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Autore: STACY    20/05/2011    4 recensioni
Naruto è tornato ad essere un normale ragazzo al suo ultimo anno di scuola, inconsapevole del fascino che trasmette.
Sasuke e Gaara cominceranno una guerra aperta per la comquista del biondo, ma prima dovranno fare i conti con il suo totale disinteresse verso le questioni sentimentali. una au scolastica con una spruzzata di romanticismo.
ATTENZIONE questa storia è il seguito di DEEP BLUE occorre averla letta per comprenderla.
il raiting probabilmente si alzerà con l'andare della storia , anzi sicuramente!
lasciate traccia del vostro passaggio!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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torno da 4 giorni e 8 ore di studio no- stop
potrei non arrivare a domani.
vi lascio in eredità i miei piani per la conquista del mondo da parte delle fangirl.
fatene buon uso miraccomand, e intando che pianificate leggete il capitolo.
credo che andrò a dormire ora.

















In quello stesso momento nel suo ( e sottolineiamo SUO ) appartamento il moro stava cercando di calmarsi per non uccidere Sai.
Già nella sua vita aveva dovuto sopportare, e continuava a farlo, un sacco do cose ma decisamente la presenta di quel tale in casa non rientrava nelle cose che era disposto a tollerare ulteriormente.
Quella mattina quel grandissimo deficiente del suo inquilino forzato, con gravi problemi di insonnia oltre che mentali, aveva deciso che poteva impiegare il tempo in cui non riusciva a dormire per disegnare.
E fin qui sebbene saperlo in giro per caso lo irritasse parecchio poteva anche tollerarlo.
Peccato che l’artista da strapazzo non si accontentasse solamente di disegnare in santa pace e soprattutto in silenzio, magari anche al buio così c’erano maggiori possibilità che si ficcasse una matita in un occhio.
No, il grande artista aveva bisogno di crearsi l’atmosfera.
Aveva quindi deciso di prendere possesso dello stereo e di inserire, alle 5 di mattina, uno di quegli insopportabili dischi con musica New Age che avevano lo scopo , sempre secondo il suddetto artista , di rilassare.
Peccato che lui non avesse nessuna voglia di sentire fringuelli in calore e acqua corrente mentre stava ancora tentando di dormire.
Dopo aver urlato ( sempre con un certo fascino) dalla camera da letto di spegnere quell’affare e non aver ottenuto risposta si era messo per quieto vivere il cuscino sulla testa e aveva cercato di riaddormentarsi reprimendo l’impulso di prendere a pugni lo stereo e il pittore, magari no in quell’ordine.
Dopo una buona mezz’oretta era riuscito nell’intento di riprendere sonno isolando la sua testa da qualsiasi suono provenisse dal di fuori del suo letto.
Questa sua scelta di sopravvivenza aveva però portato ad isolare dalla sua testa anche il suono della sveglia che non aveva sentito, e neanche il genio del relax aveva ritenuto opportuno prestare attenzione a quel futile suono.
Il risultato era che adesso si trovavano entrambi in un mostruoso ritardo, il primo ritardo della sua vita.
Infilando la giacca in fretta e furia già disperato all’idea di dover rinunciare al suo caffè si catapultò in cucina per afferrare lo zaino con i libri e vide il suo adorato coinquilino che con una calma snervante metteva in ordine i suoi disegni.
La sua pazienza era pericolosamente vicino al limite massimo accettabile.

  • È tutta colpa tua, per quale motivo sei ancora qui abusivamente a casa mia? –

  • Tanto per cominciare non sto qui  abusivamente  visto che pago metà dell’affitto, secondo collaboro con il comando di questa città fino a fine anno quindi mi serve un posto per dormire e l’ispettore è stato così gentile da concedermi di vivere nel tuo stesso appartamento , di cui lui è il proprietario.

  • Non sei il benvenuto –

  • Il commissario non la pensa nello stesso modo …-

Sasuke ringhiò per la rabbia.

  • Ti dovevamo lasciare legato – borbottò mentre si sistemava lo zaino sulle spalle

Quella frase sembrò offendere leggermente Sai.
Dopo il loro scontro con Orochimaru, Sai era stato trovato legato in un'altra stanza privo di qualsiasi utilità, come amava ripetere Sasuke.
La litigata avrebbe potuto durare ancora a lungo ma l’ombra inquietante che creavano le lancette sull’orologio li avvisava che dovevano davvero correre per riuscire ad entrare in aula.






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Arrivarono in classe parecchi minuti dopo l’inizio delle lezioni con il fiatone, ma si accorsero che la loro corsa era stata del tutto inutile.
Il professore sembrava non essere arrivato a giudicare dal vociare caotico della loro classe.
Riprendendo fiato si diressero verso l’aula incrociando nei corridoi Ino e Kiba che parlottavano.
Riuscì a sentire solo uno stralcio della loro conversazione.

  • Ti assicuro che mi ha detto così, solo amici! Era serio Ino , me ne accorgo quando scherza, non credo che Sakura abbia …

  • Non esiste che uno come lui rifiuti la mia migliore amica,adesso io … -

Non avrebbe mai saputo cosa che cosa Ino avrebbe fatto ma un sorrisetto si fece largo sul suo viso.
Sakura non era una rivale, non che si preoccupasse di lei ma era la conferma di averne uno in meno.
Sai accanto a lui ridacchiò attirando la sua attenzione.
Si era quasi dimenticato della sua presenza fastidiosa.

  • Che hai da ridere adesso? –

  • Oh niente, nonostante quello che dicono sei piuttosto trasparente Sasuke… -

Non capì quel commento ma non poteva essere nulla di buono se proveniva da quell’essere.
Quando entrarono in aula tutti si zittirono e si voltarono per vedere chi era.
Dopo aver scoperto che non era il professore tornarono tranquillamente a chiacchierare.
Giusto il tempo di posare lo zaino e la porta si aprì nuovamente questa volta facendo entrare Kakashi.

  • Scusate per il ritardo ma ho incontrato un… ohh ..eh? –

Kakashi non finì mai di pronunciare la sua nuova fantasiosa scusa perche tra le mani gli cadde il registro di classe scomparso.

  • E questo? –

  • Ahhhhh impossibile da dove viene? – fece Kiba che stava rientrando in aula dopo aver visto il prof arrivare e aveva assistito all’apparizione del registro.

  • Grande Fratello fantastico ! – fece andando incontro a Naruto per battergli amichevolmente la mano sulle spalle.

Anche il resto della classe dopo il momento di smarrimento generale si volto verso Naruto con fare ammirato e qualcuno fece anche scoppiare un piccolo applauso (piccolo, non si poteva mai sapere l’umore di Kakashi ad inizio giornata)
Naruto fece un modesto inchino e tornò in fretta a sedersi, non voleva rischiare una interrogazione.
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Fortunatamente quella mattina nessuno era in vena di interrogazioni a sorpresa, l’aria calda cominciava a farsi sentire nonostante il vento che scoraggiava il vestiti leggeri non voleva desistere.
Kiba aveva smesso di tartassarlo con la storia di Sakura ma adesso si era messo in testa un altro chiodo fisso: conoscere il suo tipo di ragazza.
Durante le infinite spiegazioni gli aveva imposto di dare un giudizio ad ogni ragazza presente nella classe e si era arrabbiato un sacco quando aveva espresso un giudizio positivo per praticamente tutte le ragazze.
Sospirò.
Lui le trovava veramente tutte belle, ognuna con un particolare modo di esaltare la propria bellezza.
Poi Kiba aveva riportato la conversazione su Sakura cominciando a elencargli tutti i modi in cui lui aveva illuso la ragazza se non intendeva concederle un uscita.
Davvero non riusciva a capire tutte quelle domande, non voleva intraprendere una relazione sentimentale con nessuno, tantomeno Sakura.
Se avesse capito prima che quelle erano le sue intenzioni avrebbe evitato di stare così vicino a lei. Non voleva assolutamente essere legato con qualcuno, non poteva, la cosa lo terrorizzava ancora.
 
Se si trattava solo di amicizia lui poteva offrire benissimo tutto se stesso ma amore…
Le uniche persone che gli avevano detto “Ti amo” in tutta la sua vita erano stati i suoi genitori e dopo quella volta non li aveva più visti se non in una foto su una lapide…
Sentiva che un sentimento così forte poteva provocare un dolore così grande...
L’aveva giurato allora, non avrebbe mai amato e non avrebbe più voluto sentire quella parola.
Aveva un brutto presentimento su come stava andando quella conversazione. Voleva interromperla.
Kiba scribacchiò velocemente qualcosa.
Naruto lesse con un misto crescente di panico e rabbia.
 E SE LEI TI AMASSE TU LA TRATTERESTI COSì?
Lui che aveva sempre cercato … aveva sempre pensato al bene degli altri …non era giusto che adesso venisse accusato di …
Scrisse in fretta la risposta e si alzò.
Aveva bisogno di prendere aria.
 






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Kiba stava per afferrare il foglietto per leggere la risposta di Naruto quando lo vide alzarsi e subito dopo uscire dall'aula.
Guardò il compagno stralunato.
Sembrava di pessimo umore, uscì dell'aula borbottando un “vado in bagnò”.
Persino Kakashi non disse nulla ma lo adocchiò qualche istante e gli diede il permesso di uscire.
Kiba si chiese se non lo avesse offeso in qualche modo e curioso lesse la risposta che gli aveva lasciato sul foglietto…
Rimase se possibile ancora più stralunato.
IO NON AMO E NON AMERò MAI NESSUNO
E quella risposta? Come mai aveva risposto in quel modo?
In quel modo così arrabbiato, così poco consono al suo carattere allegro e gentile.
Si sentì leggermente a disagio, come se senza saperlo avesse offeso il suo amico.
Possibile che avesse toccato qualcosa di troppo personale?
Aveva parlato tutta la mattinata con Ino e si era messo d'accordo con la ragazza per attuare un piano a favore di Sakura e Naruto.
Se proprio si voleva essere sinceri non era andata esattamente così: Ino sfruttando la proverbiale cotta che il ragazzo aveva per lei lo aveva praticamente manipolato a suo piacimento e lo aveva convinto a tormentare Naruto spremendolo completamente per estrarre le informazioni sulle sue relazioni, i suoi interessi e le sue intenzioni con Sakura.
Lui era rimasto così contento di essere stato da solo con Ino a parlare finalmente di qualcosa che anche lei giudicava interessante, senza essere trattato come un idiota, che aveva deciso di farsi grande davanti a lei per dimostrare che in realtà lui poteva essere utile ed affidabile.
Le aveva giurato che non avrebbe lasciato andare l'amico fino a quando non l'avesse convinto a ripensare alla proposta di Sakura anche a costo di farlo sentire in colpa.
Ino era stata così contenta che l'aveva abbracciato ringraziandolo.
Erano belle soddisfazioni quelle.
E lui aveva cercato di mantenere quella promessa tartassando Naruto.
Prima l'aveva presa alla lontana cercando di capire chi fosse il suo genere ideale di ragazza, ma Naruto era rimasto sul vago e non aveva espresso nessuna preferenza.
Allora era passato sul tragico.
Aveva detto qualche cavolata sulla fragilità del cuore delle ragazze sul modo cattivo in cui aveva trattato Sakura e sulla crudeltà del suo rifiuto.
E poi lì era successo qualcosa, qualcosa che evidentemente aveva offeso o fatto arrabbiare Naruto.
Diede un occhiata alle frasi che aveva scritto sul foglietto, nessuna di queste sembrava particolarmente offensiva.
Non capiva bene esattamente cosa avesse fatto ma l'espressione di Naruto e quella risposta…
Forse era il caso di andare a vedere cosa fosse successo.
Alzò la mano per chiedere di andare in bagno ma Kakashi lo fulminò con lo sguardo e Kiba scoraggiato non fece nemmeno la domanda sospirando.
Qualche secondo dopo Sasuke alzò la mano chiedendo il permesso di uscire e Kakashi acconsentì all'istante.
Kiba aprì la bocca per protestare.
- Non è giusto! perché lui si e io no? voglio uscire anch’ io!- fece indignato.
Il loro giovane maestro alzò un occhio dal libro che stava leggendo.
- Perché non ho intenzione di mandarti a continuare la discussione che avete tenuto per tutta l'ora tu e il tuo amichetto, quindi ritorna a sederti e inizia a seguire.-
E a quelle parole kiba non poté fare altro che tacere e obbedire.
 
 
 
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Sasuke era una persona attenta ai dettagli.
Era per questo che sarebbe diventato un abile detective. Il suo cervello in condizioni normali e senza suggestione esterna era in grado di assimilare un numero impressionante di dettagli, anche insignificanti, magari non riusciva subito a comprendere in pieno tutte le implicazioni ma una volta tornato a casa annotava tutto sui suoi taccuini e riusciva a ricollegarle ogni cosa utile per i suoi scopi.
Quando era entrato in classe quella mattina aveva notato Ino e Kiba parlottare, non che passassero inosservati ma gli era bastato ascoltare davvero poco per capire il contenuto della loro intera conversazione. Poi quando erano entrati in classe aveva notato in entrambi un comportamento strano.
Ino sembrava fin troppo soddisfatta e considerando che si lamentava sempre dell'Inuzuka non poteva certo essere contenta per aver parlato con lui.
La faccia ebete che aveva poi Inuzuka al suo rientro era chiaramente un segnale che era stato raggirato dalla bionda.
Anche se non l’avrebbe mai ammesso lui che un tipo estremamente curioso e quindi aveva deciso detenere d'occhio il castano per cercare di capire cosa stesse combinando.
Il fatto che in quel modo potesse tranquillamente sbirciare Naruto avendo una buona scusa per la sua coscienza: era una piacevole conseguenza.
Aveva quindi chiaramente notato lo scambio di bigliettini tra i 2 ragazzi e la aveva infastidito non poco.
Quel tale era un po’ troppo in confidenza con Naruto.
Poi d’un tratto aveva chiaramente notato il cambio d'umore del biondino e la sua improvviso fuga dell'aula. Qualcosa in lui aveva cominciato a suonare come un campanello e tutto il suo istinto gli aveva gridato di seguirlo. Infischiandosene della sua parta razionale (quando si trattava di Naruto andava sempre al pascolo) chiese di poter uscire.
Una volta fuori però si sentì estremamente stupido perché non sapeva più cosa fare.
Naruto era a pochi passi della loro aula affacciato alla finestra. Sasuke rimpianse di non essere un fumatore, se avesse avuto con se una sigaretta poteva avere una scusa per avvicinarsi a lui e...
Si sentiva estremamente patetico... Stava davvero cercando una scusa per avvicinarsi a Naruto?
Lui era un Uchiha e faceva quello che voleva senza dover dare spiegazioni o cercare scuse.
Si avvicinò alla finestra. Per sua fortuna Naruto non parve vederlo subito, sembrava avere la testa immersa in chissà quali pensieri. Sembravano così smarrito...
Solo quando gli fu praticamente accanto il biondo si accorse della sua presenza.
Si guardò allarmato intorno ma quando vide che era solo lui si rilassò e gli sorrise.
Sasuke alzò un sopracciglio, non era tipo da cominciare spontaneamente una conversazione o da chiedere “come stai? Che succede?” come una mamma apprensiva.
In genere era sempre il biondo a cominciare le loro conversazioni e fu così anche quella volta. Dal nulla Naruto cominciò a parlare.
- Anche tu pensavi che io fossi follemente innamorato di Sakura?-chiese Narutoo con un sorriso triste. Sasuke non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere.
Forse fece una faccia così sorpresa e schifata che Naruto scoppiò in una potente risata.
Si sentì soddisfatto di essere riuscito a far ridere l'amico anche se non sapeva bene cosa esattamente avesse fatto.
- Almeno tu non sembri convinto di questo altrimenti sarei impazzito giuro!-fece Naruto mentre smetteva di ridere.
Contento che la conversazione fosse cominciata Sasuke continuò.
- E sentiamo che è il genio che ti ha detto questa cosa così sconvolgente? suppongo quel simpaticone del tuo compagno di banco, tipo sveglio... - fece scatenando un altro attacco di risate nel biondo.
- mi sento meglio. Kiba mi ha buttato proprio giù. IO non ho mai voluto essere il ragazzo di Sakura e non volevo nemmeno ferirla… kiba mi ha messo in crisi sul serio io non…-
- Sta balbettando sai?.. '
-In effetti… insomma nemmeno … io non voglio sentire quella parola ecco, nelle questioni sentimentali io...-
- Naruto!-fece Sasuke con voce ferma mettendo a tacere l’altro e prendendolo saldamente per le spalle. –
Così parve calmarsi. Posò la testa sul petto del moro mormorando qualcosa simile a “non sono adatto a tutto questo”.
- Bene adesso mi hai fatto venire in menteuna scena fantastica, tu e Sakura con 6 o7 marmocchi che si rincorrono fra le tue gambe…che brutte immagini-
- ODDIO NO!-
Entrambi scoppiarono a ridere. Le mani di Sasuke erano ancora sulle sue spalle e lo tenevano vicino. Naruto non protestava.
Sembrava tutto così intimo.
Il suo rifiuto netto per la questione “Sakura” apriva sempre più rosee speranze alla possibilità di poter fare passi avanti nel rapporto con il biondo. Magari adesso farsi avanti sarebbe stato un po’ scorretto visto lo stato confusionale dell’altro, ma erano cos’ vicini e sembrava un momento così adatto.
Prima che decidesse cosa fare primaNaruto fli sorrisse in maniera dolce
- Grazie Sas’ke con questo argomento vado un po’ in paranoia..-
- un Pò?'-
- Eheheh forse più di un po’…bha!-
Sasuke decise che doveva parlargli in quel preciso momento. Non voleva assolutamente che nessun altro tenesse Naruto così vicino in quel modo.
- Naruto io...-
- Io voglio rimanere semplicemente così, non posso? Non voglio amare nessuno,non mi interessa nessuno, devo per forza impegnarmi? che cosa stupida! –
Se il destino avesse voluto trovare un modo per fargli capire che non era ancora il momento giusto per dichiararsi non avrebbe potuto trovare metodo migliore se non quelle parole pronunciate da Naruto.
Sasuke fu certo di non essere riuscito bene a contenere il suo stupore e la sua amarezza ma pregò che la sua faccia non fosse troppo “ trasparente “ per voler usare una citazione.
Non gli interessava nessuno? Ma allora si sarebbe mai accorto che lui…
- Che state facendo?-
Una voce li richiamò alla realtà e i due ragazzi si voltarono per ritrovarsi di fronte un Gaara che li guardava dubbioso.
Naruto lo salutò sorridente mentre Sasuke tolse le mani dalle spalle del biondo seguito della riguardo astioso del rosso.
- che ci fate fuori dall'aula? -
- potremmo chiederti la stessa cosa -rispose acido Sasuke ma Naruto stava gia fornendo spiegazioni.
- Ero andato un pò in paranoia e Sasuke mi ha tirato su di morale…null’altro …-
- E perché sei andato in paranoia?-
- Niente. Kiba mi ha un pochino imbrogliato la testa, diceva che io e Sakura... bha! Mi chiedo ancora come se ne sia uscito poi così convinto … - come entrambi notarono Naruto faticava a parlare e sembrava agitarsi ad ogni parola che diceva.
Gaara assunse un’espressione pensosa e un poco preoccupata
- Immagino, tranquillo basta solo svagarti. Che ne dici se andiamo a fare un giro sul terrazzo?-
- si mi sembra una buona idea, andiamo! –
Fu Sasuke a rispondere sottolineando il plurale.
Non aveva alcuna intenzione di lasciare quei due da soli.
Naruto parve contento della proposta, Gaara un po’ meno ma al momento era interessato ad un’ altra cosa.
Gaara sembrava sapere qualcosa rguardo la reazione strana ed esagerata di Naruto. In fondo, anche se gli costava ammetterlo, lui conosceva il biondo molto meglio.
Se riusciva a trovare un momento per parlare senza che Naruto sentisse poteva chiedere qualche spiegazioni.
Il destino sembrò volergli dare una mano.
In quel preciso momento suonò la campanella dell'intervallo. Quasi contemporaneamente una vibrazione proveniente dalla sua tasca distrasse Naruto che prese il cellulare e rispose allontanandosi.
Sasuke considerò il momento perfetto.
- che cosa gli è preso? - chiese senza troppi giri di parole rivolgendosi al ragazzo che gli era rimasto accanto.
Gaara capì subito cosa voleva sapere e fece una piccola risata amara.
- Naruto ha affrontato la morte dei suoi genitori magnificamente, da tutto questo ha subito un solo trauma, credo che abbia paura di amare… è una cosa che non concepisce. Potresti convincerlo a fare tutto quello che vuoi ma come sente quella parola va in panico. Secondo te perché credi che io ci abbia messo così tanto tempo e non mi sia ancora dichiarato? –
Sasuke rimase senza parole. Poteva capire in pieno l’amarezza che traspariva dalla voce dell’altro ragazzo.
- Ma perché...? -
- Ah non chiedere, non lo so bene nemmeno io Tsunade mi ha spiegato qualcosa ma non è scesa nel dettaglio. Se mai mi fossi avvicinato a lui dicendo una cosa del genere probabilmente nonci avrei più parlato. -
- Quindi siamo entrambi in una situazione di stallo. – constato Sasuke cominciando a comprendere la situazione.
Tutti i suoi piani, tutte le sue speranze.. se non poteva far capire a Naruto quanto ci tenesse a lui, ben più della semplice amicizia come avrebbe potuto conquistarlo? Come avrebbe potuto anche solo impedire al resto del mondo di puntare gli occhi su quello che doveva essere solo … solo suo?
Le cose non stavano andando come aveva previsto.
Gaara ghignò e si lasciò andare ad una bassa risata. Sasuke lo guardò sospettoso, quella risata non significava nulla di buono.
-. Saremo anche in una fase di stallo ma non siamo allo stesso livello … -
- Che cosa vuoi dire?-
Il rosso non rispose ma fissò la schiena di Naruto davanti a se.
Dopo qualche minuto il ragazzo chiuse il telefono e tornò verso di loro.
Poco prima che fosse a portata di orecchio Gaara si avvicinò e gli sussurrò: - te lo dimostro subito - in modo che potesse sentire solo lui.
- scusatemi sono tornato! -
- con chi parlavi?-fece Gaara casualmente.
- con Tsunade, stiamo organizzando una cosa per la scuola di magia, oggi dovrebbero arrivare anche le scene… oggi pomeriggio vedrai! -
- Ah Naruto a proposito… - fece il rosso come se si fosse appena ricordato di una cosa importante - ti do’ qualcosa che ti farà alzare il marale ancora di più. Ecco! -
- Ahh... un chupa-chups! È la cosa più buona dopo il ramen!-
Naruto afferrò la caramella con gioia e la scartò velocemente mentre Sasuke lo guardava con crescente sospetto.
Non capiva dove il rosso volesse andare a parare.
- Buono è panna e fragola !aspetta non era il tuo gusto preferito? - desse in maniera appiccicata a causa della caramella che teneva in bocca.
- già - rispose il rosso.
- e allora non dovevi darmela, ne hai un'altra?-
- No era l'ultima -
- ma...scusa tu, adesso? - fece utilizzando la stecchetta di plastica per togliere il chupa chups dalla bocca. Gaara sorrise.
- fa niente - disse avvicinandosi -  ne assaggio un po’ da te –  gli prese il mento tra le dita e gli strappò un bacio leccando il labbro appiccicoso.
Poi si allontanò con un sorriso compiaciuto.
- buono. - fece e anche Naruto parve soddisfatto e per nulla infastidito dal gesto.
Sasuke rimase lì, sentendosi estraneo a quei due.
Le cose non stavano andando affatto come aveva previsto.








appunto numero 1: l'editor di efp mette automaticamente quegli odiosi pallini e siccome non ho intenzione di scrivere html al di fuori dell'università e ho troppo sonno per correggere fate finta che non siano così orrendi se potete.

appunto numero 2: io ho sempre detto bon- bon e tutte le persone mi hanno sempre capito ma visto che i miei colleghi di università mi hanno scambiato per pazza quando lo chiamo bon-bon ho preferito mettere il termine chupa chups consapevole che sembra una brutta cosa così. fa nulla se qualcuno conosce un altro nome me o faccia sapereXD


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