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Autore: Writer96    10/05/2011    7 recensioni
Rose Weasley ha sedici anni.
Rose Weasley ha i capelli castani e lisci.
Rose Weasley è sarcastica, pungente e orgogliosa.
Rose Weasley gioca a Battitore nella squadra di Grifondoro.
Rose Weasley è terribilmente aracnofobica.
Rose Weasley è una secchiona alternativa.
Rose Weasley non sopporta Scorpius Malfoy.
Rose Weasley ha inviato un messaggio d'amore a Malfoy.
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Beh, eccomi qui... sconvolti? Abbastanza, io direi. Premettendo che moltissimo della storia è ispirato alla mia vita (il primo capitolo è praticamente autobiografico) siete pronti a scoprire una nuova Rose? ;)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mi guardo allo specchio, sistemando freneticamente la cravatta che sembra essere decisissima a strozzarmi.
Non sono mai stata capace a fare un nodo decente ma questa mattina poi sono decisamente imbranata.
Come mai? La risposta è tanto ovvia che mi sembra inutile ripeterlo...

Sono in ritardo. E la McGranitt sta per interrogare.

Ho studiato, certo... ma non sono ancora arrivata a quel livello di follia secondo il quale io arrivo in ritardo apposta. Ed ora sto saltellando per tutta la stanza cercando l’altra scarpa che è misteriosamente scomparsa.
Alla fine capisco.

-Katie!- strillo come una deficiente, mentre la suddetta ragazza esce correndo dal bagno vestita solo per metà e con uno spazzolino in bocca. Questa è una scena tipica di molte mattine, solo che di solito sono io quella che schizza fuori dal bagno.
Lei mi guarda, con aria terrorizzata. Io devo avere una faccia a metà tra lo scocciato e il sorpreso. Tiro su un piede, compromettendo il mio equilibrio in maniera che dovrebbe essere definita illegale e indico la mia scarpa  veementemente.
Katie cerca di rimanere seria, poi scoppia a ridere, ignorando la mia caduta nel bel mezzo della stanza.

-Mi spieghi perché non parli,
quando hai la bocca libera e quando ti cerco io e tu corri fuori dal bagno sommergi il mondo di dentifricio?- esclama e io la guardo, rendendomi conto della situazione.

Alla fine, dopo un’estenuante ricerca, trovo la mia scarpa esattamente dove sarebbe dovuta essere. Sbotto qualcosa irritata, qualcosa che assomiglia terribilmente ad un “Questa scarpa è degna di Malfoy” e corro in classe, ignorando le proteste della mia amica.
Tanto lei non si cura di sottigliezze quali un’interrogazione imminente. Oh no... Sono scappata da lei, in realtà. Da lei e dal suo continuo
“Hai detto Malfoy! Pensi sempre a Malfoy! Ti piace Malfoy!”..

La frequenza di tale cognome in questo breve periodo sarebbe già di per sé una buona scusa per scappare via. Ma se aggiungiamo anche il contenuto delle frasi, allora è meglio che io me ne vada.
Per evitare di commettere un omicidio, ovviamente...

-La signorina Weasley si è decisa di degnarsi della sua presenza, finalmente!- dice la professoressa mentre io entro in classe rischiando di abbattere la porta.

Normalmente i miei compagni avrebbero riso.

In realtà, l’hanno fatto per i primi tre mesi del primo anno. Poi hanno smesso.

Inutile dire che è stato a causa dell’abitudine.

Non provo nemmeno a replicare e mi dirigo verso il mio banco con aria depressa, sperando vivamente che per una volta e dico una la fortuna si decida ad avere per lo meno un po’ di compassione per me.

-Weasley, interrogata...- dice la McGranitt senza alzare gli occhi dal registro, segno che aveva già deciso tutto ciò. Strascicando i piedi mi dirigo verso la sedia vicino alla cattedra e mi ci butto sopra, prima di girarmi a guardare l’altro sfortunato o sfortunata che dir si voglia.
E provo una sensazione di De-ja-vu...

Orrore.

Orrore assoluto.

Panico.

-Hey Rosie...-
No, per favore, ditemi che non è..

-Malfoy, invece di parlare con la sua compagna, potrebbe gentilmente parlarmi della trasfigurazione umana?- chiede la prof, facendo scivolare gli occhiali fino alla punta del naso e squadrandolo al di sopra di essi.

-Certamente... I primi studi furono fatti da Wilburth il Giovane che, trovandosi in una situazione di difficoltà, per sfuggire al pericolo, trasfigurò se stesso in un gatto...- comincia lui, drizzandosi sulla sedia mentre un luccichio gli invade gli occhi. Sento di stare per vomitare.

-Veramente si trattava di un cane e la trasfigurazione non fu completa, cosa che permise al mago di scrivere parte della sua storia e delle tecniche usate e tramandarle ai posteri...-  lo corregge Stan Joelsy, sesto anno, Corvonero, tipico secchione dall’aria imbranata che pensa che il Quidditch si giochi correndo in groppa ai Thestral.
Ah già, piccolo particolare. Ha una cotta per me da circa tre anni. E fidatevi se dico che non è esattamente piacevole.

In realtà, dovrei essere in competizione anche con lui, ma siccome so che lo prenderebbe come un segno d’interessamento mi preoccupo sempre di evitare di correggerlo... almeno fin quando non termina la sua frase.

Sono dannatamente competitiva, lo so. Ma non ci posso fare niente. Tenete sempre conto che sono la più grande dei figli Weasley- Granger, dunque devo sempre combattere contro gli innumerevoli titoli onorifici e non dei miei innumerevoli zii.

-Non dimentichiamoci inoltre che la trasfigurazione che egli operò su se stesso fu permanente e che dunque, oltre che con il nome di Wilburth il Giovane è conosciuto anche come “Testa di Cane Will”.. Ma oltre alla sua testimonianza abbiamo anche quella di una strega vissuta all’incirca nel VII secolo che spiega di come una sua amica, ingerita per sbaglio una dose sbagliata di pozione Mutaforma...- dico io, senza riprendere fiato. Ecco i geni di mia madre che fanno capolino, insomma.

- Pozione molto in voga all’epoca, un’antenata dell’odierna Pozione Polisucco che permetteva di cambiare forma a proprio piacimento, ma che aveva una durata molto inferiore e dunque andava ingerita in ingenti dosi. Tuttavia...- mi corregge Malfoy e subito io riprendo la parola, interrompendo il povero Stan che aveva già aperto la bocca per parlare.

-Tuttavia, ingerendone una quantità esagerata si rischia di alterare l’effetto voluto e dunque può avere anche effetti con durata smisurata. Se però la trasformazione voluta è quella da uomo ad animale gli effetti possono avere anche una durata permanente. La strega...- continuo io, mentre Katie entra in classe trafelata. Vestita normalmente e senza spazzolino da denti in bocca può essere considerata una ragazza decisamente carina, con i capelli mossi tendenti al rossiccio e gli occhi chiari con le onnipresenti lenti a contatto. Mi saluta sorridendo e si siede su quello che teoricamente dovrebbe essere il mio posto.

-.. Della quale ricordiamo il nome, Bathilda Romini, racconta che l’amica si era trasformata in serpente e lei, per arginare gli effetti della pozione, aveva sviluppato un incantesimo che le permettesse di ritrasformarsi periodicamente in umana.- Conclude Joel, soddisfatto, ansimando leggermente.

La McGranitt, senza scomporsi, alza lo sguardo dal registro e commenta con voce secca:- Avevo chiesto al signor Malfoy di rispondermi... Tuttavia, buone le risposte di tutti e tre... Signorina Finnigan, non crede di dover giustificare il suo ritardo?- conclude e Katie arrossisce, prima di avvicinarsi titubante alla cattedra.

Io spalanco gli occhi, profondamente stupita. È già finita? La McGranitt deve evidentemente leggere questa domanda nei miei occhi perché si affretta a dire:- Non pensiate che io abbia finito qui... Datemi solo qualche secondo!-

Stan mi guarda sorridente. Potrebbe essere anche carino, con la faccia tonda e gli occhi celesti, ma purtroppo si ritrova a combattere contro Malfoy il che non è esatt.. UN MOMENTO!

Cosa sto dicendo?

Uhm... non andiamo nel panico. Malfoy è un bel ragazzo, per mia grande sfortuna e dunque è naturale che io lo paragoni ad altri, no?!

Benissimo. Riprendo il controllo di me appena in tempo per vedere che si volta velocemente dall’altra parte. Ho deciso che l’avrei odiato al mio secondo giorno di scuola, dunque non vedo cosa ci sia di strano. Sì, perché io lo detesto. Decisamente.

Comunque, Stan mi sta sorridendo da circa qualche secondo e io sono abbastanza incerta sul da farsi. Va bene, non sarà il mio tipo eccetera eccetera, ma insomma, da qui all’essere scortese..

Opto per una via di mezzo e dunque sorrido velocemente per poi mettermi a guardare tranquillamente la prof, che si gira e comincia a guardarmi come se fosse irritata.

Merlino, ma cos’è, una congiura?!

-Weasley?- chiede lei, riportandosi gli occhiali sul naso come fa sempre zio Harry.

-Sì?- rispondo angelica, chiedendomi il perché della sua espressione contrariata. Dopotutto la stavo solo fissando, senza prestare attenzione ad altri che al mio cervellino bacato..

-Potrebbe gentilmente smettere di fissarmi e concentrarsi piuttosto sull’interrogazione?- mi chiede, con una certa nota seccata nella voce.
Non arrossisco.

Stranamente non ho ripreso più di tanto da mio padre. Hugo invece sì ed è uno spasso, quando succede perché comincia a diventare sempre più rosso fino a che non sbianca improvvisamente quasi rendendosi conto di quanto è ridicolo.

-Ma certo professoressa!- rispondo, con un sorriso smagliante che dubito sembrerebbe credibile anche al più stupido degli uomini.

Alias... Coff Coff Malfoy Coff Coff

Il problema è che io non faccio sorrisi finti. Sono una dannatissima sorriditrice. Così mi definiva Lily da piccola e il termine mi è piaciuto talmente tanto da adottarlo sempre.

-Sai, Weasley, sinceramente preferirei non scoprire se hai tutti i denti ogni volta che rispondi a una domanda- bisbiglia Malfoy al mio orecchio.
Chissà se si può mandare a quel paese con un sorriso?

Cosa mi aspettavo, poi, non lo so. Voglio dire, ok ci siamo incontrati per sbaglio e lui ha scoperto la mia terribile Aracnofobia, ok che abbiamo scoperto di tifare la stessa squadra ma... Basta! Decisamente, questo ragazzo mi distrugge il sistema nervoso.

E mi servirebbe, quello, sinceramente... sennò poi come faccio a sgranchirmi queste diamine di articolazioni davanti agli scocciatori?!

-Allora... Weasley, se sei così cortese da evitare di fissarmi ma piuttosto da rispondermi... Potresti dirmi quando fu legalizzata la Trasfigurazione umana e dunque l’essere Animagi? E il primo Animagus della storia?- mi domanda e io comincio a mordicchiarmi il labbro, cercando la maniera migliore di rispondere.
Ok, ammetto che in realtà sto cercando di ricordare se era 1345 o 1354...

-Dunque... La legalizzazione avvenne per mano di Helphrid Goniard con lo Statuto di Regolazione della Trasformazione Animagica... nel... 13...-comincio, cercando disperatamente di ricordare. E poi all’improvviso, l’illuminazione.

Weasley, te l’ho mai detto che non sai contare?

-1345! E il primo Animagus fu appunto Helphrid-  concludo, incrociando le dita. Lei annuisce, poi si blocca a metà del movimento e mi squadra...

-Sicura, Weasley?- mi domanda e io ricomincio a torturarmi il labbro. Diamine. Mi sono sempre piaciute molto poco le date, ma sfortunatamente ho una memoria di ferro per i numeri, cosa che porta i professori a pensare che io sappia tutte le date a memoria... e così, quando ne sbaglio una... è la fine!

Ora, il problema è: ho sbagliato davvero?

Mi giro di lato, cercando un qualche spunto. Malfoy agita freneticamente la testa su e giù.. si potrebbe dire che sta tentando di suggerirmi... ma si tratta di Malfoy, suvvia!

Abbasso la testa e cerco di ricordare meglio. Sento che Stan si sta agitando come un furetto sulla sedia e ho tanta voglia di prenderlo e provare a trasformarcelo davvero, come fece il grande Malocchio con il padre di quell’idiota di Serpeverde qui accanto a me.

Poi però mi rendo conto che il povero Malfoy potrebbe sentirsi offeso e decido che è meglio di no... anche se così potrei dimostrare alla prof quanto io sappia sulla trasfigurazione umana...

-Ehm... no, credo... 1354?!- dico e sembra più una domanda che un’affermazione.
Lei mi guarda poi si risiede comodamente sulla sedia e si gira verso di me, sfilandosi gli occhiali e cominciando a massaggiarsi le tempie con le dita, girando gli indici in maniera quasi ipnotica.

-Sì...- mormora e sollevo le sopracciglia, come faccio ogni volta che sono in attesa di qualcosa e sono perplessa. La stessa faccia che faccio, insomma, ogni volta che passo accanto a qualcuno e quello si mette a strillare “Oh ma tu sei la Weasley! Non assomigli a tuo padre, però! Niente capelli rossi... che, me lo fai avere l’autografo di tuo zio?”

-Sì... sì, corretto.. Weasley, tu una volta o l’altra mi farai impazzire...- commenta e io comincio a ridacchiare.
C’è uno strano silenzio tutt’intorno a me, mentre la professoressa alza gli occhi e commenta sarcasticamente:- Sai, Weasley, un giorno o l’altro mi dovrai spiegare perché ridi sempre...-

Mi trattengo dal dire che deve scegliere se impazzire o se farsi spiegare perché rido... non sarebbe carino, probabilmente...

-Joelsy, piuttosto, parlami del Registro Animagi attualmente in vita...- continua la prof, senza più degnarmi di un’occhiata. Per cui io mi spaparanzo tranquillamente sulla mia sedia e aspetto che questa tortura chiamata interrogazione finisca.

La voce di Stan mi arriva quasi ovattata alle orecchie, il che mi ricorda che io questa notte ho dormito davvero poco... Non è colpa mia se preferisco passare una notte in bianco piuttosto che sognare ragni.

-Weasley, che cosa borbotti?- mi chiede Malfoy e io mi giro a guardarlo in cagnesco.

- Caspiarola, Malfoy, cosa c’è, ti do fastidio anche quando parlo sottovoce?- domando, usando quell’originalissimo termine coniato da me per sopperire alla mia mancanza di turpiloquio.
Tanto per capirci,  avrò anche io bisogno di imprecare ogni tanto, no?

-Soprattutto, Weasley, quando parli sottovoce. Così mi devo anche sforzare per sentire cosa dici...- commenta lui, maligno, e io storco la  bocca, segno evidente del fatto che vorrei proprio non dover rispondere..
E pensare che potremmo essere amici. Voglio dire, lui e mio cugino sono amici, potremmo anche tentare di fare amicizia. Ma no, ovviamente. Non sia mai che una Weasley osi parlare con un Malfoy. Il discorso mi è stato ripetuto tante di quelle volte che quasi sono stufa di tutto ciò.

Voglio dire, lo detesterei anche se si chiamasse Giorgio l’Orologio e avesse tre peli in testa al posto della sua parrucca platinata...
Decido di ignorarlo, passando ad un accurato controllo della mia mano destra, con svariate macchie d’inchiostro. Mi sento osservata e voltandomi vedo Sharon che mi guarda, facendo frenetici segni con la testa tra me e il mio vicino.

Sharon è l’altra mia compagna di stanza. In realtà c’è anche Brittany, ma su di lei posso anche sorvolare. Sharon, occhi scura e una massa indefinita di capelli neri è sempre convinta che io sia innamorata di qualcuno e riesce ad inventarsi le storie d’amore più assurde. Stando a sentire lei, io mi sarei presa anche una cotta per il ritratto di Phineas Nigellus.

Sono così abituata al suo frenetico modo di vedere l’amore che nemmeno provo a ribattere. Dopo sei anni, qualcosa dovrò pur aver imparato, no? Tuttavia, io penso che lei e Malfoy abbiano qualche strano gene in comune: entrambi odiano essere ignorati.

E io in questo momento, sono colpevole di fare ciò.

-Rosie (immaginate un tono particolarmente sprezzante) c’è la tua amica che sta gesticolando da mezz’ora... perciò, io direi che forse dovresti voltarti e risponderle e magari dirmi anche che cosa stavi borbottando prima.- mormora lui e io sbuffo, gonfiando le guance.

-Sharon. Sono. Interrogata.- sillabo con le labbra, cercando di non farmi vedere dalla McGranitt.

-Weasley? C’è qualche problema?- mi domanda lei, quasi mi avesse letto nel pensiero. Torno dritta e sorrido di nuovo, cercando di essere rassicurante ma attirando solo l’ennesima smorfia sul suo volto.
Mi odierebbe, se solo non avessi  il massimo dei voti nella sua materia, probabilmente!

-No, professoressa!-

-Perfetto, quindi posso chiederti di ripetere ciò che ho appena detto?- mi domanda, sorridendo maleficamente. No, questo lo immagino io. In realtà, credo che sia piuttosto stanca.
Mi viene da ridere pensando a quello che risponderebbe il grande James Potter I... lo considero un mito, personalmente.

“Ciò che ho appena detto” esclamerebbe.
Ma lui non è il figlio di Hermione Granger...

- Vi sono circa tredici Animagus registrati, ma si conosce anche l’esistenza di tre Animagi, tutti ormai deceduti, che si trasformarono illegalmente e...- replico, soddisfatta. Ogni cosa che possa essere ricondotta a James Potter attira incredibilmente la mia memoria e la mia curiosità.

-Grazie, Weasley. Potete tornare a posto...- dice lei e in quel momento suona la campanella.
Chissà perché ha fatto così poche domande a Malfoy e così tante a me, per la miseria!

Non posso dire che lui è il suo preferito per il semplice fatto che, essendo lei un’orgogliosa Grifondoro non lo ammetterebbe mai. Credo che lo consideri più che altro un ottimo studente, suo malgrado.
Esco, mentre Sharon e Katie mi si avvicinano e mi prendono per un braccio ciascuna. In questo momento preferirei uscire con una delle tante ochette di Serpeverde.

- Allora... che cosa ti diceva? Lo sai che stava cercando di suggerirti? E non credere che fosse per la cosa sbagliata, eh! Stava dicendo di sì al fatto che tu non fossi d’accordo! E Rose, l’hai visto come zittiva Stan ogni volta? E poi gli lanciava certe occhiatacce! Sì, te lo dico io, quello aveva occhi solo per te! Oh che bello, oh che bello, oh che...- comincia a strillare Katie, mentre Sharon annuisce vigorosamente.

Mi chiedo come abbia fatto a scegliere due amiche come loro. Sbuffo sonoramente, mentre annuisco, perdendomi dopo qualche secondo.
Devo andare ad allenarmi oggi pomeriggio e non vedo l’ora di farlo, conoscendo anche il nuovo capitano. Ormai non funziona più come ai tempi dei miei. Il capitano viene scelto lì per lì sul campo dal Direttore della Casa al primo allenamento... Chissà, magari sceglieranno James. Mio cugino è ovviamente il degno erede di  suo nonno, come Cercatore...


-Hey, Weasley, la sai una cosa? Diventi terribilmente simile ad un gatto isterico quando sei interrogata!-

Per favore, qualcuno mi blocchi.
Non ho voglia di ucciderlo.
Non ora.

Sharon e Katie potrebbero pensare che si tratta di un gesto dettato dalla passione.
Sì...la passione.

Per smembrarlo, ovviamente!


 

Rieccomi quiii! Arg, sono in ritardo... vi chiedo umilmente perdono... non avete la benchè minima idea di quanto tempo ci ho messo a scrivere questo capitolo... ed è pure lunghissimo, credo! almeno a me segnavba 3000 parole... due parole sulla storia (non Pigna pizzicotto manicotto tigre, eh!): ho voluto mettercela un'interrogazione, perchè serviva a sottolineare il carattere competitivo di Rose e Scorpius... che ve ne pare? Me lo fate sapere con una recensioncina? :D
Un immenso grazie anche a nali che mi ha suggerito il titolo! ^^
Writ
PS: allego, come promesso, il mio disegno di Rose... ma non è che sia un granchè...

 

 
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