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Autore: thecarnival    04/04/2011    4 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE
Marta è una ragazza di 23 anni: dolce, sensibile e a volte anche fragile. Nata e cresciuta in Sicilia, appunto per questo, è anche molto testarda, permalosa e gelosa. Ama danzare e per questa sua grande passione si trasferisce a Milano per studiare danza classica; questo suo grande amore per la disciplina la rende troppo “perfettina”. A Milano, oltre a frequentare l’università, entra a far parte di un’importante compagnia di ballo “School of Dancing” e incontra Giorgio. Lui è tutto il suo l’opposto, molto “vivi e lascia vivere”: è anche lui iscritto all’università ma solo per le feste e per accontentare il padre. Lui balla perché lo rende felice: perché quando lo fa è completo. Giorgio e la danza moderna sono una cosa unica, così come Marta e la danza classica. I due non si sopportano perché sono i due poli opposti di una calamita. Riusciranno a cambiare idea?
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dedico questo capitolo interamente e con il cuore a Marta, Lily, Cinzia, Mary e Anna. Stavo cercando il titolo mentre parlavo su msn con loro, avevo pensato ad intitolarlo  “girotondi di lingua” ma non è il caso. Vi voglio bene sorelle!
 
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10.Intenzioni sfumate.
Ballava e provava come una forsennata. Doveva assolutamente dimostrare di essere la migliore in assoluto, doveva avere quella parte nello spettacolo, ballare con Giorgio e Francesco, essere la prima ballerina, perché lei era la migliore e meritava, ovviamente, il meglio. Era in sala da sola, con le sue punte e il suo body nero, fece partire una base a caso, Luna del nuovo cd dei Negramaro, era nervosa, la canzone le trasmise ancora più carica, e le diagonali con i salti le eseguì abbastanza velocemente. Quasi si schiantò allo specchio, respirava affannosamente.
-Di solito si mette una musica più, come dire, lenta?- Francesco era sulla soglia della porta con le braccia conserte, con dei pinocchietti bianchi attillati e una canotta sempre bianca, che metteva in risalto i suoi bei muscoli. Entrò in sala, e staccò la musica scegliendone un’altra, una più consona. –Questa va meglio, ti va se proviamo insieme?
Marta non rifiutò, e da un angolo della stanza iniziarono con le Diagonali con chainé, e piqué. Dovettero fare due diagonali, come da prassi. In entrambe le diagonali, molte importante, è usare la testa nel modo giusto, così aveva sempre detto l’insegnante di danza a Marta sin da quando era piccola. La testa infatti, doveva girare di scatto, fissando un punto fisso e guardarlo per tutta la durata del giro, e quel punto fisso, era proprio Francesco.
-Cavolo Marta, sei davvero brava.
-Lo so.
Risero andando verso la caffetteria, Filippo serviva del caffè a Giorgio che parlava e scherzava con la principessa. Sentì la rabbia arrivarle salirle dai piedi fino al cervello. Strinse i pugni ed accelerò il passo.
-Ciao!
-Uh, la prima ballerina.- Il saluto di Aurora era molto, come dire, simpatico?
-Oh, la principessa di sto cavolo!
-Senti ma che problema hai?
-Io? Ma se mi hai appena.. OH! Per piacere non ho intenzione di discutere con te. Giorgio, posso parlarti?
-Non vedi che sono impegnato?
-Già.. con me.
 

§§§§

 
Le tre amiche avevano organizzato un bel pigiama party per stemperare gli animi, anzi l’animo di Marta, troppo nervosa e stressata in quei giorni. Il suo pensiero fisso era il concorso e Aurora. Non parlava d’altro, tanto che Alessandra e Valeria avevano pensato di comprare dei tappi per le orecchie, indossarli e fare finta di ascoltarla, tanto lei parlava, e loro non aveva il diritto di intervenire in quel monologo, dovevano solo ascoltare, acconsentire di tanto in tanto con il capo, e alla fine dire “hai ragione Marta.” Ma quando Marta si presentò in casa con bottiglie di Rum, Vodka e amaro Disaronno, Valeria mandò un messaggio ad Alessandra, “missione tappi fallita. Festa con alcool in corso.”
-A cosa dobbiamo.. Cioè.. Perché queste bottiglie?
-E Valeria è ubriacaaaaaaaa..
-Perché tu no?
Ridevano.
-Le bottiglie, l’alcool, per dimenticare. Dimenticare quel grandissimo coglione e quella zoccola.
-Oddio ti prego no.
-Lei è odiosa, ma chi si crede di essere? La principessa di sto cazzo! Solo perché ha ballato in qualche.. EMH, come si chiamano? Ah si, teatro. Adesso si crede la padrona del mondo.. e lui.. Luiiiii, che è pazzo. Perché uno così è pazzo. Mi ha baciata e poi PUFF non mi caga più. E se non la smette di comportarsi così, prima o poi smetterò di andargli dietro e..
Lui era dietro di lei, accanto a Giuliano che la guardava divertito, al contrario di Giorgio, visibilmente incazzato. Marta prese la prima cosa che aveva accanto e gliela tirò, era una bottiglia di Vodka, per fortuna Giorgio riuscì a schivarla. Gli altri guardavano la scena leggermente stupiti.
-Sei solo uno stupido cretino, e non so neanche perché ti vengo dietro.
-Forse è meglio se noi tre andiamo via, su ragazze, alzatevi dal divano..
-No, la porto io di là.
La prese in braccio portandola in camera sua, e la buttò sul letto, Marta rimbalzò, rise di gusto, era proprio ubriaca. Gli aveva chiesto di farlo di nuovo, ma lui l’aveva fulminata con lo sguardo, sperava che anche se in pessime condizioni, Marta fosse stata sincera e gli avrebbe detto la verità.
-Sei proprio antipatico, smettila di parlare, ti ho detto mille volte che non mi piace Filippo, e neanche Francesco.. io voglio te.
-Perché eri in barca con lui allora?
-Barca? Io non vado in barca, ho paura delle barche.
-Ma l’altra sera.. Dov’eri l’altra sera?
-Tu non sei il mio ragazzo. Tu fai lo scemo con quella cretina là, io non posso salire in macchina con chi voglio?
-NO! PERCHE’ NOI DUE CI SIAMO BACIATI!
-E ALLORA PERCHE’ MI IGNORI? … Questa storia mi ha rotto le scatole, tu mi hai rotto le scatole.
Le girava la testa, stava male mentalmente e, fisicamente, voleva correre in bagno ma Giorgio la bloccò, vomitando tutta la sua vita sul tappeto della camera da letto.
Lo odiava profondamente.
Le teneva la testa con cura, legandole i capelli.
Avrebbe voluto picchiarlo se solo avesse avuto la forza.
La stringeva con forza e cura nello stesso tempo, per farle capire che lui era lì, con lei e per lei.
Voleva gridargli di andare via, perché non voleva che la vedesse in quello stato, e perché lui in realtà non era nessuno.
Avrebbe voluto sussurrargli dolci parole, mentre le carezzava la testa, e farle capire che lei era già qualcuno per lui, e poteva diventare il mondo intero.
Se avesse avuto la forza si sarebbe alzata, lo avrebbe cacciato da quella stanza e si sarebbe messa a letto, cercando di dimenticare quella orrenda giornata.
Se avesse avuto il permesso, o meglio il coraggio, l’avrebbe raccolta da terra, messa sul letto, e si sarebbe sdraiato insieme a lei, per rendere indimenticabile quella orrenda giornata.
Ma nessuno dei due face niente.
-Vale, vieni ad aiutare Marta per favore?
Ma Valeria era già nel suo letto, ed Alessandra era nel divano letto, si fece aiutare dal fratello, pulirono tutto, e poi la misero a letto.
-Pensi di farcela adesso? Io raggiungo Valeria. Rimani qui con lei questa notte, se dovesse sentirsi nuovamente male..
-Si si.
Non lo fece finire di parlare. Marta era sdraiata sul suo letto ad una piazza e mezza, dormiva beatamente, indossando ancora i vestiti del giorno. Jeans, scarpe, maglioncino blu. Giorgio sbuffò e le si avvicinò, doveva toglierle almeno le scarpe, non poteva stare sul letto con quelle. Tolte.
Guardò il maglioncino, era sporco, di alcool e di liquido verdastro giallognolo, doveva toglierle anche quello, non poteva certo dormire con quello addosso. La prese di peso, e con un gesto deciso glielo sfilò. Marta indossava un semplicissimo push-up rosa con le rifiniture nere, al centro c’era il gancetto. Era quel tipo di reggiseno che si allacciava dal davanti, quello che tutti i ragazzi amano, perché è molto più comodo, e una volta sbottonato.. toglierlo è un vero piacere. Push-up e jeans. Tanto valeva togliere anche quelli.
La mise sotto le coperte. Non cercò un pigiama, o una tuta, non voleva rovistare tra i suoi cassetti. Si distese accanto a lei. E cercò di dormire. Marta era accanto a lui, mezza nuda, sotto le lenzuola. Lui era vestito, sopra il piumone. Sentiva decisamente caldo.
-Gio.. Giorgio?
-Ehi. Sono qui.
Non aveva dormito per nulla, o forse qualche oretta, perché erano già le cinque del mattino, e Marta lo aveva appena chiamato. Si era voltato di scatto, per la preoccupazione, non voleva che lei vomitasse ancora, che stesse ancora male, voleva solo che lei stesse bene, che dormisse, e che fosse sua. Scacciò via l’ultimo pensiero. E si dedicò all’amica.
-Sto morendo di freddo. Perché sono nuda?
-Ti ho tolto i vestiti, erano sporchi. Giuro di non averti guardata.
Scuotendo la testa e sorridendo Marta si alzò dal letto, le girava ancora un po’ la testa, Giorgio in quel momento però la guardò, la squadrò, aveva vomitato, aveva dormito, ma era ugualmente bella. Indossò il suo pigiama, e si rimise sotto le coperte, avvolgendosi più che poteva.
-Non.. non vieni giù anche tu?
-Cosa?
-Dico. Dai che hai capito. Vieni sotto.
Alzò le coperte. E Giorgio, dopo essersi tolto la felpa e i jeans, la raggiunse. Marta gli si avvicinò come un piccolo Koala in cerca del suo albero e quando lo trova gli si attacca ossessivamente. Incrociò la sua gamba con quella fredda di Giorgio e poggiò il viso sul suo petto. Giorgio le prese la mano, ed intrecciò le dita alle sue, e con l’altro braccio l’avvicinò ancora di più a lui.
-Dormi sempre così?
-Potrei chiederti la stessa cosa.
-Dai rispondimi e non fare il noioso.
-Si, dormo sempre così, in mutande, di solito tolgo anche la maglietta, ma l’ho lasciata per non metterti in imbarazzo. E tu? Dormi così con tutti i ragazzi.
-Non ho mai dormito così. Hai tenuto la maglietta per me?- Si sedette in mezzo al letto, Giorgio seguì i suoi movimenti con fare curioso. –Potevi, anzi, puoi anche toglierla, se vuoi ti do una mano.- Il ragazzo strabuzzò gli occhi sentendo le parole pronunciate da Marta, si sedette proprio come lei, di fronte. Marta gli si avvicinò un po’ maliziosa ma imbarazzata nello stesso tempo, gli prese con due dita il bordo della maglietta, Giorgio le prese l’altra mano, e se la portò su un fianco, come se con quel gesto le volesse dire che lui era con lei, che non era sola, che erano insieme. Si morse il labbro e con un gesto veloce gli tolse quell’inutile indumento nero. Si trovò non più seduta, ma in ginocchio, a fissare gli addominali scolpiti di quel ragazzo, che non era più un amico o un collega, era altro, un qualcosa di indefinito ma di certo non era un semplice amico.
-Marta, io credo ci dovremmo fermare, non vorrei che poi scappassi..
-Dovrai stare bene attento a tenermi incollata al letto.. o a te.
-Marta, sono serio. Non provocarmi.
Lei continuava invece a tracciare dei piccoli cerchi immaginari sul petto di Giorgio, e con le ginocchia si avvicinava maggiormente a lui.
-Se non vuoi essere provocato, allora fermami.
Gli lasciò dei baci sulla spalla destra che lo fecero rabbrividire. La prese per i fianchi facendola cadere sul letto, la risata di Marta riecheggiò per tutta la camera, fino a quando, la bocca di Giorgio raggiunse la sua, facendola zittire. Le braccia intorno al collo, le gambe attorcigliate tra di loro, le mani di lui ad esplorare il corpo di lei.
-Ma perché.. hai.. messo.. il pigiama?
-Sentivo…
Non riuscì a continuare la frase. Il bacio che Giorgio le aveva dato le aveva tolto non solo tutto il fiato ma anche la ragione.
-freddo.
Ma il freddo passò subito, dato che il caldo della passione li aveva travolti. Con la stessa velocità con cui prima lei aveva messo il pigiama, Giorgio glielo aveva tolto, un semplice click e quel ragazzo amò ancora di più l’intimo femminile.
Erano nudi, erano insieme, erano belli, erano Marta e Giorgio, Giorgio e Marta.
 
 
Ho faticato abbastanza per trovare questo benedetto titolo, e alla fine ho scelto “intenzioni sfumate” riferendomi alla parte quando Marta rigetta l’alcool e Giorgio l’aiuta e lì, ognuno dei due vorrebbe fare qualcosa, ma alla fine non fanno nulla. Io spero davvero che vi sia piaciuto.Non aggiungo altro. A presto! :)
 
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Vi lascio i link delle storie che ho scritto fino ad adesso:

I’m coming back home. (Storia conlusa su Edward/Bella)
L’appartamento accanto(One-Shot Originale)
Past&present(One-Shot Originale, Romantico, Introspettivo, sulle scelte di vita. Potrebbe diventare un’ipotetica storia in futuro.)
Aspettando l’alba(Storia conclusa su Bella/Edward. Diversa dai libri della Mayer. Potrebbe esserci un ipotetico continuo.)
   
 
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