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Autore: Nebula216    11/03/2011    2 recensioni
Stava per parlare, quando vide accanto a Ino il suo futuro coabitante: capelli argentati tirati indietro, occhio viola, sorrisetto divertito… sbiancò e lo stesso fece il ragazzo.
-TU!?-
Urlarono entrambi all’unisono. La Yamanaka li fissò entrambi, sorridendo soddisfatta.
-Lara, non sapevo conoscessi Hidan!-
-LO CONOSCO PERCHE’ MI HA RIGATO LA MOTO CON QUELLA SUA FOTTUTA CINTURA!-
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolo autrice: Ciaooo! Allora, siccome andrò via tre giorni per la gita scolastica ci tenevo a postare il primo capitolo. Ringrazio Lorelei95 per la recensione e ringrazio anche chi legge e basta. Ecco a voi il primo capitolo!

Capitolo 1:Colloquio, pranzo e… DISCOTECA!?

 
La sveglia del cellulare iniziò a trillare così forte che si riscosse: si era dimenticata di disattivarla e per poco non si metteva a bestemmiare come una forsennata. Sbadigliò e guardò l’ora.
-Mh, le 7:30… COSA!? MA PORCA PUTT…-
Si svestì degli abiti che indossava dalla sera precedente, prendendo altri indumenti da una valigia nera, il tutto a casaccio. Una canotta bianca di microfibra, jeans blu scuri a sigaretta (talmente stretti che sembravano dipinti sulle gambe), cintura nera con fibbia in acciaio, guanti da ciclista corvini e anfibi, anch’essi scuri… ecco l’abbigliamento per quel giorno. Si preparò un caffè velocemente e lo bevve ancora rovente: come risultato ottenne un’ustione sulla lingua e lanciò un “delicato” urlo.
-PORCA MISERIA!-
Prese la giacchetta di pelle regalatale da una ex-amica americana, le chiavi del piccolo appartamento ed uscì. Con sua sorpresa, vide una Ducati da corsa nera, parcheggiata davanti al vialetto con casco abbinato e un biglietto legato a uno specchietto.
“Regalo di benvenuto. Sono contento che la casa che ti ho affittato sia di tuo gradimento. Guida con prudenza e non farti licenziare.
Con affetto, tuo zio.”
Si preoccupava troppo quel vecchietto. Buttò via il pezzo di carta, si mise il casco e diede gas, sfrecciando a tutta birra: era in ritardo e la cosa che odiava, nonostante il suo caratteraccio, era arrivare tardi il primo giorno di lavoro. Aveva altri 364 giorni per entrare quando voleva, ma non il primo! Per un soffio evitò il semaforo rosso, stava guidando come una pazza e, ovviamente, non poteva non esser notata da un vigile. L’odiata paletta scarlatta la costrinse ad accostare: perfetto…un ottimo inizio, pensò sarcastica. Cercò di sfoggiare il suo miglior falso sorriso innocente da sotto il casco, deglutendo a fatica quando vide un energumeno di 40 anni tutto muscoli fissarla come se volesse ucciderla con le iridi nere.
-Lo sa a quanto stava andando signorina?-
-Erm… mi scusi ma sono in ritardissimo e…-
-NIENTE “E” CON ME!-
Dio come odiava le persone che le urlavano contro! Parlare civilmente non usava più!? Da sotto il casco lo fulminò, disse a denti stretti i peggio insulti che poteva sparare quella sua linguaccia biforcuta, mentre il vigile scriveva il prezzo della multa per eccesso di velocità… ma chi la faceva restare lì come una triglia lessa? Sorrise in modo furbo, diede gas e lasciò il quarantenne a sbraitare e tossire in mezzo a una nube di fumo.
Il grande edificio grigio chiaro cosparso di finestre lucide l’attendeva, pronto per fagocitarla: un orologio digitale segnava le 7:57… aveva fatto una corsa, per lo meno sapeva di partire col piede giusto. Prendendo un grosso respiro entrò nell’atrio, vedendo subito la segretaria del capo correrle incontro, per quanto possibile dati i tacchi 12 e platò 2. Aveva i capelli rossi, un bordeaux alquanto acceso, occhi a mandorla scuri e occhiali da vista a montatura fine.
-Buongiorno! Tu devi essere Lara Scarlett vero?-
-In persona.-
-Fiuu, meno male ti ho trovata! Non sai quante ragazze ti somigliano!-
Lara, per quanto ci provasse, non riusciva a restare seria: aveva la testa sulle nuvole! Quante Lara Scarlett ci potevano essere a Tokyo con precedenti da militare ribelle? La segretaria si schiarì la voce, cercando di scostare le ciocche ribelli che scappavano alla presa dello chignon.
-Mi presento. Sono Kumiko Nozue, la segretaria del capo. Ti vuole parlare riguardo al tuo primo incarico, è rimasto affascinato dalla tua tecnica di combattimento.-
-E’ semplice kick boxing, niente di speciale.-
-E anche dal tuo spirito ribelle.-
Lara ghignò: sì, l’esser indipendente e ribelle l’aveva sempre contraddistinta, e ne andava alquanto fiera. Presero l’ascensore, salendo fino al quinto piano: svoltarono a sinistra, poi a destra e di nuovo a sinistra; Kumiko bussò, avvertendo il capo dell’arrivo di Lara. Quando fu pronto per riceverla, la segretaria la fece entrare.
-Lara Scarlett, la giovane militare ribelle.-
-Lieta di conoscerla signore.-
-Vado subito al sodo, so che non ti piacciono molti giri di parole.-
-Ha indovinato signore. Di cosa mi devo occupare? Traffico di droga? Armi? Persone? Organi?-
-Nah, cose troppo facili per il tuo calibro. Ti occuperai di omicidi… una lunga catena di omicidi, accomunati dallo stesso killer.-
La ragazza inarcò un sopracciglio: le affibbiava fin da subito una missione investigativa? Accidenti come si fidava! Prese il fascicolo ocra, leggendo attentamente i resoconti, le analisi e le foto, per quanto schifose e raccapriccianti: ok, aveva imparato dai numerosissimi film horror/splatter che la mente dell’uomo non ha limite per il sadismo… però non poteva certo immaginare di vederle nella realtà! Trattenendosi dal rimettere il caffè, iniziò a discuterne col capo, fino all’ora di pranzo. Infilò il dossier nella tracolla ed uscì, raggiungendo il ristorante indicatole da Sakura in pochi minuti. Vide tutte le sue amiche attenderla: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Hinata Hyuga, Temari e Ten Ten; parcheggiò e scese, appena in tempo per sentire i loro abbracci soffocarla.
-Ehi ehi piano! Non sono immortale ragazze!-
Rise, salutandole una per una: dio come le erano mancate. Si sentivano via e-mail, ma parlare dal vivo era tutt’altra storia. Si sedettero a un tavolo e ordinarono da mangiare… ovviamente non mancarono le domande sull’accademia, sul suo nuovo lavoro e sulla casa che suo zio le aveva affittato.
-Hai un coinquilino o una coinquilina?-
Esordì Ino.
-Nessuno dei due, ma temo che dovrò trovarmene uno. Quella casa mi sa di affitto elevato.-
Bevve dell’acqua, nel tentativo di mandare giù un boccone di nigirizushi rimasto bloccato. Temari mangiò un boccone di insalata, chiedendole del nuovo lavoro.
-Hai ricevuto incarichi Lara?-
-Sì.-
Ne parlava quasi annoiata: preferiva l’azione alla logica, era più istintiva e non riflessiva. Sbuffò, porgendo il fascicolo alle amiche e evitando di mostrare le foto.
-O…Omicidi!?-
Disse la timida Hyuga, spaventando tutte le altre. La castana annuì, fissando il cielo azzurro scocciata: addio inseguimenti e sparatorie, goodbye lotte per la vita, adios piani B improvvisati. Chiese al gruppo come erano andate le cose durante la sua assenza, e si rallegrò nel sapere che ogni sua amica aveva conosciuto un ragazzo: Temari era in contatto da mesi con un certo Shikamaru Nara, Sakura aveva puntato gli occhi sul misterioso Sasuke Uchiha. Ino aveva smesso di esser sua rivale, concentrandosi su un certo Sai; Hinata era troppo timida per parlarne senza balbettare, anche se la Scarlett poteva prevedere la sua risposta: Naruto Uzumaki. Ten Ten non aveva adocchiato nessuno in particolare. Cadde il silenzio sul gruppo, interrotto nuovamente dalla Yamanaka.
-Ehi! Che ne dite se stasera andiamo in discoteca?!-
-Ottima idea!-
Dissero le altre.
-PESSIMA IDEA!-
Replicò Lara. Ino la guardò stranita.
-Dai Lara, l’accademia non può averti distrutta così! Daiiiiii!!!! Ti preeegoooo!!!!-
Alla sua supplica, talmente dolce da far venire il diabete istantaneo, si unirono anche quelle delle altre. Lara era ribelle, certo, ma aveva un punto debole… era troppo gentile e buona con le sue amiche; si morse il labbro inferiore, sospirando sconfitta.
-E va bene. “Ma chi me l’ha fatto fare? Maledetto carattere!”-


 

   
 
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