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Autore: _Syn    14/03/2011    2 recensioni
II Classificata al Contest Diciannove Anni Dopo - Drabble e Flashfiction, indetto da MedusaNoir.
Cosa è successo tra il 1998 e il 2017? Cosa è cambiato e cosa è rimasto lo stesso? 19 flashfiction, 19 personaggi, 19 anni.
1. Lavanda Brown; 2. Minerva McGranitt; 3. Aberforth Silente: Aberforth Silente si sentiva tremendamente vecchio.
Si era sentito vecchio tante volte durante la sua lunga vita, ma quella sensazione sapeva più di “riassestamento”. Era come se, dopo quei tre anni passati a guardare furtivamente fuori dal suo pub nel sospetto di beccare alcuni Mangiamorte, le sue ossa e i suoi nervi avessero semplicemente deciso di mettersi a posto.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Teddy Lupin
[Six Years Later]


Era da qualche giorno che il cottage profumava continuamente di marmellata alle fragole. Andromeda ne trovava tracce appiccicose persino sui pomelli delle porte e gli asciugamani del bagno erano sempre macchiati di rosa, come se qualcuno avesse avuto troppa fretta di lavarsi come si deve e avesse lasciato la prova lì.
Teddy Lupin, vieni subito in salotto.” disse imperiosa, sapendo bene che suo nipote era esattamente nella stanza accanto, in cucina, e stava riempiendosi le dita di marmellata. Lo sentì saltare giù dalla sedia e lo vide entrare con un panno bianco con cui si strofinava energicamente le mani, lasciando le solite macchie rosa. Quel giorno aveva i capelli blu, i suoi preferiti, e sembrava contento. C'era solo una traccia marrone sulle punte, che significava solo una cosa: era preoccupato per quello che sua nonna gli avrebbe detto.
Ciao, nonna.” disse, unendo per bene le gambe e poggiando lo straccio sul tavolino vicino al divano. Poi mise le mani dietro la schiena e attese il discorsetto, immobile.
Cosa ha da dire il mio ingordo nipote sulla marmellata di fragole?”
A Teddy quella situazione ricordò un po' il processo descritte ne “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, il libro che la nonna gli aveva regalato e di cui gli leggeva un capitolo ogni sera, prima che si addormentasse.

Che... è molto buona.” rispose lui.
Così buona che anche i pomelli delle porte e gli asciugamani del bagno te ne hanno chiesta un po'?”

I capelli di Teddy divennero rosa. Come la marmellata.

Sei arrabbiata?” squittì poi. Non gli piaceva far arrabbiare la nonna, che era così bella, brava e buona con lui. La migliore dell'universo. “Non volevo sporcare, ma... Ma quando vado a casa dello zio Harry, zia Ginny mi dice che il profumo della marmellata di fragole fa smettere James di piangere...”
Andromeda doveva sospettare che dietro la “faccenda della marmellata” si celasse un motivo del genere. Da quando James era nato, solo pochi mesi prima, Teddy sembrava essere impazzito. Chiedeva continuamente se James somigliava a lui quando era così piccolo, se piangeva di più o di meno, se poteva provare a tenerlo in braccio solo per un po', giurando che non l'avrebbe mai fatto cadere.

Facciamo così, giovanotto.” Teddy tese le orecchie “Tu prendi una bella spugna e cominci a pulire i pomelli mentre io ti preparo una pozione che ti farà profumare di fragola.”
Sembrava un bel compromesso, in effetti. Teddy annuì vigorosamente e corse subito in cucina, per recuperare un altro panno pulito e una spugna. Solo ora che sapeva che non avrebbe più dovuto mangiare marmellata per far sorridere James sentiva che gli stava venendo un mal di pancia tremendo.




Lee Jordan
[Seven Years Later]


Lee aveva sempre saputo distinguerli.

Non sbagliava mai nel dire chi era Fred e chi era George, neanche quando loro tentavano ogni sorta di trucchetto per sviarlo. Lee sapeva che Fred era un tantino più alto, ma roba di un capello, e che George aveva il vizio di grattarsi la punta del naso con l'indice. Riconosceva la lievissima differenza nelle loro voci e non si ingannava mai quando chiamava “Fred!” e George si voltava al posto dell'altro. Semplicemente, scuoteva la testa e diceva: “L'altro Fred!” E poi non c'era tempo per mettere il muso davanti all'impossibilità di imbrogliarlo in quel gioco, perciò finivano per ridere tutti e tre. Alla fine neanche ricordavano perché si trovavano sul tappeto davanti al camino della Sala Comune, morti dalla risate e con i crampi allo stomaco dalla fame.
Ma ora che Fred non c'era più, anche dopo sette anni, Lee poteva giurare di riuscire a intravedere nei lineamenti di George qualcosa del suo gemello. Non sapeva se fosse nel viso, nella voce, nel modo in cui sorrideva e poi cercava di offrirgli una Crostatina Canarina.
C'era qualcosa di estremamente bello e doloroso in George quando, salutandolo dalla porta, abbassava il viso e sembrava domandarsi perché. Cosa seguisse quel perché, Lee non gliel'avrebbe mai chiesto.




Amos Diggory
[Eight Years Later]


Più di dieci anni prima, avrebbe pensato che in un giorno come quello, pieno di sole e con un vento che ti solletica dietro le orecchie come per dirti “esci!” sarebbe stato il giorno in cui avrebbe preso una manciata di Polvere Volante e sarebbe apparso nel camino della casa di suo figlio. Gli avrebbe chiesto “Che ne dici, Ced? Perché non passiamo un giornata tra uomini, io, tu e mio nipote?”
Avrebbero raggiunto una collina abbastanza lontana da villaggi Babbani per giocare a Quidditch, tre generazioni a confronto, e poi rievocato i vecchi tempi andati e Amos avrebbe lodato le capacità di suo figlio per rendere fiero suo nipote. Cedric avrebbe fatto il modesto, come sempre, e poi sarebbero tornati a casa per godersi una cena deliziosa.
Amos le sognava sempre giornate come quella, anche ora che il tempo aveva cominciato a passare così velocemente. Passava, sì, ma non sbiadiva mai, e quegli ultimi momenti di felicità riapparivano vividi nella sua memoria. Dopo era come accorgersi di non avere fiato a sufficienza per respirare.
E non era bastato che l'assassino di suo figlio sparisse per restituirgli ciò che aveva perduto. No... non l'avrebbe mai più riavuto. Lo sapeva sempre: quando salutava Harry Potter al Ministero con un sorriso triste, che voleva dire tante cose; quando andava a trovare Cedric su quel declivio erboso dove avevano scelto di lasciarlo riposare; quando sua moglie apparecchiava per due e non più per tre; quando tornava a casa e la consapevolezza lo schiacciava.
La pace, quando hai perso qualcosa di più prezioso della tua stessa vita senza poter fare nulla per proteggerla, è amara.

  
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