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Autore: WhoKilledBambi    08/04/2011    7 recensioni
Il rosso si accese una sigaretta visibilmente alterato «Hey, che vuoi tu? Soldi? Successo? Sei una cosa? Cantante, ballerina? Un'attrice? Mi dispiace ma non sono un talent scout e non posso aiutarti. Mi dispiace hon!» fece per andarsene, ma la ragazza sclerata lo costrinse a voltarsi ripetendo il suo nome centinaia di volle in meno di un paio di secondi
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carezze veloci, appena accennate, baci rubati nel silenzio della notte. Axl lo guardò con quei suoi occhi verde smeraldo. Si avvicinò al suo collo, delicato. «Sai, Izzy, credo di amarti» sussurrò, soffiando sulla pelle del ragazzo.
Izzy gli sorrise e aspirò una boccata dalla sigaretta che il ragazzo aveva acceso qualche attimo prima. Aveva ancora il suo sapore di caffè e Jack Daniel's.
«Forse anche io»
Axl rise e lo baciò di nuovo. Fuori dalla finestra il sole, timido, iniziava a sorgere inondando la stanza con i suoi raggi dorati.
«Ehy, su, in piedi, prima che venga Slash!» la mano di Duff scosse rapidamente la spalla di Axl.
«Santo cazzo! Che ore sono?»
«Quasi le undici, ragazzo mio»
Stradlin si alzò iniziando a cristare in tutte le lingue a lui conosciute e si infilò la prima maglia che gli capitò sotto mano. «No, Izzy, quella è mia!»
«Non me ne fotte una minchia! È meglio che quello scimmione entri e mi trovi nudo o entri e mi trovi con addosso una maglia tua? La mia… si è sporcata» urlò il moro sulla soglia dell'isteria mentre saltellava per indossare i jeans giallo senape. Axl rimase un attimo a fissarlo.
«Sai, Izzy, quei pantaloni ti fanno proprio un bel culo» Duff si schiarì la voce, cercando di nascondere un sorriso. «Nel caso non ve lo ricordaste, qui ci sono anche io e preferirei non assistere alle vostre smancerie»
Bailey scoppiò a ridere e finì di allacciarsi la zip dei pantaloni. Izzy era già pronto, con tanto di occhiali, cappello e chitarra in spalla.
«Quanti millesimi di secondo abbiamo ancora?» Duff controllò l'orologio. «Una cosa come "siamo già in ritardo" va bene?»
Slash era in sala prove già da un pezzo quando la porta si aprì e i tre entrarono trafelati. «Non siamo in ritardo, vero?»
«No, Isbell. Però se tu e la tua amichetta rossa lì trombaste un po' di meno e lavoraste un po' di più non darebbe fastidio a nessuno» grugnì il moro in risposta. Axl diede di gomito a Izzy; Slash prendeva tutto come uno scherzo, non poteva sapere come stessero realmente le cose. Duff attaccò il basso all'amplificazione e Izzy si abbarbicò, rosso come un peperone, sul piedistallo della batteria e si mise a suonare la sua amata semiacustica bianca, un regalo dello stesso Axl.
Erano quasi le sette quando il gestore della sala prove entrò con la faccia stravolta e due occhiaie violacee da "sì-non-dormo-da-quattro-fottutissimi-giorni" sul viso.
«Axl? C'è una pazza isterica qua fuori che dice che vuole parlarti» i suoi occhi sembravano dire "lascia perdere, ho provato a convincerla ma non ci sono riuscito, quindi armati di pazienza".
Axl uscì dalla sala prove scazzato. Non era la prima fottuta puttana che affermava di essere stata con lui ed ora si permetteva di fargli scenate di gelosia oppure affermava di essere incinta.
Il rosso si accese una sigaretta visibilmente alterato «Hey, che vuoi tu? Soldi? Successo? Sei una cosa? Cantante, ballerina? Un'attrice? Mi dispiace ma non sono un talent scout e non posso aiutarti. Mi dispiace hon!» fece per andarsene, ma la ragazza sclerata lo costrinse a voltarsi ripetendo il suo nome centinaia di volle in meno di un paio di secondi.«Senti gran bel pezzo di stronzo, un anno e mezzo fa tu mi hai scopata ed ora abbiamo un problema, cazzo! Cosa vogliamo fare? No aspetta … dato che tu mi hai lasciata dopo avermi scopata ho preso da sola una decisione.» Axl fece per rispondere, ma ndalla sua bocca non uscirono parole … solo dei respiri mozzati. Il cuore gli batteva forte nel petto e un groppo alla gola gli impediva di deglutire normalmente.
«Senti io .. non so che cosa dirti. Io non sono pronto per avere un figlio, voglio continuare a sballarmi, voglio le groupies, l'alcool, la droga e non voglio una famiglia. non sono pronto. Se vuoi soldi, una casa … posso sarti tutto quello che vuoi. Per te e per il bambino . Però cazzo, io non lo voglio!» La ragazza bloccò Axl voltandosi e prendendo dal sedile posteriore di una macchina vecchia e scassata un bambino grassottello, con la faccia che sembrava più una pallina che il volto di un povero bambino denutrito, gli occhi erano verdi, come quelli di Axl ed i capelli stavano iniziando a crescere rossi.
«Io ... io .. è mio!» disse Axl intenerito vedendo suofiglio. «Si ok, è bellissimo, sarà perché mi assomiglia, però davvero, non voglio averlo! Non sono pronto... mi sto vedendo con una ragazza e sembra ... cioè, è una cosa importante. Non voglio rovinare tutto.» La ragazza fissò persa gli occhi di Axl cercando certezze. Adesso era meno incazzata. Ora Axl aveva visto suo figlio e sperava che, nel tempo, questi riuscisse a trovare nel suo cuore un piccolo posto anche per il bambino.
«Si chiama William, come te stronzo. Forse non ti meriti nemmeno di avere un bambino così bello.Non voglio soldi, case, fama o cazzate varie. Ora noi torniamo nel nostro squallido appartamento, continuiamo a fare la fame e quando tu ti divertirai con la tua amichetta, ricordati di usare il preservativo, cazzo!»
Bill la guardò negli occhi e non riuscì a fare a meno di ridere di gusto «Non corro il rischio hon, no davvero!»
La ragazza non capì l'allusione, ma si sistemò meglio il bambino in collo. La guardava con quei suoi occhioni verdi e enormi, spalancati sul mondo come un ricordo costante di quanto era stata scema, scema e sconsiderata. Axl indugiò un attimo prima di sbuffare qualcosa e cercare una penna in tasca.
Le prese il braccio e annotò un numero sulla pelle. «Senti, hon, questo è il mio numero di casa, ok? Spero che tu non ne abbia bisogno. Chiamami solo se… se… e che cazzo ne so, che succede di grave ai bambini, a quest'età?» lei lo guardò sprezzante. «Rischiano di morire perché la madre non ha da dare il latte. Hanno freddo perché non abbiamo un riscaldamento funzionante. Rischiano di prendersi delle belle infezioni e di morirci perché non abbiamo il ticket sanitario. Ma nulla di grave, in fin dei conti» salì in macchina e si tirò dietro la portiera, senza neanche salutarlo, semplicemente allacciando la cintura del passeggino al bimbo. «Su, Will, non ti preoccupare. Adesso la mamma pensa a te… esattamente come ha fatto per tutto questo fottutissimo anno. Possiamo anche dimenticarci di avere un papà che se ne va in giro per il mondo a fare il coglione con le prime quacchere che trova. Ah, Bill?» chiamò il rosso distrattamente prima di mettere in moto, «non te lo scrollerai di dosso tanto facilmente. Si chiama Bailey, di cognome»

Prima che il cantante potesse ribattere lei era già partita, con i finestrini abbassati e la radio già sparata a manetta che passava "Crazy" degli Aerosmith.

Il compagno di avventure, stranamente, sembrava averlo tradito.
Rientrò nello studio calciando una lattina di coca-cola fissando la punta delle sue scarpe «Hey Axl, che voleva quella tipa? Che c'è? L'hai messa incinta?» scherzò Slash ancora una volta. "Ma come cazzo fa?" Il rosso alzò immediatamente lo sguardo incenerendo con lo sguardo Saul che indietreggiò spaventato dalla re azione di Bill «Devi solo stare zitto cazzone, ok?» lo minacciò il rosso, sfoderando il suo lato casalinga disperata e depressa.
Jeff aveva tentato di ascoltare ciò che si dicevano Axl e la pazza tendendo l'orecchio teso mentre i due ragazzi erano fuori. Non riusciva a capire molto, sentiva solo urla, una ragazza che sclerava, una macchina che partiva ed infine il rumore di una lattina che veniva calciata con cattiveria. "Che cazzo ha fatto con quella puttana? Porca... lui non può averla scopata! No aspetta Izzy, ma che cazzo? Tu non hai diritto di essere geloso di lui!" rifletté mordendosi nervosamente le unghie e girovagando per la stanza. Quando il rosso tornò nella sala prove Jeff tentò di sembrare normale ed allegro come prima, ma nonostante ciò continuava a guardare ossessivamente Axl come se pensasse che facendo in quella maniera sarebbe riuscito a capire di più da quella situazione

Quando uscirono il sole era ormai basso e il freschino delle notti americane iniziava appena a farsi sentire. Slash e Steven erano già scomparsi su una limousine bianca che aveva appena svoltato l’angolo, mentre Duff stava fumando l’ultima sigaretta del pacchetto «’Fanculo, finiscono sempre troppo in fretta» spense il mozzicone sotto l’anfibio nero e si passò una mano fra i capelli «Beh, io andrei, se per voi non è un problema. Immagino che abbiate… di meglio da fare che stare qui » strizzò l’occhio ai due ragazzi e se ne andò canticchiando a fior di labbra una melodia strana, i Sex Pistols probabilmente. O i Misfits, alle orecchie di Axl era tutto “fottuto casino indistinto”. Stradlin guardò verso il rosso con occhi spenti. Voleva sapere cosa cazzo stesse succedendo,e ora che erano finalmente soli era forse il momento migliore. «Allora, che voleva? » Bailey scosse le spalle e passò un braccio attorno ai fianchi del moro «Nulla di speciale. Andiamo anche noi a divertirci, una buona volta? » Jeffrey lo guardò negli occhi. Avrebbe voluto credere a quelle parole e dirgli che sì, aveva soltanto voglia di divertirsi . Ma quel bagliore triste che aveva visto nel verde degli occhi del compagno non glielo permetteva. « Bill, sai che puoi dirmi tutto, vero? »

Aaaaaaaallora, questa nuova merdata (parere comune v.v) è ua creazione delle nostre due menti malate, moi and emmaTyler
Quiiiiindi, fateci sapere bella gente xD
   
 
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