Continuarono a baciarsi, con foga crescente, come se tutti quei baci non fossero mai abbastanza. Andrè spinse Oscar contro il muro e cominciò a baciarle il collo per poi avvicinarsi al suo orecchio.
-Oscar, io... Io ti...
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
-Comandante, sono il Colonnello D'Agout.
Oscar si sentì morire e corse ad aprire la porta.
-C'è qualche problema, Colonnello D'Agout?
L' uomo, ignaro di tutto, la guardò con aria perplessa.
-Ma veramente mi avevate domandato di venire da voi poco fa... Vi sentite poco bene?
-N.. No, affatto. Portatemi dal Generale Bouille.

Un'ora dopo Oscar uscì dallo studio del Generale e il suo sguardo non prometteva nulla di buono. Invece Andrè sembrava in pace col mondo ma questa sua serenità durò poco.
Infatti Bouille aveva ordinato di sbarrare le entrate al palazzo dell' Assemblea riservata ai rappresentanti del Terzo Stato. Oscar era furente ma gli ordini erano ordini. Le porte furono sbarrate: il popolo insultava i soldati e Oscar non riusciva a trattenere le lacrime. Si sentiva un verme e allo stesso tempo impotente. Fu sempre peggio quando vide i rappresentanti del Terzo Stato sotto la pioggia battente per giorni. Alain non riuscì a trattenersi a una simile vista, impugnò la spada, pronto a qualsiasi follia.
Oscar si lanciò su di lui ma questi le strinse e polsi e la baciò. Oscar era sconvolta e disgustata, voleva scappare: era completamente diverso dai baci del suo Andrè.
-La.. Lasciami!
Alain non fece in tempo a udire queste parole che sentì le mani di Andrè sul suo braccio; glielo stava torcendo. Urlò per il dolore. Poi sentì un pugno in pieno viso.
-Adesso basta!
Oscar, ancora scossa, si mise in mezzo ai due uomini.
-Basta, Andrè. Vieni con me.
Si chiusero nuovamente nell' ufficio di Oscar.
-Andrè, perchè l' hai fatto?
Lui si avvicinò e la baciò.
-Perchè ti amo.
Lei arrossì ma non disse nulla, si limitò a baciarlo con molta più foga della volta precedente. Desiderava toccare quel torace che l' aveva tanto colpita e soprattutto che lui non si limitasse a baciarla.
-Andrè... io...
-Generale di Brigata Jarjayes!
Era il Generale Bouille.
-Generale! Cosa...?
-Venite nel mio studio!

-Cosa?!
-Mandate immeditamente i soldati al Palazzo del Congresso e date l' ordine di scacciare i rappresentanti del Terzo Stato!
Oscar era impietrita, come potevano darle un simile ordine?
-Generale di Brigata?
-No... Non posso... Non posso eseguirlo! Il dovere di un soldato è...
-Basta così! E' un traditore! Arrestatela! Darò io l' ordine ai soldati. E farò presente del vostro comportamento a vostro padre...
-Fate pure!
Un ghigno perfido comparve sul viso del Generale.
-Immagino che non gli farà piacere sapere che la propria figlia se la spassa con un plebeo.
Oscar non riuscì a replicare, ora la sua unica preoccupazione era ciò che suo padre avrebbe potuto fare ad Andrè.