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Autore: Medea Astra    03/04/2011    9 recensioni
Adesso che i loro corpi giacciono sul freddo pavimento, privi del respiro, della loro forza vitale, forse sarebbe opportuno rivivere con loro le ultime ore di una vita breve ma intensa e forte quanto la morte che improvvisamente li ha coinvolti nella loro ultima danza e con quel bacio fatale gli ha tolto la possibilità di vedere sorgere il sole per un’altra volta…
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Romanov
Ekaterimburg, casa Ipatief ore 24.08, in una cantina buia e umida si  è appena consumato uno dei più efferati omicidi che la storia conosca. Yakov Juroskji insieme ad un plotone di circa dodici uomini ha assassinato senza pietà l’ex zar Nicola II, sua moglie Alessandra di Hesse-Darmastand e i loro cinque figli: le granduchesse Olga,Tatiana, Maria, Anastasia e lo zarevic Aleksej. Accanto ai loro corpi senza vita giacciono anche quelli del medico Botkin e degli ultimi menbri della servitù rimasti a loro fedeli. Lo spettacolo che si presenta agli occhi è atroce.
 Sotto l’ordine del Soviet degli Urali, la mattina del 17 luglio sono iniziati i preparativi per l’uccisione della famiglia imperiale, lo sguattero Leonid è stato mandato via con una scusa, sono state portate in casa numerose armi da fuoco tra cui numerose carabine, i fusti d’olio sono stati scambiati con alcuni bidoni pieni d’acido necessari per la completa disfatta dei cadaveri. Nessuno avrebbe dovuto sospettare i comunisti della scomparsa dell’ultimo zar e della sua famiglia.
 L’aria che si respirava era carica di mistero e i presagi della tragica fine non erano mancati, una gallina era stata trovata morta poco lontano dal recinto dove si trovavano gli altri animali, probabilmente uccisa da una volpe segno di sventura nell’antica Russia, lo zar facendosi la barba si era tagliato sotto il collo e una goccia del suo sangue aveva turbato la limpida acqua che si trovava nel recipiente per la toletta mattutina. Chissà, forse il destino voleva avvisare l’ex sovrano che presto il suo sangue sarebbe scorso a lavare via i peccati dei suoi avi.
 Poco dopo pranzo alla famiglia imperiale erano state consegnate tutte le missive precedentemente sequestrate e censurate, in fondo stavano solo dando a dei morti viventi, la possibilità di sapere che nel mondo c’era ancora qualcuno cui stavano a cuore. Le notizie sulla primavera che tardava ad arrivare, sulla nascita di qualche cuginetto lontano, allietarono le ultime ore di vita di quella famiglia che fino a poco tempo fa guardava fredda dal proprio palazzo la disfatta del popolo Russo.
  Adesso che i loro corpi giacciono sul freddo pavimento, privi del respiro, della loro forza vitale, forse sarebbe opportuno rivivere con loro le ultime ore di una vita breve ma intensa e forte quanto la morte che improvvisamente li ha coinvolti nella loro ultima danza e con quel bacio fatale gli ha tolto la possibilità di vedere sorgere il sole per un’altra volta…
   
 
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