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Autore: Berenike    15/05/2011    8 recensioni
FANFICTION VINCITRICE DEI NESA 2011 DEDICATI AD HARRY POTTER NELLA CATEGORIA BEST FANFICITION READER'S CHOISE
Questa raccola parlerà di 50 personaggi di Harry Potter: ogni capitolo sarà dedicato ad un personaggio, così che voi possiate scegliere di leggere anche solo i capitoli che riguardano i vostri personaggi prefertiti!
Ogni episodio sarà un missing moment o un momento speciale della storia di ognuno... Per cui munitevi di fazzoletti, e spero che questa raccolta vi piaccia!
Fino ad oggi i personaggi trattati sono (in continuo aggiornamento):
-Dudley Dursley
-Minerva McGranitt
-Regulus Black
-Teddy Lupin
-Pansy Parkinson
-George Weasley
-Lucius Malfoy
-Neville Paciock
-Peter Minus
-Albus Severus Potter
-Petunia Evans
-Albus Silente
-Dolores Umbridge
-Draco Malfoy
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Draco Malfoy


E' notte fonda ad Hogwarts. La pioggia sbatte pesantemente sulle vetrate del castello, come fosse grandine. Tutti dormono ormai da ore, abituati a quel rumore assordante che riempie i corridoi della scuola per quasi tutta la durata dell'inverno. Qualcuno si sveglia di soprassalto ogni tanto, spaventato dai fulmini e dai tuoni. Altri continuano a dormire beatamente, cullati dal letto a baldacchino che li fa sentire a casa.
Un solo studente è sveglio, quella notte come molte altre. Si gira e rigira nel letto senza trovare una posizione comoda, senza riuscire a chiudere occhio, senza mai sentirsi a casa, senza mai trovare pace. A volte piange, altre scalcia le lenzuola come fossero dei nemici mortali, altre ancora invece rimane semplicemente lì, fermo immobile, per tutta la notte. Finge di dormire, senza farlo mai veramente.
Quello studente è Draco Malfoy. Lo stesso ragazzo che ti giorno intimidisce gli altri, di notte è intimidito dalle ombre e dai tuoni; lo stesso che ti giorno ride dei mali altrui, la notte, piange i propri. E se la crudeltà, l'aggressività e la brutalità non fossero altro che una maschera, una protezione esteriore per nascondere il proprio dolore, la propria solitudine e la propria inadeguatezza?



Draco Malfoy si alzò dal letto, cercando di non far rumore. Guardò nell'oscurità i quattro letti accanto al proprio, e non si stupì di vedere i quattro corpi dei compagni Serpeverde dolcemente assopiti e rapiti da Orfeo. Si infilò la vestaglia, si allacciò le scarpe ed uscì rapido dal dormitorio. La prima cosa che notò fu che il rumore della pioggia sembrava più assordante, nei corridoi. Nonostante fosse quasi completamente buio, sapeva orientarsi perfettamente tra gli stretti corridoi e le ripide scale della casa di Salazar Serpeverde. Quando arrivò nella sala comune, non si fermò nemmeno a guardarla; proseguì dritto, come se sapesse dove stava andando, come se avesse una meta. Ma non sapeva nemmeno lui dove stava andando. Si lasciò guidare dal proprio istinto, e dai propri piedi, che percorrevano sicuri il suolo di Hogwarts. Dopo pochi minuti si ritrovò nella Sala Grande, e ringraziò che nessuno lo avesse sorpreso a peregrinare per il castello. Perché era questo che stava facendo: stava cercando di sentirsi a casa, finalmente; stava cercando la pace dei sensi, stava cercando un motivo per cui addormentarsi e sentirsi finalmente al sicuro.
Ma niente gli ricordava un'accogliente casa, in quel castello: ogni angolo era per lui ricordo di una tortura. Accanto alla clessidre aveva maltrattato degli studenti del primo anno; nel tavolo di Serpeverde, si lodava ogni giorno e si era ammirato più volte con modesta maestria; e poi eccolo lì, il tavolo dei Grifondoro. L'unico tavolo in cui sentiva davvero del calore. L'unico tavolo che accoglieva la persona più importante di tutte: Harry Potter. Forse l'unico che poteva veramente salvarlo.
Cercò di non pensare, ed andò a cercare la pace fuori da quelle mura maledette, che non facevano che ricordargli tutte le ingiustizie, le malignità, le infamie che aveva commesso in quegli anni.
Al suo passaggio, il grande portone di Hogwarts si aprì come per magia. Draco Malfoy si fermò sotto il portico, per evitare di bagnarsi. Poi capì perché era arrivato fino a lì. Hogwarts gli stava offrendo l'occasione di riscattarsi, di gridare, di piangere, di sentirsi finalmente a casa, senza che nessuno se ne accorgesse.
Si sfilò le scarpe, la vestaglia, il pigiama... Rimase solo con i boxer neri, unico indumento a coprire la totale nudità del sedicenne. Fece un passo avanti: la pioggia sfiorò la sua pelle con delicatezza, e per un attimo sembrava quasi non stesse nemmeno piovendo. Poi invece, man mano che camminava verso il lago, sentiva la pioggia cadere più fittamente, bagnandogli il viso, i capelli, i muscoli sull'addome, le gambe, le mutande. Poteva sentire il freddo dell'erba bagnata sotto i piedi, ed ancora avvertiva la pioggia bagnata sulla propria pelle bianca. In lontananza, vide un fulmine colpire l'orizzonte. Non aveva paura. Iniziò a correre, liberandosi finalmente di ogni pensiero, cercando solo di correre, di toccare la pioggia, di ascoltare il vento, di udire i tuoni. Si fermò di colpo, ai piedi del lago del castello. Cadde a terra stremato, si stese con facilità, rabbrividendo per il contatto della schiena con l'erba fredda e bagnata.
Chiuse gli occhi. C'era solo lui in quel luogo; nessun professore, nessuno studente, non un Grifondoro, non un Serpeverde, non c'era suo padre a dirgli cosa fare, né sua madre a guardarlo con la sua tipica aria di superiorità. C'era solo lui, ed Hogwarts, la sua nuova casa.
Alzò appena il busto, e fissò l'oscurità del lago. Pensò a come fosse incredibile che fino a pochi minuti prima, si trovava sotto a quello stesso lago, a girarsi e rigirarsi nel letto senza riuscire a dormire; mentre ora, consapevole di una nuova realtà, era una persona diversa, libera, sovrana del proprio destino e della propria pace interiore. Si accorse poi di non vedere distintamente il lago, la pioggia gli stava oscurando la vista.
Ma non era pioggia.
Erano lacrime, che non si era reso conto stessero scendendo dai suoi occhi. Si alzò in piedi ed iniziò a correre di nuovo, intorno al lago. Non voleva piangere, non voleva soffrire, non voleva dover sopportare la vita. Voleva solo morire, morire in quel sonno tranquillo che tanto agognava. Non era giusto, non era corretto né onesto: tutti dormivano nel castello, tutti gli studenti, gli insegnati. Pensò ai propri genitori, a casa, nel loro sontuoso letto matrimoniale. E li odiò. Le lacrime scesero più abbondanti di prima e lui corse ancora più velocemente, come per scacciarle.
Per quanto tempo sarebbe riuscito a resistere così? Per quanto tempo ancora avrebbe dovuto tenere tutto per sè, ogni sentimento, ogni energia, ogni pensiero, ogni emozione, ogni passione? Non poteva amare, non poteva odiare, non poteva essere cortese; l'unica cosa che poteva fare, e che ormai sapeva fare, era maltrattare chiunque gli ci si avvicinasse... E sé stesso.
Era l'unica cosa che gli avessero mai insegnato.
Come prima gli erano scese le lacrime senza che se ne accorgesse, Draco Malfoy si ritrovò ad urlare insieme al vento, mentre correva seminudo intorno al lago. Le parole si perdevano nella pioggia, solo lui poteva udirle. La pioggia spezzava il suo fragore in lettere spezzate, in singhiozzi senza senso, in grida liberatorie. Urlò contro la sua famiglia, che non lo aveva mai amato e che l'aveva sempre trattato come una merce; urlò contro i suoi compagni, che si aspettavano da lui solo il peggio; urlò contro i professori, che non l'avevano mai aiutato a trovare sè stesso; ed urlò contro Harry Potter, l'unica persona che lo potesse salvare. Pregò, con le mani congiunte al petto, che il ragazzo che è sopravvissuto uccidesse quel tiranno malvagio che aveva rovinato le vite a tutti loro.
Uccidilo, Potter. Solo così io potrò essere libero. pensò, abbracciando questa nuova consapevolezza.
Infine, sentendosi finalmente esausto, si accasciò sotto un albero, e si addormentò all'istante.



-Severus, pensi sia corretto lasciarlo lì tutta la notte? - Piton alzò le spalle, con noncuranza.
Il figlio di Lucius Malfoy si era appena addormentato sotto ad un albero, vicino al lago di Hogwarts. Era in mutante ed assolutamente indifferente alla pioggia che cadeva con potenza sul suo corpo. Il professore di pozioni guardò la donna di fronte a lui; lo stava fissando con uno sguardo severo, come se la sua freddezza fosse condannabile. Il professore continuò a non dire nulla. Si girò nuovamente verso la finestra, e con un movimento silenzioso della bacchetta fece apparire un supporto di legno attorno al corpo del ragazzo, che continuò a dormire. Magicamente, apparve anche una coperta, che gli si appoggiò delicatamente sui fianchi.
-Così non ha scuse per non presentarsi a Pozioni, domani. - concluse, volgendo i passi verso la propria stanza.
Minerva McGranitt sorrise nel vedere quel gesto. Guardò ancora fuori dalla finestra. Avrebbe voluto essere lì, sotto a quel freddo albero, insieme a quel povero ragazzo. Nessuno si rendeva conto di quanto stesse soffrendo, nemmeno lei. Agitò la bacchetta, pronunciò mentalmente una formula magica, e vestì Draco Malfoy che si ritrovò così vestito, addormentato, in mezzo al giardino della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La sua nuova casa.
Minerva McGranitt diede le spalle alla finestra, immersa nei propri pensieri. Infine, pronunciando un debole: Buona notte Draco, si ricordò che il giorno seguente non ci sarebbe stata lezione d'erbologia, l'unica per cui si passasse vicino al lago, fino al pomeriggio. Il piccolo Malfoy poteva finalmente dormire tranquillo.











ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti! Dopo mesi e mesi di inattività, eccomi qui! So di aver promesso di tornare ai primi di Giugno, ma non ho resistito... così ho pubblicato un pò prima! Scrivere, leggere e commentare mi manca moltissimo... Non vedo l'ora di poter tornare definitivamente!
Ma parliamo di questo capitolo: come molti di voi avranno notato, ho inserito Draco Malfoy nei personaggi positivi (per chi non lo sapesse, i personaggi con il numero di capitolo pari sono i "buoni", mentre i numeri dispari corrispondono ai "cattivi"); non so se condividiate questa scelta. Io mi rifiuto di pensare a Draco come un personaggio malvagio, alla stregua di Voldemort o di Dolores. Penso che sia semplicemente il frutto di un'educazione spagliata e delle scelte malvagie dei propri genitori. Ma infondo Draco non è cattivo: lo dimostra più volte nel corso della saga, mostrandosi un personaggio debole ma anche profondamente umano.
Spero di essermi in parte fatta perdonare per la mia lunga assenza, con questo capitolo. Draco Malfoy è uno dei miei personaggi preferiti, e davvero spero con tutto il cuore di avergli reso giustizia. La parte finale invece è tutta dedicata ai miei professori preferiti: Severus e Minerva.
Purtroppo non riuscirò ad aggiornare fino ai primi di Giugno, come avevo già annunciato (salvo ovviamente, momenti di ispirazione come questo!).
A presto quindi e aspetto i vostri commenti! (inclusi insulti per la mia lunga assenza!)
Berenike






(Aggiunta postuma)
La fanfiction WHAT HAS NEVER BEEN TOLD BEFORE ha vinto i NESA 2011 dedicati al fandom HARRY POTTER nella categoria BEST FANFICTION READER'S CHOISE. Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!



   
 
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