TERZA LEZIONE
Il
professore di Pozioni, Horace Slughorn, continuava a camminare per la stanza, squadrando in silenzio i suoi nuovi alunni. Passava
davanti ad ognuno lasciandosi scappare ogni tanto un furtivo: “Uhm”.
- Black Sirius, Black Narcissa, Reece Zoe,
Aleesha Chalise, Harris Damon e Scott Daffodil. – disse infine, dopo aver girato svariate
volte intorno alla classe. - Vorrei che chi ho
chiamato restasse dopo la lezione. – dichiarò infine, dopo essersi fermato al
centro della stanza.
I
ragazzi che erano stati chiamati restarono in silenzio, sembravano tutti
curiosi di sapere per quale motivo il professore volesse
parlare con loro, ma nessuno ebbe il coraggio di chiederlo.
-
Ora cominciamo con la pozione. – disse poi l’insegnante tornando al tavolo. – Quali
sono gli ingredienti per preparare una pozione Restringente? –
chiese l’uomo fissando i suoi studenti, che sembravano essersi fatti più
piccoli di quanto già fossero.
Solo
la mano di Severus era alzata, il ragazzo fissava l’insegnante senza mostrare alcuna esitazione.
-
Mi dica Signor… - disse l’uomo, ma s’interruppe per guardare un quaderno che
aveva davanti a se. - Signor Piton. – aggiunse.
-
Per fare una pozione Restringente abbiamo bisogno dei seguenti ingredienti:
radici di margherita, grinzafico, pezzetti di bruco, una milza di gatto, succo
di sanguisuga… – disse il ragazzo senza alcuna
esitazione, provocando nelle compagne un certo disgusto nel nominare gli ultimi
due ingredienti.
-
Giusto. – disse l’insegnante, agitando la bacchetta verso la lavagna, dove
apparvero scritti gli ingredienti appena
nominati da Severus. – Dieci punti a Serpeverde! – disse l’uomo agitando
nuovamente in aria la bacchetta.
Emma
guardò il ragazzo compiaciuta, si sentiva davvero
fiera di essere sua cugina. Anche lui si voltò verso
di lei soddisfatto. La guardò appena in tempo per vedere il suo dolce sorriso
trasformarsi in una smorfia, dopo aver notato che Sirius guardava verso di lui
con disprezzo.
QUARTA LEZIONE
Il
vento soffiava delicatamente, spazzando via le numerose nuvole che si erano
formate nel cielo. Gli alunni di Grifondoro e Serpeverde si disponevano
ordinatamente davanti alle scope che una giovane insegnante aveva disposto a
terra.
-
Up! – urlò James posizionandosi davanti ad una scopa
che, al suo comando, si era gradualmente sollevata da terra. - Splendida
giornata per farsi un volo. – disse poi il ragazzo preparandosi a cavalcare la
scopa.
-
Potter! – si sentì chiamare improvvisamente. – Scendi da quella scopa o ne
vedrai una, per tutto l’anno, solo dalla finestra. – una giovane donna dai capelli
lunghi e neri raccolti in una coda di
cavallo, gli occhi a mandorla di un nero intenso e il fisico atletico, si era posizionata davanti al ragazzo con fare minaccioso.
-
Avrai tempo per mostrare le tue capacità di volo. – aggiunse poi l’insegnante, allontanandosi dal ragazzo.
-
Lei è Kioko Nibuya. – s’intromise Emma con un filo di voce. – La cercatrice del
Giappone! – aggiunse la ragazza fissando la donna con ammirazione.
-
Non segue il Quidditch signorina Lolls? – domandò la giovane senza però
aspettarsi una risposta. – Ex cercatrice del Giappone. – precisò,
prima che gli altri studenti,
incuriositi, le rivolgesse delle nuove domande.
-
Tutti davanti alla propria scopa. – urlò la donna. – Scopa che deve restare…
ancorata a terra! – chiarì la professoressa Nibuya voltandosi verso James.
Un
ragazzo di Grifondoro alzò la mano.
-
Lei è la cercatrice che al mondiale ha catturato il boccino in dieci minuti? –
chiese il ragazzo, mentre i suoi compagni si posizionavano
davanti alle scope disposte a terra.
-
Lei non prende posizione? – domandò l’insegnante al ragazzo, fingendo di non
aver ascoltato la domanda, ma era troppo tardi. Tutti avevano sentito e molti
alunni fissavano la donna con fare interrogativo e ammirazione,
mentre alcuni si guardavano tra loro esclamando: - E’ vero, ricordo che papà me
ne ha parlato. –
-
Silenzio. – urlò la donna. - Voglio vedervi tutti davanti alle scope. –
continuò severa.
Tutti
gli studenti avevano preso posizione, ma continuavano a guardare incuriositi la
donna.
-
Sì, ero la cercatrice del Giappone. – cominciò a spiegare la donna. - E sì, ho catturato il boccino dopo venti minuti dal fischio
d’inizio. Ma è stato stabilito che il boccino fosse
stregato… – continuò l’insegnante seria.
Tutti
la fissavano silenziosi, tranne Emma che si era portata una mano alla bocca e
non riuscì a trattenersi: - Non è possibile… -.
-
Temo che la commissione della Coppa del Mondo del
Quidditch ne sappia più di lei, signorina Lolls. – replicò la donna fissando
Emma. – Comunque questo argomento non fa parte della
didattica di Hogwarts, non voglio sentirne parlare mai più. – concluse la donna posizionandosi davanti ad una scopa.
–
Up! – gridò sollevando la mano destra. La scopa a terra si sollevò rapidamente, atterrando sulle sue mani. – Provate voi ora. –
disse ai ragazzi.
James
fu il primo a provarci. Comandò nuovamente alla scopa di
sollevarsi da terra, e questa lo obbedì immediatamente.
Dopo
di lui ci provò Peter, ma la scopa sembrava non volerne sapere di sollevarsi da
terra. Il ragazzo continuava ad urlare, finche la sua scopa
non decise ad alzarsi. Questa si sollevò velocemente da terra, tanto che
il ragazzo non riuscì ad afferrarla, ma rimase immobile a fissarla mentre si
librava in aria a tutta velocità.
-
Accio scopa. – urlò la professoressa Nibuya. – Perché
non provate invece di ridere? – chiese l’insegnante ai ragazzi mentre
restituiva la scopa a Peter.
-
Provi lei signor Lupin. – disse la donna posizionandosi
davanti a Remus. Il ragazzo riuscì solo dopo alcuni tentativi.
L’insegnante
fece provare uno per uno gli alunni di Serpeverde e
Grifondoro, finche tutti i ragazzi non riuscirono a farsi obbedire dalla
scopa.
-
Venti punti a Grifondoro e trenta a Serpeverde.
– disse infine la dona. Aveva assegnato dieci punti ad
ogni alunno che era riuscito a farsi obbedire dalla scopa immediatamente. E a
farcela erano stati rispettivamente: James e Sirius per Grifondoro e Emma, Narcissa e Zoe per Serpeverde.
-
Ora vediamo come ve la cavate in volo. – disse la professoressa Nibuya. -
Signor Potter, vuole iniziare lei? -.
James
non aspettava altro, montò sulla scopa e si preparò a partire.
-
Tenga i piedi per terra. – ordinò la donna. - Prima le mostro come deve fare. -
ma non fece in tempo a finire che James si era già
librato in aria. E dopo un piccolo giro era atterrato
docilmente a terra.
-
Complimenti Signor Potter. – disse la donna. – Comunque
meno cinque punti a Grifondoro, così impara a fare come vuole. Ora lei,
Signorina Lolls. - aggiunse la donna, senza guardare
James.
Emma richiamò nuovamente la sua scopa, che
obbedì immediatamente al suo ordine.
Sorridente e sicura montò sulla scopa come James e ad un cenno dell’insegnante
si diede una lieve spinta. Cominciò a salire
velocemente ed eseguì un perfetto volo, prima di atterrare anche lei
dolcemente.
-
Complimenti. – disse l’insegnante visibilmente sorpresa. – Altri dieci punti a
Serpeverde. – continuò. – Ora lei. – disse la donna indicato Narcissa.
Narcissa
guardò la scopa con disprezzo, e salì su di essa al bordo
con entrambi i piedi dallo stesso lato.
-
No, deve montare la scopa come se fosse un cavallo. – spiegò la donna
avvicinandosi alla ragazza.
-
Mi hanno insegnato ad andare così sulla scopa, o a cavallo. – disse Narcissa
senza muoversi dalla scopa. - Non certo in modo tanto volgare. – aggiunse con
tono di disprezzo guardando Emma.
-
Qui a Hogwarts però, temo dovrà cavalcare la scopa. – spiegò la donna. – Altrimenti non potrà giocare a Quidditch. – insistette
l’insegnante.
- Quindi se non avessi intenzione di
giocare a Quidditch… - replicò Narcissa, pronunciando la parola Quidditch con
un certo disprezzo. - …e fossi ugualmente brava
a volare così, potrei evitare di comportarmi come un ragazzo? – chiese
la ragazza.
-
Io… - cominciò a dire l’insegnante.
-
Sono certa di sì visto, che anche mia sorella Bellatrix Black… - la
interrompete Narcissa.
L’insegnante
non rispose e, per un attimo, guardò l’alunna valutando il suo aspetto. Fu a
tutti chiaro che, con una certa antipatia, aveva riconosciuto in lei una Black.
-
Ok, mi mostri cosa sa fare. – disse la donna visibilmente irritata.
Anche Narcissa si sollevò in aria ed eseguì un perfetto volo e un
altrettanto perfetto atterraggio.
-
Per ora va bene così. – dichiarò la professoressa Nibuya evitando di guardare
Narcissa.
Uno
dopo l’altro, tutti i ragazzi di Serpeverde e Grifondoro, provarono
a salire sulla scopa e, chi più chi meno, riuscirono a cavarsela al galoppo
delle vecchie scope della scuola. Quasi alla fine della
lezione, l’unico a non averci ancora provato era Sirius, che come ogni lezione
se ne stava in disparte rispetto ai compagni.
-
Lei non vuole provare? – l’insegnante si era voltata verso di Sirius e lo
guardava sorridendo.
Dopo
quelle parole Narcissa si portò istintivamente le mani
alla bocca.
-
Se posso scegliere, preferirei di no.
– replicò il ragazzo senza guardare la donna.
-
In effetti non può. – rispose lei indicando la scopa a
terra.
Il
ragazzo continuando ad evitare di guardare la donna e tutti i compagni che lo
fissavano, si spostò verso la scopa. Sollevò la mano da terra e ordinò alla
scopa di sollevarsi da terra.
-
Up! – disse il ragazzo con tono deciso. La scopa obbedì immediatamente al suo
comando, sembrava che anche questa, come tutte le ragazze, non aspettasse altro che ricevere ordini da lui.
-
Ora ci faccia vedere cosa sa fare in volo. – insistette la donna.
Sirius
salì sulla scopa senza alcuna esitazione, e si diede
una leggera spinta verso l’alto al cenno dell’insegnante.
Molte
ragazze si erano lasciate scappare un lieve sospiro di ammirazione,
e i ragazzi lo guardavano ammirati da tanta sicurezza. Era chiaro che tutti si
aspettassero una dimostrazione di volo sorprendente come quella della piuma a incantesimi.
-
Ora scenda Black. – urlò la professoressa Nibuya.
Sirius
sembrava non averla ascoltata, perché continuava a salire in alto, senza
accennare minimamente a fermarsi e, tanto meno, a scendere.
-
Black, torni immediatamente giù. Non mi costringa a venirla a prendere, può
farsi male… – la donna continuò a urlare, mentre
sollevava una mano verso l’alto per coprirsi dal sole e scorgere Sirius che
diventava sempre più piccolo. – …e non è divertente. –
aggiunse la donna, volgendosi verso James che sembrava divertirsi molto.
-
Ehm… professoressa. – la voce di Narcissa risuonò fiera tra le compagne che
urlavano spaventate e i ragazzi che cominciavano a seguire James tra le risate.
– Mio cugino ha qualche problema con il volo, ha dei
problemi soprattutto a scendere. – dichiarò la ragazza alla donna, cercando di
non farsi sentire dai compagni.
-
Dopotutto non è poi tanto infallibile quel Black. – fu il commento di James
alla fine della lezione, mentre si allontanava con Lupin e Peter, dopo che la
Nibuya era dovuta andare a recuperare Sirius.