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Autore: Payton_    26/04/2011    9 recensioni
Tra quelle mura, ci fu l'amore. Ci furono battaglie e sorrisi; lacrime e felicità.
Era un lugo magico e pieno di sentimenti, ma non solo per gli studenti. Hogwarts viveva anche nei suoi professori.
Tra quelle mura, si sussegguirono molti insegnanti, che contribuirono a creare un pezzo della sua storia.
Capitolo 1: Poppy Chips e Oliver/Marcus;
Capitolo 2: Madame Bumb/Ludo Bagman
Capitolo 3: Fiorenzo e Severus Piton
Raccolta partecipante al contest La Coppa delle Case, Casa Grifondoro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Raccolta partecipante al contest La Coppa delle Case.

Casa Grifondoro

 

Staff: Poppy Chips

Altri personaggi: Marcus Flitt – Oliver Baston

 

 

Il luogo più magico di Hogwarts

 

Poppy Chips aveva visto molte stranezze in vita propria. Ogni giorno aveva curato le deformità più assurde, rimediato alle pozioni più insolite e sistemato qualsiasi cosa potesse essere sistemata.

Essere l’infermiera in una scuola di magia significava essere pronta a tutto; veramente, a tutto.

Era faticoso, stressante ed anche irritante, ma c’erano dei momenti in cui ogni fatica, ogni stress ed ogni irritazione venivano ampliamente ripagate. Valeva la pena fare il suo lavoro, e non solo per la soddisfazione d’aver curato o salvato qualcuno. C’era molto, molto di più.

Poppy, negli anni, s’era convinta che l’infermeria fosse il luogo più magico di tutta Hogwarts. Non il campo da Quidditch o la splendida Sala Grande, ma la sua infermeria.

Le persone, messe d’avanti alle piccole e grandi tragedie che passavano per quei letti, diventavano più sincere, più vere. Riuscivano ad essere loro stesse.

Aveva avuto la fortuna di sentire le più romantiche dichiarazioni d’amore ed aveva visto i sorrisi più smaglianti. Generazioni di maghi avevano visto la loro vita cambiare tra quelle mura, e Poppy n’era stata l’ignara ed incantata spettatrice.

Attimi magici avvolgevano chi riposava nei letti e chi li vegliava.

Anche in quel momento, senza volerlo, sentiva le voci degli unici due ragazzi presenti nell’infermeria e non poteva non sorridere.

«Sei un idiota, Flitt!»

«Detto da te, Baston, è un complimento!»

Oliver Baston e Marcus Flitt erano spesso suoi ospiti, essendo due giocatori di Quidditch molto agguerriti. Li aveva sentiti litigare molte volte da dietro la tenda che separava il suo ufficio dai degenti, ma col tempo aveva capito che il loro odio era mutato in qualcosa di molto diverso. Era diventato amore.

Inizialmente, Poppy non poteva credere ai propri occhi, ma aveva poi sorriso a quella notizia come a tutte le magie avvenute tra garze e bende. Era custode di molti segreti d’amore, quello era solo l’ultimo.

«Se tu fossi in grado di volare su una scopa, non saremmo qui.»

«Non crederti migliore di me solo perché Grifondoro ha vinto!»

«Flitt, mi hai rotto un braccio

«Be’, io mi sono rotto una gamba cadendoti addosso.»

«Questo conferma solo che non sai andare sulla scopa.»

Quella strana coppia di ragazzi riusciva sempre a metterla di buon umore, qualsiasi cosa fosse accaduta durante il giorno. Erano bizzarri insieme, ma la cosa bella era proprio che, nonostante tutte le diversità, fossero insieme, uniti dal sentimento più grande di tutti.

«Passato?»

«No, Marcus, per tua sfortuna un bacio non aggiusta un osso rotto.»

Sì, amava il proprio lavoro, soprattutto quando l’infermeria era zeppa di sentimenti veri, disinfettati dal mondo esterno.

«Spegnete le candele!»

Ovviamente, nessuno doveva conoscere quella sua debolezza. Essere un'infermiera in una scuola significava mantenere un’aura di severità, per poter convincere le menti ottuse che doveva curare ad eseguire i suoi ordini.

Nessuno oltre a lei sapeva che dietro all’odore delle erbe, delle pozioni e degli unguenti c’era profumo d’amore.

Un amore che lei, fortunata custode delle chiavi del luogo più magico di Hogwarts, riusciva quasi a toccare con mano.

 


 

Visto che ogni Casa è composta da sei partecipanti e la mia raccolta è composta da cinque shot,

ne dedicherò una ad ogni autrice che ha vissuto con me questa avventura che è stata la Coppa delle Case.

Questa è per te, vogue!

   
 
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