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Autore: Tem_93    08/04/2011    3 recensioni
Pensava che dopo essere stata con Puck sarebbe tornata la Rachel di sempre, intenta a recuperare il suo rapporto con Finn. Invece aveva deciso di ignorare le conseguenze ancora una volta, e poi un’altra e un’altra ancora.
Quando Noah le si avvicinava con quel sorriso malizioso pensava che fosse tutto un errore.
Era sbagliato, dannatamente sbagliato. Sarebbe bruciata all’inferno più e più volte per quello che stava per fare. Poi lui infilava le sue mani sotto la sua maglietta e le faceva salire fino a metà schiena, un brivido la percorreva tutta e qualsiasi pensiero svaniva. A quel punto l’unica cosa che esisteva era Noah, e lui soddisfaceva qualsiasi sua voglia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Day After
 
Era una bella giornata, tranquilla e felice. C’erano stati pochi sguardi ancora e solo alcuni si erano accorti di un bacio rubato nei corridoi quasi vuoti. Poi erano andati in mensa, si erano seduti con quelli del Glee ed era successo.
Noah Puckerman era salito sul tavolo bianco dopo aver sussurrato –Questo non ti piacerà- ad una confusa e agitata Rachel.
Con due colpi di finta tosse attirò l’attenzione di quei pochi che ancora non stavano guardando.
-Io me la faccio con Rachel Berry – scandì lentamente, con quell’aria da sbruffone soddisfatto che sapeva fare bene – per cui, voi – disse, indicando ogni ragazzo che notava corrucciando le sopracciglia con fare accigliato, - non osate mai più infilare i vostri occhietti sotto la sua gonna, anzi proprio non guardatela!- li avvertì – altrimenti –sorrise sornione – non vi farò fare solo un volo nel cassonetto, vi farò volare direttamente dalla finestra, e non quella del primo piano!- li minacciò incrociando le braccia.
Nessuno obiettò, cominciarono solo a volare sguardi e sorrisini tra gli studenti.
-Eh sì, siamo fidanzati e sto fottutamente bene- concluse, per poi scendere e sedersi, addentando il suo muffin. Rachel non osò alzare lo sguardo, era paonazza sia per la rabbia, che per la vergogna. Si limitò a tirare calci sotto al tavolo, verso le gambe di Noah.
-Non ti perdonerò mai- sibilò, guardandolo male.
-L’hai già fatto- rispose lui donandole uno sei suoi migliori sorrisi ebeti.
 
 
Finn Hudson stava tranquillamente mangiando il suo panino prima che Puck salisse sul tavolo. Dopo il discorso dell’amico aveva gli occhi e la bocca spalancati: lui e Rachel stavano insieme?
Ma, soprattutto, cosa intendeva con “se la facevano”? Significava veramente che loro due facevano sesso?
Lui, e Rachel?
Rach, la sua Rachel? Quella bassa, petulante, assillante e castissima ragazzina dalla magica voce?
Quella che le aveva chiesto di attendere fino ai venticinque anni?
Venticinque cavoli di anni aveva detto, lo ricordava bene, aveva dovuto pensare intensamente a come resistere a quella snervante attesa.
Lui avrebbe dovuto attendere ben otto anni mentre Puck neanche…
Quant’è che stavano insieme? Quando e come era successo?
Finn Hudson non era un tipo troppo sveglio, a dire la verità non lo era proprio, e  non riusciva a trovare una risposta alle sue domande.
Ricordava di stare con Rachel poco tempo fa, neanche un mese forse, poi si erano lasciati perché lei aveva scoperto quella cosa. Qualche volta aveva rimpianto di non averglielo detto prima; altre volte pensava che in fondo non aveva fatto nulla di sbagliato, sì, era andato a letto con Santana, ma lei gli aveva detto di esserci andata con Jesse.
E che cavolo, Noah era andato con mezza scuola!
Che non lei non l’amasse? Aveva accarezzato l’idea più volte e questa probabilmente era la conferma.
Perché altrimenti se la sarebbe dovuta prendere tanto, distruggendo il loro rapporto?!
Quando si erano lasciati Finn si era ritrovato combattuto. Una parte di lui voleva tornare a riconquistare Rachel, farle cambiare idea, riaverla tra le sue braccia; l’altra parte si sentiva sollevata, libera e serena.
Non aveva ancora scelto quale delle due far prevalere quando aveva scoperto che Rachel aveva già deciso per lui. Rachel non era più interessata, aveva un altro a cui badare.
Si era dedicata a Noah Puckerman, il suo ex miglior amico, quello che gli aveva rubato anche Quinn.
Non capiva come Rachel tra tutti avesse scelto proprio Puck, un ragazzo con cui non avrebbe avuto l’esclusiva, che l’avrebbe fatta soffrire e l’avrebbe usata solo per il sesso.
Finn proprio questo non lo capiva, e non poteva farlo perché, come già detto, non era molto sveglio.
 
 
Santana Lopez si era appena seduta di fianco a Brittany e si stava sistemando il lucidalabbra, fissando la sua incantevole immagine nello specchietto, quando Puck salì sul tavolo della mensa. Alzò per un attimo gli occhi annoiata sulla figura del ragazzo, dopodiché tornò a quello che stava facendo, accennando un sorriso soddisfatto per quel buffo discorso.
Per Santana quello che Puck stava dicendo non era una novità. Santana Lopez non aveva sicuramente bisogno di dichiarazioni del genere per scoprire certe cose, a lei bastava osservare le persone. Era una cosa che sapeva fare maledettamente bene e che le piaceva fare.
Aveva un intuito spettacolare per quelle cose, erano la sua specialità e su quelle non sbagliava mai.
Nah, in effetti lei non sbagliava mai, punto e basta.
Aveva capito quello che stava succedendo quando una Berry insicura era venuta da lei.
Già questo fatto era sconvolgente.
Quella nana nasona si era confidata con lei! Quella che odiava e che aveva rubato la verginità al suo ebete ragazzo. Solo ciò le aveva fatto sospettare che qualcosa non andasse, poi le aveva parlato.
Le aveva chiesto un modo per riconquistare Finn! A lei, la causa della loro rottura, quella stronza che lo aveva raccontato a tutti.
Quando gliel’aveva chiesto era rimasta allibita. Quindi non gliene fregava più nulla di Finn?
Non aveva certo bisogno di chiederle come farlo ingelosire, avrebbe trovato da sola tanti modi stupidi a cui quel beota avrebbe abboccato.
Poi ripensò a quello che stava succedendo ultimamente alle prove del Glee, al sentimento di odio che era nato così all’improvviso tra Puck e quella mini Barbra. La cosa le puzzava, quei due non andavano d’amore e d’accordo, ma non avevano nemmeno motivi per odiarsi tanto.
A meno che …
Dopo quella veloce riflessione Santana aveva deciso di nominarlo, tanto per vedere la reazione; perciò le aveva consigliato in modo naturale di fare sesso con Puckerman, che sarebbe stata una cosa piacevole e indolore.
La risposta di Rachel fu alquanto interessante e chiara. Le rispose solamente “Grazie”.
Rachel Berry la stava realmente ringraziando? Non la stava offendendo perché aveva usato quella parola con la “s”, perché aveva nominato quello che sembrava essere tanto il suo nuovo nemico?
C’era solo una risposta plausibile a tutto ciò: qui due se la facevano.
Era così chiaro che non capì tutti quegli sguardi meravigliati nella mensa.
Ah, anche quella testa dura di Puckerman si era innamorato, della Berry per giunta.
Si ritrovò a confermare che l’amore era particolarmente stronzo con le persone più fiche.
Fissando lo specchietto decise però di compatire l’amore, dopotutto la trattava così perché era sicuramente invidioso della sua perfezione. Annuì convinta e sorrise nuovamente.
 
 
Brittany Pierce era seduta accanto a Santana e stava sistemando i piselli nel suo piatto, rubandone alcuni alla mora, per formare una faccina sorridente. Posizionò l’ultimo quando Puck salì sul tavolo. Diceva di stare con la Berry, ma questo lei lo sapeva già. Santana le aveva detto qualcosa del genere su quei due, ma non l’aveva ascoltata più di tanto perché era impegnata a slacciarle i bottoni della camicetta. Puck le piaceva come amico, era allegro e divertente e non la annoiava. Nemmeno la Berry l’annoiava, soprattutto quando indossava certe calzette o maglioncini che la facevano ridacchiare con Santana.
Sinceramente non gliene fregava nulla sul cosa facessero quei due, sapeva solo che ora Puck le piaceva meno di prima.
Guardò infastidita la sua creazione distrutta.
Sbuffò, incrociò le braccia, corrucciò le labbra e fissò arrabbiata Puck.
 
 
Artie Abrams si stava spingendo verso il loro solito tavolo dopo aver individuato la sua chioma bionda preferita, quando Puck lo superò e salì sul tavolo. Sbarrò gli occhi, anche se quello non era nulla in confronto a quello che stava per dire. Conosceva abbastanza quel ragazzo per sapere che quello che stava dicendo non era da Puck.
O almeno, non dal solito Noah Puckerman, quello che andava bene qualsiasi ragazza pur che se la portasse a letto. Stava seriamente avvertendo tutti di non guardare Rachel? Quella con cui litigava un momento sì e l’altro anche?
Sorrise quando minacciò di buttare chi lo facesse giù dalla finestra, sapeva che sarebbe stato capace di farlo. Non si capacitava del suo cambiamento, sapeva che in lui esisteva una parte buona e carina, in una parte remota di Noah Puckerman c’era anche questo.
Ma che decidesse di mettersi stabilmente con una ragazza non l’avrebbe mai pensato.
Inoltre tra tutte le ragazze della scuola Rachel era forse la più improbabile tra tutte!
Rachel, quella maniaca del controllo ed egocentrica, quella appiccicosa e moralista come poteva stare con uno come Puck, indisciplinato e testone, furbo e perverso.

Rachel e Puck, un peluche rosa e un gigolò, come poteva essere?
Cosa li aveva avvicinati? Cosa li aveva fatti cambiare tanto da farli innamorare?
Artie alzò le sopracciglia ancora titubante. Sbuffò e fece spallucce. Bè, se stava bene a loro, stava bene anche a lui.
 
 
Quinn Fabray stava entrando in mensa al fianco di Sam che parlottava allegramente di qualche pianeta interessante. Lei gli sorrideva semplicemente, non molto interessata all’argomento.
Ad un tratto vide Puck salire sul loro solito tavolo. Chissà cosa aveva in mete quella testa vuota, pensò.
Di certo mai si sarebbe aspettata un discorso del genere.
Così Rachel Berry si dava da fare con Noah. Alzò entrambe le sopracciglia chiare, corrucciando le labbra rosee. Fissò Rachel, non era tanto a suo agio, nonostante amasse stare al centro dell’attenzione. Non per quel motivo, chiaramente. Poi vide sedersi accanto a lei Noah, lei gli sussurrò qualcosa con fare minaccioso, ma lui le sorrise dolcemente, uno di quei sorrisi da Noah che piacevano tanto anche a Quinn. A quel punto Rachel tornò serena, arrossì ancora ma un timido sorriso affiorò sulle lue labbra.
Aveva cercato tanto la serenità con Finn, ma l’aveva trovata solo con Puck, Quinn lo vedeva. Sapeva che Rachel non era affatto sicura come mostrava di essere, faceva finta di essere sempre così forte per non farsi ferire, lo faceva anche Quinn, eppure con Noah al suo fianco sembrava poter essere se stessa.
Non era arrabbiata con quella piccola e fastidiosa canterina per essersi messa tra lei e Finn. Quel rapporto che Rachel aveva un tempo spezzato era una relazione basata su menzogne, non era certo colpa di Rachel se era finita, anche se lei aveva fatto la sua parte. Forse le aveva fatto bene staccarsi da Finn, l’aveva fatta crescere, l’aveva fatta diventare più forte. Certo una parte di lei sarebbe sempre stata legata a quel ragazzo sciocco e sorridente, ma per ora stava bene così. Di certo non era arrabbiata con Rachel per essere andata con Puck.
Era arrabbiata con lei per averlo cambiato, per averlo reso pazzo di lei. Quinn ci aveva provato, aveva tentato di essere l’unica per lui, ma nemmeno una gravidanza aveva fermato gli istinti di Puckzilla, neanche i suoi occhi verdi e umidi lo avevano fatto salire su un tavolo per gridare a tutti il suo amore per lei.
Cosa aveva fatto Rachel Berry?
Come era riuscita ad infilarsi nel cuore di Noah?
Li vide sorridere sereni, ridacchiando senza badare alle occhiate attorno.
Sam le strinse la mano, sorridendole dolcemente, così Quinn decise di lasciare perdere quei due e sorrise a sua volta al ragazzo.
 
Sam Evans chiacchierava amabilmente con la ragazza più bella della scuola, le parlava di quanto fosse speciale Venere, di quanto fosse affascinante scorgerlo all’alba e lei gli regalava teneri sorrisi ascoltandolo. Ad un tratto fu interrotto da due colpi di tosse che risuonarono in tutta la mensa. Si voltò e notò Puck sul tavolo del loro tavolo, dopodiché spalancò la sua grande bocca, stranito. Noah Puckerman stava seriamente avvertendo tutti quelli della scuola di non avvicinarsi alla Berry? Veramente aveva usato la parola “fidanzati”?
Oddio, quello era veramente Puck? Puckzilla quello che non rifiutava mai nessuna ragazz…
Aspetta, in effetti la settimana prima aveva fatto una cosa estremamente non da Puck. Ricordava di aver sentito delle ragazze lamentarsi per essere state rifiutate da lui. Subito era rimasto sconvolto, chiedendosi se non ci fosse un omonimo nella scuola. Poi aveva pensato di chiederglielo, tanto per sapere se era tutto a posto, in fin dei conti erano amici. Quando Puck gli aveva detto tranquillamente che aveva di meglio da fare aveva capito che era tutto a posto. Sì, per un momento si era preoccupato, pensando seriamente che fosse sua madre la preda di Puckzilla, ma poi pensò che l’amico non l’avrebbe mai fatto. In fondo non era così male. Aveva deciso che era tutto a posto, ma aveva sbagliato. Cavolo aveva proprio sbagliato!
Quel di meglio da fare non era una ragazza a caso, nemmeno una mamma tanto carina e sola.
Era Rachel Berry, quella buffa e petulante ragazzina dalla voce angelica.
Subito pensò fosse impazzito, poi vide come guardava Rachel, che sguardo le rivolgeva e capì che lo stesso modo in cui lui guardava Quinn. Sorrise, insomma se erano felici, qual’era il problema?
Strinse la mano di Quinn e le sorrise dolcemente; lei si voltò verso di lui e fece lo stesso.
 
 
Mercedes Jones era intenta ad addentare una delle sue amate crocchette, quando si trovò vicino al suo vassoio i piedi di Puckerman. Alzò lo sguardo aprendo la bocca per lamentarsi quando lui iniziò a parlare. Vide Rachel spalancare la bocca incredula, poi la vide coprirsi la faccia con le mani, infine la vide sedersi facendosi piccola piccola, estremamente imbarazzata. Ok, dopo le parole di Puckerman anche lei si sarebbe imbarazzata, ma ne sarebbe stata orgogliosa. Puck stava dichiarando a tutti il suo amore per quella ragazza e sapeva che Rachel in fondo ne era estremamente felice. Se lo meritava, meritava qualcuno forte al suo fianco, Mercedes ne era convinta. Aveva visto troppe volte piangere la ragazza per Finn, troppe volte sentirsi insicura e imperfetta ai suoi occhi e aveva sempre pensato che lui non fosse adatto a lei. Finn non era pronto per una stella come Rachel. A Mercedes piaceva Rachel, era la sua diva, nonostante a volte fosse pesante e arrogante, sapeva anche essere estremamente dolce e disponibile. Purtroppo spesso era anche insicura perché non si sentiva accettata, e Mercedes lo condivideva la cosa con lei.
Per questo sapeva che Puck le avrebbe giovato, sapeva che lui l’avrebbe fatta sentire accettata e desiderata, proprio quello che serviva a lei.
E a vedere il sorriso che rivolse a Noah, nonostante fosse irritata per quello che aveva appena fatto, le fece capire che le stava già facendo bene.
Mercedes sorrise contenta, mangiando finalmente l’attesa crocchetta.
 
 
 
Rachel sbuffò guardandosi intorno, ancora estremamente imbarazzata.
-Staranno parlando tutti di noi, ne sono sicura – borbottò, spostando il cibo senza però mangiarlo.
-Bè,  è ovvio – sorrise Puck avvicinando il suo viso a quello della ragazza –Ora sanno che sei la ragazza del più fico della scuola- esclamò con un sorriso sornione.
Rachel sorrise divertita.
Felice.
 
***
 
Allora avverto subito che questo è l’ultimo, già non sono troppo sicura di questo capitolo .
E’ il giorno dopo di quando Noah le confessa di amarla. Non poteva non mantenere la promessa XD
Ok, intanto preciso che questo capitolo è venuto fuori per le richieste di  Kathlyn, DreamGirl91 e in parte anche di La_Ari [darling, tu c’entri sempre]. Quindi se l’ho fatto è per voi e per Anne Joe Trachtenberg che ha segnalato la mia ff *-*
 
Precisazioni :
-La ff sarebbe ambientata durante/dopo la 2x09, ovviamente togliendo tutto il Finchel che c’è.
-Ci sarebbero dovuti essere anche Mike e Tina, ma non avevo la minima idea su cosa fargli pensare. La colpa è sempre di RM che non gli ha mai dato una storyline seria.
Kurt non c’è perché è alla Dalton, inoltre non andiamo troppo c’accordo.
Blaine mi sarebbe piaciuto inserirlo, ma anche lui è alla Dalton.
Lauren non c’è perché non è un personaggio con cui vado d’accordo e poi come Mike e Tina avrei avuto problemi.
-Non sono una grande fan del Quam, però mi vanno abbastanza bene come coppia. Quinn mi piaceva molto nella prima stagione, anche nella seconda fino alla 10 circa. Mi ha perso tutti i punti quando è voluta tornare con Finn.
-Spero si sia notato il mio odio per Finn :)
-Non so come sono riuscita a non far esiliare in qualche modo Artie O.O
-Spero di non aver reso i personaggi OOC e di aver chiarito i loro pensieri e il modo in cui vedono Noah e Rach
 
Ok la smetto ;)
Ah, un’ultima cosa!
 
La prossima settimana non ci sarò, parto per un viaggio quindi non potrò ne aggiornare altre ff, né recensire. Appena tornerò rimedierò.
 
Besos, Miky
  
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