Me ne dimentico sempre.
Spesso mi dimentico che non sei più qui, sai? Sembra tutto così irreale... come se fosse solo un sogno.
Una volta ho sognato che tu eri morto; il sogno era così terribilmente lungo, sembrava ricoprire la mia intera vita.
All'inizio era tutto così insopportabile, riesco a evocare l'immagine sfocata e nebbiosa di un coltello, il pungente dolore della lama quando incidevo sovrappensiero il tuo nome sul mio braccio con la vista offuscata dalle lacrime che sembravano non finire mai. Le cose andavano sempre peggio ma un giorno mi svegliai, e sbattendo le palpebre con lo sguardo perso nel nulla, ricordo di essermi alzata dal letto in camicia da notte. Ricordo di avere imboccato la strada senza pensarci. Mi ritrovai nel cimitero, e girai alcuni angoli.
Mi inginocchiai sulla tua lapide, senza mai muovermi.
Adesso è vero, però.
E' vero, e non so cosa fare.
Vorrei solo abbracciarti, stringerti forte solo per un attimo e dirti che ti voglio bene, vorrei ripetertelo per tutte le volte che non l'ho fatto.
Niente è più lo stesso, nessuno è come te; nessuno ti può sostituire.
Eri l'unico che credeva in me, che lo faceva sul serio, e adesso non ci sei più.
Non posso reagire, non posso riprendere in mano le redini della mia vita, perchè le stringevi tra le mani tu, quando iniziarono a buttarti terra addosso, di fianco a quella lapide agghiacciante e marmorea. Non posso arrendermi, perchè tu non lo permetteresti. Non posso fare niente, non ne ho la forza.
Mi manchi tanto.