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Autore: Nyappy    06/05/2011    2 recensioni
[Storia temporaneamente sospesa]
Il mondo è precipitato nel caos. Dopo la sua quasi distruzione avvenuta anni fa, quasi tutti gli scienziati si sono rinchiusi nelle loro roccaforti tecnologiche, vivendo in gran segreto.
Sulla terraferma si è regrediti, e la gente è tornata ad abitare in villaggi, sfuggendo le grandi città inquinate e oppresse da una cappa di nubi scure.
Il mare è terra di nessuno: puntellato da isolotti formati da spazzatura e solcato da loro, le cavie fuggite.
Merisol è la piratessa a capo della Daffodil: scostumata e maleducata, odia i vecchi, è una feticista degli ombelichi ed ha gli occhi selvaggi della Belle Dame.
E quando incontra Kim... beh, sono scintille, anche se lei ancora non lo sa.
Perchè Merisol e la sua ciurma non si oppongono al mondo, devono semplicemente sopravvivere.
[Tentativo di new weird / linguaggio volgare / tentacoli ed altre amenità / cowboy pacchiani]
Genere: Avventura, Fantasy, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ordine del giorno - Narzissen Blaue Augen
-territorio radioattivo. barriera insufficiente
-incontro con i Daffodil
-avvio del piano ore 21.
*
Le abitazioni della città erano strane, con facciate decorate da travi a vista e affreschi, avvolte dal vapore delle macchine che sfrecciavano per le vie.
"E' inquietante", si ritrovò a pensare Merisol posando gli occhi sull'ennesimo orologio pacchiano che spuntava dal rosone di una chiesa.
Hyazintestraße era un piccolo vicoletto scuro con un'unica porta visibile, e il legno sembrava simile a quello del suo ponte.
-Sono ricchi, questi.-, commentò passando le dita su quella che sembrava una maniglia dorata. Ricchi ed incoerenti.
-Stai attenta.-, Sode si sistemò gli occhiali sul naso riponendo il palmare in tasca e lei sbuffò in risposta.
Come se non fosse ovvio, non fidarsi del primo gruppo di riccastri che volevano rovesciare il governo...

Si aspettava di trovarsi davanti un branco di ragazzini carini e biondi, invece la maggior parte dei membri di quell'organizzazione -Narzissen Blau Augen, chissà che voleva dire- sembravano avere l'età di Cumb. Beh, quasi vecchi.
Erano seduti assieme a loro attorno ad un enorme tavolo di legno decorato a sbalzo, retro-chic come tutto il resto dello stanzone.
Il più carino e giovane - si era già dimenticata il nome, ma aveva dei grandi occhi verdi- li aveva conquistati subito mostrando loro una valigetta con metà della somma pattuita, anche se non era esattamente una bella cosa.
Fatto sta che era davvero utile Sode in quei momenti: lui poteva discutere tranquillamente senza impazzire, mentre Merisol non riusciva a sopportare l'accento duro di quelli lì -perché non si adattavano come gli altri?
Scivolò sulla sedia a braccia incrociate. Non aveva voglia di concentrarsi e così non riconosceva gran parte delle parole... i suoi occhi iniziarono a calare lentamente. Aveva ancora del sonno arretrato, e non poteva permettersi di avere occhiaie.
-Ci andavano bene, eravamo sicuri. Ma come possiamo difenderci da cose che non vediamo?-, questo era occhioni, lo riconosceva.
-Non conosciamo le loro motivazioni, stanno uccidendo anche noi con quei raggi.-, oh, ma non leggevano il Piaf? Non aveva voglia di stamparne una copia anche per loro.
Rimase a commentare tra sé la pronuncia opinabile degli interlocutori finché non udì un singhiozzo seguito dal silenzio, ed aprì gli occhi.
Occhioni verdi si era emozionato, -Muoiono. Ad ogni onda si sciolgono, e la carne diventa un tutt'uno con le ossa.-, dopo aver tirato su con il naso e aver ricevuto una pacca sulla spalla, continuò.
-Sono pozze di sangue e viscide e... a loro! Ai Gemelli non importa!-, terminò riferendosi ai tiranni, gli occhi stretti. Però, battagliero a parole.
Ma quello non era davvero nulla in confronto al dopo. Per argomentare il loro piano uno di loro poggiò un volumetto sul tavolo, e Merisol sbarrò gli occhi nel leggere il titolo.
Colpo di Stato: ottenere l'appoggio dell'esercito ed osare -rapidità, organizzazione, assalto.
...stavano seguendo le istruzioni di un libro?
-Sode, stanno scherzando.-, si girò verso il tecnico che esibiva una smorfia indecifrabile.
-No, signorina.-, intervenne l'unico quattrocchi trai ribelli, -Mai stati più seri.-
Sì, come no. Il fritto ed il burro aveva dato loro alla testa.
Sode si ritrovò davanti un plico di fogli scritti a mano, cartine e post-it gialli. A forma di fulmini.
Erano in buone mani...

Almeno erano stati bravi: nemmeno l'ombra di una guardia in giro per la città quella notte -o di ubriachi, che di solito eludevano tutto e tutti.
Quattrocchi doveva aver studiato proprio bene quel libro -e fatto i salti mortali per bloccare un intero quartiere della capitale.
Ora che doveva muoversi con attenzione quel vestito pareva più ridicolo che mai -e pizzicava! Il suo povero collo era tutto un graffio.
Sode era rimasto in Hyazintestraße a coordinare le operazioni da dietro le quinte come al solito e Cumb la seguiva poco distante, con un completo viola. Viola, peggio del cobalto di Sode.
Attraversarono la grande piazza circolare illuminata dai lampioni e si portarono in un angolo oscuro dietro ad una statua informe, un groviglio di mani.
Scavalcare il cancello che dava accesso ai giardini del palazzo era impossibile -era costellato di punte- ma proprio per questo Pepper li aveva preceduti, il fido zaino-libellula attrezzato di silenziatore.
Faceva pure freddo...
-Pepper è entrato.-, Merisol sistemò meglio l'auricolare e si voltò per fare un cenno a Cumb, -Destra, poi avanti cento metri, sta aprendo la porta di servizio. Un minuto massimo.-
Scivolò sul muro, seguita dall'altro. Anche se non c'erano guardie qualcuno la poteva sempre scorgere dalle finestre -e poi era divertente giocare alle spie.
-Dov'è la porta?-, iniziò a tastare il muro alla ricerca di un rilievo ma non lo trovò. Solo pittura bianca che le si sgretolava sotto le dita -problemi d'umidità?
-Capitano!-, un bisbiglio concitato alla sua sinistra le fece realizzare come avesse esagerato quei cento metri. Parecchio più in là Pepper sbucava dal muro con gli occhialoni calati, Cumb già entrato evidentemente.
Doveva farsi prestare da Sode quel palmare.
*
Quando Kim riaprì gli occhi feriti da una forte luce rossa realizzò di essere sdraiato su un materasso duro e sottile.
Era solo in una stanza piuttosto piccola, dipinta a secchiate di colore -le macchie colanti erano inconfondibili.
Si rigirò a fatica, ancora mezzo addormentato, finché una voce squillante non lo svegliò del tutto.
-Era ora!-, sembrava appartenere ad un bambino, ma Kim non verificò, -Maestrooo!- chiamò il piccolo.
Non si rialzò per controllare la situazione. Non ne aveva voglia.
-Oh, ciliegina, eccoti qui.-, ma dovette farlo. Quello strano uomo era entrato con una lunga pipa fumante in mano e chiazze di colore sulle braccia, -Meri ha iniziato l'operazione top-secret un paio di minuti fa, ed abbiamo ospiti.-
Sembrava squadrarlo -ed i suoi occhi si erano allineati, per un momento- ma Kim sostenne lo sguardo come il suo solito.
-Domani dovrebbero tornare. Il fuso orario ucciderà il tuo capitano, sappilo.-, aspettò che Kim annuisse prima di uscire dalla stanza, canticchiando.
Lui si portò una mano sul viso, toccando con le dita fredde la guancia. Aveva bisogno di radersi, decisamente. E la cicatrice era sparita, senza dolore.
*
Merisol conosceva di fama i Gemelli di Sehnsucht ed aveva accettato di spegnerli per un motivo: erano degli sporchi sottoprodotti delle Grandi Menti.
Quindi non si stupì più di tanto quando, entrata in quelli che dovevano essere i loro appartamenti privati, si ritrovò davanti due ragazzini simili a bambole, le orbite vuote ed ingranaggi che si muovevano sotto il guscio di porcellana.
Ok, era un po' di cattivo gusto l'abbinamento capelli neri-pelle pallida-vestiti pastello, ma poteva passarci sopra, dopotutto erano macchine, e delle grandi manovelle sporgevano dalle loro schiene.
Che carini, si stavano caricando a vicenda, baby carillon ad orologeria
-Cherube dice, voi dovete essere i mercenari dei ribelli.-, uno dei due si voltò verso di lei, il volto inespressivo, sempre impegnato a girare la manovella dell'altro in quello strano abbraccio.
-Pirati, prego. Da quattro generazioni.-, puntualizzò Merisol con orgoglio.
-Seraphe dice, ti abbiamo già vista. E anche l'uomo in carne.-, la voce dell'altro era identica, bassa e senza tono. Kim li avrebbe subito presi in simpatia.
Però, come facevano a sapere che nel corridoio era rimasto Cumb? Sode e Pepper erano riusciti a disattivare il sistema di sicurezza.
-Cherube dice, non uscirete vivi.-, ed il primo gemello sollevò il braccio libero verso di lei, imitato dall'altro, -Seraphe dice, non ci dispiace.-
Esplosero, porcellana in frantumi e polvere bianca che rivelarono le loro vere braccia.
-Merda.-, commentò semplicemente Merisol fissando svariate lame uscire dallo scheletro a scomparti. E alcune ruotavano.
Ne approfittò per strapparsi il vestito e rimanere in tuta -e non riuscì nemmeno a godersi il momento.
-Cuuuumb!-, chiamò il compagno sfilando la pistola da una delle fondine dietro la schiena, -Carillon con lame rotanti, pane per i tuoi denti!-
E Cumb entrò, la porta che sbatteva ed un rumore di strappo mentre cresceva in altezza ricoprendosi di spesse squame verdi, trasformandosi nel coriaceo rettile gigante che riusciva a controllare.
Da usare solo in casi estremi, e quello... beh, lo era.

Non mi convince molto questo capitolo, nel senso, l'ho riscritto due volte per migliorarlo. E' che l'incontro era troppo inforigurgitoso -di cose inutili,  fra resto. Ho tagliato, sistemato... e spero di averlo fatto bene. Ahimè, servono anche i capitoli cuscinetto. Narciso e Giacinto sono le mie figure mitologiche preferite per la cronaca, si nota molto? x° Comunque NBA (!) vuol dire "gli occhi blu di Narciso". Facendo ricerche ho scoperto che Blaue Narzisse è tra l'altro un magazine online tedesco rivolto ai giovani che tratta anche di politica -sta dalla parte della CDU, i democristiani, il partito di Angela Dorothea :) poi... mi sono messa a cercare cose assurde per verificare che la porcellana esplodesse con fumo e schegge. Quella dei gabinetti no, ma è trattata, quella degli isolanti elettrici sì. Ho anche trovato un tipo che fa esplodere petardi in tubi di porcellana fresca -oddio x°
Sempre per la cronaca, il libro -due!- sul fare i colpi di stato esiste.
Uno è Tecnica del Colpo di Stato di Malaparte, l'altro è Coup d'Etat: a practical Handbook di Luttwak. Li ho scoperti grazie al blog di Gamberi Fantasy e mi sono basata sul riassunto di Gamberetta.
Ho tagliato un po' la parte dell'incontro perché, beh, sarebbe stata fine a sé stessa. Alla fine Merisol è una donna d'azione -Sode pensa a passarle la spada, il pezzo di tubatura ed il resto. E' umana. Cumb no BD
Con il prossimo capitolo conto di terminare la parte sui tiranni e iniziarne una strettamente legata, che darà un po' di spiegazioni. Spero vi piaccia anche questo capitolo!
Ringrazio Kuri, aki_penn, e thewhitelady per aver commentato lo scorso capitolo, mi piacerebbe sapere che ne pensate di questo! E tu, lettore nell'ombra, esci fuori che non ti mangio x°
Nyappy
   
 
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