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Autore: FightForYourLife    15/05/2011    6 recensioni
L'amico.
Il lupo.
Chi sei?
***
Fan-fic sul lato oscuro di Rem! Amo la sua pucciosità, ma non sono riuscita a ignorare alcuni "scatti di rabbia" che ha nei libri nè il fatto che all'epoca della prima guerra Sirius sospettasse proprio il lupetto di essere una spia. Inoltre il tema della licantropia è la perfetta rappresentazione della doppia natura che risiede in tutti noi. Ma come si può gestire la bestia quando è così forte, malgrado i nostri tentativi? Ed è davvero un bene cercare di metterla in catene?[AGGIORNAMENTO:Ora è Sirius a ricostruire gli episodi di quella notte.Una parte di lui vuole fidarsi di Remus e della loro amicizia, un'altra parte è consapevole della doppia natura di Remus e della sua pericolosità. Inoltre, anche Sirius ha una parte di sè che ancora non è pronto a conoscere e ad accettare.]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ora è Sirius a ricostruire gli episodi di quella notte. La prima parte mostra una conversazione con James, l'amnesia e i dubbi di Sirius.
Nella seconda parte è invece una sorta di conversazione con sè stesso: una parte di lui vuole fidarsi di Remus e della loro amicizia, un'altra parte è consapevole della doppia natura di Remus e della sua pericolosità. Inoltre, anche Sirius ha una parte di sè che ancora non è pronto a conoscere e ad accettare.
Enjoy!!! E fatemi sapere cosa ne pensate per favore *___*



''Ehi Sir!''
Black sentiva una voce provenire dalla sua tasca. Ne estrasse uno specchietto molto particolare: esso infatti non rimandava il suo riflesso, bensì l'immagine del suo spettinatissimo migliore amico.
''Che nottata, eh?''
''Già''
Già.... che nottata?
Sirius non se la ricordava affatto bene, quella nottata. Anzi quasi per niente.
E per qualche motivo, sentiva di doversene preoccupare.
''Come va da te?''
''Una favola Ramoso. In questa Guferia c'è abbastanza cacca da riempire la Gringott. E sembra attaccata con un incantesimo di adesione permanente. E un paio di gufi hanno deciso di coronare anche me...''
La risata di James non fu affatto contagiosa per il moro.
''Sempre meglio di stare qui a sventrare scarafaggi''
''Dov'è Lumacorno?''
''Ha detto che doveva prendere non so che nella sua stanza. Mezz'ora fa. Non so Tartufino, ho il sospetto che si sia addormentato.''
''Non mi dire.''
''No no, te lo dico invece.''
"Remus esce domani?"
"Sì... ci deve un anno di appunti si Storia della Magia."
"Ringrazia se non ci farà una partaccia come al solito."
"Se lo fa alla prossima luna lo incorno!"
"Ehi Jam, arriva Gazza. Ci si vede dopo!"
"Ciao"
Sbrigativo si rimise lo specchietto in tasca, giusto in tempo per nasconderlo all'arcigno custode che si stava avvicinando, preceduto dal suo consueto borbottio su frustate e punizioni corporali di altro e più terrificante genere. Un ritornello talmente abituale per Sirius che il ragazzo non ebbe alcuna difficoltà ad ignorarlo totalmente, sorpattutto dal momento che il suo cervello era preso da ben altri pensieri.
Quella mattina il suo risveglio era stato ben poco piacevole grazie alla dolce Minerva. Era forte quella donna. Gran rompicoglioni certe volte, ma che donna!
Sirius sapeva che lei li avrebbe sbranati vivi e che se si trovava lì a spalare cacche invece che a fare le valigie era solo grazie (grazie?... sì, grazie. Meglio la cacca di gufo che la famiglia Black) al preside.
Il mal di testa che l'aveva tormentato durante il giorno però era in gran parte dovuto a quel dannato whisky.
'Mai più' si disse - consapevole di quanto fosse falsa quell'affermazione.
Remus non aveva parlato. Li aveva guardati stranito, poi si era girato dall'altro lato. Ok, forse una sbornia dopo un plenilunio non era il massimo per lui. In effetti lui le sbornie non le gestiva bene neanche in condizioni ottimali.
Sirius invece era più che abituato alla sindrome della 'mattina dopo', quindi era piuttosto sorpreso di sentirsi così spossato. Forse non aveva dormito nella posizione migliore (decisamente il comodino non era stata una grande esperienza per le sue vertebre), forse era scosso perchè aveva passato due giorni...particolari, diciamo.
Quei forse si andarono a fare fottere quando entrò in bagno intenzionato a farsi una doccia.
Un primo momento di confusione l'aveva colto quando sentì con chiarezza l'odore che aveva addosso: era l'odore appagante dell'orgasmo insieme ad un odore estraneo, ma non sconosciuto.
Un secondo momento di confusione(seguito a ruota da uno stato di panico) l'aveva avuto quando si era tolto i boxer.
Non ricordava di essersi venuto nei pantaloni quella notte (e nemmeno sulla maglietta, anche se sperava che quelle macchie fossero di natura più innocente). Ricordava però di essersi svegliato (almeno per una buona metà) nel letto di Remus.

***

Lui ha cercato di violentarmi.
No, non lui. Il lupo.


Le gocce d'acqua disegnavano sensuali arabeschi trasparenti sul torace del ragazzo, che esplorava il corpo in cerca di graffi, morsi, segni traditori di una notte compromettente.
Inutile.
Frugava un corpo liscio, bellissimo, felice.
Sì, era felice quel corpo, stanco, svuotato, ma felice. Lo sentiva rispondere con vivacità ai suoi tocchi innocenti.

Lui non ha permesso che il lupo mi facesse del male quella volta, nè lo permetterebbe mai. E' un amico fedele.
Era ubriaco ieri notte.


Di due mattine fa ricordava il sangue, la paura di subire qualcosa di ignominioso, il disgusto dei gesti lascivi di un suo compagno, un suo amico, uno che non avrebbe mai dovuto toccarlo così. Ricordava di essersi sistemato numerosi lividi, di aver dovuto pulire tanto sangue. La sensazione delle mani di Remus non riuscì a pulirla però, gli rimase addosso tutto il giorno. E la notte tornò prepotente a farsi sentire il panico, quando un ululato lontano gli ricordava che il lupo era in libertà a pochi chilometri.
Il lupo che l'aveva quasi ucciso.

Remus ha fermato il lupo.
Remus è il lupo.


Il lupo era in Remus. Era una maledizione. Un incantesimo che reagiva al tocco della luna, senza che il suo amico potesse opporsi. Non aveva niente a che fare con il vero Remus.

Allora era il vero Remus a farmi quelle cose, quella mattina?
Impossibile. Non avrebbe mai potuto.
Allora il lupo è più forte.
Remus ha fermato il lupo.
Quella volta.
Remus non è malvagio.
Remus è il lupo.
No.
Chi è Remus?


Non c'erano segni che indicassero una violenza. Forse si era fatto una sega quella notte e non se lo ricordava. Era ubriaco fradicio. Chissà quante ne avevano combinato.

Chissà quante ne abbiamo combinate...
Remus è il lupo.
Remus è un amico.


Sangue. Il corpo di Remus che si accaniva contro il suo. Ricordava la sua erezione spingere contro il suo sedere, ricordava di non potersi muovere. A quei ricordi qualcosa rispondeva nel corpo di Sirius, in modo del tutto inaspettato però.

Il suo fiato era caldo. Odorava del mio sangue e del suo.

Sirius sorprese la sua mano a scendere verso il suo inguine.

Non avevo scampo.

Le sue carezze erano ammorbidite dal sapone e dall'acqua. Era tutto irresistibile. Era tutto incosciente, come in un sogno, come se fosse qualcun altro a concedersi quel momento rubato alla realtà.

Non mi dava scampo.

Il suo respiro era più pesante, mentre la mano scorreva sempre più decisa e veloce.

Mi desiderava e mi voleva finire. Voleva consumarmi, come un pasto.

Sirius era appoggiato con la testa al muro, mentre con l'altra mano si aggrappava al sostegno della tenda della doccia.

So che voleva prendermi.

Le ginocchia si piegavano, il cuore non riusciva a colpire battiti sufficienti per saziare il bisogno di sangue e di vita di quel corpo.

So che voleva uccidermi.
Ma io?


Gli occhi non mettevano più a fuoco ciò che lo circondava. Il mondo era sparito.

Io cosa volevo da lui?

L'acqua continuava a scorrere addosso a quel corpo incurante, troppo preso dal fuoco che si era acceso e si consumava spontaneamente dentro sè stesso.

Che diamine sto facendo?

Sirius ritirò quasi spaventato la sua mano. Abbassò la temperatura dell'acqua, sperando che il suo corpo seguisse l'esempio.

Che stavo facendo?

James Potter nel dormitorio accanto canticchiava un motivetto inventato al momento, con un testo che suonava terribilmente come 'Evans sposami e donati a me!'

Mi masturbavo pensando a Remus.

Peter si lamentava della punizione avuta, del fatto che non fosse giusto, del fatto che se i suoi clazini non saltavano fuori avrebbe affatturato James.

Mi masturbavo pensando al lupo.

Rumori di una zuffa semi-amichevole nel dormitori. Rumore d'acqua che scorre nel bagno. Rumore di un cuore in tumulto nel petto.

Chi è Remus?
  
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