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Autore: Hikari93    24/05/2011    3 recensioni
Naruto è un ragazzino ricco, che si ritrova, quasi per puro caso in un locale niente male, soprattutto per quanto riguarda un cameriere moro dalla "doppia personalità". Niente di complicato, se vi va, leggetela.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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HO AVUTO UN'IDEA GENIALE SAS'KE-KUN!!


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-Hai proprio deciso di andartene?- Mi informo, seguendo il teme che si appresta a riprendersi le buste della spesa.
Annuisce: -Purtroppo sai qual è la mia situazione.- Lo dice senza lasciar trapelare emozioni di sconforto o inferiorità. Non credo sia entusiasta di tornare a “casa”… chi lo sarebbe?
-Sasuke, se vuoi, ci parlo io!- Azzardo, stringendo, furioso al sol pensiero di cosa potrebbe succedere, un pugno e alzandolo davanti a me.
-Sono capace di difendermi, dobe. Purtroppo, se non voglio avere problemi, sono costretto a ritornare da quello schifoso.- Sottolinea quello “schifoso” con una tale calma rabbiosa che mi spaventa quasi. Deve odiarlo parecchio!
-Potremmo far parlare Jiraiya, se ti va!- Riprovo, sperando che accetti. Desidererei tanto che restasse qui a dormire con me ma, maggiormente, mi piacerebbe riuscire a liberarlo da quel dannato. Devo pur fare qualcosa per dargli manforte! In un certo senso, gli avevo dato la mia parola.
-No.- Si limita a dire, muovendo il capo in segno di diniego. -Non mi serv…- Si interrompe, come se volesse riflettere su quanto stava dicendo poi, guardandomi fisso, riprende: -Lui no. Ma magari tu potresti aiutarmi.-
Non mi sorride ma suppongo che se fosse stato il tipo di persona che esterna i propri sentimenti, l’avrebbe fatto. Per questo gli sorrido a mia volta.
-Finalmente hai davvero capito che non sei solo!- Dichiaro, portandomi le mani dietro la testa e mostrando un sorriso talmente largo che si trasforma in un batter d’occhio in una risata fragorosa.
-E spero che tu impari a non frignare come un moccioso quando le cose non vanno bene.- Mi sussurra, avvicinandosi al mio orecchio. La sua voce è penetrante a tal punto da farmi arrossire e non solo perché mi sta ad un palmo dal naso ma, più che altro, perché, ripensando a come mi sono, per così dire, “dichiarato”, mi viene voglia di seppellirmi talmente in profondità da non farmi trovare più da nessuno, tantomeno da Sasuke.
-Baka!- Urlo, spingendolo lontano. Sebbene sia più simile ad un pomodoro che ad un umano, continuo a sostenere il suo sguardo come se volessi dimostrargli che sono tutto benché meno una femminuccia. Non che mi abbia definito così, ma, secondo me, implicitamente lo ha fatto. -Quelli sono stati solo momenti di debolezza ma ti assicuro, anzi no, te lo giuro sul mio onore che non accadrà mai più!- Esprimo, risoluto, puntandomi il pollice contro.
-Sei solo uno sbruffone.- Dice, deformandosi il volto in una sottospecie di ghigno. -Ma è meglio così.- Conclude, dandomi un bacio sulle labbra prima che potessi rendermene conto.
Posso considerarlo come il mio ragazzo? Il solo pensiero mi riempie di gioia.
-Sasuke, scusami…- Comincio, afferrandolo per le braccia in modo da poterlo continuare a fissare negli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima – o almeno così dicono – e saranno sinceri, in loro potrò scrutare la verità. -Ma io e te… insomma… tu che provi... come pensi…-
Avrei voluto evitarlo, ma non ce l’ho fatta: ho ripreso a balbettare.
-Dobe, dobe… cominci ad essere nuovamente ridicolo.- Afferma, scuotendo il capo e liberandosi dalla mia stretta. -Oltretutto sei un tonto: ti avrei baciato, altrimenti? Guarda che non sono il tipo che bacia il primo che capita!- Termina, dandomi le spalle.
Sono io il ridicolo, teme? E tu, invece? Ti nascondi dietro quella patetica maschera di freddezza, come se tu fossi una marionetta, ma non sei capace di dire a parole un semplice ti amo o con te sto bene. Mi fai proprio ridere, razza di teme.
 
-E’ importante che a parlare sia io!- Affermo, mentre ci dirigiamo verso il pub in cui l’ho incontrato. -Ho in mente un piano!- Gli faccio l’occhiolino, esibendomi in uno dei miei coinvolgenti sorrisi. O, almeno, riesco a fare ridere gli altri: sto imparando – mano a mano – che l’Uchiha è uno stupido caso a parte, infatti, mi guarda stizzito ed ha un sopracciglio inarcato.
-Qualunque cosa sia, dobe, lascia perdere!-
-Perché? Non vuoi almeno sentire cosa ho da proporre?- Ribatto, infastidito di essere snobbato senza nemmeno essere ascoltato. Mi sembra un’idea, non di cui andare troppo fieri, ma fattibile.
Sasuke sbuffa, segno che posso spiegargli cosa ho in mente.
-Premetto che, forse, non sarai troppo d’accordo! A dire la verità nemmeno io ne sono entusiasta.- Comincio, deciso ad introdurmi pian piano nell’argomento principale. Vorrei creare una sorta di tensione, per fare incuriosire il moro. Rido sotto i baffi, immaginandomi come possa rodergli il non sapere cosa voglio dire.
Invece mi sbaglio: l’Uchiha continua a filare dritto, incurante – o quasi – del fatto che gli stessi parlando: -Su, continua. Potrebbe non sembrare ma ti stavo ascoltando.- Confessa, non troppo sicuro di sé. Anzi, sembra che mi stia prendendo volutamente in giro.
-Se non ti interessa lascio perdere!- Metto il broncio, voltandomi dal lato opposto al suo ma continuando, lo stesso, a marciare convinto.
-Chiedo venia.- Riprende lui, annoiato. -Prosegui. Muoio dalla voglia di sapere della tua “genialità”. Sono convinto che riuscirai a stupirmi. Va bene, adesso?-
-No che non va bene, ma dimostrerò di essere più maturo di te e, perciò, te lo dirò!- Porto le braccia al petto, annuendo convinto allo scandire di ogni singola sillaba. Da parte sua silenzio.
-Allora, Sasuke, innanzitutto, affinché il mio piano vada in porto, è necessario che tu risponda alla mia domanda!- Incomincio, alzando un indice davanti a me e incrociando le dita dell’altra mano. Non avevo, infatti, considerato un dettaglio molto importante. E’ necessario che quel tizio – di cui non conosco o, comunque, mi sfugge il nome, corrisponda alla caratteristica che mi occorre, altrimenti va tutto in fumo.
-Dimmi.- Fa lui, con poco interesse. Probabilmente non crede che io possa veramente tirarlo fuori dai guai… o, semplicemente, si diverte – anche se per lui “divertirsi” non significa nulla – nel vedermi cercare di mantenere la calma davanti alla sua noncuranza.
-Questo tuo zio, insomma, tuo tutore, che rapporto ha con i soldi?-
Sasuke si blocca all’improvviso, guardandomi curioso: finalmente un po’ dell’interesse che merito!
-In che senso, scusa?-
-Beh, nel senso letterale, no? Nel senso che è un tipo tirchio, spendaccione…-
-Né l’uno, né l’altro, direi.- Cavolo, sono fritto! Farei di certo una figura da poco! La pausa che segue mi lascia pensare – o meglio sperare – che il moro possa proseguire o, addirittura, cambiare idea. -Però se dovessi scegliere tra le sue cose… direi più avaro!-
-Evvai!- Esclamò, senza riuscire a trattenermi dal fare un saltello e portare la mano verso il cielo, simulando il simbolo di vittoria.
-Non vedo come questo possa c’entrare con me!- Dichiara, arricciando il naso. Questo suo gesto mi fa sorridere. In fondo, per quanto provi ad essere “un uomo vissuto e pasciuto” è pur sempre un ragazzino, magari è molto – e davvero molto – più maturo di me-  ma ha sempre più o meno la mia stessa età: non può mascherarsi da chi non è. Meglio non farglielo notare: sarebbe solo il motivo di un’altra, stupida lite.
-Dato che il tuo cervellino non ci arriva, te lo dico io- Mi diverto ad osservare la sua reazione a questa mia semplice frase: alza gli occhi al cielo e, silenziosamente, mormora qualcosa tra le labbra che, secondo la mia personale interpretazione, dovrebbe essere “Dobe, non prenderla per le lunghe”. –Immagino ti sarai accorto che le possibilità economiche non mi mancano…-
Non ho mai voluto fare affidamento sul mio “essere più fortunato degli altri”. Ma, se fosse per sorreggere lui, sarei disposto a questo ed altro.
-Certo che me ne sono accorto. Persino un neonato se ne renderebbe conto.-
-Bene e allora che ne pensi se lo pagassimo per lasciarti andare?- Emetto, spalancando le braccia.
Fino ad ora mi sembrava un’idea, non proprio intelligente, ma almeno accettabile, che poteva essere portata a termine. Ma allora perché il viso disgustato di Sasuke mi fa pensare al contrario?
-Dimmi che non fai sul serio.- Proferisce, scuro in volto.
-Non credi sia una buona idea?- Domando, sudando nervosamente. Mio padre me lo ha sempre detto – anzi, non solo lui – di pensarci dieci secondi prima di aprire bocca: ma quando imparerò questa utile lezione di vita?
Sospira, guardandomi fisso: -Facciamo come dico io, che è meglio.-
 
-E questo è tutto.- Conclude Sasuke, guardando con disprezzo il suo tutore.
Inutile dire che io, dal canto mio, manderei all’aria tutta questa bella chiacchierata che stiamo facendo e lo prenderei a pugni fino a fargli sputare sangue. Chissà come sto facendo per resistere.
L’uomo – di nome Orochimaru – ghigna, mostrando i denti bianchissimi, per poi aggiungere: -E come mai ci tieni così tanto, Sasuke?-
-Non ho mai fatto mistero della mia volontà di andarmene da questo postaccio.- Risponde l’Uchiha, con disinteresse, suscitando l’ilarità del suo interlocutore.
Questi allarga maggiormente il suo “sorriso”, come se volesse farci intendere che Sasuke era nient’alto che un povero babbeo destinato a condurre, ancora per molto, quel tipo di vita.
-E allora? E’ d’accordo?- Mi intrufolo nel discorso, trattenendomi dall’usare un tono acido, tono che da oggi definirò “alla Sasuke”.
-Direi che si può fare, sotto un giusto pagamento, s’intende.-
-Ovviamente!- Dico, pronto già in precedenza a questa sua risposta.
-Bene, dunque, Naruto, da oggi sarò il tuo insegnate privato.- Mi fa Sasuke, freddo.
Ammetto che nemmeno la sua idea è stata tanto maluccia, anche se non è del tutto paragonabile alla mia! Avrei preferito poterlo liberare definitivamente, anziché solo per dei pomeriggi o mattinate.
Beh, meglio di niente.
 
“Io non ho studiato granché, mi sono limitato a farmi da autodidatta ma sono sicuro di poterti insegnare lo stesso” i aveva detto Sasuke, prima che arrivassimo.
 
-Ora puoi andare, Naruto.- Conclude Orochimaru. Sembra quasi che voglia cacciarmi. Silenzioso, mi limito a fare un breve inchino – anche se non se lo meriterebbe – e ad imboccare la porta.
Studiare non mi era mai piaciuto ma, chissà perché, non vedevo l’ora di cominciare.
 
-Ottimo partito, Sasuke. Vedo che te li sai scegliere gli amici.- Dichiara Orochimaru, mettendomi un braccio intorno al collo.
-Non capisco.- Lo squadro per quanto mi è possibile, data la sua stretta, stringendo gli occhi.
-Ma come! Credi che non me ne sia accorto? Quello lì è Naruto Uzumaki, nonché figlio di un uomo molto potente. Pensaci, potresti ricavare molti benefici dalla sua amicizia… e chissà! Potresti anche esaudire il tuo assurdo desiderio di andartene.- Ghigna.
Me lo scrollo di dosso con un gesto violento.
Non sopporto che parli così di Naruto: non me ne approfitterei mai… della sua amicizia


 



 
 
Che ve ne pare? Sono migliorata un tantinello o andiamo peggio? TT^TT
A voi le sentenze! 
 

   
 
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