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Autore: Dolcestellina21    06/04/2011    2 recensioni
Scorpius è biondo.
Rose è rossa.
Scorpius è un Serpeverde.
Rose è una Grifondoro.
Scorpius è un vero e proprio don Giovanni.
Rose è una vera e propria secchiona rompiscatole.
Scorpius veste elegantemente anche la divisa scolastica.
Rose indossa i pantaloni della tuta sotto la gonna della divisa e due maglioni di nonna Molly sopra la camicia.
Scorpius detesta in generale gli sport, a parte il Quidditch che può sempre regalargli quell’aria accuratamente sbarazzina che gli dona tanto.
Rose detesta il Quidditch perché è uno sport di squadra. Lei adora gli sport individuali e diretti.
Scorpius è un Malfoy.
Rose è una Weasley.
Cos’hanno in comune? La loro completa e indissolubile amicizia. Oltre ad una sana e instancabile rivalità su qualunque argomento.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Rose si sdraiò letteralmente sopra a Dominique. La ragazza la scansò immediatamente “Rose! Non ci si comporta così a tavola!”

“…E soprattutto davanti a tutti i tuoi spasimanti, eh?” le rispose la rossa canzonandola, con lo sguardo leggermente assente. La cugina le rivolse un’occhiata di sufficienza, prima di specchiarsi nel cucchiaio che non aveva praticamente toccato durante la cena. Domi era famosa per la sua perenne dieta a base di aria. Rose, al contrario, si abbuffava costantemente e sempre poco finemente, come le ricordava la cugina dalla colazione alla cena. Certo, la fortuna di Rose di non ingrassare di un etto nonostante ingurgitasse quantità industriali di cibo, era sicuramente stata acquisita dal padre, ma anche Dominique aveva la stessa caratteristica, eppure si ostinava a non voler mangiare niente (o almeno il minimo indispensabile per impedirle di stramazzare a terra durante la giornata).

E poi al banchetto di inizio anno, la Weasley che non possedeva la bellezza Veela tipicamente ereditaria, trovava un peccato sprecare tutto quel cibo cucinato con tanta cura dagli elfi domestici nelle cucine. E alla fine la ragazza si ritrovava gonfia e piena come un uovo.

Anche quell’anno era successa la stessa cosa e Rose, dopo il solito discorso della preside McGranitt, controvoglia si alzò per raggiungere la Sala Comune dei Grifondoro. Si avviò stancamente verso le scale passandosi una mano tra i capelli. Ma prima di guadagnare l’uscita, Scorpius le si parò davanti.

La piccola litigata in treno era già stata dimenticata da entrambi, come succedeva ogni volta e come Al aveva previsto. La ragazza sorrise al Serpeverde che le chiese “Allora, ci vediamo più tardi?”

“Certo che si! Pensi che potrei mai mancare?” rispose lei un po’ maliziosa.

“Certo che no, tesoro!” fece Scorpius dandole un leggero bacio sulla guancia.

Albus, che stava arrivando in quel momento, al vedere la scena alzò gli occhi al cielo. Si piazzò tra i due e, prendendo l’amico per un braccio esordì “Si ok, ok, ma vedete di fare cose sconce da soli e non davanti a tutta la Sala Grande” Rose scoppiò a ridere, mentre Scorpius le fece l’occhiolino e seguì il cugino della ragazza nei sotterranei, diretti al loro dormitorio (eh si… Anche Al è un Serpeverde!).

Rose, continuando a sghignazzare, si diresse verso la scalinata di marmo. Giunta alla Sala Comune, sprofondò in una poltrona, per riposarsi un po’ prima di incontrare Scorpius.

Dopo che tutte le sue cugine, suo fratello e Phoebe (la sua migliore amica), oltre a tutta la Casa di Grifondoro si furono sistemati nei loro letti a baldacchino e che il coprifuoco era scattato, la ragazza uscì dal dormitorio e scese le scale fino a giungere nel posto dove doveva incontrarsi con il biondo.

Scorpius l’aspettava ai piedi della scalinata che collegava il secondo al terzo piano. Rose gli corse incontro, felice, buttandogli le braccia al collo e aggrappandosi a lui con le gambe “Ciao Scorp!” esclamò mentre gli stampava un bacio sulla guancia “Pronto per il nostro giro di ronda?” gli chiese guardandolo in faccia, ma senza staccarsi da lui.

E così ecco svelato l’arcano: Rose Weasley e Scorpius Malfoy non hanno nessuna tresca e nessun incontro piccante, il loro ‘appuntamento’ è il semplice giro di ronda che spetta loro in quanto prefetti. E le loro occhiatine e battutine ammiccanti servono solo ad alimentare i pettegolezzi e a permettere ai due ragazzi di farsi qualche risata alle spalle della gente, così affamata di gossip, da inventarsene almeno una al giorno, che sia vera o meno!

Il ragazzo afferrò la rossa per le gambe, cercando di farla scendere “Scimmiettina mia, potresti anche evitare visto che in giro non c’è nessuno, anche perché altrimenti, così, rischi di svegliare metà castello” le disse ghignando. La Grifondoro assunse un cipiglio offeso “Avanti Malfoy, portami per un po’ in braccio, che ti costa?”

“Mi costa il poco fiato che ho…”

“…Oltre alle goccioline microscopiche di sudore che non ti donerebbero affatto” continuò la ragazza con aria imbronciata. “Esatto! Ma soprattutto non puoi pretendere ogni volta che facciamo la ronda che io ti porti in braccio come una bambola: non sei esattamente una piuma!”

“Scorpius Hyperion Malfoy!” Lo interruppe prima che il Serpeverde potesse finire la frase “Stai forse cercando di dirmi in modo molto poco elegante e delicatamente rozzo che sono grassa?!” Lo sguardo che gli riservò era un misto di incredulità e indignazione.

“Ma no, Rose! Che hai capito? Intendevo solo…”

“Ho capito, tranquillo, non c’è bisogno che ti giustifichi!” soffiò la Grifoncina, districandosi dalle braccia del ragazzo per poter scendere. Purtroppo fece l’errore di staccare immediatamente le mani, prima ancora di poggiare i piedi a terra e in quell’istante poco ci mancò che non cadesse per terra. Fortunatamente il Serpeverde ebbe la prontezza di riprenderla appena in tempo.

Rose lo osservò un momento, poi mugugnò un “Grazie…” e si slegò completamente dal ragazzo, tornando con i piedi poggiati sul pavimento. Ma non riuscì a staccarsi da Scorpius: le mani del ragazzo, infatti la tenevano ancora attaccata a lui, e una delle due era stranamente piantata sul suo sedere.

“Mmm… Malfoy non vorrei essere scortese, ma… Potresti evitare di palparmi ogni volta che ti capito a tiro?” Scorpius spalancò gli occhi, accorgendosi solo in quel momento dove si trovava la sua mano destra. Si allontanò velocemente di qualche passo. Ma com’è che ogni volta che aveva Rose vicino non si accorgeva di dove finivano le sue mani? Che poi, chissà come mai, andavano a trovarsi sempre in posti molto poco convenzionali!

Rose si girò e marciò in direzione del corridoio che dovevano iniziare ad esplorare in cerca di studenti fuori orario in giro per una passeggiatina notturna.

Camminarono in silenzio per un po’,dirigendosi verso i sotterranei, da dove dovevano iniziare il loro turno. Scorpius procedeva leggermente più indietro della ragazza, ognuno di loro perso nei propri pensieri. Rose avanzava con il suo incedere tranquillo, aprendo e controllando ogni aula. La battuta del suddetto Serpeverde sulla sua forma fisica non le era piaciuta per niente. E ancor meno le erano piaciute le due situazioni in cui lui le era praticamente saltato addosso (bè non proprio, però quasi…)

Il biondo stava riflettendo più o meno sugli stessi pensieri. Quando il silenzio che si era creato, iniziò a prendere la consistenza della crema pasticciera, Scorpius parlò per primo “Mmm… Rose?”

“Mh?” rispose la rossa senza voltarsi. Ahia era ancora arrabbiata!

“Bè volevo dirti che mi dispiace per quello che ti ho detto prima… E anche per quello che è successo…” La Grifondoro si voltò sbalordita a fissarlo. Il ragazzo aveva una mano dietro la nuca, le guance rosate e un’aria che esprimeva il suo disagio, ed era ben deciso ad evitare lo sguardo della ragazza che le stava avanti. Scorpius Malfoy che chiedeva scusa e si mostrava imbarazzato? Accidenti! Questa era da scrivere sugli annali della storia della loro amicizia! Una chicca che doveva essere resa pubblica!

Rose ghignò in perfetto stile Potter-Malfoy-Serpeverde e poi, improvvisamente, scoppiò a ridere sonoramente. Scorp la guardò dapprima sbalordito, poi arrabbiato “Cosa c’è da ridere?” gli ringhiò.

“Oh, niente… È solo che… Sei troppo buffo così in imbarazzo!” continuò la rossa, tenendosi la pancia. Il Serpeverde la osservò furioso: non gli piaceva che si ridesse di lui, era una delle poche cose che veramente non sopportava. Soprattutto dopo che aveva provato a riconciliarsi con quella lì.

“Io non sono in imbarazzo! E per cosa? Per averti provato a chiedere scusa?” ma la Grifondoro non lo stava ascoltando e continuava a tenersi la pancia in preda ad un attacco di ridarella veramente incontrollato. L’ira del ragazzo stava raggiungendo proporzioni cosmiche e se Rose non avesse smesso alla svelta di ridere, la situazione sarebbe inevitabilmente degenerata.
La ragazza però non sembrava accorgersene e continuava a ridere indecentemente. Il Serpeverde la fulminò con lo sguardo prima di perdere possesso delle sue facoltà mentali “Smettila, ti ho detto di smetterla!” le gridò.

“Oh, allora anche il nostro Malfoy è capace di perdere la calma” rispose Rose continuando a ridacchiare.

“Si Rose, ne sono capace! Al contrario di te, io sono capace di cambiare la mia personalità a seconda delle situazioni che lo richiedano. Tu invece sei sempre così… rozza! E poi ti comporti e ti vesti proprio come un maschio! Per te giocare una partita di Quidditch o assistere a un matrimonio non fa differenza, la tua divisa che ti distingue è sempre la stessa, il tuo gergo non si adatta alle varie situazioni, i tuoi modi non riescono ad essere femminili e se continui così, non lo sarai mai, nemmeno auto-fatturandoti!” Il respiro ansimante del Serpeverde evidenziava il fatto che avesse tirato avanti con il suo discorso quasi senza prendere fiato.

L’ansimo spezzato della Grifondoro, invece, evidenziava lo sbalordimento del discorso del ragazzo. Ma come diavolo si era solo permesso…

Rose si avvicinò a Scorpius con un’espressione neutra e gli disse con voce chiara e atona “Direi che possiamo separarci per fare il turno così finiremo più in fretta. Io andrò ai piani superiori, tu controlla i sotterranei.” E senza salutarlo, gli voltò le spalle e prese a camminare verso la prima rampa di scale.

Il biondo si chiese, per un solo momento, se avesse fatto bene a dire quelle cose alla ragazza, ma poi si riscosse: certo che aveva fatto bene! Lei si era permessa troppe volte di prenderlo in giro e lui non aveva mai risposto o reagito in modo troppo plateale alle provocazioni. Certo i battibecchi c’erano sempre ed erano quelli a divertirli e a mandare avanti il loro rapporto di amicizia nonostante l’appartenenza a due Case diverse. Così diverse.

Così Scorpius, si girò verso la direzione opposta e iniziò a scendere verso i sotterranei.





Si ok uccidetemi... Avete ragione, dopo un solo, piccolo e insulso capitolo, ho abbandonato la storia per due mesi!! Avete perfettamente ragione, ma purtroppo la scuola ormai mi impegna ogni giorno di più... (A giugno tocca anche a me la terribile condanna chiamata "Esame di Stato" o anche "Esame di maturità"... -.-'')
Bè spero che il capitolo vi piaccia! Mi raccomando recensite ;) Un bacio!
   
 
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