero voluto sprofondare. Si resero conto improvvisamente che stavano per assistere ad un rapporto a tre in compagnia di tre fighissimi, assatanatissimi ed eccitatissimi vampiri.

La temperatura della stanza era rovente, i ventagli di Carmilla e Rebecca si muovevano a velocità tale che al confronto, l'uragano Katrina era solo una leggera brezza primaverile, e nel momento in cui i vestiti di Shizuka e Haidi guadagnarono il pavimento, le due decisero contemporaneamente che era giunto il momento di entrare in campo e interrompere i giochini erotici delle due vampire. Si doveva passare alle maniere forti. Doveva scorrere il sangue del merluzzo.

“Ferme, dove credete di andare?” dissero all'unisono le voci di Edward e Kaname, tenendo le due giovani e sadiche autrici per le braccia.

“Volete scappare proprio adesso che inizia il divertimento?”  - che imbarazzo, che imbarazzo... -

“Adesso basta con i giochetti, ora si fa sul serio! Andiamo a dire a quelle due di affondare i denti nella giugulare del merluzzo.” Imprecò secca e decisa Rebecca.

“Infatti. Si fa sul serio. Siete state voi a chiederci di intervenire, quindi adesso è giusto che vi godiate lo spettacolo. Tutto.”

Disse un Kaname che aveva improvvisamente tirato fuori il suo lato da pervertito.

“Ecco, diciamo che è proprio quel verbo a crearci un po' di problemi... comunque, non ci interessano particolarmente le prestazioni erotiche dello stocca/fesso.” sussurrò Rebecca, mentre Carmilla annuiva decisa.

Pessima mossa, perché l'atteggiamento così ritroso e severo delle due scatenò l'istinto di Rido, che si mise dietro di loro e, passato un braccio sulla spalla di ciascuna, si divertì a metterle ancora più in imbarazzo.

“Ohhh, ma che gioia, due ragazze così pudiche... proprio quello che piace a me. Sapete, credo che il mio aiuto serva più a voi che a Fersen... che ne dite?” Aiuto, aiuto, aiuto!!!

“Fermo, Rido!” tuonò Kuran. “Ricordati che loro hanno già due cavalieri” E quindi???

“E va bene, Kaname, come vuoi, ve le lascio... però, signorine, voi due non distogliete lo sguardo da ciò che sta per accadere nella stanza affianco, sarà uno spettacolo mai visto, credetemi. Oserei dire, istruttivo.” – Presuntuoso di un vampiro!! -

Carmilla e Rebecca deglutirono. E adesso, cosa sarebbe accaduto?

Fersen ormai era completamente in balia delle arti seduttive delle due vampire e non si era per nulla accorto – e quando mai? - dei canini appuntiti e degli occhi rosso sangue delle due donne -forse pensava che fossero parte delle pratiche italo-giapponesi, chissà -  ma cominciò a porsi dei dubbi quando sentì dei piccoli morsetti un po' qua e un po' là.

“Signore, smettetela di mordermi, per favore. Mi farete restare degli antiestetici segni rossi alquanto difficili da spiegare...”

“Ma conte... è necessario...”

“Davvero, smettetela o sarò costretto ad interrompere il nostro menage...”

- Ma è possibile che questo è così impostato anche quando... quando... oh, avete capito, no? -

“E no, Conte... siamo noi a decidere quando si smette...”

Disse Haidi dando il via al gioco perverso che aspettava da tanto.

Una serie di morsi, profondi quel tanto da causargli dolore, ma non tanto da trasformarlo in vampiro, - perchè se già fa danni come essere umano, figuriamoci come vampiro! - vennero lasciati a turno da Shizuka e Haidi, accompagnato ognuno da una motivazione diversa.

“Questo è perché siete insopportabile.” – Zac, un morso! -

“Questo perché vi credete – a torto - l'uomo più bello di Versailles.” - Zac, un altro morso! -

“Questo è perché fate soffrire Madamigella Oscar.” - Zac, un altro morso al polpaccio! -

“Questo è perché vi prendete gioco di André.” – Zac, un morso alla mano!! -

“Questo è perché siete un vanesio senza cervello.” – Zac, la coscia! -

“E questo…”, dissero in coro, mordendolo entrambe dove non batte il sole – ahi, che male!!! -  “è perché siamo state incaricate da due ragazze che amano tanto Oscar e André, e che vi reputano un insopportabile ed inutile seccatura.”

 

Il Conte sudava freddo, il suo delirio erotico si stava trasformando in un incubo allucinante dal quale voleva fuggire a gambe levate ed effettivamente a quel punto un lieve dubbio che le due donne fossero un tantino strane gli venne. – Ma che sveglione, eh? Dev’essere una tara genetica ereditaria quella di intuire le cose quando è ormai troppo tardi. -

“Scusate, Signore... ma perché quegli occhi rossi?” chiese Fersen titubante.

“Ma è per vedervi meglio... anche al buio...”, rispose Haidi, non Cappuccetto Rosso...

“E quelle unghie così lunghe?”

“E per lasciarvi sulla pelle gli indelebili segni della nostra passione...”, continuò Shizuka, alla quale erano improvvisamente spuntate delle unghie tipo Nightmare!

“E quei denti... così...appuntiti?” deglutì Fersen.

“Ooohh, Conte...è per potervi assaggiare a fondo... molto a fondo...”

Fersen non soltanto sudava freddo, ma batteva i denti per il terrore che si era impossessato di lui; ora aveva paura, veramente paura. – Era ora!! Ma che fatica! -

Lo svedesone coraggioso come una puzzola, tentò di allontanarsi dal letto, ma senza successo. Haidi si accorse del cambiamento di stato d'animo del Conte e sadicamente cominciò a giocare con lui.

“Fersen, ma volete già lasciarci? Abbiamo appena iniziato a divertirci...”

“Ecco, veramente… io dovrei…” balbettò il merluzzo.

“Conte, sembrate... agitato... cosa succede?”

“Nulla, è che... mi è venuta in mente una vecchia leggenda dell'Europa dell'Est, qualcosa che sicuramente voi non conoscete...”

“Mhhh, dite davvero?”, continuò Shizuka, “E non è che, per caso, questa leggenda parla di creature strane, perverse, non morte... tipo... vampiri?”

“Beh, sì, ma lo sanno tutti… i vampiri non esistono… vero?” domandò oramai poco convinto.

- E qui ti sbagli merluzzo!! -

“Ma scusate Conte, secondo voi, noi cosa siamo? Avete bisogno dell’ultimo morso? Quello fatale?” concluse con espressione feroce Haidi.

Fersen lanciò un urlo di agghiacciante orrore; il cervello gli era andato in pappa, e già prima, non è che funzionasse meglio. Tentò di nuovo di guadagnare la fuga, ma le due vampire capirono le sue intenzioni e lo immobilizzarono al letto con la loro forza sovrumana.

“E no, Conte, manca ancora Rido!”, sussurrò Shizuka al suo orecchio, mentre Haidi sogghignava.

“Rido? E chi sarebbe questo Rido?”, chiese Fersen con terrore, mentre gli occhi gli si stavano riempiendo di lacrime.

Edward intanto rideva a crepapelle, perché nonostante tentasse di rimanere calmo, il conte stava nell'ordine:

- Chiamando la mamma, il Re Gustavo di Svezia e tutti i santi protettori che conosceva.

- Progettando di lasciare Versailles per il resto della sua vita, se ne avesse ancora avuta una.

- Pentendosi di aver messo gli occhi su Oscar, Maria Antonietta e un imprecisato numero di altre donne, nobili, serve, giovani, vecchie, vedove, mogli e promesse spose, sante e meretrici.

- Giurando che se fosse sopravvissuto avrebbe vissuto in castità fino alla fine dei suoi giorni, ritirandosi in un monastero di clausura, dove vigeva la pratica del silenzio.

 

La porta si spalancò con forza, lasciando entrare Rido che, coperto solo da un mantello, canini fuori e occhi rossi, si avvicinava lentamente al letto.

“Salve, Fersen. Ora che sono arrivato anche io, la festa può cominciare.” disse il vampiro lasciando cadere i mantello e dando sfoggio della sua terrificante e mostruosa essenza – e non ci riferiamo ai canini!!! -

Il conte cacciò un grido di puro terrore e, messosi i calzoni alla bene meglio, scappò a gambe levate nel corridoio, incrociando André che, colpito dall'espressione del suo rivale, - mani ai lati del volto, bocca aperta in una “o” perfetta e occhi sbarrati - decise di tracciare uno schizzo per poi sviluppare in seguito un ritratto da regalare ad Oscar. Purtroppo il Grandier non finì mai il ritratto e dopo i terribili eventi della Rivoluzione dei quali rimase vittima il taccuino nel quale aveva tracciato lo schizzo, l’oggetto passò di mano in mano fino ad arrivare ad un artista norvegese che usò quell'immagine per un quadro, che intitolò L'urlo e che lo rese famoso.

Rebecca, alias Lady Vendetta, aveva assistito a tutta la scena ed era rimasta soddisfatta, almeno finchè non aveva visto lo scemo svedese darsela a gambe come una lepre.

A quel punto uscì allo scoperto; lasciò il nascondiglio e piombò nel corridoio fuori dalla camera pestando i piedi inferocita, contenendo a stento la rabbia. Carmilla era rimasta a guardarla stralunata, come pure Kaname, Rido e la pestifera Jane.

“E no!! No, non può svignarsela così! Se la cava sempre! Maledetto insulso merluzzo, esperto di fughe strategiche!! Ma c’è qualcuno che è più veloce di te… Edward!!” gridò a gran voce il nome del vampiro che accorse immediatamente, quasi senza essere visto.

“Vai a prendere quel salmone del Baltico e riportalo qui! Lo voglio veder piangere!! – Mi sento più cattiva della Du Barry.”

Edward non se lo fece ripetere; riacciuffò al volo il merluzzo e lo riportò indietro al cospetto delle due autrici diaboliche che lo attendevano al varco. Fersen, senza più ritegno, piangeva e se l’era fatta nei calzoni come un codardo.

“Edward, fai il tuo dovere.” Ordinò Rebecca. Ma l’ex-vegetariano esitava.

“Io non sento particolari pensieri malvagi… sei proprio sicura che sia cattivo?”

“Ti abbiamo già spiegato che non pensa. Vediamo di portare a termine la missione…” protestò seccata la dama malefica. Finalmente Edward, anche se un po’ scettico, si decise e piazzò un bel mozzico su una spalla allo stocca/fesso. Ma dopo un breve sorso, sollevò la bocca dal poco fiero pasto.

“Bleah!! Che schifo!! Ma quale sangue fresco! Sa di merluzzo decongelato avariato!!” commentò disgustato, pensando che fosse meglio tornare alla dieta vegetariana.

“Di che ti sorprendi? Te lo abbiamo detto che è un merluzzo… e puzza come tale!!” fecero in coro le due serial killer.

A quel punto il merluzzone, bianco come un fantasma e con i capelli improvvisamente candidi come quelli della sua Maria Antonietta dopo la fuga fallita, era quasi morto di paura e venne lasciato lì, privo di sensi.

Lo avrebbero ritrovato la mattina dopo, delirante, semi nudo a vagare per il palazzo, vaneggiando di vampiri terrificanti che lo avrebbero aggredito; in seguito a quelle crisi maniacali, lo avrebbero fatto internare in manicomio – con gran goduria del Grandier, che non credeva in una simile fortuna. -

 

E così il merluzzone aveva ricevuto una bella lezione, ma ora bisognava occuparsi dei vampiri.

Shizuka, Rido e Haidi chiusero la porta e ciò che accadde non è raccontabile in questa storia perché non abbiamo messo rating rosso.

Zero, finito il tutto, si allontanò bofonchiando che come al solito la sua presenza si era rivelata inutile e che quindi andava a cercare Yuuki, che nel frattempo stava cercando di far diventare buono di Duca di Germane e il suo degno compare, il Duca D’Orleans.

Jane fece amicizia con la piccola Charlotte, a cui aveva rivelato come era morto il suo promesso sposo, e la piccola Polignac la abbracciò commossa per la gratitudine e desiderando di averla come sorella.

Edward e Rebecca discutevano ancora sulla improbabile malvagità di Fersen, senza arrivare a un compromesso. Stava diventando una questione teologica come l’infallibilità del papa; Edward non credeva alla prima e Rebecca alla seconda.

 

Kaname, invece, si avvicinò a Carmilla e le mise un braccio intorno alla vita, scostandole un ricciolo ribelle dal collo e sussurrandole con voce suadente: “Carmilla, non trovi che stasera ci sia una luna bellissima?”

Carmilla, che dentro di sé ballava il samba, ma non poteva darlo a vedere, cercò di fare la sostenuta, ma all'invito di andare a contemplare la luna nella sua stanza, insieme a lui, salutò l'amica con un sorrisone a trentadue denti - tipo Stregatto di Alice in Wonderland - e se ne andò felice al braccio di Kaname verso un’ ala della Reggia dalla quale, diverse ore dopo, si sentì provenire un ululato... – Sì, avete capito. La reputazione da latin lover di Kaname è salva! -

E Girodelle, che fine avrà fatto?

Bhè, pare che parecchie ore dopo, Shizuka lo trovò in compagnia di Ichiru mentre si lamentava del fatto che la troppa attività lo aveva spettinato, al che, l'argenteo schiavo della vampira gnocca sorrise, dicendo di non preoccuparsi perché l'avrebbe nuovamente pettinato, ma solo per poter affondare di nuovo le mani in quella folta massa di capelli setosi, che avrebbero fatto invidia a Moira Orfei.

Ahhh, l'amour!

E tutto è bene, quello che finisce… quasi dissanguato… no?

 

 

Fine.

 

 

E così siamo arrivate alla fine di questa storia che speriamo vi abbia divertito.

Io, Kira91, alias Karmilla, ringrazio Ninfea Blu per avermi chiesto di scrivere insieme a lei.

Ringrazio Arte, una cara amica che mi incoraggia sempre, che ama Kaname quanto me e che mi perdonerà sicuramente per aver “maltrattato” così i nostri adorati vampiri.

Ringrazio Mff_castle27, che adora Zero e che se non ci ha pubblicamente insultate è solo per il gran bene che mi vuole!!!

Ringrazio tutte quelle che hanno letto la nostra storia, che hanno commentato e che si sono divertite insieme a noi.

Ora Ninfea Blu ed io togliamo i panni di dame settecentesche e ci andiamo a nascondere per un po'... o almeno, io lo farò sicuramente.

Karmilla

 

 

Io, Ninfea Blu, ringrazio tutte voi che avete seguito e commentato questa storia pazza e delirante.

Ringrazio Karmilla per tutto il sostegno che mi ha dato e la collaborazione, senza la quale, non sarei mai riuscita a  portare a termine la storia. Spero che vi siate divertite fino alla fine.

Per ora, Lady Vendetta si ritira in buon ordine a meditare sulle sue malefatte.

Buon 8 marzo a tutte voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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