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Autore: Gray Winter    13/03/2011    4 recensioni
Sirius, Regulus.
Due stelle destinate a spegnersi prima del tempo.
Due strade dalla medesima meta.
Due fratelli, semplicemente.
Ecco una piccola raccolta di missing moments sui fratelli Black ed il loro controverso rapporto.
Spero vi piaccia :)
Dal primo capitolo:
- Devo proteggerti, Reguls. Se non lo farò io, chi lo farà, mh? Quella piagnucolona di Narcissa o quell’isterica di Bellatrix? Sei il mio fratellino, e non ti abbandonerò. Mai.
Il piccolo ricambiò lo sguardo. In quell'istante, percepì un calore nuovo agitarsi nel petto, mentre lunghe ondate di felicità si infransero sul suo viso.
-Promesso?- chiese, speranzoso.
-Giuro! Su tutta la mia scorta segreta di Cioccorane, Reg.
E con un’ultima risata sprezzante, Sirius scivolò con grazia oltre la porta.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Stelle di vetro.

 Promessa.

 L’inverno carezzava dolcemente i rami grigi e spogli del cortile. Leggeri fiocchi di neve volteggiavano sfaccendati nell’aria gelida, candidi doni dal cielo nuvoloso. Un manto bianco aveva coperto ogni cosa, lungo le strade Londinesi: gli alberi, i lampioni, i tetti, le strade.
 Sporadici raggi di sole ne facevano scintillare a macchie la morbida superficie, desiderosi di ostentare la propria bellezza.
 Un’immagine meravigliosa. Tanto vicina a lui, eppure così irraggiungibile.
 Regulus sospirò profondamente, il vetro della finestra appannato per qualche istante.
 Era triste, quel giorno: la mamma lo aveva costretto a rimanere in camera fino all’ora di cena. Lui aveva ubbidito docilmente, la testa chinata con aria remissiva.
 Quando Walburga si infuriava, nessuno sarebbe stato tanto incosciente da contraddirla. Bè, in realtà nessuno si arrischiava a contraddirla, a prescindere dal suo umore.
 Salvo un’eccezione, ovviamente.
 Il bambino sbuffò, afferrando distrattamente un piccolo drago ligneo. Quest’ultimo ruggì placidamente, emettendo un sottile rivolo di fumo.
 Reg rivolse l’ennesima occhiata malinconica al panorama dipinto al di là delle imposte, l’espressione palesemente scorata. In quel momento, desiderava soltanto intabarrarsi nel mantello e uscire a giocare con la neve, o semplicemente rotolarsi in quell’invitante massa bianca. Sognava di accucciarsi nel candore protettivo dei cristalli incolori, mentre studiava il suo respiro condensarsi in flessuose nuvolette biancastre.
 Ma non poteva. Si sentiva in gabbia, un prigioniero che brama un po’ d’aria fresca.
 E tutto per uno scherzetto innocente.
 Cosa aveva fatto, in fondo? Nulla! Insomma, dare fuoco ad un vestito non era poi una catastrofe tanto grande, no? Va bene, forse avrebbe potuto evitare di incendiare proprio quello che sua madre aveva indosso… ma, d’altro canto, Sirius diceva sempre che “il pepe è d’obbligo in ogni occasione!”.
 In quel caso specifico, quello strano oggetto Babbano chiamato “fiammifero” aveva funto da pepe, mentre l’occasione era stata procurata dal pranzo famigliare tenutosi a Grimmauld Place.
 Il piccolo Reg, le guance colorate di soddisfazione, sorrise: l’espressione terrorizzata di sua cugina Narcissa, alla vista delle fiamme divampate lungo il vestito della zia, era stata impagabile. Certo, non poteva nemmeno ignorare un crescente senso di colpa, stillatogli nel cuore dalla sua coscienza: voleva bene ai suoi genitori, e Cissy era pur sempre la sua cugina preferita!
 Ma al ricordo degli occhi di Sirius, il suo sangue ribollì di gioia. Per un istante interminabile, una luce di puro orgoglio li aveva illuminati, anche se effimera.
 Per un attimo, Sirius era stato orgoglioso di lui. Regulus lo sapeva, lo aveva letto nell’espressione sorpresa e divertita del fratello maggiore.
 E tanto bastò a farlo sorridere ancora.

 Un cigolio improvviso lo destò dai suoi pensieri.
 Convinto che sua madre stesse in procinto di varcare la soglia, si voltò di slancio.I piedini scattarono all’erta, il visetto infantile corrucciato con mortificazione. Lo sguardo si rifugiò tra le assi del pavimento, cercando una via di fuga dagli occhi lampeggianti di Walburga.
 Il legno pregiato scricchiolò sotto il peso di passi misurati. Si stavano avvicinando a lui, lentamente.
 La paura gli serrò il pancino. Per un secondo, il suo apparato respiratorio si bloccò, mettendo a repentaglio la sua già minacciata incolumità fisica.
 La Signora Black lo avrebbe Cruciato, ne era certo. Non stava formulando idee sadiche o inverosimili: sapeva che Walburga sarebbe stata capace di infierirgli torture peggiori. Con Sirius, almeno, lo aveva già fatto.
 Serrò le palpebre pallide, pronto ad incassare il colpo.
 Sentì la paura sciogliersi nei suoi condotti lacrimali, i denti che addentarono con forza il labbro inferiore.
 Stava per crollare. Ma ad un tratto qualcosa, un brivido risoluto gli percorse la spina dorsale: non poteva piangere. Non doveva.
 Suo fratello non lo avrebbe mai fatto.
 Deciso, raccolse tutto il coraggio assopito nei meandri del suo corpicino, le dita aggrappate al giocattolo di legno. Sperava che quell’animale semi-inanimato gli infondesse forza.
 Con un lungo sospiro, schiuse le ciglia frementi e… quasi stramazzò al suolo per la sorpresa: dall’alto dei suoi sei anni, Sirius Black osservava Regulus con sguardo impassibile.
 Un repentino silenzio li avvolse completamente, gettando un velo inquietante sulle pareti della cameretta di Reg.
 Un gufo stridette in lontananza; il latrato malinconico di un cane echeggiò oltre i vetri freddi delle imposte. I secondi scorrevano velocemente, ma Sirius si ostinava a tacere.
 Regulus, dal canto suo, si chiese con preoccupazione se suo fratello non avesse perso improvvisamente l’uso della parola. Di solito, infatti, l’erede più ribelle di Walburga si presentava come un individuo piuttosto logorroico. Quest’ultima, inoltre, non mancava mai di berciare “quel figlio malcreato sciorina più stupidaggini in un’ora di quanto non faccia Alphard nell’arco di una settimana!”.
 “Forse nostra madre lo ha punito al mio posto!” pensò il piccolo Black, l’angoscia che si insinuava tra le crepe della sua mente.
 A volte, capitava che Sirius venisse incolpato ingiustamente. Essere etichettato come “il flagello della famiglia” non andava mai a suo vantaggio, purtroppo. E Regulus, nascosto dietro lo stipite della porta, si limitava ad assistere impotente all’ingiustizia che si consumava dinanzi i suoi occhietti spaventati, troppo timoroso di ricevere una dura lezione per proclamarsi colpevole delle malefatte.
 -S-sirius… stai bene?
 La domanda timorosa del fratellino sembrò non scalfire minimamente il più vecchio dei due. Le iridi grigie, impenetrabili, erano ancora piantate saldamente nel viso di Regulus. Sembrava stessero prendendo un’importante decisione, soppesando varie eventualità.
 Sinistri pensieri attraversarono la mente confusa del piccolo. Il suo animo era inquieto, il suo sesto senso gli stava lanciando vaghi messaggi di allerta: di lì a poco sarebbe successo qualcosa di strano, ne era sicuro.
 Spalancò le labbra, con l’intenzione di pronunciare qualcosa. Ma le parole gli morirono in gola. Il fiato gli venne meno improvvisamente, e una stretta compresse la sua cassa toracica. 
Il suono squillante di una risata gli riempì i timpani, stordendolo per una manciata di istanti. Solo allora comprese ciò che stava accadendo: Sirius lo stava abbracciando. 
Sirius gli stava berciando nell’orecchio con inaudita ilarità.
 Sirius si stava complimentando con lui per “l’incredibile genialata” che aveva avuto.
 Sirius gli stava saltellando intorno con una luce folle negli occhi.
 Una luce folle, si. Ma colma di orgoglio.
 -Sono fiero di te, Regulus!- urlò, elargendogli una pacca sulla spalla.
 Il visetto di Regsi illuminò, gioioso più che mai. Ma la relativa quiete, tuttavia, non durò a lungo…
 -SIRIUS ORION BLACK, VERGOGNA DELLA MIA CARNE, VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!- Uno strillo lancinante interruppe bruscamente quel momento di felicità fraterna, che si dissipò veloce com’era giunta.
 Regulus trasalì. Guardò Sirius, lo spavento che si faceva largo sul faccino. Il fratello, tuttavia, sembrava stranamente calmo. Anzi, continuava a sorridere e gongolare.
 -Sirius, io…
 -Ah, non temere Regghy! Ho detto alla stregaccia che ti ho costretto io a farle il dispetto, così non ti farà niente!
 -Ma così se la prenderà con te… 
-Non importa! Oggi può prendersela con me tutte le volte che vuole, quell’orrida arpiaccia, tanto sarò felice lo stesso. Il mio fratellino sta diventando come me!- Esclamò, avviandosi a saltelli verso la porta. Regulus era alquanto sconcertato dal comportamento di Sirius. Era come vedere un condannato a morte avviarsi allegramente in braccio ad un Dissennatore!
 Di slancio, agguantò un lembo della sua maglia pesante.
 -Sir, non puoi prenderti la colpa di quello che ho fatto. La mamma ti farà tanto male, e non voglio che tu piangi per colpa mia!
 A quelle parole, il fratello maggiore si voltò verso di lui. La sua espressione era ritornata stranamente seria, quasi adulta. Regulus indietreggiò, intimorito dallo sguardo di Sirius.
 -Io devo proteggerti, Reguls. Se non lo faccio io, chi altro lo farà, mh? Quella piagnucolona di Narcissa o quell’isterica di Bellatrix? Sei il mio fratellino, e non ti abbandonerò. Mai. 
Il piccolo ricambiò lo sguardo. Un calore nuovo si agitò nel suo petto, mentre lunghe ondate di felicità si infrangevano sul suo viso. 
-Promesso?- chiese, titubante.
 -Giuro! Su tutta la mia scorta segreta di Cioccorane, Reg.
 E con un’ultima risata sprezzante, Sirius scivolò con grazia oltre la porta. 
Regulus trattenne quel suono ancora per qualche istante, serbandolo in uno scrigno dorato nascosto nel suo cuore. Gli ultimi echi della voce di Sirius si dissolsero leggeri fra le pareti verde-argento e gli scaffali traboccanti di giocattoli.
 Due fossette sorridenti solcarono le guance di Regulus.
 Sirius non avrebbe mai infranto la sua promessa.
 Non lo avrebbe abbandonato. L’avrebbe protetto.
 Sempre.

 Angolo autriiice.
 Saaaaaaalve, gente!
 Allora, che dire?
 Avevo voglia di scrivere una raccolta sul rapporto di questi due strabilianti personaggi (li amo e li adoro, zi zi ù_ù). 
Questa sarà una raccolta, come ho già accennato sopra, di tre capitoli. Percorrerà i momenti salienti della vita di Sirius e Regulus, di come le loro strade abbiano imboccato percorsi tanto differenti.
 Spero di non aver prodotto una schifezza autentica! :D
 Alla prossima, spero!
 Gray :) 
P.S.: che ne dite di donare trenta secondi del vostro tempo per inserire una recensione? In palio, un magico soggiorno del tempo che desiderate in casa vostra! :D XD (lasciate stare, è il compito di greco che parla…)
   
 
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