Capitolo
2: “Fears”
- S-state
scherzando?-
- Affatto, ragazzo, affatto!!-
Proruppe Malocchio con un inquietante ghigno sulla faccia, che probabilmente
doveva essere un sorriso- Abbiamo tenuto una riunione ufficiale e, nonostante
qualcuno fosse contrario,- e qui scoccò uno sguardo alla signora Weasley- la
maggioranza di noi è pienamente d’ accordo ad ammetterti all’ Ordine!-
- Ma così, improvvisamente…-
- Se non ti va Potter, sei libero di non accettare l’ offerta!-
- No no, accetto! Volevo dire, non devo
fare niente? Nessun giuramento o qualcosa di simile?- Harry aveva sempre
desiderato diventare un membro, ma ora che ne aveva l’
occasione non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare. Moody scoppiò
in una fragorosa risata che lo fece arrossire, Lupin invece gli
sorrise comprensivo
- No, Harry, non dovrai fare niente del genere, di sicuro
non tu! Solo, potresti evocare il tuo Patronus? Dobbiamo renderlo Comunicabile…-
- Comu-che?- la domanda di Ron fu soffocata da una gomitata
di Hermione
- Comunicabile, Ronald- spiegò con il suo tipico tono
saccente- Significa che un incantesimo corporeo, come l’ Incanto
Patronus appunto, è in grado di portare messaggi-
- Esattamente- il tono di Lupin era così simile a quello che
aveva usato con loro durante le lezioni tre anni prima,
che Harry quasi si aspettava di sentirlo esclamare “Dieci punti in più a
Grifondoro!”
Ancora un po’ riluttante Harry tirò fuori la sua bacchetta,
che come al solito aveva riposto nella tasca
posteriore dei pantaloni.
- Tieni ancora lì la bacchetta??-
sbottò Moody- Quante volte devo ripetertelo che è pericoloso, Mister
una-sola-chiappa Potter?-
Il ragazzo ignorò spudoratamente l’ ex-Professore
e si concentrò su un pensiero felice: che cosa c’ era di più bello della gara
di volo di quella mattina? Aveva battuto Charlie Weasley e dato del filo da torcere persino al grande Viktor Krum!
- Expecto Patronum!-
Dalla sua bacchetta si materializzò il familiare cervo
argentato, che lo affiancò rassicurante; subito si accorse dello sguardo triste
e malinconico che Lupin rivolgeva al suo Patronus e pian piano vide un sorriso amaro
che increspava le sue labbra, Harry comprese la sua solitudine ed ebbe paura,
paura che un giorno anche sul suo volto si sarebbe potuta dipingere la stessa
espressione sofferente: cosa avrebbe fatto se avesse perso i suoi migliori
amici per colpa di quella stupida guerra, come era
accaduto a Lupin? La sola idea lo terrorizzava.
Il suo sguardo cadde inconsapevolmente sui volti sorridenti
di Ron e Hermione.
E se invece quell’ espressione
avesse cancellato il loro sorriso? Non se lo sarebbe mai perdonato.
- Remus?- La voce rassicurante di Tonks riscosse sia Lupin
che Harry-Procedi tu con l’ Incantesimo?-
- Sì…sì, lo faccio io-
Chiuse gli occhi concentrato,
levando la bacchetta sul cervo.
- Iungo! -
Un alone dorato lo circondò e poi fu come se la figura si
sfaldasse, piccole scie d’ argento si staccarono dal
Patronus e si diressero verso tutti i membri dell’ Ordine, una di queste giunse
di fronte a Krum e, con enorme sorpresa di Harry, un’ altra si fermò davanti a
Hermione. Le luci avvolsero le bacchette che nel frattempo tutti avevano tirato
fuori.
- Bene- la voce del signor Weasley ruppe il silenzio- Ora,
Harry, sei in grado di affidare messaggi al tuo Patronus e indirizzarli ad
ognuno di noi. Ovviamente soltanto chi è legato al tuo cervo
potrà comprenderli…-
Harry osservò affascinato l’ ombra
di Prongs che stava svanendo.
- Merlino, che mortorio!- esclamò improvvisamente Fred- E
questa dovrebbe essere una festa di compleanno??-
- Me lo chiedo anche io, fratello…forse dovremmo un po’
movimentarla, non credi?- rispose George, con uno
strano e inquietante sorrisino sulla faccia
- Che cosa avete in testa?! Non
azzardatevi_- ma era troppo tardi, la voce della Signora Weasley fu coperta dai
potenti tuoni dei fuochi d’ artificio targati Tiri
Vispi Weasley, gli stessi che avevano risuonato nei corridoi di Hogwarts quando
i due gemelli avevano lasciato la scuola.
Quella sera Harry riuscì a ridere davvero, una risata sincera
che nessuno aveva più visto in lui, dopo il giorno della morte di Silente. In
quei momenti nella sua mente non c’ era spazio per nessun Voldemort, nessun Malfoy, nessun Mangiamorte, nessuna morte.
Ma la pace durò poco.
Quando il ragazzo, a notte inoltrata, salì nella sua stanza
con Ron, i fuochi, le risate, la gente felice intorno a lui, tutto si zittì di
nuovo e Harry poté sentire l’ eco della paura che
rimbombava nella sua testa.
Come faceva da tutta l’ estate.
Sospirò profondamente, infilandosi il pigiama; Ron non si
accorse del suo turbamento e si mise sotto le coperte velocemente.
Anche lui si coricò dopo aver augurato la buonanotte all’ amico, ma il sonno non arrivava.
Non voleva sentire ancora quelle urla di dolore e terrore.
Aveva paura.
Anche il grande Harry Potter, il
Bambino-sopravvissuto, il Prescelto, temeva il dolore.
No, non poteva addormentarsi.
- Ron? Sei sveglio?- sussurrò.
In un primo momento nessuno rispose, poi la voce dell’ amico lo raggiunse.
- Sì…non riesci a dormire?-
- Non voglio dormire…-
-…Immagino di sì-
- Ron? Tu non hai paura?-
Ron rimase per un attimo sorpreso dalla domanda, ma poi
sorrise.
- Credevo che tu temessi solo i Dissennatori-
- Io non ho paura di Voldemort, se è questo che intendi!- ribatté
Harry offeso – E’ solo che…-
- Cosa, Harry?-
- Cosa farete se io dovessi
morire?-
Ron rimase in silenzio, valutando la domanda
- Guarda che posso benissimo salvarmi le chiappe anche da
solo, non credere di essere così superiore, Mister Prescelto!- lo prese in giro
- Io…non- NON INTENDEVO QUESTO!!-
Il rosso scoppiò a ridere sentendo il tono fortemente offeso
e un po’ imbarazzato di Harry.
- Volevo dire che se io morissi, e se la Profezia fosse vera
ovviamente, nessuno potrà più fermare Voldemort e
allora tutti voi rischierete…-
- Non ho la minima intenzione di farmi uccidere da quella
viscida serpe, e non permetterò che faccia del male a Hermione o alla mia
famiglia!-
- Me lo prometti? Se io morirò, prometti…-
- Piantala di dire “ se muoio”, “se
mi uccidono”!!! Sei ancora vivo mi pare, no??!!-
Harry sorrise e sospirò.
- Hai ragione, scusami.-
- Buonanotte, Harry.-
- Buonanotte….eh eh….Ma se io…-
- SMETTILAAA!!! Dormi!!-
Harry rise e dopo poco il sonno lo avvolse, tranquillamente.
I suoi sogni però non furono altrettanto tranquilli.
Stava volando sulla sua fedele Firebolt, nel campo di
Quidditch di Hogwarts; c’ erano tutti: Ron, Ginny, Katie, persino McLaggen che
tirava Bolidi a destra e a manca, poi all’ improvviso
un bagliore dorato attirò la sua attenzione, ma ad inseguire il boccino non fu
solo lui…Harry si specchiò negli occhi grigi di Draco Malfoy. Era lui, ma non
riusciva a distinguerne bene i lineamenti, sembrava che l’ immagine
stesse in qualche modo mutando, nonappena credette di esserci riuscito ecco che
il ragazzino biondo si era trasformato in un adulto dai capelli lunghi, con il
suo stesso ghigno sulle labbra.
Stava guardando il volto di Lucius Malfoy.
C’ era solo un piccolo problema: quell’ uomo
avrebbe dovuto trovarsi ad Azkaban, prigioniero sulla via della pazzia, e non
in quella grande casa, in perfetta salute fisica e mentale.
Harry parlò con una voce sibilante
- Lucius, Lucius…tuo figlio è uno smidollato,
ma credo che stavolta riuscirà nel suo compito…-
L’ uomo sembrava spaesato, sul suo volto si dipinse un’ espressione interrogativa
- Mio Signore, credo di non comprendere…-
- Capirai col tempo, mio caro Lucius…e con le maledizioni…-
Malfoy spalancò gli occhi, terrorizzato
- Vi prego, non…-
- Le suppliche non mi hanno mai fatto cambiare idea, Lucius,
dovresti averlo imparato ormai…Scoprirai quanto anche
una casa babbana come questa possa essere pericolosa. Tua moglie sarà felice di
rivederti…-
Subito un uomo che era rimasto nell’ ombra
fino ad allora, si mosse verso Malfoy e lo afferrò per trascinarlo via.
- Fenrir…ti prego…-
Negli occhi del Lupo Mannaro si accese una scintilla di
sadico divertimento e Harry sorrise compiaciuto.
Greyback uscì portando con sé il prigioniero e subito dopo
nella stanza entrò una donna dai capelli neri, come l’ oscurità
che albergava nei suoi occhi, Harry la osservò venire verso di lui, ammirandone
la bellezza e la nobiltà, che trasparivano in ogni suo movimento.
- Mio Signore Voldemort…- La donna
si inchinò e abbassò il capo rispettosa.
- Bellatrix…che cosa ci fai qui? Credevo di essere stato chiaro quando ti ho ordinato di rimanere a Londra…-
- Siete stato chiaro, mi sono
Materializzata solo poco fa, Mio Lord, a guardia è rimasto Rodolphus…-
- E come mai avresti disobbedito?-
- Ma io non…-
- Attualmente ci troviamo a Little
Hangleton, Bellatrix, non sei a Londra…-
- Mi dispiace, chiedo perdono,
Signore-
- Quindi, perché sei qui?-
- …Io…per domandarle una cosa, Signore…vorrei chiederle se
mi può essere affidata la custodia di Narcissa
Malfoy…- la sua voce, prima un po’ timorosa, era diventata decisa – Voglio punirla
io stessa per i crimini…-
Fu interrotta dalla forte risata di Harry.
- Mi credi tanto stolto, Bella? Rispondi!-
- No, Mio Signore, non mi permetterei mai di poter dire una
cosa del genere, né mai di pensarla!!-
- Di conseguenza, Bellatrix, perché, se tu sapevi che non lo
sono, vieni qui a domandarmi una cosa che solo uno
stolto ti darebbe il permesso di fare? Ignorando un mio preciso ordine
peraltro…-
Dicendo questo, Harry prese in mano la sua bacchetta. Il
tono che la donna usò dopo assunse una palese nota di urgenza.
- Avete ragione, Signore…ho
commesso un errore imperdonabile, torno subito alla mia postazione! Ve lo giuro, non accadrà più!-
- Ultimamente sento queste parole troppo
spesso…devo dire che la cosa mi irrita terribilmente…Crucio!-
Bellatrix si contorse, la schiena si curvò e le ginocchia
cedettero sotto il peso del dolore, il suo bel viso contratto in una smorfia di
sofferenza; in un primo momento non emise neanche un gemito, ma l’ incantesimo si intensificò e un urlo strozzato le uscì dalle
labbra.
- Aaaaaaaah!!-
Fu Harry a gridare, con la sua voce, svegliandosi nel suo letto.
La cicatrice era incandescente, la sua vista era annebbiata,
non capiva dove si trovasse.
All’ improvviso due mani gli afferrarono le spalle,
scuotendolo e chiamandolo, con un nome che non riconobbe.
- Harry!! HARRY!! Calmati, era un incubo!!!-
Il ragazzo si ritrasse velocemente dalla presa dell’ altro, si alzò dal letto di corsa, come se stesse
scappando, si strinse contro il muro; quando si voltò, nei suoi occhi Ron vide
un odio profondo, che sembrava decisamente diretto completamente a lui.
- Shakhahassieth!!!-
Harry sibilò con tono spettrale e con disprezzo. Ron era
atterrito, un po’ dallo stupore, un po’ dalla paura che gli incutevano
quegli occhi e quei sibili. Mosse un passo verso il suo amico, che alzò la voce
- SHAKHAHASSIETH!!!-
- Piantala di parlare in Serpentese,
maledizione!!! Che ti sta capitando, si può sapere??-
All’ improvviso il dolore alla cicatrice terminò, Harry ebbe
un mancamento e si appoggiò al muro, riprendendo finalmente coscienza di se
stesso.
- Oh Santo Godric…- sussurrò, ormai completamente lucido
- Harry?-
- Sì…credo..credo di sì…-
- Cosa diavolo è successo??-
- Io…ho sognato…ero di nuovo Voldemort…e quando mi sono
svegliato non riuscivo a muovere da solo il mio corpo, non capisco…mi sembrava
di essere in un posto sconosciuto, non riuscivo a riconoscerti…io…-
- Miseriaccia, se mi hai messo paura!-
“Mi faccio paura da solo veramente…”
Harry non parlò, credeva che la sua voce potesse tradire la
sua agitazione e rimase zitto.
- Perché parlavi Serpentese? Da
quando lo riesci a parlare così facilmente?- lo
sguardo indagatore di Ron non lo abbandonò, infastidendolo terribilmente.
- Non lo so Ron, torna a dormire…-
- Ma Harry, c’ è qualcosa che non va, io…-
- Non ti preoccupare, dormi! Non è successo niente di
diverso dal solito…-
- Sai scherzando?? Tutto è…-
- Torna a dormire!-
Ron lo guardò arrabbiato, ma non ribatté e si rimise a
letto.
- Ai suoi ordini…- mormorò prima di girarsi dall’ altra parte.
Harry sospirò.
Non aveva parlato così male perché lo voleva davvero, sentiva solo il bisogno di pensare e se Ron avesse continuato a porgli domande non sarebbe arrivato a nessuna conclusione.
Non che ora avesse un’ idea più chiara dell’ accaduto!
Ripensò a come si era comportato, a come non fosse riuscito a controllare la sua mente.
Non era come quando Voldemort l’ aveva posseduto, in quell’ occasione lo aveva sentito dentro il suo corpo ed era anche riuscito a scacciarlo.
No…non aveva sentito niente del genere.
Allora che diavolo era stato a controllare i suoi movimenti e le sue parole?
Una cosa era certa…avrebbe dovuto assolutamente parlare con Lupin.
I suoi pensieri vorticavano ancora nella sua testa, ma presto di confusero l’ uno con l’ altro e gli occhi di Harry cominciarono a richiudersi, mentre un sonno senza sogni, fortunatamente, si impadronì di lui.
Note dell’ Autrice: MI DISPIAAAAACEEEE!!!!! Lo so, sono in enorme ritardo!! Per Merlino, è passato più di un mese dal primo capitolo, sono immensamente dispiaciuta >_< Chiedo Perdono!
Ultimamente ho pochissima ispirazione, non riesco a scrivere niente, persino i temi d’ Italiano mi vanno male…Ne dedurrete che non sono per niente soddisfatta di come è venuto questo capitolo, i personaggi (soprattutto Harry e Ron) sono terribilmente OOC ma purtroppo al momento non mi escono meglio di così…Me no convinta -___-‘’’
Passiamo ai ringraziamenti (che è meglio!)
X Marco: Mi fa molto piacere che la storia sia interessante, ma mi dispiace informarti che non sarà una H/Hr, per loro riesco a vedere solo una grande amicizia e niente di più! Spero che continuerai a leggere comunque >_<
X DarthSteo: Grazie mille per i complimenti!! ^////^ Sapere che apprezzi il mio lavoro mi fa davvero tanto piacere!! Bhè, per il pairing ho già risposto: mi dispiace non sarà una H/Hr…grazie ancora!
X Neve272: Mi hai fatto arrossire ^/////////^ Grazie davvero!!! Eh eh, nel prossimo cap Remus avrà un po’ più di spazio, stanne certa, e…sì, si saprà qualcosa in più su lui e Tonks ^ ^ Spero di sentirti ancora, bacio
X Luca er meyo: Grazie per aver commentato, sono contenta che ti piaccia^ ^
X Chii: Bhè, ho mantenuto la promessa, no? Ho pubblicato questa mostruosità…non voglio neanche fare commenti…Allora, O Fulgida Mia Bellatrix, come ti sembra di essere stata rappresentata? Eh eh, la mia sadicità ha voluto dare spunti alla mia teoria sul tuo personaggio, e tu sai, immagino, di cosa parlo^ ^ Comunque sappi che la tua opinione per me è sempre la più importante! Ti adoro, Bella, grazie per essere come sei!!!
X Spekled: Grazie dei complimenti!! Spero di vedere un altro tuo commento^ ^
X Highlander: Mi dispiace per il ritardo, davvero!! Ma lo sai che abbiamo gusti molto simili? Bhè, a parte i cartoni animati giapponesi, si intende…Ti ringrazio per avermi inserito tra i Preferiti! A presto
X Joy: Che emozione, ricevere un tuo commento^////^ Non sai quanto sia importante sapere che ho il tuo sostegno!! Lo so, mi sono infangata da sola, ma saprò rialzarmi e concluderò questa impresa a testa alta, da brava Grifondoro!!^ ^ Rinnovo i miei più grandi complimenti per “Tre regole”, è stupenda!!! Un bacione grande grande, Acchi
Bene, e ora che ho compiuto il mio dovere…Un po’ di pubblicità^ ^
Ho appena aperto due blog, uno mio personale e uno di fanfictions sui Malandrini!!
Mi farebbe immensamente contenta sapere che li leggiate^ ^
http://maraudersinwonderland.splinder.com (Per ora sto postando una splendida fic di Joy, mi raccomando leggetela, che sia qui o su EFP non importa^^)
http://magicowl.splinder.com (Questa pagina è davvero personale, ma io non mi vergogno, sono pur sempre una Grifondoro!)
E con questo ho davvero finito! Mi scuso ancora per il ritardo e spero che l’ ispirazione per il terzo capitolo rimanga stabile al livello attuale, così non dovrei metterci troppo!!
Un grazie anche a tutti quelli che hanno letto!!!
Un bacio
Acchi