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Autore: Y_ALE_Y    13/05/2011    7 recensioni
Un'orribile guerra si affaccia sul mondo degli shinobi: alleanze incredibili verranno suggellate e poteri terribili verranno risvegliati; e in questa guerra nascerà un amore che sconfiggerà perfino la morte!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Di ritorno! Scusate se ritardo tanto per postare un nuovo capitolo, ma anche se la mia storia è già finita non riesco a trovare il tempo di trascriverla sul computer!!!!!!

Kaka: “Perché non lo fai fare a qualcuno?”

ALE: “Perché, credi che per aiutarmi ci sia la coda?”

Kaka: “Era tanto per dire…”

ALE: “Non temete ragazzi, ancora un mese e potrò velocizzarmi con i tempi! Prima di lasciarvi leggere questo capitolo, ci tengo a precisare che tutti i personaggi inventati da me probabilmente avranno nomi presi da altri manga: I RIFERIMENTI SONO PURAMENTE CASUALI! Sbrigata questo cavillo burocratico… Fa partire quel proiettore, Suigetsu!”

 

Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore.

 

L’aria salmastra dell’oceano li colpì molto prima di arrivare davanti all’immensa distesa d’acqua, ma una volta arrivati sulla spiaggia fu impossibile ignorarla. Il gruppo si arrestò in prossimità di un enorme arco di pietra che portava ad un ponte, di pietra anch’esso, che si estendeva nel mare fino a sparire all’orizzonte.

“Che ti prende Sasuke, ti sei imbambolato?” lo canzonò Suigetsu dopo aver bevuto un sorso dalla sua borraccia. Sasuke in quel momento stava guardando la sommità dell’arco di pietra, dove capeggiava la scritta “Il Grande Ponte Naruto” con una strana espressione sul volto: nostalgia? Indifferenza? Magari un briciolo di rimorso? Impossibile dirlo.

“Che c’è Sasuke?” chiese Kabuto con la sua voce beffarda “Troppi ricordi della tua vecchia vita?”

Indubbiamente l’Uchiha avrebbe voluto zittirlo, ma invece si limitò a camminare verso una collina li vicino e a rispondere “Non è niente” con voce atona.

I tre ninja salirono per quel lieve pendio, attraversando la fitta vegetazione di un bosco, fino ad arrivare in cima; la vista del mare da quel punto era mozzafiato, e da li si poteva scorgere la fine del ponte su una piccola isola, ma non fu quello che attirò l’attenzione del gruppo; poco discoste dagli alberi e dai cespugli c’erano due croci piantate nel terreno: la prima era ornata da una fascia bianca, leggermente ingrigita dal tempo e dalla sporcizia, ma dietro la seconda era conficcata nel terreno un’enorme mannaia, alta come un uomo, con un buco circolare nel centro.

“Il posto è questo” proclamò Sasuke accennando alle tombe.

“Era davvero necessari fare questa deviazione?” domandò Kabuto Seccato.

“Per essere intelligente fai domande davvero stupide!” rispose tagliente Suigetsu afferrando l’elsa della mannaia “Scusa Zabusa, ma questa passa a me” e con un gesto fluido la estirpò dalla terra e la impugnò davanti a se mormorando “La mannaia decapitatrice del demone Zabusa: quanto pesa!”

“Sei abbastanza forte per usarla?”

“Ovviamente! E ci tornerà utile, se in squadra avremo anche “Lui”, o sbaglio?”

“Non sbagli, ma non sarà necessario”

 

“CHE COSA??”

La domanda urlata da Naruto smosse i capelli rossi di Kyubi umano come una folata di vento; i due erano vicini al cancello principale, ma prima di unirsi al gruppo l’Uzumaki aveva visto due facce conosciute e aveva preso in disparte il suo bijuu.

“Come ti avevo detto” disse pacatamente la volpe “Il team Gai e altre due persone”

“È così che li chiami due membri di Akatsuki? Altre due persone?”

“Ma di che ti preoccupi? Hai paura per caso?”

“Non è per questo! Se continui a tralasciare le parte più importanti, un giorno o l’altro ci beccheranno!”

“Frena un attimo: continuare? Io ho chiuso nell’impressionare te, troppo complicato!”

“Grrrr! Certe volte ti prenderei a pugni!” esclamò Naruto esasperato.

“Accomodati, se vuoi farti male da solo!”

“GRRRR!” il biondo decise che era meglio finirla li. È molto difficile ottenere soddisfazione da uno che ha sempre la battuta pronta.

“Bene! Adesso trasformati in qualcosa di piccolo. Non posso svestirmi e vestirmi continuamente”

“Uff!” sbuffò Kyubi sgonfiando le guance “Quasi quasi ti preferivo depresso!”

La volpe saltò verso Naruto e si trasformò a mezz’aria; quando il fumo si fu diradato, Naruto vide una piccola spilla rotonda collocata all’altezza del cuore raffigurante un muso di volpe rossa su sfondo nero.

Il ragazzo fece un bel respiro per calmarsi (ogni volta che parlava con il suo bijuu si irritava) e uscì da dietro un muro per raggiungere gli altri.

Appena fu in vista, un certo membro dell’Akatsuki lo notò e commentò a voce alta “Finalmente. Ti fai aspettare troppo per i miei gusti”

Come molti avranno capito era stato Sasori a parlare, leggermente indispettito dentro Hiruko, che era stata riparata il giorno prima da Yamato. Di fianco a lui stavano i membri del team Gai, due dei quali erano estremamente impazienti.

“Finalmente Naruto!” esclamò il maestro Gai “Cominciavo a crede che la forza della gioventù ti avesse abbandonato e che ti fossi addormentato per strada!”

“Davvero, Naruto” gli fece eco Lee “Ma dov’eri finito?”

“Erm… dovevo…” fece Naruto titubante, poi deciso “Dovevo vedere una persona!” mentre i due sopracciglioni lo fissavano interrogativi pensò “(In fondo è la verità)”

“Peccato!” continuò il sopracciglione sorridendo “Io e il maestro Gai stavamo per iniziare una gara di velocità nell’attesa che tu arrivassi!”

“Non temere Lee!” lo rassicurò il maestro Gai usando la sua posa della gioventù, con il pollice alzato e lo sbrilluccichio di un dente “La faremo non appena tornati!”

“Certo: mi impegnerò al massimo!”

Naruto si costrinse a fare un sorriso forzato: quei due di certo erano simpatici, peccato che diventavano leggermente strani quando si parlava di gare e di gioventù.

Il biondo spostò lo sguardo su Ten Ten e Neji che osservavano (Con rassegnazione) il loro maestro e il loro compagno di squadra con occhi stanchi; poi guardò l’altro membro di Akatsuki.

La prima impressione che gli diede Deidara fu di una bomba in procinto di esplodere: le sue sopracciglia erano talmente corrugate da sembrare verticali, e alcune vene sulla fronte e sul collo pulsavano incredibilmente.

“Sei ancora arrabbiato per quello?” chiese Sasori a Deidara, che lo fulminò con uno sguardo.

“Si!” rispose brusco “Perché, non ne ho il diritto?”

“I miei Homunculus non sono degli adoni, ma non ne faccio una tragedia”

Altra vena pulsante. Il collo del Nukenin della terra ormai era un fascio di nervi.

“I tuoi sono solo brutte” sbottò all’improvviso “I miei sono orripilanti, uno scherzo di natura! E non si degnano nemmeno di modellare il loro esplosivo in un opera d’arte prima di farlo esplodere!!”

“Va bene, ma cerca di calmarti anche solo un poco; stai spaventando il cliente”

Solo a quel punto Naruto si accorse di un altro uomo, appena dietro i nukenin, che osservava impaurito la furia di Deidara. Era vecchio, più o meno sulla cinquantina, con i capelli che cominciavano ad ingrigirsi e a cadere, indossava un completo marrone scuro e gli unici oggetti che aveva erano uno zaino strapieno (Dall’aria piuttosto pesante) ed un grosso bastone nodoso.

“Allora andiamo signor… signor?”

“I-Isshin” disse l’uomo titubante “Si, appena lui si calma…”

“Subito allora!” disse Sasori dando a Deidara una gomitata. Il nukenin emise un gemito strozzato.

“Sicuro di stare bene?” chiese Ten Ten preoccupata “Le tue ferite hanno fatto appena in tempo a rimarginarsi…”

“Sto bene!” la zittì Deidara “Inoltre devo assolutamente avere sottomano degli Homunculus con il mio DNA al più presto, oppure rischio di esplodere!”

“Non sta scherzando” mormorò Sasori a Neji “Potrebbe davvero esplodere!”

“Coraggio, affrettiamoci” li interruppe il jonin gridando “Non tema, Isshin, tra un paio di minuti la sua rabbia sarà sbollita!”

Il gruppo si mise in marcia, andando a passo d’uomo per non lasciare indietro Isshin; quest’ultimo camminava affiancato da Gai e Sasori mentre gli altri lo seguivano, ma si vedeva lontano un miglio che era spaventato: si voltava per ogni rumore anomalo e stringeva ossessivamente il suo bastone come se potesse salvarlo.

“Che tipo di merci trasportate?” chiese  Gai per rompere il ghiaccio.

“V-viveri per lo più!” disse il mercante “Ma una discreta parte del nostro carico consiste in preziosi e merci pregiate”

“Tranquillo! Proteggeremo sia merci che voi!”

Dopo pochi altri minuti di marcia, il gruppo giunse in una radura dove stavano asserragliati in circolo dieci carri coperti da un telaio ciascuno, con al centro le bestie che li trainavano e fuori dal cerchio stavano degli uomini armati di bastoni; qualcuno teneva in mano una katana, ma era arrugginita. Più che guardie, sembravano conigli consci di essere a pochi passi da un serpente.

Appena intravidero i ninja, gli uomini agitarono le armi davanti a loro, ma quando riconobbero Isshin abbassarono le armi. Quest’ultimo cominciò a dare ordini a destra e a manca, intimando tutti a fare il più in fretta possibile.

“È una mia impressione” mormorò Neji a Ten Ten “O sembra che abbiano il diavolo alle calcagna?”

“O forse temono proprio questo!” concordò la ragazza.

In pochissimo tempo la carovana era già in marcia, diretta verso il confine del paese della terra, dove si sarebbe aggregata ad un'altra carovana più numerosa; la missione era portarla lì incolume, dopo approssimativamente tre giorni di viaggio.

I ninja si erano disposti così: Naruto, Rock Lee e Sasori erano appollaiati sopra i carri, pronti ad intervenire in caso di attacco o per scorgere eventuali nemici in lontananza; Neji, Deidara e Ten Ten pattugliavano il perimetro intorno alla carovana, muovendosi continuamente in circolo. Gai si trovava nel primo carro della carovana, quello di Isshin, per programmare il viaggio (Pur rimpiangendo l’azione!).

Gli uomini di Isshin ora non erano proprio calmi, ma erano visibilmente sollevati! Con un simile schieramento di ninja, si sentivano pronti a fronteggiare ogni tipo di attacco. Umano o non.

 

Il primo attacco giunse mezzora dopo: Neji aveva individuato col Byakugan due gruppi di brigante che si preparavano ad assaltare la carovana sia da destra che da sinistra; Neji e Ten Ten presero ciascuno un gruppo, e in poco tempo ebbero ragione sui nemici. Deidara invece era rimasto appollaiato su di un albero, e quando i due ragazzi lo raggiunsero fischiettava un allegro motivetto.

“Posso sapere che cosa stai facendo?” chiese Neji al Nukenin inarcando un sopracciglio.

“Vi aiuto!” rispose Deidara come se la cosa fosse ovvia.

“E come ci aiuti? Oziando?” domandò Ten Ten.

“No! Vi sto aiutando occupandomi del gruppo dei briganti che è sfuggito al signor Occhi Bianchi!”

BOOOOOOMMM!!!!!

Una forte esplosione squarciò l’aria, seguita prontamente da lontane grida di dolore. Il biondo sorrise compiaciuto mentre sulla sua spalla si stava posando un pettirosso d’argilla appena sbucato dalla bocca della sua mano sinistra.

“Eheh! La mia arte non fallisce mai!”

“Che carino!” esclamò Ten Ten accarezzando la creatura d’argilla “E poi è davvero efficace come arma!”

“Credi?” chiese Deidara piacevolmente sorpreso “Finalmente qualcuno che apprezza la mia arte!”

“Beh, io uso spesso esplosivi e carte bomba con le mie armi1” aggiunse Ten Ten allegra.

Armi esplosive. Entrambi erano nel loro elemento: si lanciarono subito in una appassionata discussione su bombe, mine e ordigni vari.

“Scusate se vi interrompo” li interruppe Neji vagamente seccato “Ma la carovana non aspetta noi…”

“Che baaaaarba! Esclamò Deidara sbuffando “Hai lo stesso carattere di Sasori; compatisco quelli che ti sopportano!”

Per qualche ragione, Ten Ten trovò la battuta molto divertente; forse centrava il fatto che lo Hyuga avesse fatto una smorfia buffissima per nascondere il suo disappunto.

“Se proprio ci tieni, però, allora mi muovo!” e scattò via saltando di ramo in ramo, mentre l’uccellino d’argilla lo seguiva cinguettando “Cerca di non restare indietro!”

I due ragazzi lo seguirono. “Arrogante, vero?” bisbigliò Neji a Ten Ten.

“Ma No!” rispose la mora allo Hyuga “In fondo è simpatico!” quindi si ricolse a Deidara mentre accelerava il passo per raggiungerlo “Ehi! Che cosa stavi dicendo sulle bombe fatte con la terra…”

Neji la guardò allontanarsi con rabbia crescente: oltre al danno, la beffa! Proprio in quel momento passò vicino a lui il pettirosso d’argilla cinguettando a squarciagola; sentendo il bisogno di sfogarsi, Neji lo colpì.

ERRORE!! Anche se piccolo e innocuo, era pur sempre una bomba, che scoppiò come un petardo in faccia allo Hyuga e gli bruciacchiò capelli e sopracciglia.

Di certo la colpa era in parte sua, ma Neji pensò che Deidara lo avesse fatto apposta.

 

Il secondo attacco non fece passare nemmeno un quarto d’ora; dei ninja si erano appostati sul ciglio della strada, e solo per loro pura fortuna non furono individuati da Neji. Appena questi ninja balzarono sui carri, molti furono rispediti indietro da Sasori con un colpo di piatto della coda metallica di Hiruko. I restanti furono neutralizzati da Rock Lee e da Naruto con una facilità estrema.

“Che barba!” esclamò Lee sconsolato “Se questi sono i nemici, che vengano a milioni! Io sono pronto!”

 

All’imbrunire, tutti i ninja erano esausti.

“Stavolta sei stato tu a portare sfortuna!” commentò Naruto rivolgendosi all’amico  sopracciglione. E forse Naruto aveva ragione: nell’arco di una giornata, la carovana era stata attaccata ben 57 volte! 57!!! Sembrava che ogni singolo brigante o Nukenin del paese del fuoco si fosse intestardito nell’assaltare proprio quella carovana.

“Ohi ohi ohi, la mia schiena!” si lamentava Deidara “Se non ti fossi esposto tanto non sarei così malridotto, signor Occhi Bianchi!”

Neji si sentì bruciare di vergogna e di collera. Durante il pomeriggio, per fare bella figura e screditare Deidara, lo Hyuga si era lanciato in una serie di assalti contro una banda di Nukenin particolarmente numerosa: si era comportato in maniera magistrale, ma quando aveva neutralizzato la maggior parte dei nemici uno di questi lo aveva attaccato nel suo punto cieco ( 359° di vista e 1° di cecità, praticamente una pura scalogna!) ed era stato proprio Deidara a trarlo d’impaccio; il biondo però aveva pagato caro il suo atto di eroismo, perché difendendo Neji non aveva potuto difendere se stesso da un altro nemico che lo aveva colpito violentemente alle schiena. E la cosa che più aveva fatto infuriare lo Hyuga è che Ten Ten aveva medicato il nukenin quando una sua ferita si era riaperta!

Al che la sera, dopo aver rivolto al membro di Akatsuki uno sguardo truce mentre lui non guardava, si avviò a passo di marcia verso il carro dove avrebbero dovuto passare la notte i ninja. Intuendo che il suo amicone aveva qualcosa che non andava, Rock Lee lo seguì a ruota.

“Farò io tutti i turni di guardia” annunciò Sasori al jonin Maito “Non ho bisogno di dormire essendo una marionetta”

“Perfetto! Ten Ten, vai con lui; vieni a svegliare qualcuno di noi quando senti di non farcela più!”

“Os(D’accordo)!” esclamò la mora seguendo Sasori, mentre Deidara si avviava verso il carro-dormitorio. Il jonin inspirò profondamente l’aria della sera e cominciò a guardarsi intorno circospetto. Nessuno in vista.

“(Bene!)” pensò Gai “(Sono tutti andati a dormire!)”

Con quattro ampi balzi si spostò dalla coda della carovana al primo carro, quello in cui dormiva Isshin; entrò senza troppe cerimonie, trovando il mercante disteso su un gran numero di stoffe variopinte.

“S-signor Gai?” balbettò Isshin saltando in piedi come un gatto, afferrando il bastone nodoso che teneva vicino a se “Che succede? Siamo attaccati?”

“Credo che debba darmi delle spiegazioni, signor Isshin” disse Gai stranamente serio.

“Cosa? Delle spie…”

“…gazioni, si!” concluse il jonin annuendo “Vorrei sapere perché i briganti sono tanto interessati a questa carovana”

Isshin sgranò gli occhi; sembrava che Gai lo avesse colpito allo stomaco.

“N-non… insomma, tutte le carovane subiscono degli attacchi di briganti…”

“Vero, ma per essere così interessati la carovana deve trasportare ben più di qualche stoffa o roba da mangiare! E credo che anche il giovane Naruto ne voglia sapere di più!”

Con una faccia imbronciata e sotto gli occhi attoniti di Isshin, Naruto entrò nel carro e si rivolse al jonin.

“Come mi ha scoperto?”

“Le tue abilità nel combattimento sono eccezionali, ma le tue abilità di spionaggio sono molto scarse! Ma non fa niente, in fondo anche questa è la gioventù!” dopo qualche secondo della sua famosa posa, si rivolse nuovamente al mercante “E allora?”

Gli occhi di Isshin saettarono da una parte all’altra del carro nel disperato tentativo di svincolare dalla situazione, ma si arrese non appena incrociò gli sguardi risoluti dei due ninja.

“Va bene: vi dirò tutto; però giuratemi che non direte a nessuno di questa storia!”

“Parola di ninja!” proclamarono i due con una mano sul cuore e l’altra bene in vista.

 

In quel preciso istante, nel carro-dormitorio, un altro Naruto sbuffò e brontolò sottovoce.

“Oh, certo, “Parola di ninja”! Anche stanotte non dormirò decentemente!”

 

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Ecco qua! Anche senza che Madara ci metta lo zampino, i nostri Ninja devono continuamente sudare, no? Ora scusatemi un secondo, devo sistemare una faccenda…

Dei: “INDIETRO! Non ti avvicinare o li brucio!”

Deidara si è barricato dietro alcune sedie, e stringe in mano GLI APPUNTI DELLA MIA STORIA, minacciando di bruciarli. Solo per aver osato lo darei in pasto a Zetsu, ma dato che mi serve per la fanfiction tento con la diplomazia.

ALE: “Sta calmo, Deidara. Ora passami quegli appunti e nessuno si farà male…”

Dei: “MAI! Li ho letti sai? CHE DIAVOLO DI FIGURA VUOI FARMI FARE!!!”

ALE: “(Merda!) Andiamo, non è poi così grave…”

Dei: “Non è poi così grave? Così mi metterai in ridicolo, Sasori non la smetterà di pigliarmi per il culo per anni!!!!!”

ALE: “Bah! Io rinuncio! Prova a convincerlo tu, Pain!”

Pain: “Deidara! Molla quegli appunti o l’Autore ti spedirà su marte o nella pancia di Zetsu, lo capisci questo!”

DEI: “Non potete costringermi! È una follia! Siete pazz… (STONK!!)… mammina!

Detto questo il bombarolo si accascia al suolo, rivelando dietro di lui Choji con una padella in mano.

ALE: “Grazie amico, sei grande! (Nel vero senso della parola!). E voi, se volete scoprire che cosa Deidara vorrebbe non fare, continuate a seguire e a recensire! A presto!

  
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