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Autore: TakeshiAkiko    30/03/2011    2 recensioni
Qualche frammento dei ricordi di Itachi risalenti all'infanzia, quando era ancora innocente e puro.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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-Itachi!!! Vieni subito qua! Dove pensi di scappare! Guarda che ti trovo!- Urlò Mikoto Uchiha rincorrendo il maggiore dei suoi figli, attraverso tutta la dimora Uchiha. Si stava innervosendo, quel bambino talvolta era tremendo, sopratutto quando si trattava di curare il piccolo Saske.
-ITACHI! - Sbraitò la donna perdendo quel che rimaneva della sua calma, e prendendo a calci ogni singola superficie che le si parava davanti.
Mikoto Uchiha era molto arrabbiata, e nonostante Itachi lo sapesse non si presentava comunque, ma in cuor suo sapeva che sua madre l'avrebbe trovato prima o poi; solo ed esclusivamente perchè era LEI.
-Cos'è hai paura di un bambino? - Lo canzonò la castana buttando giù l'ennesima porta – Affronti missioni di livello A, sei il più bravo a scuola.. Ma hai paura di tuo fratello Saske? - continuò prima di fermarsi davanti alla stanza degli ospiti. Fece sbattere il piede nervosamente contro il tatami e attese in silenzio, con le mani poggiate sui fianchi snelli, il figlio apparse qualche secondo dopo guardandola a testa alta come se fosse nulla.
-Mi hai chiamato mamma?- Chiese con una punta di strafottenza nel tono pacato, inclinando la testa leggermente ed assumendo uno sguardo innocente.
-No tesoro, mi piace urlare il tuo nome. Ha un bel suono. - Rispose sarcasticamente la donna, prima di prendere il ragazzo per le spalle, spingendolo verso la camera di Sasuke.
- Non voglio curare quel bambino, non ho tempo. La prossima volta dai... E poi puzza. - Si giustificò in modo penoso, ma mantenendo un tono cosi dignitoso da sembrare che stesse contando il codice Ninja.
La madre rimase in silenzio a macchinare una possibile vendetta/cura per la sfacciataggine del figlio: Sasuke era suo fratello, non poteva trattarlo cosi, erano legati indissolubilmente da qualcosa che stava al di fuori anche del legame madre-figlio.
- Bene Itachi, vorrà dire che mentre baderai a Lui, potrai lavarlo, visto che puzza tanto. - Mormorò all'orecchio prima di scioccare un bacio sulla guancia candida, per poi sparire tra i corridoi infiniti della loro casa.

 

Non ebbe neanche il tempo di ribellarsi replicare che la madre era sparita tra le mura di casa, e lui tapino, era rimasto da solo con quel fagotto puzzolente dai capelli neri. Lo fissava con quegli occhietti scuri quanto i suoi e sorrideva continuamente, gli si formavano anche delle adorabili fossette sulle guanciotte.
- Smettila di ridere, ti verrà una paresi alla mascella. - Pronunciò rabbioso, cosciente del fatto che il fratello non capiva nulla di quello che aveva appena detto; il bimbo rispose con dei versetti confusi e una puzzetta. Lo stava prendendo per il culo?.
Mormorò serie di insulti poco ortodossi e si lasciò cadere a terra in preda alla disperazione più assoluta, e rimase sdraiato per un tempo indeterminato; rimaneva però con un occhio attento per osservare Sasuke giocherellare con i suoi capelli. Si divertiva tantissimo, li stropicciava, l'infilava nelle formine oppure li ciucciava alla meglio, ma mai li aveva tirati.
- Forse non sei cosi male, puzzone. - Borbottò alzandosi lentamente per non spaventarlo, lo prese poi tra le braccia poggiandolo tra le sue gambe incrociate, ne carezzò la testa pelosa e scura con affetto. Il minore gli rivolse un sorrisetto, poi si infilò un pollice in bocca e si appoggiò al petto dell'altro, allungando una manina per cercare (evidentemente) il seno della madre. La cosa fece arrossire violentemente il fratello maggiore che si limitò a porgergli un pupazzino morbido.Era in preda al panico, lui non aveva le... , poi grazie al cielo Saske sbadigliò, mostrando la bocca mezza sdentata e stroppicciò gli occhi che pian pianino si chiudevano,
Il più grande si lasciò scappare un sorriso, e strinse un poco di più il pargoletto tra le braccia, socchiudendo gli occhi pece e dondolando leggermente, dalle labbra sottile usciva una ninna nanna appena udibile.

 

 

-Itac... -

- Shh! Fugaku! Non vedi che stanno dormendo???-

- Ah.. è la prima volta che li vedo insieme.-

- E' perchè li guardi troppo poco i tuoi figli.-

- Non è vero. -

Mikoto fece girare gli occhi e poi diede una pacca di rimprovero al marito.
-E va bene!! - Mormorò l'uomo prima di fare dietrofront e di procedere verso la camera coniugale.
La moglie, la madre, rimase ancora qualche minuto a contemplarli, poi si inginocchio e coprì entrambi con una coperta; poggiò i palmi sotto al mento e rimase a fissarli come incantata.

Sospirò.

- I miei bambini.-

  
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