-Scelte.
Con delicata fermezza, Fedor accarezza con la lingua un’ultima volta le labbra di Ermil.
Con tutto l’amore possibile si stacca da quel maledettamente marmoreo viso, parlandogli.
-Non pensi che abbia ragione in fondo, Ermil? Tutti viviamo di scelte subite. La volontà non esiste, l’ego nemmeno. Si agisce per compiacere gli altri, si è vittima delle proprie azioni. Niente è per noi stessi. La nostra volontà è succube di quella degli altri. In realtà, nessuno può dirsi veramente libero…-
Ermil, da sotto la scura chioma, fissa gli occhi d’onice, le iridi di Fedor.
Perché sa, che in fondo, non ha torto.
Note dell’autore:
Buonasera, people!
Come va? E’ un periodo piuttosto pieno, questo. Gli aggiornamenti vanno a rilento un po’ per tutte le storie, ma vanno. E questo è l’importante!
Bene. Le elucubrazioni continuano. Nel loro essere pesantemente dark e malinconiche, ma continuano.
Scrivere cose del genere in cento parole, per un essere logorroico come il sottoscritto, non è facile, ma ce la devo fare. Una drabble ben concentrata, se vale è alla stessa altezza di storie lunghe capitoli e capitoli (senza nulla togliere a queste ultime, eh!).
Beh, che dire? Nient’altro.
Fatevi sentire e alla prossima!