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Autore: SLAPPYplatypus    01/04/2011    2 recensioni
agg. giusto, onesto, leale.
adj. acceptable and appropriate in a particular situation. treating everyone equally and according to the rules or law. bright. beautiful.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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helpless       agg. indifeso, impotente.
adj. 1 unable to take care of yourself or do things without the help of other people. 2 unable to control a strong feeling.




- Lei è a conoscenza delle voci che circolano sul suo conto? - domandò freddamente la giornalista, leggendo la domanda da un foglio stampato fitto, pieno di minuscole lettere quasi illeggibili.
- C-certo. - rispose confuso il cantante. Era giovane, con linee fitte di eyeliner calcato sugli occhi, i pantaloni stracciati e una maglietta nera con un grosso viso bianco stampato sopra; era evidente che non fosse abituato a concedere interviste, tanto meno alla professionalità e all'apatia di una giornalista con anni di esperienza alle spalle.
- Smentisce? - chiese, alzando impercettibilmente un sopracciglio, questa volta senza leggere. La aveva presa di sorpresa, di solito quella che suggeriva era una reazione automatica che quasi faticava a rimanere taciuta fino a quel momento.
- Cosa devo smentire? - disse velocemente il ventitreenne, guardandosi intorno nella spoglia stanza bianca, occupata solo dalle due sedie rosa pallido su cui sedevano. Si agitava oltre ogni limite, annotò mentalmente l'intervistatrice. - No, no, le foto, quelle sono vere. E' che... che non mi aspettavo di essere visto e poi- poi - sembrava quasi sull'orlo delle lacrime, poi si fermò di colpo; si era ricordato delle parole del manager, poco prima: "non dire niente più del necessario". O ci saranno conseguenze, aveva lasciato aleggiare nell'aria.
- Quindi lei ammette di avere una relazione omossessuale, - disse tra i denti la donna, come se gli stesse sputando in faccia il peggiore degli insulti - fuori dal suo matrimonio con la donna che ha dichiarato essere "l'unica che potrei mai amare", con un uomo di cui non si sa nulla? - concluse, bloccando i suoi occhi di ghiaccio in quelli verdi e preoccupati del giovane.
- Beh, io... - sussurrò lui. Pensava di essere tornato indietro di qualche anno, quando sedeva su quel banco troppo piccolo per le sue gambe, troppo vecchio e polveroso, mentre un insegnante sarcastico e frustrato lo tempestava di domande su domande, e lui non sapeva la risposta nemmeno ad una.
- Allora... ? - disse spazientita la giornalista. Odiava le persone così silenziose.
La risposta del ragazzo fu semplicemente il suo chinare la testa; l'abbassare lo sguardo sulle punte delle scarpe di lei, fissando il loro bianco lucido. Una lacrima fuggì piano dai suoi occhi, cadendo silenziosa sui jeans. Solo le parole che gli erano state lanciate addosso gli facevano pensare davvero a ciò che era successo, a ciò che aveva fatto. Come aveva potuto?
Si prese piano la testa tra le mani, bisbigliando - Mi dispiace. Non so che altro dire - non riusciva a pensare, l'immagine della moglie e quella dell' "uomo di cui non si sa nulla" gli rempivano la mente, non c'era spazio per altro. Erano le due persone che amava più al mondo, e solo adesso si rendeva conto dell'impossibilità di amare entrambi allo stesso modo; doveva per forza esserci uno amato più e uno amato meno.


   
 
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