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Autore: H o l l y    25/03/2011    8 recensioni
Nove ragazzi. Nove tavole da snowboard. Sette giorni di sospirata libertà.
Una, FOLLE, vacanza.
Tra cadute spettacolari e lettere d'amore le vacanze invernali si svolgono serene, tuttavia i nostri nove protagonisti faranno presto una sensazionale scoperta...
E' la mia prima fanfiction... andiamo, un po' di pietà!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo dodici
 
Hinata, Eien e Hisae.
 
-Dimmi Hinata, cosa sai delle medium?- chiese Eien, ora nuovamente calmo e affabile, ma con le dita ancora chiuse intorno al polso bianco di Hinata.
Ragionando velocemente Hinata decise che la cosa più prudente da fare fosse assecondare le richieste di quell’uomo, e nel frattempo cercare un modo per liberarsi della sua stretta e tornare dai propri amici.
-Che sono persone in grado di…- rispose distrattamente, scoccando un’occhiata alla porta -…comunicare con il mondo degli spiriti?- terminò titubante.
-Esattamente- Eien sorrideva soddisfatto, il solito ghigno stampato sul viso –Proprio ciò che sapeva fare la mia dolce Hisae-.
Hinata tornò a guardarlo negli occhi, colpita, suo malgrado, da quella storia incredibile.
Cosciente di aver catturato l’attenzione della giovane Eien cominciò a raccontare la sua storia. La voce calma e melodiosa definiva un suo nuovo cambio d’umore.
-Conobbi Hisae quando avevo solo quattordici anni.
Da poco avevo perso la mia cara nonna materna, distrutto dal dolore, non riuscivo a superare lo shock del trauma.
Una sera, circa un mese dopo la sua morte, mi trovavo al parco nei pressi della mia scuola. Accovacciato ai piedi di un grande albero, perso nel mio dolore sordo, non mi accorsi della sua presenza. Hisae mi si era avvicinata con calma, ricordo i suoi capelli del colore della notte che le volavano sul viso, mossi dal vento; tranquillamente si era seduta di fronte a me e aveva chiesto il mio nome.
Naturalmente non si presentò, infondo non c’era persona che in paese non la conoscesse. Tutti sapevano la storia di quella ragazzina dai poteri paranormali e, dopo un periodo d’iniziale odio e timore, avevano imparato ad apprezzarne le doti.
Con le sue delicate domande riuscì a strapparmi il motivo del mio dolore.
Il muro di calma e sicurezza che ero riuscito a creare intorno a me crollò come un castello di carte, ben presto mi trovai a singhiozzare tra le sue braccia- Eien s’ interruppe per un breve istante, costatando con piacere di aver ottenuto la piena attenzione di Hinata. La giovane, infatti, si era completamente scordata della precaria situazione in cui si trovava, troppo presa dal racconto che la voce magnetica del giovane uomo le proponeva.
-Dolcemente Hisae mi chiese se per caso non desiderassi parlare nuovamente con mia nonna.
Ovviamente, ma ci sarebbe voluto un miracolo.
Sorridendo, Hisae lo fece. Proprio sotto i miei occhi si mise in contatto con lo spirito della mia defunta nonna.
Potei nuovamente parlare con lei, comunicarle tutto il mio dolore e la mia nostalgia-.
-Come poteva essere certo che fosse davvero sua nonna?- Hinata non riuscì a trattenersi dal chiedere.
Eien sembrava veramente soddisfatto della sua curiosità, tanto che si affrettò a risponderle –All’inizio avevo anch’io i tuoi stessi dubbi… ma quando Hisae cominciò a parlare… mia nonna comunicava con me attraverso di lei. Parlava di questioni, giochi e segreti che appartenevano solo ed esclusivamente alla nonna e me. Non c’era la minima possibilità che Hisae fosse a conoscenza di tali discorsi. Non potei che fidarmi-.
Concluse soddisfatto, quindi riprese a narrare la sua storia da dove si era interrotto.
-I giorni trascorrevano sereni, e la mia amicizia con Hisae non tardò a trasformarsi in qualcosa di molto più profondo.
Crescemmo e il nostro amore sfociò in un matrimonio prematuro ma sincero.
I suoi poteri non facevano che fortificarsi e Hisae trovò il modo migliore per sfruttarli. Più volte collaborò con le indagini della polizia, comunicando con lo spirito delle vittime era in grado di individuare con certezza il colpevole, e ciò le fruttò una certa reputazione… oltre naturalmente che a notevoli quantità di denaro per mantenerci.
Quattro anni fa nacque Cielo, e noi non potevamo essere più felici.
Tutto era perfetto, vivemmo il periodo più sereno della nostra vita; certo, fino a quando… non cominciarono gli incubi-.
-Incubi?- chiese Hinata, per poi immediatamente capire –ma certo. Immagino che fosse un’esperienza davvero traumatica, venire a contatto con tutte quelle anime… morte in modo t-tanto cruento…-.
-Precisamente. Ecco perché decidemmo di trasferirci in un luogo isolato, lontano dai centri abitati, decisi a condurre un’esistenza serena e priva di tali preoccupazioni-.
“Quale miglior posto di una baita sperduta tra i monti più anonimi?” constatò silenziosamente Hinata, che or mai era completamente presa dal racconto.
-Ma non avevamo fatto i conti con la reputazione di Hisae. La notizia del nostro trasferimento in questo luogo non tardò a diffondersi tra le valli, e le richieste d’aiuto da parte delle persone cominciarono a farsi davvero pressanti.
Hisae non aveva alcuna intenzione di riprendere la sua attività di supporto alla polizia, ma un ci fu il caso di una giovane mamma che la colpì veramente molto.
La donna venne personalmente a bussare alla nostra porta, per chiedere aiuto a mia moglie. Camminava da giorni, sola tra la neve, pregando di poter essere aiutata a far luce sulla tragica morte della sua bambina.
Le sue parole, trasudanti di sincera disperazione, commossero a tal punto mia moglie da convincerla ad aiutare quella giovane a parlare con la figlia per l’ultima volta.
Chissà… forse che, con Cielo di poche settimane, si rivedesse in lei?-.
Eien fece una breve pausa, nella quale la sua espressione mutò nuovamente, e la sua profonda tristezza preannunciò a Hinata ciò che stava per narrare. L’uomo si alzò, continuando a parlare mentre camminava irrequieto per la stanza. Le parole uscivano a fatica, il ricordo così doloroso si faceva strada dentro di lui.
-Hisae riuscì a contattare lo spirito della bambina, i dettagli più terrificanti e inaspettati vennero a galla dalle sue parole. La donna ottenne le risposte che cercava… ma non si accontentò.
Voleva a tutti costi che sull’anima della figlia fosse fatta giustizia, ma per farlo era necessario interpellare l’assassino-.
-Sua moglie era in grado di contattare anche le persone vive?!- Hinata non riusciva a trattenere la propria curiosità, nonostante fosse pienamente cosciente della situazione in cui si trovava.
Eien annuì, quasi distrattamente, mentre continuava a camminare irrequieto, andando da un capo all’altro della stanza –Ci aveva provato un paio di volte, e i risultati erano stati abbastanza soddisfacenti. Ma quella volta fu diverso.
Ancora provata dal recente parto, Hisae impiegò la maggior parte delle proprie energie nel tentativo di comunicare lo spirito dell’uomo.
E ci riuscì.
Purtroppo non aveva messo in conto… che l’anima non desiderava affatto… essere contattata…-
La voce di Eien si fece fioca, Hinata lo ascoltava attentamente, le labbra serrate e lo sguardo fisso; naturalmente aveva già capito cosa stava per raccontare.
-Hisae perse totalmente il controllo dello spirito, il quale, furioso e terrorizzato nel ritrovarsi fuori dal proprio corpo, fece l’unica cosa che gli pareva possibile.
Cercò un nuovo corpo.
La donna era fuggita terrorizzata, nella stanza rimanevano solo Hisae e la piccola Cielo. La bambina piangeva disperata nella propria culla, svegliata dalle grida dello spirito.
Ricordo ancora il suo pianto… un suono acuto e secco… così reale in quella situazione totalmente priva di controllo...-.
-E lo spirito… trovò un nuo-vo corpo…?- chiese debolmente Hinata, ma con coraggio.
Eien la fissò a lungo prima di rispondere secco, quasi scortese –Lo trovò. E naturalmente non poteva essere Cielo. Una bimbetta insulsa e frinante non era adatta a diventare il suo nuovo corpo-
Il suo sguardo era mutato nuovamente, ora era colmo d’inquietudine, con una luce leggermente folle negli occhi.
Hinata si era quasi dimenticata di quel suo lato spaventoso, di quell’uomo che fino a poco fa le stritolava il polso tra le dita.
-E indovina Hinata. Indovina chi poteva essere?- Eien si era avvicinato nuovamente, per afferrarle le mani e fissarla negli occhi chiarissimi.
-Hisae non riuscì a controllare la violenza dello spirito dentro di lei. L’uomo era furioso, e lei esausta. Non aveva mai provato a trattenere uno spirito all’interno del suo corpo, l’unica cosa che poté fare fu abbandonarlo lei stessa. Cedette il posto allo spirito, possiamo dire.
Quest’ultimo si trovò in una condizione del tutto nuova, sconvolto e spaventato non riuscì a sopravvivere, e il corpo di Hisae si consumò lentamente privandolo della vita-.
-Ma lei non morì-.
Hinata sussultò, decidendo di non volerne sapere più nulla di tutta quella faccenda.
Era andata da lui in cerca di risposte, che tra l’altro non aveva trovato, ma ora era decisa ad andarsene. Sebbene piena di nuovi quesiti.
Ma la situazione si stava facendo problematica, Eien si era alzato di nuovo e camminava pestando i piedi sul tappeto alle sue spalle, Hinata aveva aspettato fin troppo tempo.
-Lo spirito di Hisae trovò un nuovo corpo…- Stava incominciando a dire Eien.
Hinata si sporse sul bordo della sedia, pronta a scattare al primo segnale di distrazione.
-…qualcuno già presente nella stanza…-
Prendendo un profondo respiro, puntò i piedi e con le mani fece leva sui braccioli.
-…qualcuno che condivideva con lei fortissimi legami di sangue, qualcuno come sua figlia-.
La sorpresa la bloccò, il respiro mozzato. Ma di cosa diavolo andava blaterando?
-Qualcuno come Cielo-.
Hinata non fece in tempo a muovere un passo, Eien si portò alle sue spalle.
Un dolore sordo alla base del collo e tutto si fece buio.
 
-Ora, mia cara Hinata, dirai addio al tuo corpo. Hisae tornerà da me, esattamente com’era-.
 
 
 
 
 
Note d’autrice…
E finalmente sono tornata!
Non ci speravate più vero? (E come no, siete già in lacrime. Ma non di felicità!)
Il capitolo mi ha dato del filo da torcere, e qualcuno ne sa qualcosaXD
A proposito, ne approfitto per ringraziale la mia neo-Ivy94 (per il sostegno nonostante le intemperie) e Fay_Fay (perché mi ha dato l’ispirazione per terminare il capitolo^^).

Senza nulla togliere a tutti gli altri!
Grazie grazie grazie^^.

 
Il prossimo capitolo dovrebbe essere meno difficoltoso… almeno spero!
Giuro che questo ritardo indecente è l’eccezione che conferma la regola.

Un bacione a tutti quanti, recensori, lettori e anche a chi ha aperto la pagina per sbaglio!
Holly_94


  
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