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Autore: C a l l i o pe    19/05/2011    1 recensioni
“Vorrei dirti che non ti riguarda... ma, in realtà ti riguarda” annuì con forza “Sì, ti riguarda. A tredici anni Dio mi parlò la prima volta. Diceva cose strane per una ragazzina sai?” Jeanne si girò verso Francis “Parlava di un ragazzo biondo che doveva essere salvato. Un ragazzo biondo con gli occhi blu.Quando siamo stati costretti ad andarcene dalla mia casa a causa della guerra, ho saputo che la Francia era in guerra e mi sono ricordata che tu sei la Francia. Quindi eri in pericolo, quindi eri tu il ragazzo da salvare.Tu,nessun altro
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Principe non voluto

 

Quando Francis aprì gli occhi riuscì a pensare a sole due cose: sicuramente il giorno prima aveva “ abusato” del vino e che probabilmente quel mal di testa non sarebbe passato tanto facilmente.

Infastidito dalla luce che entrava si tirò le lenzuola fino alla testa nonostante facesse caldo e cercò di girarsi dall'altra parte.

Poi, finalmente, il mal di testa gli diede un attimo di tregua giusto per poter pensare : aspetta, dove sono?

Francis si sedette di scatto sul letto facendo tornare il mal di testa ed accecandosi di sua spontanea volontà a causa della troppa luce all'interno della stanza.

Capì immediatamente di non trovarsi in una sua camera.

La divisa indossata il giorno prima era scomparsa sostituita da una lunga camicia da notte.

Normalmente Francis avrebbe pensato “ Ieri sera ho fatto colpo” e si sarebbe messo a ridere, avrebbe cercato i suoi vestiti e poi se ne sarebbe andato, ma accanto a lui, nel letto, non c'era nessuno.

Bagno?

Improbabile,

Francis si alzò dal letto, cercando di non cadere. Così si accorse che i suoi vestiti non erano a terra buttati a caso per la stanza ma erano ordinatamente piegati su un mobile davanti al letto.

Anche questo era strano.

Francis decise di scendere dal letto e prendere i suoi vestiti quando sentì delle piccole manine attaccarsi ai suoi piedi, subito dopo vide un bambino biondo con gli occhi verdi che lo fissava con aria “minacciosa”.

You're taller than me. I hate it so I hate you?”

E tu chi sei?”

I don't understand. What did you say?”

Inglese.

Francis voleva sbattere la testa al muro.

Ma tra tutte le donne che ci potevano essere, doveva ritrovarsi proprio una inglese? (Il mal di testa non lo lasciava pensare normalente, lo dico per difenderlo)

I know chi sei. You are Francis, vero? Io sono your king “ a quel punto il ragazzino si alzò in piedi davanti a Francis “Inchina yourself”

Cosa stai dicendo ragazzino?”

So ti ordino gioca with me!” lo ignorò il ragazzino, deluso perché Francis non aveva obbedito ad un suo ordine.

Francis ignorò il ragazzino che continuava a gridargli di giocare con lui per tutto il tempo e una volta vestito se ne andò verso la porta.

It è chiusa” lo avvertì il bambino che stava tornando sotto il letto e tirando fuori dei soldatini fatti di legno.

Francis lo continuò ad ignorare ed iniziò prima a spingere poi a tirare la porta che però rimaneva sempre chiusa. Allora Francis andò verso la finestra solo per scoprire che si trovavano al terzo piano.

Guardando fuori dalla finestra Francis finalmente capì.

Prigioniero del nemico. Cioè, voleva dire che il giorno prima non era riuscito a fare colpo?

Che delusione.

So, giocherai with me?” il ragazzino aveva accomodato sul letto con i suoi soldatini e guardava Francis speranzoso.

No” Francis cercava di calcolare quanto fossero in alto per potersene andare ma, un salto del genere probabilmente avrebbe ucciso chiunque quindi optò per aspettare e vedere cosa sarebbe successo.

Why? Ti sto antipatico?” disse il ragazzino sull'orlo di una crisi di pianto.

Francis sospirò.

Bambini.

Non sarebbe riuscito a scappare, almeno non quel giorno. Se avesse detto di no di nuovo il bambino si sarebbe messo a piangere e non gli avrebbe dato tregua per tutto il giorno.

Bambini.

Se gioco con te prometti che non ti metti a piangere”

I promise.” disse il ragazzino sorridendo e gettando verso Francis tutti i giochi che era riuscito a nascondere sotto il letto.

 

**

 

Cosa stai facendo?”

Niente” il Principe Nero sorrise ad Arthur destatosi dai suoi pensieri.

Arthur guardò la porta che a sua volta stava guardando il Principe Nero.

La porta della camera dove erano rinchiusi sia Francis che il piccolo principe.

Non era il momento di aprirla.

Richard era ancora in punizione e se avesse aperto quella porta probabilmente sia lui che Francis avrebbero deciso di scappare. Quella era la camera più sicura da ogni tipo di pericolo sia interno che esterno.

Aveva ordinato lui stesso di sorvegliarla 24 ore su 24. Questo, ovviamente già prima che Francis fosse stato portato da lui come “ospite”. La decisione era stata presa da quando il piccolo Richard aveva deciso che in quel posto si annoiava e aveva dato sfogo ad ogni suo tipo di fantasia.

Una volta Arthur lo aveva trovato con una spada sopra un albero convinto che se fosse sceso una scimmia lo avrebbe catturato e portato a casa, aveva affidato il ruolo della scimmia ad Arthur visto che il ragazzo lo aveva preso e riportato dai suoi istruttori che a quanto pare non facevano bene il loro lavoro.

La cosa che spaventava Arthur era: chi aveva fatto vedere una scimmia a quel bambino?

Arthur era sicuro che quel ragazzino lo avrebbe fatto invecchiare presto e anche tanto. Ogni giorno si controllava allo specchio cercando di scrutare qualche capello bianco che ovviamente non aveva.

In più non era proprio il momento di andargli dietro in una sua eventuale fuga. Erano in guerra ed Arthur aveva deciso di proteggere il simbolo dell'unione tra Francia ed Inghilterra, quel bambino.

Cosa avrebbe potuto vedere una volta fuori da quella stanza?

Solo morte e disperazione.

Arthur stava sempre dietro al piccolo principe al contrario dell'uomo che si ritrovava davanti, in realtà al contrario di tutti.

L'odio per quel bambino, dovuto alle sue origini francesi era palpabile. 'Perché il figlio di un nemico dovrebbe essere il nostro re?' chiedevano tutti.

Probabilmente non riuscivano a capire l'importanza di quel bambino per metà francese e per metà inglese. Un simbolo. Una speranza per poter portare la pace e per poter convincere Francis ad accettare l'unione tra i due paesi.

Ma non tutti erano d'accordo con quel piano. Tutti potevano essere possibili traditori.

Guardando il Principe Nero Arthur ricordò i dubbi nutriti per lui in passato.

Il Principe Nero gli era sempre sembrato sospetto ma conoscendolo, aveva perso quest'impressione. Nonostante fosse chiamato come Nero, cosa che gli dava un qualcosa di ambiguo, il suo carattere era quasi sempre solare e positivo.

Allora Arthur si chiedeva il perché di quel soprannome e perché Richard ...

Ehi aspettami! Da solo mi annoio!” gli gridò dietro.

Io non aspetto nessuno” rise il Principe Nero.

 

**

“ … and ho preso la lucertola and it was like...” il ragazzino continuava a parlare mezzo francese e mezzo inglese da più o meno mezz'ora. Era logorroico. Aveva parlato di gite al lago e di strani esseri che lui e Arthur avevano visto. Aveva parlato di quando aveva visto per la prima volta una volpe selvatica e di come ….

Insomma, era riuscito a raccontargli otto anni di vita in mezz'ora. Poi, ascoltò delle voci fuori dalla porta.

Francis riconobbe immediatamente la voce di Arthur ma non aveva mai sentito in vita sua la voce dell'altro uomo che parlava.

Richard si paralizzò guardando la porta prese il braccio di Francis e lo tirò in basso.

Negli occhi del bambino Francis riuscì a vedere chiaramente la paura.

Paura.

Un principe non prova mai paura per qualcuno. Di solito crescono arroganti, stupidi e amati da tutti.

Cosa succede?”

Il bambino gli fece cenno di non parlare.

In quel momento Francis si accorse che stava tremando. Si sedette vicino a lui e aspettò che le voci in corridoio si allontanassero e che il bambino si calmasse.

Era Richard, ormai Francis ne era sicuro. Francese nonostante fosse stato cresciuto come un inglese.

Prima di partire anni addietro per una spedizione re Delfino gli aveva detto quello che stava succedendo a corte e sembrava che la guerra civile che voleva scoppiare fosse stata stroncata grazie al matrimonio tra Caterina, sorella del re, e un certo Enrico.

Da quel matrimonio era nato un bambino e quel bambino era quel rompiscatole davanti a lui. Francis ne era più che sicuro.

Il bambino di fianco a lui era il bambino rapito anni prima.

Tutti lo pensavano morto.

Alcuni dicevano che lo stesso Enrico nella sua fuga dal castello aveva portato con sé il bambino ma era impossibile: Enrico era scomparso mesi prima.

Altri dicevano che Dio aveva portato via il bambino, non avendo accettato che “un bambino fosse stato messo in mezzo ad una guerra solo per puro egoismo umano”

Quante volte Francis aveva dovuto vedere le lacrime disperate di Caterina?

'Francis, perché lui? Era piccolo. Non aveva ancora iniziato a vivere. Era il mio bimbo, il mio unico bambino. Era la mia vita, l'ho tenuto in pancia per mesi, allora perché Dio me lo ha voluto togliere?Non è giusto. Adesso che anche mio figlio mi ha abbandonato, sono sola al mondo. Non è giusto!'

In quei momenti Francis sorrideva a Caterina e diceva “Dio non è mai giusto, non con noi per lo meno”

E adesso quel bambino era lì, seduto tremante vicino a lui.

Arthur ti tratta male?” chiese una volta che le voci non furono più udibili.

Richard si girò verso di lui e lo guardò con aria sconvolta, come se avesse detto una bestemmia. “Arthur non mi tratterebbe mai male” poi abbassò lo sguardo “però lui non mi crede”

Non ci crede? In cosa?”

Non crede che lui sia cattivo” il bambino si morse le labbra.

Chi è cattivo, Richard?”

Lui uccide. Uccide gli inglesi but anche i francesi. Lui hates us. Lui hates everyone. Anche Arthur” il bambino scosse la testa spaventato

Come fai a saperlo?”

L' ho visto and l'ho detto ad Arthur but he non ci crede. I'm afraid” Richard ricominciò a tremare, spaventato ancora di più se possibile.

Francis lo abbracciò e gli accarezzò i capelli.

Povero bambino.

Un francese cresciuto sotto gli inglesi, probabilmente odiato da tutti, strappato via dalle braccia della madre che ancora piangeva la sua perdita. Non aveva mai conosciuto il calore di qualcuno che gli volesse bene,un amore materno, puro, semplice. Costretto a vedere una guerra, costretto a vedere le persone cadere morte davanti ai propri occhi e come principe chiedersi 'Questo è quello che mi aspetta per tutta la mia vita?' . Capire di essere un semplice mezzo, uno strumento in mano di persone che si credono più grandi di lui.

Era questo il suo destino? Era questo quello che Dio voleva per quel povero bambino?

Non era forse meglio portarlo via?

Non era forse meglio quello che veniva raccontato a Caterina? Non era la cosa migliore pensare che quel bambino era stato “salvato” da Dio per non fargli vivere questa stupida guerra?

Rinchiuso in una stanza per non fargli vedere le atrocità di una guerra, conosceva questa perfettamente e sapeva quello che gli sarebbe successo.

Quando Richard si alzò e disse “Se lo dici a qualcuno non ti farò più giocare con me” e prese i suoi giocattoli inventandosi una nuova storia, Francis si chiedeva se quello che i suoi occhi avevano visto avesse macchiato l'innocenza e la spensieratezza che ogni bambino doveva avere.

Poteva salvare quel bambino da quella guerra?

Oppure sarebbe morto perdendo ogni tipo di emozione umana senza che lui potesse fare niente?

Possibile fosse così inutile anche in questa situazione?

 

 

E' stato difficile scrivere questo capitolo ...

Sto a – 3, in realtà -2 perché uno è un post

Mi capisco da sola :D

Vorrei rispondere direttamente alle recensioni ma la verità è che siamo nelle ultime settimane di scuola e il tempo stringe, comunque claws terrò conto del tuo suggerimento sull'interpunzione e sì, seguirò la mia storia ma a volte dovrò sviarmi dalla Storia, tipo quella di questo bimbo, non si sa nemmeno il nome, poverino e ho dovuto anticipare il suo allontanamento della madre di anni!

Il prossimo capitolo Jeanne tornerà e ci salverà tutti … più o meno quindi non disperate! E spero di poter aggiornare per il prossimo mercoledì, oppure prima, Quien sabe?

 

 

 

 

  
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