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Autore: skrill    13/03/2011    2 recensioni
la foresta, una grande distesa verde, piena di alberi, rusceli e animali di ogni genere, sal piccolo bruco al grande orso. ideale per una passeggiata ma non dentro Konoha, non dentro quella foresta. introno ad essa aleggia una fitta nebbia.. ogni uomo che si avvicinava sentiva un'immensa trsistezza, mischiata a una fotre ravbbia repressa.. e soprattutto una grande fame..
in questa storia oltre ai personaggi di naruto ci sono i personaggi di Trinity Blood e altri personaggi che aggiungerò più in là
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Avvistamenti

Avvistamenti

p.o.v Naruto

 

buona sera- un uomo seduto con un accappatoio nero con i bordi blu era seduto su una poltrona di pelle rossa m’invita a sedermi di fronte a lui su un divano anch’esso di pelle rossa, di fianco al divano il fuoco del camino scoppiettava allegramente. Con passo incerto mi avvicino scruto la stanza, anche se la poca luce che il camino e la finestra faccio fatica a distinguere gli oggetti.  La stanza sembra grande, un grande tappeto persiano che ricopre il pavimento di legno diventa ancora più rosso con la luce del fuoco, intravedo una grande libreria piena di grossi e polverosi libri, dalla grande finestra ( che copre quasi tutto il muro) si vede una grossa e inca luna che con la sua luce illumina il tavolo di legno, appoggiato sopra il tavolo, una statuina che rappresenta un lupo bianco dagli occhi rossi. Oltre alla luna dalla finestra s’intravede un fitto bosco con una leggera nebbia. Mi siedo sul divano che possibilmente è diventato più grande… la stanza ha un’aria familiare…sono sicuro di esser già stato qui una volta… un fruscio mi desta e una sensazione di fresco mi avvolge. Abbasso lo sguardo e mi accorgo con grande stupore che al posto della divisa scolastica indosso un accappatoio di seta quasi uguale al mio interlocutore ma con i bordi rossi. Lo guardo i capelli lunghi neri con le punte u po’ fuori scendono setosi sul suo volto difano coperto per metà da una tipica maschera di carnevale di Venezia. Una sostanza liquida rossa che sembra esser vino scende dalle sue labbra sottili, per poi proseguire giù per il collo e sparire sotto l’accappatoio. “scommetto che sotto non ha vestiti” dopo questo pensiero altri ne vennero poco pudici verso il ragazzo che lentamente si alza e posa con grazie il bicchiere di vino sulla credenza del camino  che teneva stretto nelle sue lunghe dita. Con passo lento e quasi erotico si avvicina slacciandosi il fiocco che teneva per un pelo. Lasciò scivolare l’indumento rimanendo nudo difronte a me. Feci scivolare il mio sguardo dalle spalle perfette agli addominali poco scolpiti ma definiti, per poi passare al ventre asciutto e. voltai lo sguardo accaldandomi più di quel che ero.. rialzai lo sguardo, lui mi prese il mento e mi baciò. Il bacio che mi diede non era uno di quelli casti o poco casti, ma uno di quelli di ricongiunzione, quello che ti dai con la persona amata che non la vedevi per un lungo periodo. Durante il bacio l’uomo mi stese sul divano accarezzandomi dappertutto. Ci staccammo per mancanza d’aria e quando incrociai lo sguardo, non era più lui. il viso si era allungato, la maschera non c’èra più ma soprattutto i capelli si erano accorciati notevolmente.  Sgranai gli occhi e l’uomo che avevo di fronte altri, non era..

-Sasuke..- dissi con un filo di voce

- no.-il ragazzo scosse la testa

- io mi chiamo Izuna…- disse mentre continuava a baciarmi il petto

- e io sono Madara.. siamo venuti a prendervi..- una seconda voce giunse alle mie orecchie, mi voltai verso la spalliera del divano e rividi l’uomo con la maschera

- voi chi? E perché?- chiesi cercando di rimettermi a sedere, una strana sensazione di paura e di angoscia aleggiava nell’aria.

- siamo venuti a prendervi.. perché siete di nostra proprietà-, dissero all’unisono. Detto questo le loro attenzioni, si focalizzarono su di me. Le loro mani mi sfioravano delicatamente, le loro labbra ricoprivano ogni mio centimetro di pelle, quegli strani ringhi simili alle fusa di un gatto riempivano l’aria.. poi una mano scivola verso la mia coscia destra, li guardai entrambi aprirono la bocca.

- Miao!-

-he?-

Un dolore lancinante alla coscia mi svegliò facendomi saltare sul letto.  Vicino a me Kiuuby il mio gattino arancione e bianco che si leccava felice una zampetta.

Alzai le lenzuola e ruotai leggermente il bacino e lo vidi, un appariscente graffio lungo cinque centimetri adornava la mia coscia destra.

 Presi il gatto e lo alzai, quello per tutta risposta miagolò indispettito.

- sei stato tu vero?-

Il gatto miagolò di nuovo e cominciò a leccarmi le dita. Mi alzai e con poca grazia scaraventai il povero Kiuuby per terra, mi avvicinai alla finestra, la aprii e mi sporsi. Un leggero venticello mi fece rabbrividire, voltai lo sguardo a destra e a sinistra e vidi la camera del mio vicino (nonché amiconemico) accesa.

-chissà se è sveglio-, chiesi al gattino che si era avvicinato, come un automa presi il cellulare e composi il numero. Uno , due , tre squilli a vuoto. Spensi la chiamata “ tanto lo so che mi richiami” pensai, infatti, subito dopo la vibrazione mi avvisò che il Teme era sveglio.

-ciao teme sei sveglio?- chiesi per accertarmi

-si sono sveglio, cosa vuoi?- mi chiese son voce irritata, capì subito che avevo interrotto qualcosa

-che hai teme? Ho interrotto uno dei tuoi tanti trip notturni?- chiesi con ironia, la risposta che ebbi fu un ringhio basso e un insulto, il che confermò quanto detto. Accortosi della cavolata fatta mi disse- no stavo pensando all’incubo di prima..-.

Si come no, più che incubo doveva essere un bel sogno- e tu re dei dormiglioni come mai sveglio? Hai visto un film horror?- sapevo che sviavi il discorso, ma faccio finta di niente e rispondo

-teme! Lo sai che non sono il re ma il principe, il re è Shikamaru! Comunque anch’io ho fatto un sogno. Era così familiare..- “e così realistico!” finì la frase pensandola, non ho voglia di discorrere con il teme dei miei sogni erotici.

- anch’io ho fatto un sogno simile ma il sogno è diventato un incubo!- mi rispose con aria drammatica. “zitto lo so che molto probabilmente ti  piaciuto!”

Sbuffai forse era meglio che stavo fermo sul letto a continuare il sogno che chiamare Sasuke.

Un vento gelato mi congelò il volto e una fitta nebbia calò sul quartiere, rabbrividì

- Sasuke è calata la nebbia- dissi sorpreso

- che dici dobe? Siamo alla fine di aprile!-

-teme se non ci credi apri la finestra e guarda- dopo pochi minuti sentì la finestra del mio vicino aprirsi, ma non lo vidi

-che strano…-disse

Vero? La nebbia si è intensificata all’improvviso e prende solo questo quartiere…-

Un terremoto, piccolo mi fece perdere l’equilibrio facendomi sbattere il sacro deretano a terra.

-Naruto guarda fuori!-  se il baka chiama per nome c’è sicuramente qualcosa di grosso!

Subito mi rialza e lo vidi, tra la nebbia, un’ombra scura gigantesca, che veniva verso la città

- cos’è- chiesi senza ottenere risposta, voltai lo sguardo verso Sasuke  e lo vidi

I capelli neri un po’ arruffati a causa del vento, il volto più pallido del solito, il corpo niveo e leggermente muscoloso irrigidirsi

-Naruto girati- furono le uniche parole che riuscì a dire. Mi rigirai verso la città e l’ombra scura divenne un grosso lupo dal lungo pelo bianco, alto quasi come un palazzo a due piani, gli occhi rosso sangue. Kiuuby balzò sulla finestra e cominciò a soffiare contro al lupo, quello si girò e con un basso ringhio si avvicinò alla mia finestra. I suoi occhi rossi erano un po’ allungati e una linea nera, spessa, gli incorniciava gli occhi, il muso era tutto bianco all’infuori del naso, dei baffi e dalle punte delle orecchie che erano nere.

Presi Kiuuby in braccio e corsi fuori dalla stanza prima che il lupo con una zampata me la spazzò via.

- papà!- urlai con tutto il fiato in gola mentre scendevo le scale che dividevano le camere dalla cucina al salotto.

-Naruto esce fuori- sentì urlare mio padre dalla cucina, molto probabilmente il terremoto aveva svegliato sia lui sia mia madre. Usciti fuori, mi accorsi che intorno al lupo c’èrano dei bambini con delle maschere.” Quelle sono le maschere che aveva l’uomo nel mio sogno!” pensai per poi correre verso l’abitazione del mio amico, che fu un fiasco totale. Con la sua coda il lupo mi colpì facendomi battere la testa sul muro.

La vista cominciò a essere sfocata, sentivo il sapore ferroso del sangue sulle mie labbra, voltai lo sguardo e il lupo era con muso di fronte a me.. poi il buio…

 

 

 

Ecco il primo e vero capitolo della storia… so che non è molto ma tirava un po’ per le lunghe! Alla rpossima!!

   
 
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