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Autore: enchatedfire    22/05/2011    4 recensioni
non poteva mandare tutto all'aria non in quel momento, con una mano strinse la maglietta di lui, l'altra la fece scendere più giù lungo la sua schiena e strinse il bordo estremo della sua maglia, doveva sembrare reale, lui portò una mano dietro alla sua testa e se la porto più vicino, sorrise tra le sue labbra e mordicchio il labbro di lei, riprendendo subito a baciarla poi si scostò e si avvicinò al suo collo, prese a baciare anche quello, lei si nascose leggermente dietro alla sua spalla e cercò di respirare ma quel bacio le toglieva il fiato, la fece poggiare sullo scaffale dietro di lei, le passò una mano sulla gamba liscia e carnosa e poi dinuovo e dinuovo ancora, lei prese la maglia di lui e liela sfilò senza staccarsi mai dalle sue labbra, la porta di lato a loro si chiuse, Aaron non sembrava essersene accorto tant'è che continuò a toccarle la gamba lei passò una mano sui pettorali di lui e lo spinse leggermente indietro, -se ne è andato- disse -ma penso sia ancora dietro la porta-.
PRIMA FF SPERO PIACCIA A QUALCUNO gli one direction entrano dopo qualche capitolo(:
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo revisionato il 28/07/2011 

 capitolo 1  


si svegliò nel mezzo della notte, si alzò e si avvicinò alla finestra, la aprì e si sporse leggermente fuori per sentire la brezza invernale sulla sua faccia, a terra c'era ancora un po' di neve, era nel mezzo delle vacanze invernali, era restata nei dormitoi quest'anno e non aveva fatto ritorno a casa.


Sentiva l'esigenza di andare in bagno, il suo era fuoriuso quindi avrebbe dovuto sgattaiolare fuori e dirigersi a quello condiviso sperando che nessuno dei sorveglianti si accorgesse di lei.

I sorveglianti erano un gruppo di alunni scelti che si occupava di ispezionare i corridoi a turno durante la notte.

Cercò di resistere ma non ci riusciva proprio, si mise le pantofole e nella sua vestaglia da notte celestina uscì dalla camera alla volta del bagno.


Questo si trovava alla fine del corridoio sulla sinistra, se fosse riuscita ad arrivarci, se solo ce l'avesse fatta ...


Si incamminò per il corridoio, ogni passo sembrava per lei un peso, i suoi respiri riecheggiavano per i corridoi, tentò di aumentare il passò ma non ci riuscì, si girava dietro per controllare che non ci fosse nessuno.


Arrivata all'angolo si accostò alla parete, tirò un sospiro e sporse leggermente la testa, non c'era nessuno, un po' di metri ancora e ce l'avrebbe fatta, mosse un passo e poi un altro avanti, si guardò all'indietro e arrivò alla porta, poggiò la mano sulla maniglia e solo in quel momento si rese conto di avere i brividi.

Senti un brivido lungo la schiena, era decisamente impaurita.


Spinse la maniglia ed entrò in bagno, la luce blu giallastra illuminava le piastrelle del muro, fece un passo e si accorse che c'erano delle gambe, o meglio dei jeans chiari e leggermente rovinati, li avrebbe riconosciuti dappertutto erano proprio i suoi ... inconfondibili.


Si mise di lato alle cabine con dentro i water, e arrivata al quarto e ultimo si fermo e sporse la testa dietro, vide i capelli neri di lui, erano i capelli più belli che esistessero al mondo ma questo lei non glielo avrebbe mai detto, erano scuri come la notte, leggeri e si, lo si doveva ammettere... erano davvero, maledettamente sexy.

Ma cosa si metteva a pensare?


Era lì seduto a terra, nascosto dietro i gabinetti con la sua immancabile sigaretta in bocca, aprì gli occhi come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza della ragazza e iniziò ad osservarla... Aaron Carter... l'essere più disgustoso presente sulla faccia della terra ..


- Trips -  disse portandosi la sigaretta verso le labbra
- Carter-  rispose lei tenedo lo sguardo fisso nei suoi occhi
- Giretto notturno? - chiese con un piccolo sorriso.

Allie abbassò lo sguardo fissando le sue pantofole
- dovrei andare in bagno-  disse.
- Non che io voglia fartelo notare -  disse lui facendo uscire un po' di fumo dalla bocca - ma sei già in bagno -

Allie alzò gli occhi al cielo e fece un paio di passi indietro entrando nella prima cabina, quella più lontana da Aaron.

- non mangio mica - disse il ragazzo ancora seduto a terra.

Allie non si sentiva a suo agio sapendo che li fuori c'era Aaron, tentò di sedersi sulla tazza ma sapeva che lui era la fuori e guardicchiava da dove era seduto.

Si mise in piedi sul water e tirò lo scarico si abbassò e cercò di farla coprendo il tutto con il rumore di questo, strana teoria ma la pratica riuscì abbastanza bene, lo fece un'altra volta e fu convinta che il piano avesse funzionato.

Uscì dalla cabina e si avvicinò ai rubinetti, prese un po' di sapone e aprì il rubinetto insaponandosi le mani.

- Credo che dovresti smetterla Carter - disse tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani.

- Smetterla di fare cosa? - chiese lui non capendo a cosa la ragazza si riferisse.

- Di fumare- rispose lei con voce atona - oltre a essere contro le regole, danneggia pure la salute-  affermò.

- Da quando la mia salute ti sta tanto a cuore Trips? - chiese lui con fare ironico mentre un ghigno si disegnava sul suo volto.

- Oh, sbagli non mi sta affatto a cuore Carter, il fumo danneggia anche chi ti sta intorno, nel nostro caso io.- cotrobattè lei guardandolo con la coda dell'occhio, che presuntuoso...

- Si direbbe che hai intenzione di starmi molto vicino - sorrise lui

vedendo che non arrivava alcuna risposta continuò ad infierire

- insomma so di essere molto attraente, nessuna riesce a resistermi ma pensavo che tu ce la potessi fare a fingere che non sia così -  disse lui.

- Ma fammi il favore Carter - replicò lei - non sono certo una di quelle oche che ti scorazzano dietro - disse con tono di disprezzo.

-   Ma vorresti provarci, lo sappiamo entrambi -   disse lui, poi senza aspettare una risposta aggiunse  - comunque, penso che sarebbe più conveniente uscire insieme da qui -

Entrò nel bagno spense la sigaretta contro il muro facendo ricadere la cenere nel cestino e la buttò via con lo scarico, non era certo la prima volta che lo faceva, lo avrebbe capito qualsiasi persona.

Si avvicinò al lavabo, sciacquò le mani , piegò la faccia in avanti e si sciacquò la bocca un paio di volte, quando si rialzò non si notava niente, non scolava nemmeno un goccio d'acqua, si, era esperto.

- Perchè dovremmo uscire da qui insieme? - chiese lei maledicendosi di essere stata immobile a fissarlo come un'ebete.

- Ovvio -  disse lui - abbiamo più possibilità di vedere uno di quei lecchini che girano per i corridoi e, in secondo piano, uno di noi sicuramente può scappare, andrò avanti io se vuoi -  si propose.

A suo malgrado Allie accettò la proposta, si incamminarono per i corridoi lui davanti e lei dietro.

Sembrava non esserci nessuno, ma Allie non poteva girare da dove era venuta perchè sapeva che era arrivato il turno di un ragazzo che era proprio alla porta accanto alla sua e usciva sempre alle due e mezza precise, non un secondo di ritardo, Allie guardò l'orologio, ce la poteva fare, poteva tornare in camera prima che quel secchione uscisse dalla sua camera e la vedesse.


Girarono da dove proveniva lui, l'altra ala del corriodio, le loro stanze non erano poi molto lontane, quella di lui si trovava in un piccolo corridoio laterale dopo aver girato due volte, vicino alla sua ce ne erano due a destra e due a sinistra.


Il passo di Aaron era talmente esperto e leggero che non producieva alcun rumore, al contrario del suo che sembrava quello di un elefante.

Carter si fermò improvvisamente nel bel mezzo del corridoio e Allie gli andò a sbattere sulla spalla,
 - cosa fai? -  disse lei soffocando le grida in modo che non si sentisse ma con tono molto infuriato, Aaron si girò le mise un dito sulle labbra e le fece segno di fare silenzio, sentì dei passi molto vicini a loro, venivano da più avanti,era un sorvegliante, girò l'angolo ma non li vide subito, erano nascosti nell'ombra.


Carter si guardò intorno dall'altra parte del corridoio c'era la porta di un piccolo sgabuzzino, fece segno ad Allie di seguirlo,lei aveva gli occhi vitrei,era seriamente morta,si vedeva.


Il sorvegliante si accorse di loro quando sentì la porta dello sgabuzzino aprirsi, era perso in chissà quali pensieri, i due entrarono nella piccola stanza, erano davvero stretti, era disordinato come posto e si ritrovarono a condividere circa mezzometro, i passi del sorvegliante si facevano più pesanti e più vicini.


Aaron spinto dal momento si avvicinò inpulsivamente a Allie, che non ebbe nemmeno il tempo di focallizzare la situazione, si ritrovò Carter addosso.

le loro labbra si toccarono, lui le passò un braccio attorno alla spalla e si spinse in avanti, iniziò a baciarla, le mordicchiò il labbro...

la porta si aprì lui le si avventò addosso iniziando a baciarla con passione, Allie non riusciva a capire cosa stesse succedendo, porto le mani sul petto di Carter cercando di spingerlo via ma lui si fece più avanti, Allie socchiuse l'occhio e vide il sorvegliante immobile sulla porta, non poteva mandare tutto all'aria non in quel momento...

con una mano strinse la maglietta di lui, l'altra la fece scendere più giù lungo la sua schiena e strinse il bordo estremo della sua maglia, doveva sembrare reale, lui portò una mano dietro alla sua testa e se la porto più vicino, sorrise tra le sue labbra e mordicchio il labbro di lei, riprendendo subito a baciarla, poi si scostò e si avvicinò al suo collo

prese a baciare anche quello, lei si nascose leggermente dietro alla sua spalla e cercò di respirare ma quel bacio le toglieva il fiato

la porta aveva iniziato a socchiudersi, lui tornò alle sue labbra e prese in mano la leggera vestaglia di lei, lei rimase immobile, si portò la sua gamba intorno al busto e si fece ancora in avanti, i loro bacini si toccarono e Allie diventò rossissima in volto


la fece poggiare sullo scaffale dietro di lei, le passò una mano sulla gamba liscia e carnosa e poi dinuovo e dinuovo ancora, lei prese la maglia di lui e gliela sfilò senza staccarsi mai dalle sue labbra, la porta di lato a loro si chiuse, Aaron non sembrava essersene accorto tant'è che continuò a toccarle la gamba lei passò una mano sui pettorali di lui e lo spinse leggermente indietro , aveva il fiato corto.

- se ne è andato - disse - ma penso sia ancora dietro la porta. -

  
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