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Autore: Lue    19/05/2011    5 recensioni
Andromeda sospira e si passa una mano sugli occhi, stanca.
-Serve una mano?- chiede una voce dolcemente.
Lei alza lo sguardo e incontra due occhi castani e una zazzera bionda.
Ted Tonks le sorride gentilmente e profuma di buono, mentre l’aiuta a prendere il bagaglio.
-Come sei dimagrita, Andromeda...- mormora con una strana espressione dispiaciuta, sfiorandole la spalla con il dito, appena, quasi temesse di romperla.
Andromeda sussulta al suo tocco, sentendosi arrossire.
Se si innamorasse di un Sanguesporco, specialmente ora che sua madre è morta da un solo anno, sarebbe la fine.
È la fine, dunque.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Regulus Black, Sirius Black, Sorelle Black, Ted Tonks
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Quattordicesimo capitolo.


[Casa Tonks, Due Mesi dopo la Fine della Guerra]

Narcissa sta ferma sulla soglia della porta, guardando Andromeda coi grandi occhi grigi colmi di lacrime.
Andromeda la fissa con freddezza, senza rispondere.
-Lo so che dopo tutto quello che è successo non avrai la minima voglia di vedermi, ma volevo solo salutarti... Io e Draco partiamo per la Francia... E volevo... volevo dirti che mi dispiace- grossi lacrimoni scendono lungo le guance di Narcissa, lei che non piangeva mai.
-Entra- concede Andromeda, secca.
Alla luce dell’ingresso osserva bene sua sorella. Narcissa sembra invecchiata di secoli... Dopotutto sono anni che non la vede da vicino. Due occhiaie profonde le segnano il viso, e i capelli cortissimi hanno perso tutto il loro antico splendore; i vestiti sono logori e leggeri.
Andromeda le fa cenno di sedersi al tavolo della cucina, muovendo la bacchetta per far apparire due tazze di tè.
-Quanti anni sono passati dall’ultima volta che ci siamo parlate?- mormora Narcissa, sorseggiando il tè dalla tazza.
-Diciamo che sono cambiate molte cose... Io non ho più un marito e una figlia, entrambi ammazzati da nostra sorella... Avrei voluto essere io a ucciderla, ma Molly mi ha preceduto- Andromeda sputa dolore e rabbia insieme a queste parole.
-L’ho implorata- sussurra Narcissa con voce strozzata –L’ho implorata... Mi sono inginocchiata ai suoi piedi e l’ho pregata!- si avvicina ad Andromeda, piangendo –Ma lei non mi ha ascoltata... Devi credermi, Dromeda!
-Non chiamarmi così- mormora lei, abbassando gli occhi.
Ma Narcissa non si arrende: -Tu devi credermi, Andromeda! Mi sono umiliata davanti a tutti, davanti a mio figlio e a mio marito... Io l’ho implorata- ripeté singhiozzando –E lei rideva... Lei rideva...
-Ti credo- Andromeda guarda quel viso sofferente, così diverso dalla Narcissa che aveva sempre conosciuto –Non sei mai riuscita a dire bugie a me, Cissy...
Lei le si getta al collo, abbracciandola stretta e piangendo rumorosamente.
-Perdonami, Andromeda, perdonami ti prego... Avrei dovuto fare qualcosa...
Lentamente Andromeda ricambia l’abbraccio, accarezzando i capelli corti di Narcissa, e sentendo il cuore che si riempie di perdono.
 

[Stazione di King’s Cross, Una Settimana dopo il Ritorno di Narcissa]

Andromeda si volta per controllare che Teddy non si sia svegliato, ma il bambino dorme placido tra le braccia di Harry che sorride accarezzandogli i capelli rosa.
Narcissa scende dal treno e si avvicina a lei.
-Allora ci vediamo presto, Dromeda- mormora alzando gli occhi chiari sulla sorella.
-Scrivimi- si trova a rispondere Andromeda –E non prendere troppo freddo, sei già fin troppo debole…
Narcissa si avvicina piano e l’abbraccia: -Non smetterò mai di ringraziarti per avermi perdonato.
Andromeda sorride dolcemente, e si sposta vedendo il giovane Draco scendere mesto dal treno; anche Harry vicino a lei assume un’espressione accigliata.
-Io… volevo salutare- mormora tenendo gli occhi bassi.
Narcissa si avvicina a lui: -Andiamo, Draco, il treno sta per partire- rivolge un ultimo sorriso alla sorella e poi sale sul treno.
Draco alza le spalle e la segue, ma un attimo prima di salire si volta e rivolge uno sguardo alle tre persone sulla banchina: -Buona vita.
Sale sul mezzo senza voltarsi indietro.
Il treno parte sferragliando.
 

[ Villa Conchiglia, Tre Anni dopo la Nascita di Teddy, Nascita di Victoire]

-Nonna!- esclama Ted, strizzando il suo boccino di peluche - ’ove andiamo?
-Andiamo alla festa per la nascita della piccola Victoire- gli sorride Andromeda, abbottonandosi il cappotto e prendendo la giacchetta del nipote.
-Su, infila!- lui obbediente spalanca le braccia e si fa vestire dalla nonna.
Poi Andromeda lo prende in braccio e, insieme, entrano nel camino.
Appena mettono piede a Villa Conchiglia, Ted strilla: -Fiore!- indicando con la mano la bella Fleur che stringe tra le braccia un fagottino sorridendogli radiosa.
-Teddì! Vieni a veder Victoire!
Lui scalpita per farsi mettere giù dalla nonna e poi trotterella fino a Fleur, incuriosito, i capelli di un verde brillante.
-Ciao Andromeda- sorride Bill, andandole incontro e prendendole il cappotto per appenderlo –Ti ho fatta venire prima perché ti devo chiedere un favore.
-Dimmi- risponde lei, controllando Teddy con la coda dell’occhio.
-Ho sempre pensato che la madrina per uno dei miei figli sarebbe stata lei, ma...- Bill deglutisce, e Andromeda capisce immediatamente, ripensando all’amicizia tra lui e Dora –Beh, mi chiedevo se andasse a te di farlo...
Andromeda lo abbraccia: -Certo, mi farebbe molto piacere.
 
La cerimonia viene celebrata in giardino, sotto i raggi del sole di Aprile.
Mentre Teddy le sta aggrappato alla gamba, in punta di piedi, per cercare di vedere qualcosa, Andromeda osserva la piccola Victoire che dorme con un dito in bocca.
Ad un tratto un raggio di sole illumina il pezzo di giardino davanti ai presenti, e Andromeda socchiude la bocca, sorpresa.
Perché in quel momento li vede tutti, sente il loro spirito accanto a lei.
C’è Regulus, col suo album da disegno tra le mani e gli occhi scuri che brillano.
Dorcas che sventola la mano col suo sorriso felice, i lunghi capelli biondi che ondeggiano nel venticello fresco.
C’è Sirius che sta accanto al fratello, cingendogli la spalla con il braccio e guardandolo con un affetto nuovo e sincero.
Remus, coi suoi abiti rattoppati e il viso buono, che ha occhi solo per Teddy e si sporge per ammirare ogni piccolo particolare del suo bambino.
E poi ci sono loro due, i più importanti: i grandi e meravigliosi occhi azzurri di Ted sono colmi di lacrime d’amore che gli scendono lungo le guance, e Dora gli si stringe, sorridendo triste e scostandosi la chioma rosa dalla fronte.
Alzano la mano per salutarla. Un altro raggio di sole e sono scomparsi.
Andromeda si piega e prende Teddy tra le braccia.
Il bambino la guarda: -Graccie nonna- ridacchia, e poi punta lo sguardo su Victoire.
Il sole illumina i loro volti.


Fine

 

Ops, mi ero scordata di dirvi che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo :)
Vi ringrazio tutte, davvero. Spero tanto di vedervi nella mia nuova storia (
Love will tear us apart) :)
Un bacione e alla prossima!
Vostra Lu.

   
 
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