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Autore: PiumaInchiostro    21/05/2011    0 recensioni
Un'altra notte.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono in una stanza bianca e completamente vuota. E' piccola e stretta, ma la percepisco come se andasse verso l'alto allungandosi ed estendendosi all'infinito. Ho il terrore di cadere nel vuoto se oso muovermi.
Sono sicura che c'è qualcuno dietro di me. Non è solo un presentimento. E' una certezza, la sento come se fosse una manciata di sassi nella mia tasca.
Pesante.
Cerco di girarmi, e mi sembra di essere lentissima, troppo lenta, so che lui è più veloce di me, un'altra certezza dura come un sasso. Mi giro e lui scatta contro la parete, un guizzo di inchiostro. Ha la bocca irta di denti puntuti e bianco sporco come la neve ai lati dell'autostrada.
La apre, è enorme, troppo grossa, grottesca. Fa guizzare la lingua troppo sottile da serpente e sibilia. Poi richiude di scatto la mascella e se la trancia in due, sorridendo.
Il sangue mi schizza addosso, ma io sto ancora girando, incapace di fermarmi, lentissima. Vorrei muovermi, urlare, ma è come se una tagliola mi imprigionasse la mandibola, e non posso parlare. Ad un tratto noto una porta con un oblò, che prima non c'era. Vedo qualcuno che sta passando fuori. Imploro, prego, che mi noti. Nulla, passa avanti, la mia disperazione si fa profonda, mi scava nelle budella, raspa e distrugge ogni speranza.
La creatura color inchiostro mi balza addosso, in un secondo. Finalmente riesco a urlare.
Mi sveglio di sorpassalto.
Ho la bocca spalancata, è come se mi si fosse scucita la mascella, e sento la saliva che mi bagna la guancia. Sono di nuovo imbozzolata nelle coperte come un bruco in una crisalide. Mi agito un po' per riuscire a liberarmi, ma mi si stringono ancora di più addosso. Lascio cadere la testa sul cuscino. Sono sudata. Prendo qualche respiro profondo con la bocca. Frugo con le mani che avevo incrociato dietro la schiena tra le lenzuola, e trovo uno spiraglio per riuscire a liberarmi. Scivolo fuori, e mi sembra di essere una creatura strisciante appena sbucata da un acquitrino. Sono troppo sudata. Mi tolgo goffamente la maglia, e la sbatto per terra. Continuo a prendere qualche respiro con la bocca.
Questi incubi mi perseguitano.
  
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