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Autore: Lisey91    21/03/2011    2 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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1.2 Binario 9 e ¾
Alla stazione quel giorno era pieno di persona vestite con strani abiti che spingevano carelli con enormi, e altrettanto insoliti, bauli. Tra questi vi era la famiglia Fat al gran completo; Josuè Fat spingeva il pesante carrello con apparente disinvoltura, lanciando occhiate tristi alla ragazzina paffuta e sorridente che gli trotterellava al fianco, Cindy Fat invece stava cercando di sedare la rivolta di Matt e Eliot, uno furioso e l’altro urlante, che pretendevano di andare con la sorella. Quando arrivarono tra i binari 9 e 10 si guardarono intorno, cercando il 9 e 3/4, ma del binario non c’era traccia… -Tesoro, non ti ha detto niente il signor Hagrid? C’è qualche modo particolare per trovare il binario?- domandò la signora Fat guardandosi intorno imbarazzata dai numerosi sguardi che la gente rivolgeva all’urlate gufo della figlia –insomma qualche…magia- aggiunse a bassa voce, in modo che nessuno la sentisse. Emily scosse la testa, corrugando le sopracciglia, gli occhi dorati guardavano intensamente il muro di fronte a lei. In quel momento una voce cortese li fece voltare –Primo anno anche voi immagino?- chiese Remus Lupin adocchiando il gufo pezzato nella gabbia della ragazzina. –Lei si- rispose astioso Matt guardando la sorella in tralice. Remus sorrise –Anche Marion è al primo. Venite con noi? Immagino che per i nati babbani l’entrata sia un po’ …particolare- offrì incamminandosi verso il muro. I Fat spalancarono gli occhi sorpresi quando lo videro passarci attraverso e scomparire, ma si affrettarono a seguirlo. Marion si voltò verso la ragazzina nata babbana, aveva un aspetto buffo. Era paffuta, con le guance rosate e occhi luminosi color ambra, i capelli corti si arricciavano in morbidi boccoli castano rossiccio stretti sulla testa da uno strano pupazzo ghignante. La ragazza si accorse di essere fissata e alzò lo sguardo aprendosi in un sorriso enorme, si fiondò tra le braccia dei genitori e dei fratellini, facendosi spupazzare un poco poi afferrò la mano di Marion e la trascinò tra la calca fino al treno–Dai, andiamo prima che ci lascino a terra!- strillo elettrizzata. Appena salite entrambe si godettero la partenza sporgendosi dal finestrino per salutare i loro cari, Lupin e il signor Fat sorridevano malinconici, la signora Fat piangeva stringendo un immusonito Matt che fissava la sorella intensamente mentre il piccolo Eliot si sbracciava, oramai dimentico della scenata di prima, facendosi promettere milioni di lettere e regali. Quando il binario sparì dietro una curva Emily si voltò verso la compagna di viaggio –A proposito io sono Emily, ma puoi chiamarmi Emi- si presentò sorridendo –M-Marion- balbettò l’altra timida– è un piacere Mary! Sarà meglio muoversi, o ci toccherà passare il viaggio in piedi- esclamò afferrandole la mano e i bauli per poi trascinare tutti e tre lungo il corridoio senza il minimo sforzo apparente. Scoprirono ben presto che tutti gli scompartimenti sembravano essere occupati tranne uno, completamente vuoto fatta eccezione per una ragazzina pallida – Ciao, possiamo sederci?- le domandò Emily spalancando la porta con malagrazia. La ragazza la guardò perplessa per un secondo poi annuì seria, tornando immediatamente a fissare fuori dal finestrino. Le due ragazzine, contente di aver finalmente trovato posto, si affrettarono ad entrare e avevano appena sistemato i bauli sulle retine quando la porta si aprì di nuovo –Fuori di qui, questo ora è il nostro scompartimento- dichiarò un ragazzino pallido, seguito da due colossi ghignanti –oh, non sapevo si potessero prenotare i posti- esclamò Emily inarcando un sopracciglio e fermando Marion che si era già alzata con la chiara intenzione di levarsi dai piedi. Il biondino le si avvicinò minacciosamente, fissandola con sprezzanti occhi argentei –Certo non per te. Immagino tu sia una sudicia mezzosangue, vero?- mormorò guardandola schifato. La ragazza scattò in piedi con la chiara intenzione di picchiarlo dato che, anche se non sapeva cosa volesse dire “mezzosangue”, il tono era inequivocabilmente astioso ma un ringhio basso e dannatamente minaccioso la immobilizzò insieme a tutti quelli dello scompartimento. La ragazzina pallida si era alzata e ora fissava i nuovi arrivati con gli occhi rossi luminosi sotto la frangetta nera –M-Melen- balbettò terrorizzato il ragazzino prima di darsela a gambe seguito dai suoi scagnozzi. Emily la fissò confusa, mentre i suoi occhi tornavano neri come la pece –Perché scappavano?- domandò perplessa. Melen sospirò, la possibilità di passare inosservata sfumata –Perché io sono un vampiro- confessò abbassando lo sguardo e aspettandosi l’ovvia reazione. Marion, come previsto dalla Black, emise un suono simile ad uno squittio, raggomitolandosi sul divanetto terrorizzata e fissando Melen come se fosse la cosa più terribile che avesse mai visto, mentre Emily strabuzzò gli occhi scioccata. Rimasero in quello stato per alcuni secondi poi –Che figata! Un vampiro vero! Come Dracula, ho sempre amato quel film! Anche tu dormi nelle bare e ti ricarichi con la terra del tuo paese natio?- domandò Emily eccitata andando a sedersi di fronte alla mora e fissandola elettrizzata. Melen spalancò la bocca stupita dalla reazione assurda di quella tipa, evidentemente il suo istinto di sopravvivenza non funzionava bene dato che non capiva la gravità della situazione, anche Marion era talmente stupita da dimenticarsi momentaneamente del giustificato terrore che la paralizzava poco prima –tu…non hai paura di me?- domandò la Black fissandola seria –Dovrei?- le chiese di rimando Emily confusa. Melen parve pensarci un attimo poi scosse la testa, effettivamente lei non voleva farle del male – Perfetto! Perché sento che noi tre diventeremmo ottime amiche!- urlò saltando in piedi, mentre le altre due ragazze la guardavano come se fosse pazza. – Amiche?- domandò Melen perplessa – Proprio così- disse tornando a sedersi –Come ti chiami?- chiese sorridendo – Melen, Melen Black- rispose sempre più incredula la vampira. Ancora una volta Marion trattenne il fiato rumorosamente – Una Black! M-ma allora tu d-devi essere p-parente di… Sirius Black e Bellatrix Lastrange!- esclamò ancora più terrorizzata – Bellatrix è la sorella maggiore di mia madre e Sirius suo cugino- ammise lei un po’ seccata – E chi sono?- Chiese Emily –cantanti?- Marion la guardò scandalizzata mentre a Melen venne da ridere, nessuno aveva mai reagito così sapendo che era imparentata con quei due assassini. –Sono, o meglio erano, i peggiori tirapiedi di… Tu-sai-chi- sibilò Marion rabbrividendo –No non lo so, chi?- replicò –Tu-Sai-chi!- ripeté incredula la Lupin fissando la faccia di assoluta perplessità assunta dalla sua nuova amica –V-vuoi davvero farmi credere che tu n-non s-sai di cosa stò p-parlando?- domandò spalancando gli occhi. Emily scosse la testa, improvvisamente a disagio, evidentemente era una cosa così importante che non conoscerla risultava imperdonabile… -Diversi anni fa il mondo magico fu scosso da una violenta guerra magica. Un gruppo di maghi, votati alla magia oscura, cercò di prendere il potere, di infrangere il voto di segretezza e di schiavizzare babbani e mezzosangue. A capo di questo gruppo c’era Tu-sai-chi- spiegò tranquillamente Melen –i maghi non pronunciano il suo nome volentieri per paura, ma il suo vero nome era Lord Voldemort- concluse mentre Marion rabbrividiva e socchiudeva gli occhi spaventata. Emily deglutì –La famiglia di mia madre stava dalla sua parte, tra quelli che si facevano chiamare mangiamorte. Mamma si era unita a loro all’inizio, poi mio padre fu morso e lei se ne andò. Fù considerata una traditrice, ma fece la cosa migliore- Marion abbassò lo sguardo triste –Come fu sconfitto?- domandò Emily incuriosita. Melen sorrise, cosa che le fece venire una deliziosa fossetta sulla guancia e le illuminò il raffinato viso – Nessuno sa esattamente il come, ma tutti conoscono il chi. Un nostro probabile compagno di scuola- mormorò divertita dall’espressione emozionata di Marion e perplessa di Emily, che stava per parlare quando con uno scossone il treno si fermò. –Ci conviene vestirci in fretta e uscire da qui. Hogwarts ci aspetta.- disse voltandosi verso il suo baule, mentre Marion e Emily facevano lo stesso emozionatissime. –Ma che calze sono?- chiese Marion arrossendo guardando la gonna –ma era così corta anche la sua?—dal quale spuntavano un paio di calze dalle improbabili righe giallo-rosse –Cosa? Quelle grigie erano così tristi!- esclamò allegra infilandosi le ballerine, poi prese le due compagne per mano e le trascinò fuori dallo scompartimento – MUOVIAMOCI!- strillò entusiasta, facendo voltare praticamente tutta Hogwarts, a Marion e Melen non restò che lanciarsi uno sguardo a metà tra il divertito e il rassegnato e muoversi a seguirla. Scena che, ancora non lo sapevano, si sarebbe ripetuta spessissimo negli anni seguenti.
  
Ed ecco il terzo capitolo. Finalmente le nostre tre protagoniste si incontrano e iniziano anche a entrare in scena alcune vecchie conoscenze, immagino che tutti abbiano riconosciuto il simpatico trio dello scompartimento no? Volevamo ringraziare di cuore le 3 persone che hanno commentato, le 2 che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e le 2 che l'hanno aggiunta tra le seguite. Mi avete commosso l'autrice! XD Speriamo che questo capitolo non vi deluda e che continuiate a seguirci! Un bacione da Lisa e Valentina! ^^ & ^//^

  
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