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Autore: thembra    16/03/2011    3 recensioni
Gli occhi di lui non l’avevano più guardata come in precedenza, sembravano scivolare oltre la sua persona senza vedere che anche senza mutazione era rimasta la stessa identica ragazzina di sempre, sembravano vedere un’estranea distante e fuori posto in un quadro di personalità ben definite e collocate all’interno della cornice.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Schiudendo gli occhi serrò con convinzione la fondina che custodiva la sua pistola facendo risalire entrambe le mani fino a incastrare i lembi del giubbotto e tirar su completamente la zip della cerniera fin sotto al mento.
 
Si accertò di aver messo nelle tasche laterali dei suoi pantaloni il kit di pronto soccorso e la ricetrasmittente prima di raccogliere i lunghi capelli in una coda alta e infilarsi il cappello con la visiera piegata ad angolo che le adombrò il viso fino all'altezza del naso.
Portandosi le mani alla nuca fece scorrere la coda attraverso il foro del cappello, poi dalla tasca del giubbotto sfilò i propri occhiali da sole a goccia indossandoli e per ultimi si infilò i guanti di pelle nera stringendo bene la fibbia ai polsi.
 
 
"Fai tutto in maniera così meccanica e perfetta che sembra quasi che tu ci sia nata in quella divisa..."
"Prima di entrare in polizia svolgevo un lavoro simile a questo..."
"Che genere di lavoro? Non esiste altro corpo simile al nostro Marie, Gli Hawks sono unici..."
 
...lo sono anche gli x-men...
 
Rispose col pensiero a quell'assunzione limitandosi ad emettere un mormorio d’accordo alla sua compagna di team e grande amica da ormai due anni e mezzo.
 
“Che genere di operazione dovremmo svolgere Kim?”
“Solita routine…”
 
Marie alzò gli occhi al cielo; solita routine ovvero solito casino significava sgattaiolare dentro qualche laboratorio di sostanze stupefacenti e devastare tutto cercando di arrestare il maggior numero di narcotrafficanti possibile, cosa invece molto impossibile dal momento che immancabilmente ogni volta i bastardi in questione aprivano fuoco su fuoco e allora si ballava alla grande.
 
“Avremo qualcuno a supportarci almeno?”
“La narcotici è impegnata a decimare il traffico di eroina sulla via di Santo Domingo, ci hanno mandato un gruppo di mercenari a darci man forte.”
“Mercenari? Che cosa diavolo hanno in mente quei disgraziati, e se fossero infiltrati?”
“Hai detto le mie stesse parole di qualche anno fa Mariema sta tranquilla, sono persone a posto, in passato, prima che tu arrivassi abbiamo svolto parecchie missioni insieme e ora che ci penso anni fa hanno aiutato persino il Presidente…”
“Sarà ma non mi fido affatto…”
“Cambierai idea, ora sbrighiamoci o ci lasciano qui…”
 
…..
 
 
Seduta sul retro del furgone ascoltava interessata il piano d’azione annuendo ogni qualvolta veniva interpellata.
Lei e Kim erano state incaricate di agganciare i soggetti più pericolosi mentre i loro colleghi si sarebbero appostati nei punti strategici precedentemente elencati per tenere tutti sotto tiro, semmai ci fosse stato qualche problema sarebbero intervenuti senza problemi essendo ognuno di loro un eccellente cecchino.
 
“Ho capito, ma in questo piano rientriamo solo noi, questi fantomatici rinforzi dove sono?”
“Si faranno vivi loro, ci tengono a fare un’entrata da star….”
 
Marie non capiva…e quando non capiva non si fidava, se poi come in quel caso non si fidava già prima di capire la faccenda era complicata.
Togliendosi il cappello puntò lo sguardo negli occhi del suo superiore, in mano stringeva il passamontagna che avrebbe indossato di lì a poco durante il blitz.
 
“Mi rifiuto di lavorare con gente che non ho mai visto…”
“Agente speciale Hawk8, se non se la sentiva di partecipare avrebbe potuto dirlo prima…”
“Non è questo il punto…”
“E allora si attenga agli ordini e faccia come le è stato detto…”
 
 
Proprio in quell’istante il furgone si fermò ed in un baleno sedici paia di piedi scattarono in piedi per scendere, Marie era rimasta per ultima e venne fermata poco prima di darsi lo slancio dal possente braccio del suo superiore.
 
“Nh?”
“Dimentichi nulla?”
 
Sbiancò di fronte al passamontagna che questi reggeva nel pugno dopo averglielo strappato di mano, che sciocca era stata.
 
“Non capisco la tua diffidenza, dopotutto anche noi agiamo a viso coperto per non farci riconoscere, proprio come fanno loro…”
“Chiedo scusa Signore.”
“Và…”
 
Scese e si infilò il cappuccio inserendolo bene nello scollo del giubbotto per non lasciar visibile nemmeno un lembo della pelle del collo.
 
“Sei partita in quarta eh ‘Rie?”
“Già… ”
 
 
…..
 
L’operazione incominciò e le squadre si diressero ai punti loro assegnati.
Marie e Kim stando bene attente a non farsi beccare dai numerosi guardiani armati riuscirono ad eludere la pericolosa sorveglianza scambiandosi cenni muti certe, semmai le cose fossero andate male,  della protezione dei cecchini appostati in alto.
 
Arrivarono alla zona adibita ad uffici dove nascosti dietro ad enormi scaffali e mobili sgangherati c’erano i tre boss della droga intenti a trattare prezzi e appuntamenti con i possibili acquirenti.
Silenziosa come un gatto Kim estrasse una piccola macchina fotografica scattando foto che sarebbero state prove schiaccianti una volta finita l’operazione.
 
Marie non riusciva a distogliere lo sguardo dal volto ben curato del signore della droga che speculava sui vizi e sulla vita di persone innocenti.
Quel bastardo era Montes e gli Hawks lo stavano inseguendo da  ancor prima che lei si unisse alla squadra; aveva letto nel dossier che lo riguardava che aveva sulla coscienza centinaia di morti fra cui molti agenti della polizia, padri di famiglia ed amici.
Kim in particolare aveva con quel mostro un conto in sospeso dal momento che aveva ammazzato di botte sua sorella dopo aver scoperto che si era infiltrata della sua banda.
 
 
“ ’Rie?”
 
Il sussurro della sua partner la riportò alla realtà…era ora.
Con uno scatto estrasse dalla fondina la sua pistola facendo irruzione intimando ai presenti di rimanere immobili mentre dietro alle sue spalle, già partivano i primi proiettili dello scontro a fuoco.
 
“Tutti fermi e mani sopra la testa svelti svelti!!!”
 
Presi alla sprovvista due dei tre criminali obbedirono immediatamente mentre il terzo, quello che si credeva più  svelto di lucky luke ebbe la pessima idea di imbracciare l’arma beccandosi  un proiettile alla spalla, cosa che lo calmò per un bel po’, né lei nè Kim però si accorsero del bottone che pigiò Montes.
 
Kim stava ammanettato uno degli altri due mentre Marie si occupò dell’altro.
Rimase perplessa nell’osservare la tranquillità nel viso di Montes, era troppo  calmo e nei suoi occhi c’era troppa sicurezza.
Perse la pazienza.
 
“Che diavolo c’è sotto eh?”
“Sei furba…ma è tardi ormai…”
 
Fulmineo come un gatto questi scattò a destra proprio mentre la parete dietro alle sue spalle andò in frantumi sfondata dalla potenza di un camioncino nero.
Marie fu colpita in pieno e mandata a sbattere contro gli scaffali mentre vedeva  Kim venir trascinata indietro da un’ anomala sferzata di vento.
 
Stordita dall’impatto faticò a rimettersi in piedi riuscendo a trovare l’equilibrio giusto solo grazie al sostegno di una sagoma sbucata al suo fianco improvvisamente.
 
“Hey 8?!”
“Tutto bene…”
 
Tossendo Marie rivolse un cenno  alla sua socia pulendosi le labbra dalla piccola abrasione provocata dall’urto prima di voltarsi al suo fianco per ringraziare l’intruso dell’aiuto.
 
Voltò il viso e rimase raggelata.
 
Quello che la stava guardando con un’aria grave e distaccata era Logan.
Erano dunque gli x-men la squadra che era stata loro affidata come supporto per quell’operazione?
Ad un suo cenno di toccarla indietreggiò istintivamente rischiando di cadere nuovamente all’indietro sul cumulo di mobili e detriti caduti a terra.
 
“Tutto bene ragazzina?”
 
Sconvolta ed incapace di formulare alcuna parola prese a correre nella direzione in cui era scappato il trafficante.
 
“Hawk?”
“Inseguo Montes…giuro che lo prendo stavolta!”
“Non puoi andare sola!”
 
Ma Marie era già lontana.
 
“Vado io con lei, tu occupati di lui…”
 
Indicò con un cenno del capo l’uomo tramortito che giaceva a pochi passi dall’agente.
 
“Aiutala Ro…”
“Ok.”
 
 
Correndo cercava di individuare la sagoma del fuggiasco, ma era notte fonda ed i vicoli di quella periferia erano dedali scuri e intricati.
Notando uno spostamento sospetto imboccò una stradina umida e cupa andando a sbattere contro un corpo solido.
 
“Hey!”
“Tu? Che ci fai qui?”
“Ti salvo la pelle…”
 
Alzando il braccio sollevò il corpo pesto di Montes che sputando sangue e lamenti malediva tutti e tutto in uno sconnesso spagnolo.
 
“…questo qui era bello e pronto a farti la pelle, ma voi dei corpi speciali non dovreste essere addestrati a pensare prima di agire? Se non fosse stato per me saresti carne morta adesso…”
“….”
 
Lo guardava  come fosse stato un’antica reliquia attraverso quelle gemme scure e brillanti che erano i suoi occhi, tutto il resto del suo viso era celato dalla stoffa del passamontagna;  
 
“Che c’è?”
 
Lui odiava essere fissato.
 
“…niente io…grazie…credo…”
“…hai battuto la testa per caso?”
 
 
Di nuovo lui si sporse per toccarla e di nuovo lei indietreggiò.
 
“Che diavolo hai? Non ti voglio far del male!”
“…nh…”
 
In quel momento fu contattata e dandogli le spalle estrasse dalla tasca dei pantaloni la ricetrasmittente.
 
“Qui Hawk8, tutto sistemato…Montes è stato catturato passo…”
“Ottimo lavoro Hawks8!”
“…non l’ho preso io…”
 
Sospirando chiuse la conversazione e fece retro front dirigendosi verso il luogo dello scontro dove i lampeggianti delle auto della polizia illuminavano di blu e rosso le pareti degli edifici.
 
……………..
 
 
 
“Ottimo lavoro…davvero un ottimo lavoro, anche questa volta la vostra collaborazione è risultata determinante ai fini della buona riuscita dell’azione…”
 
Marie, seduta nell’aula del quartier generale degli Hawks assisteva in silenzio alle parole di elogio che il suo superiore stava esprimendo agli x-men.
 
Una volta tornata al capannone era risalita sul furgoncino col quale erano arrivati fino alla sede, rimanendo stupita nel ritrovarli in attesa nella sala conferenze.
C’erano Ororo e Logan che aveva incontrato nell’ufficio al momento dell’arresto mentre ora vedeva anche Bobby e Kitty impeccabili nelle loro divise nere sedere vicini nella fila di sedie accanto alla scrivania tenersi per mano mentre ascoltavano il discorso. Era evidente che fossero ancora insieme.
Sospirando scostò lo sguardo accanto a loro dove  c’era Jubilee che forse un po’ in imbarazzo si ostinava a guardare il pavimento.
Più di una volta aveva beccato Logan fissarla ma si era limitata a deviare l’attenzione su qualcun altro dei suoi ex compagni.
Ex…quanto le faceva male quella parola.
 
“ ’Rie?”
“Nh?”
 
Kim la guardava dubbiosa.
 
“Come mai non ti sei tolta il passamontagna?”
“Non mi va…”
“Non dirmi che sei ancora diffidente perché giuro che rido!”
“Non è questo…shht, ascolta…”
 
Chinando lo sguardo Marie chiede silenziosamente scusa al suo superiore che continuò il discorso schiarendosi la voce.
 
“Dato che ci siamo, vorrei chiedere la vostra collaborazione anche per un'altra operazione…poco fa ci è giunta la segnalazione di un’attività illecita nei pressi di Three Miles Island…sembra che laggiù avvengano strani esperimenti su…”
 
Marie si fece più attenta.
 
“…esseri mutanti.”
 
Non perse lo scatto nei volti degli x-men, ovviamente a parte lei nessuno lì li aveva riconosciuti e non sapevano chi fossero ma il silenzio che ne seguì fu comunque carico di tensione.
Anche se ormai la legge sulla registrazione dei mutanti era caduta nel dimenticatoio e ci si avviava verso una pacifica convivenza a molte persone i mutanti non andavano ancora molto a genio.
 
“Di cosa si tratta?”
 
A parlare era stato Clayton o Hawk2, che da sempre nutriva ostilità verso la loro razza. Ma non era per nulla da biasimare, le era stato raccontato, infatti, che aveva perso suo figlio durante gli scontri ad Alcatraz la notte in cui morì Jean.
 
“Da quel poco che sappiamo degli scienziati poco etici si divertono a sezionare individui mutanti al solo scopo di ricerca…qui abbiamo alcune foto.”
 
Con due click del mouse aprì la cartella allegata al dossier e ciò che tutti videro non fu per nulla simpatico.
Marie sconvolta chinò il capo condividendo l’indignazione generale deviando poi lo sguardo su una persona in particolare.
 
“Mio Dio…è solamente un bambino…”
 
Clayton dall’alto del suo metro e novanta era impallidito d’improvviso.
 
“Purtroppo a quegli scienziati non interessa l’età delle loro, passatemi il termine, cavie, ma la loro mutazione…”
 
“Figli di puttana!!!”
 
Marie udì distintamente il rumore metallico degli artigli di Logan venir sguainati che nemmeno lui se ne rese conto ma per fortuna Ororo che gli era accanto si spostò davanti a lui approfittando del fatto che l’attenzione generale di tutti fosse concentrata sullo schermo.
Eccetto la sua ovviamente; il brillio di quelle tre lame letali le deviò la luce in viso.
Raggelata si rese conto d’esser osservata da Logan; si era accorto che aveva visto.
 
 
“Non si tratta di una missione particolarmente rischiosa dal momento che non n si aspettano un intervento da parte di nessuna autorità poiché ufficialmente quell’isola è un’ ex-centrale nucleare, non hanno nemmeno  un sistema di sicurezza difficile da eludere, ma abbiamo bisogno di volontari determinati e abili nell’infiltrarsi. Hawk8, stavo pensando a te…“
 
Marie sussultò.
 
“Conti su di me Signore.”
“No…”
 
 
Rimase basita dall’intervento di Logan. Come aveva osato discutere gli ordini di un suo superiore?
Allibita attese una sua spiegazione.
 
“Non è in grado di badare a sé stessa, stasera ha fatto un errore dopo l’altro ed ha rischiato persino di rimanere…”
“Sta zitto!”
 
Nemmeno si era resa conto d’aver parlato ritrovandosi improvvisamente in piedi accerchiata dagli sguardi stupiti di tutti i presenti.
Sentiva il suo cuore nel petto farsi sempre più  gelido.
 
“Hawk8…qual è il problema? Mi pare di capire che…”
“Il problema è che non capisco come abbiate potuto permetterle di affrontare una missione così pericolosa…”
“Bada a come parli ragazzino, Hawk8 è una donna con le palle!”
 
Sorrise commossa dal gesto di difesa che Clayton aveva avuto nei suoi confronti, e sbuffò una risata alla reazione di stizza che ebbe Logan nel sentirsi chiamare ragazzino.
Il suo comandante cercando di calmare gli animi riprese la parola.
 
“Non capisco la tua diffidenza…Hawk8 è una delle migliori reclute del nostro corpo, è esperta in combattimenti corpo a corpo possiede ottime conoscenze teoriche e pratiche ed è un asso nello sparare…chi meglio di lei potrebbe…”
“Abbiamo noi la persona giusta…”
 
Logan annuì in direzione di Kitty, Marie sbottò un mormorio sarcastico, chi meglio di una donna capace di passare attraverso i muri poteva svolgere al meglio quella missione?
Pervasa da un’ira improvvisa riprese il controllo sulla situazione, Kitty l’aveva già battuta una volta per quanto riguardava Bobby, non si sarebbe fatta surclassare anche stavolta.
 
“So perfettamente che questa sera non ho agito al meglio e mi sono lasciata trasportare dalle emozioni, e so anche che le capacità di qualcuno di voi possono andare ben oltre i limiti umani…” sorrise nell’apprendere che avevano colto il suo doppio senso. “…ma per quanto riguarda le mie capacità ti posso assicurare che sono perfettamente in grado di badare a me stessa, Logan…dopotutto,”
 
Rise internamente nel godersi l’espressione stupita di lui sentendole pronunciare quel nome.
Respirando profondamente per cercare  il coraggio di fare ma soprattutto sopportare le conseguenze del gesto che stava per compiere si portò una mano alla fronte.
 
“Dopotutto ho imparato dai migliori…”
 
Togliendosi  il passamontagna lasciò che i suoi lunghi capelli bruni le cadessero sciolti sulle spalle, prima di raddrizzare il viso in modo da poterli guardare negli occhi nel momento esatto in cui le sue due ciocche bianche ripresero il loro abituale posto leggermente arruffate al lato del suo viso.
 
Nessuno di loro ebbe il coraggio di aggiungere altro.
Kitty imbarazzatissima scostò lo sguardo mentre Bobby era scattato in piedi incredulo.
Jubes sembrava aver ritrovato parte del suo coraggio e tentò di avvicinarsi a lei.
Ororo nemmeno sembrava respirasse mentre Logan, beh dire che c’era rimasto di merda era dire poco.
 
Godendosi quella sua piccola rivincita uscì dal suo posto dirigendosi all’uscita.
 
“Non mi interessa che vo-, che tu sia d’accordo oppure no, obbedisco solamente agli ordini del mio comandante io e se mi riterrà adatta a questo genere di missione mi dispiace per te, ma dovremo collaborare…”  come ai vecchi tempi
 
Mangiandosi quelle ultime parole premette il pulsante d’apertura della porta.
 
“Sa dove trovarmi signore!”
 
Detto questo uscì.
Clayton eruppe in una fragorosa risata.
 
“Te l’ho detto che è una con le palle, e brava la nostra Marie!”
 
Batté le mani sonoramente seguito dai suoi colleghi mentre uno dopo l’altro anche loro lasciavano l’aula magna.
In tutti quegli anni che X-men e Hawks avevano collaborato la confidenza fra le due parti era stata minima, una volta in missione le parole che si scambiavano erano strettamente legate all’azione in corso e anche al meeting post operazione la distanza si manteneva su un piano di professionalità.
Fino a quel momento, Marie era stata la prima a permettersi di rispondere ad uno di loro.
 
 
…..
 
Una volta che la sala fu svuotata rimasero solo loro ed il comandante.
 
“Non so come facciate a conoscerla ma vi prego di non giudicarla male…Marie è una persona davvero in gamba e se la considero all’altezza di questo compito è perché realmente lo è…”
 
Silenzio.
 
 
Pof!
 
Con uno schiocco la bolla di chewin-gum di Jubes spezzò la quiete scuotendo i presenti.
 
“Quella era Marie! Sta bene cavolo!!! È in ottima forma!”
“…già…”
 
Ororo non sapeva davvero che dire.
 
Quando aveva appreso della partenza di Rogue aveva compreso il bisogni di lei di andarsene, ma aveva creduto che prima o poi sarebbe ritornata, col passare dei mesi però si era resa conto che quel silenzioso addio sarebbe stato definitivo e si era sentita tremendamente in colpa per non esserle stata accanto come avrebbe dovuto.
 
Logan da che se n’era andata era tornato ad essere lo scorbutico insopportabile animale di sempre e non si era dato pace nel cercarla per riportarla indietro.
Sembrava aver capito anche lui dell’immensa perdita che era stato l’allontanamento di Rogue.
 
“Che si fa quindi?”
“Io non lo so Bobby…è stata una cosa talmente improvvisa che…Logan?”
 
Non riuscì a fermarlo e una volta che aveva imboccato l’uscita sparì senza dire una parola a nessuno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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