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Autore: 12032008    22/05/2011    1 recensioni
Ingiusto, solo ingiusto.
Credo che questa sia la parola più adatta per descrivere questa storia.
Leggete e recensite ... Saranno una serie di fic (del tutto senza collegamenti fra loro) e tutte drammatiche al massimo ...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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FOR REMEMBER THAT BASTARD

-SE RIENTRI IN CASA SENZA QUEI SOLDI SEI MORTO!!!!-

Marshall fu sbattuto fuori dalla portiera della macchina, senza alcuna pietà. Il patrigno gli buttò addosso la felpa (che, grazie a Dio, aveva dentro la tasca il portafoglio) e se ne andò a casa.

Marshall ripensò alla canzone di Jovanotti, ‘Le tasche piene di sassi’. Si mise l’IPod nelle orecchie e la risentì.

Sono solo stasera senza di te

Mi hai lasciato da solo davanti a scuola

Mi vien da piangere

Arriva subito

Mi riconosci, ho le scarpe piene di passi

la faccia piena di schiaffi

il cuore pieno di battiti

e gli occhi pieni di te.

-Buffo, come nella vita avvengono certe situazioni. Era meglio che me ne stavo da Toni- riflettè Marshall ad alta voce.

Si cacciò le mani in tasca, si mise la borsa a tracolla e partì verso il punto previsto con l’Innominato.

Ma spieghiamo la situazione: Marshall era costretto dal patrigno a spacciare cocaina.  Lui si prendeva il 30% del totale e portava la droga agli Innominati. Come nel romanzo del Manzoni, ma in quel caso l’Innominato era il drogato di turno.

Perché lo faceva? Semplicissimo. Perché era ricattato: se lui si fosse rifiutato di fare il lavoro sporco, il patrigno avrebbe picchiato la madre e il fratellino.

Inoltre, l’avrebbe denunciato per spaccio.
Insomma, una vera situazione di merda.

Ecco cosa pensava Marshall da mattina a sera: cazzo che vita di merda. L’unico raggio di sole nella giornata, erano la madre e Victor, suo fratello.
Adorava poter giocare con lui, vedere la madre felice mentre lo portava sulle spalle. Ovviamente, quando il patrigno non c’era.

Marshall aveva provato a dirlo anche alla polizia, ma quelli, appena sentito il nome del patrigno (Orlando Doni), avevano mollato e aveva riso. Così Marshall aveva lasciato perdere.

Erano ormai le cinque del pomeriggio. Era quasi arrivato al punto previsto: un bar piccolo, fumoso, dove c’era ogni specie di micro criminale in circolazione.

Arrivò anche l’Innominato, un uomo alto, grassoccio e sudato. Marshall lo guardò e allungò la cartellina. Lui, in cambio, diede una busta bianca.

‘Che fantasia’ pensò Marshall. Orlando non consegnava mai in una busta comune: pretendeva ogni volta un metodo diverso, per non farsi scoprire. Poi, i clienti bruciavano la busta, o il sacchetto, o il mezzo dove era la droga.

Marshall contò i soldi in bagno. 790$. Perfetti. Tolse i 90 e se li mise in tasca.
Dopotutto, Orlando non faceva nulla, no? Quindi, poteva dire il prezzo che gli pareva con i clienti vecchi. Con quelli nuovi, non ancora fatti, era meglio aspettare.

Uscì dal locale e fece per tornare a casa. Non era mai stato in quelle vie. Dopotutto, New York era davvero grande.

Si ritrovò a girare un po’, poi cominciò a seguire una via. Alla fine, c’era un grande parco silenzioso.

Ebbe uno spiacevole senso di deja vù: in quel parco ci andava con papà, da piccolo. Tutti insieme. Stavano a giocare a palla, a carte, o semplicemente a parlare.

Poi, papà era morto nell’incidente in montagna.
E tutto era cambiato: non erano più andati al parco. Non avevano più giocato tutti  insieme, la mamma era diventata più taciturna.

Inoltre, nella parte opposta del parco, Marshall era stato abbandonato davanti alla scuola media. Il suo patrigno gli aveva detto che non gli voleva veramente bene e che lo sopportava solo per via della madre.
Poi, l’aveva lasciato al suo destino davanti all’edificio grigio e freddo. Senza nessuno su cui contare.

Proprio come nella canzone di Jovanotti di prima.

Mi hai lasciato da solo davanti al cielo

E non so leggere

Vienimi a  prendere

Marshall aveva ormai 15 anni, ma era un uomo da quando ne aveva 8.
Era  cresciuto, diventato un bel ragazzo alto, occhi grigi e capelli castani ricci. Aveva avuto denaro, affetto dalla madre e dal fratello, possibilità.

Ma gli mancava il vuoto che aveva lasciato il padre, che ormai era diventato un baratro. Non aveva mai avuto una figura maschile nella famiglia, ma non contava il patrigno, dal quale non ne avrebbe tratto nulla di buono.

Gli mancavano le mani del padre, che gli scompigliavano i capelli, che gli battevano il cinque quando faceva punto a basket. Quelle mani, che in punto di morte gli avevano affidato la madre e il fratellino.

Marshall si mise a piangere. Non voleva piangere, ma le lacrime scesero prima che lui potesse fermarle.

In quel momento, il suo migliore amico, Toni, gli passò accanto con la moto.
-Dio Marshall, ho sentito che è successo, vieni da me per un po’ ok?-

Marshall cercò di sorridere, ma gi venne fuori solo un sorriso stanco e falso.
Toni scese di moto e lo abbracciò con impulsività.

-Dai amico che ne esci, te ne esci sempre. Non voglio vederti così per quel pezzo di merda-. Disse questa frase con un tono così strano che Marshall rise, una risata che sapeva di pianto.

Poi, salì sulla moto dell’amico e , appena allacciato il casco, si disse che quella sera avrebbe denunciato il patrigno per sfruttamento di minore.

Dieci giorni dopo

-Questa Corte condanna l’imputato Orlando Doni a 50 anni di carcere per spaccio, per maltrattamento di minori e per tentato omicidio-.

Marshall si alzò e Toni, con il corpo stretto in un completo nero, gli venne incontro insieme alla madre e a Victor. Il processo era andato bene.  Avevano anche ricevuto il 75% delle proprietà del Doni, che avevano messo sul conto in banca della madre.

Peccato che la cicatrice da coltello sull’occhio di  Marshall non sarebbe mai potuta sparire.

Ma questo, pensò Marshall, è un prezzo che devo pagare. Io volevo solo la salvezza, e l’ho avuta.

 

Note dell’autore

Ed eccomi qua .... che dire? Questa storia è VERAMENTE poco realistica. Ma non mi dispiace .... un grazie a Annie_Shady per la recensione, molto gradita .... aspetto commenti!!

HG

  
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