Chiedo
umilmente scusa per il ritardo ma ho avuto difficoltà a postare.
Vi prego non
uccidetemi ç_ç !!! (con sguardo stile gatto con gli
stivali). Tanti auguri a Smoker (anche se in ritardo) e 100 di
questi giorni!!!!!
Bene,
dato che nessuno mi vuole morta…
Voce
fuori campo: Cough-cough…
…o quasi (suda freddo), ecco a voi il secondo capitolo. Buona lettura a tutti >_
Capitolo II: Cioccolata si o no?
Quella mattina non era iniziata nel modo migliore neanche per il povero
Sanji.
Dopo aver terminato il suo turno notturno di guardia si era diretto, come
ogni santa mattina, nella cucina per preparare la colazione per i compagni. Aveva
fatto in tempo solo a mettersi il grembiule che la sua attenzione fu attirata
dal calendario che riportava ben in evidenza “14 FEBBRAIO”.
- Oggi è San Valentino- disse in un primo tempo stupito ma tutt’ad un
tratto il suo cervello smise di funzionare per cinque secondi buoni- MERDA!-
mettendosi le mani nei capelli e sbiancando.
- Ma si può sapere che hai da urlare tanto già di primo mattino, stupido
cuoco?- disse una voce alle sue spalle che lo fece trasalire.
Il cuoco non si era minimamente accorto dell’entrata di Zoro in cucina. Infatti
si riprese subito e lo liquido con un- Non sono affari tuoi, rompiscatole di un
marimo- facendo si che uscisse dalla cucina con uno- Tsk- di rimando.
Ma la cosa non era finita lì.
Dopo meno di mezz’ora, a colazione…
- Nami-san~, Robin-swaaan~, per voi ho preparato qualcosa di speciale. Ta-dan!-
servendo alle due ragazze una fetta di torta al cioccolato con annessa pallina
di gelato alla vaniglia.
- Grazie infinite Sanji-kun, ma non dovevi-
- Ma questo è un piccolo dono per dimostrarvi il mio amore- facendo un
piccolo inchino.
- Bel modo per dimostrargli quello che provi. Il cibo per me è solo cibo-
disse inespressivo Zoro, sorseggiando la zuppa.
- Puoi ripetere? Non ho sentito bene quello che hai detto- rispose l’altro,
mentre una vena sulla tempia incominciava a pulsare.
- Il cibo è cibo. Attraverso di esso non si può esprimere niente. Per cui
il tuo amore non esiste-
- Ha parlato quello sentimentale- ribatté ironico il cuoco.
- Invece tu sei quello falso- alzandosi per guardarlo meglio dritto in
faccia.
- Stronzo, non capisci niente dell'amore e dei sentimenti altrui!-
avventandosi su Zoro saltando dall’altra parte del tavolo- col cazzo che
te la do la cioccolata!-
- E chi la
vorrebbe quella schifezza da uno stupido cuoco come te?! Io no di certo!- rispondendo
ai colpi dell’altro.
Dopo pochi
secondi, come ormai d’abitudine, Nami interruppe la simil rissa dando il
mestolo di legno in testa ad entrambi che smisero all’istante.
Nel pomeriggio
le cose migliorarono un po’.
Si erano
fermati su un’isola per i vari rifornimenti e per cercare una locanda dove
poter cenare quella sera.
Come purtroppo
succedeva tutte le volte Sanji rimase da solo, quindi per cui tutti i pacchi se
li doveva portare da solo.
Complessivamente
ci mise tre ore e mezza, andata e ritorno dai vari negozi, per riempire di
nuovo la dispensa e il frigo ormai quasi del tutto prosciugato da quel pozzo
senza fondo di Rufy. Allora decise che nell’ultima ora sarebbe andato a far
scorta di sigarette e magari cercare un negozio di coltelli.
Ci mise un po’
a trovarne uno con buoni prezzi. Era un negozio che vendeva anche armi da
taglio e simili. Era intento ad esaminare un trinciaossa che si accorse appena
dell’uomo che gli era andato addosso. Si riscosse solamente quando quest’ultimo
gli chiese scusa.
- Le mie
scuse, Mr. Gamba Nera, non volevo urtarvi-
- Ma..ma tu
sei…- facendo un balzo all’indietro, puntando il dito contro di lui- …tu sei
Trafalgar Law!- disse quasi urlando come una ragazzina.
- Che
coincidenza incontrarla qui Mr. Gamba Nera. Ha trovato qualcosa di
interessante?- chiese osservando lo scaffale dove era appoggiato il
trinciaossa- Non credevo che avesse certi gusti in fatto di armi- fissandolo
con la coda dell’occhio.
- Io non li
uso come armi!- ricambiando lo sguardo- Sto cercando dei nuovi coltelli perché troppi
hanno perso il filo o lo stanno perdendo. E lei che ci fa qui?-
- Compro
dei nuovi ferri per la sala operatoria. I bisturi non mi bastano mai.-
Sul volto
del chirurgo apparve uno dei suoi migliori ghigni sadici e i suoi occhi si
illuminarono di una luce sinistra.
- Beh, dato
che non riesco a trovare delle cose decenti neanche in questo negozio, sono
costretto a tornare al mio sottomarino senza aver fatto un acquisto
interessante… a parte questa mini-scatola di cioccolato- disse sconsolato-
Allora ci si vede in giro. Bye Bye!- salutando il biondo ancora più confuso di
prima.
- Secondo
me non è del tutto sano- decidendosi poi ad uscire dopo aver comprato il
trinciaossa e un paio di forbici nuove.
Stava tornando
alla nave quando, passando per la piazza principale, vide che la piccola
pasticceria all’angolo opposto a dove si trovava era ancora aperta. Dopo averci
pensato su per qualche minuto si decise ed entrò.
- Tanto lo
so che non l’accetterà ma vale la pena tentare, no?-
Quella
stessa sera dopo aver assistito alla plateale dichiarazione di Shank il Rosso,
con annesso bacio di conferma, Sanji decise che era arrivato il suo turno di
farsi coraggio.
Prese il
pacchettino con dentro il cioccolato e lo depose sul letto dello spadaccino che
era andato momentaneamente a farsi una doccia.
Non ci
volle molto prima che Zoro comparisse sul ponte, in cerca dell’altro, con un’espressione
non troppo amichevole.
Si avvicinò
in fretta senza lasciare all’altro il tempo di fuggire.
- E’ tuo il
regalo che ho trovato sul letto?- chiese squadrandolo.
- Si- disse
espirando il fumo della sigaretta che teneva nella sinistra- e allora?-
- Come
sarebbe a dire “e allora”? E’ tuo si o no, stupido cuoco?-
- Si è mio,
contento?! Allora sei proprio duro di comprendonio. Quello è il mio regalo di
San Valentino per te, stupido spadaccino del cav…!- esclamò arrabbiato l’altro
che non fece in tempo a terminare la frase che si ritrovo le labbra sigillate
da quelle dell’altro.
Le labbra
di Zoro erano premute dolcemente su quelle di Sanji, in una carezza gentile dal
sapore dolce del cioccolato.
- Finalmente
ci sei riuscito a dirmelo ma non credere che mi accontenti solo del misero
cioccolato- disse infine lo spadaccino, appena si furono separati, facendo
colorire le guance del biodo di un delizioso rosso acceso.
Ed
ecco finito il secondo!(crolla di faccia sulla tastiera)
Rufy:
KEI! (corre a soccorrerla) Stai bene?!
Autrice:
zzzZZZzzzzzZZZZ…..niku (= carne)….nutella…..playstation…….yaoi……
Trafalgar:
Mi sa che è andata.
Shank:
Mi sa proprio che hai ragione.
L’autrice
si riprende ma sembra più assente che cosciente. Guarda i tre individui, uno
per uno, e stiracchiandosi come un gatto si addormenta con la testa sulle gambe
di Rufy.
Shank:
E non ti addormentare addosso agli altri!!! (colpendola in testa con grosso
ventaglio di carta)
Autrice:
Ahiaaaaa! ç_ç Ma stavo comoda. Cattivo! >_<
Trafalgar:
Ti sei dimenticata di una cosa molto importante.
Autrice:
Ah..è vero (battendosi il pugno sul palmo della mano). Grazie a tutti quelli
che hanno letto e che recensiranno questo capitolo.
Arrivederci
al prossimo capitolo!!! (crolla di nuovo di faccia sulla tastiera)
Rufy:
KEI!!