Invidia
House-centric; Cuddy implicito}
Si è sempre sentito invidioso degli altri- nonostante non lo abbia mai ammesso.
Ha continuato a dirsi che andava tutto bene, ma sapeva benissimo che una bugia ripetuta un secolo non sarebbe mai potuta diventare verità.
E così ha continuato- di nascosto, in silenzio- a provare una invidia quasi cocente, che lo rodeva dentro, verso i pazienti che non perdevano la speranza neanche quando tutto sembrava finito, verso la felicità, verso gli amori e le amicizie degli altri esseri umani. Avrebbe voluto avere i sogni di un bambino spensierato, la fede di un credente, alcuni sorrisi che illuminano la giornata, piccoli gesti che scaldano il cuore.
Avrebbe voluto tutte queste attenzioni, queste emozioni, questi piccolo bagliori.
Ma
queste cose, ora,
sembrano solo piccoli sassi nelle scarpe, vecchie pagine dimenticate,
insignificanti dolori.
Perché ora
invidia chi può solamente vederla, o stare
con lei, anche se nessuno l'ha mai avuta come lui, tra sogno e
realtà, pazzia e visione; perché ora invidia chi
può respirare
l'aria fresca, o farsi baciare alla mattina dal sole.
Perché ora invidia chi vive- mentre lui muore, lentamente.
Spazio autrice:
Mi
scuso per il lieve ritardo, ma ieri sono stata tutto il giorno a vedere
gli Internazionali di Tennis- e purtroppo il mio Roger ha perso- e non
ho proprio potuto aggiornare.
Anyway: questa storia è nata sentendo la frase: una bugia
ripetuta un secolo non diventa verità. E' degli Articolo 31,
e
ha dato ispirazione a questa flash. Chi ha seguito anche Hearts Call
potrà pensare che sono monotona, ma ho dovuto scrivere
ancora
sul momento di House al Mayfield; è più forte di
me. La
frase "nessuno l'ha mai avuta come lui, tra sogno e realtà,
pazzia e visione" si riferisce appunto al finale della quinta stagione,
quando House immagina di andare a letto con la Cuddy.
Bòn, credo di avervi detto tutto: tranne che vi adoro!
Alla prossima, Ray08