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Autore: unbound    27/05/2011    4 recensioni
Caddi in un buco nero, venni risucchiata dai miei stessi piani e le mie gioie. Let’s make it last forever, dicevo. Niente dura per sempre. Nulla. Non riuscii a trattenere le lacrime, ma una cosa mi bloccava : stavamo salendo sul palco, era la cosa che amavo fare più al mondo, I nostri fan urlavano già “Paramore” e io non dovevo abbattermi subito. Cercai in tutti i modi di guardarlo negli occhi, ma tutto ciò che riuscii a fare fu portarmi le mani ai capelli e scoppiare a piangere definitivamente. Cercò di comprendermi, ma nessuno poteva farcela in quel momento. “Paramore , Paramore , Paramore” quel nome mi urtava, stranamente, per la prima volta. Mi alzai, cercai di fissarlo ma le mie gambe mi portarono lontano da lui ,lontano da tutti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart is yours- la serie.'
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Eravamo ,ancora una volta, seduti a cerchio nella nostra famosa e piena di ricordi sala di registrazione. Da una parte io, tra Jeremy e Taylor, dall’altra Josh affiancato dal fratello. Era così strano essere per la prima volta uno di fronte all’altro e non accanto.

Erano passati un po’ di mesi da quando era successo quel disguido con Taylor in lacrime a casa mia. Da quel giorno, io e Josh avevamo smesso di frequentarci, ritornando alle nostre vite monotone che non ci davano eguali emozioni.

Io non smettevo mai di pensarci, di pensare ai nostri momenti insieme prima e dopo l’annuncio dell’allontanamento. Erano ricordi con robustissime radici, piantate al centro della mia mente, che pulsavano minacciosi sul mio cervello, distraendomi da qualsiasi pensiero che non riguardasse loro.
Io e Jeremy ci tenevamo la mano. O almeno, la sua enorme copriva la mia tremante, poggiata sulla sua gamba destra, mossa dal nervosismo. Taylor aveva le braccia conserte, e mentre Io e Jeremy li guardavamo entrambi, i Farro, lui fissava con degli occhi irrimediabilmente sofferenti il membro che per lui era sempre stato importante. Zac ricambiava ogni sguardo. Era come se Taylor stesse urlando COME HAI POTUTO? E che Zac stesse rispondendo HO AVUTO LE MIE RAGIONI.

Era il dialogo silenzioso più toccante che io avessi mai sentito, o meglio, percepito.

Guardai Josh, lui si morse le labbra e , abbassando lo sguardo, girò i pollici.

Si schiarì la voce.

« Abbiamo deciso. » ci guardò uno ad uno. Taylor scosse la testa, e lo guardò rabbioso. Jeremy invece lo fissava serissimo e attento, mentre stringeva la mia mano.

«Lo diremo a tutti il 18 Dicembre. O almeno, voi lo direte sul sito ufficiale.» [...]

Aprii la bocca allibita, guardai Zac scioccata; lui non riuscì a trattenersi e si coprì la faccia con le mani. Taylor si alzò e abbandonò la stanza singhiozzando, sbattendo la porta e gettando la sedia su cui era seduto sul pavimento, rabbioso, irato, irrimediabilmente deluso. Jeremy si alzò e tolse con furia inaudita le mani dal viso del più piccolo dei Farro.

« Me lo sarei aspettato da quella merda di tuo fratello Josh. Ma da te Zac... Il 18? Perché non facevate direttamente il giorno prima? Tanto da rovinare il compleanno al tuo migliore amico

Era molto arrabbiato, anch’io lo ero.
Loro erano il mio modello di amicizia, erano due corpi e un’anima, e adesso loro volevano lasciare la band il giorno dopo il compleanno di Taylor. Zac, cosa ti è successo?

« Josh, tu sei una merda. Un coglione. Quello che vuoi. Non riesci a dire altro, sono allibito!  Davvero a bocca aperta dallo stupore. Non me lo sarei aspettato mai davvero. Non solo lasciare la band, ma rovinare anche uno, ma che dico! Due compleanni. Ed io e te? Dicevamo di essere fratelli, abbiamo creato questa band entrambi Josh. Le radici si staccano dal terreno? Quelli veri rimangono. Quelli veri e coraggiosi, quelli che hanno le palle di tenersi le responsabilità di una band sulle spalle.»

Jeremy era di fronte al mio caro amore, aveva il dito puntato al suo viso e urlava . Non avrei mai avuto il coraggio di urlare ciò che stava dicendo lui, ma lo pensavo anche io, e lo appoggiavo. Ormai, non potevo più difendere nessuno. Taylor rientrò, forse per prendere la giacca e lasciare lo studio definitivamente.

« Ci vediamo ragazzi, scusate. » sussurrò guardandomi, e io gli feci un cenno con la testa come ad intendere “è tutto ok”. « Riguardo a voi. » si girò a guardarli. « non avete neanche il coraggio di comunicarlo di persona. Bhè, che dire. Ci vediamo ai prossimi grammy? Ah, scusate. Voi non ci sarete. » Che grandissimo bastardo. Amavo quando diceva queste cose.

Prese la giacca e, continuando a singhiozzare, abbandonò l’edificio furente.

Josh e Zac si alzarono, e si scambiarono uno sguardo di intesa, una di quelle stupide intese tra fratelli. Io balzai in piedi, Jeremy mi afferrò per un braccio.

Forse ero così debole da non riuscire a stare in piedi.

Non avevo neanche la forza di pensare. « Addio ragazzi. E’ stato un piacere.» Ci strinsero le mani, neanche ebbero il coraggio di abbracciarci, e li vidi allontanarsi. Mentre Jeremy era troppo occupato a sistemare le sedie, continuai a guardare Josh di spalle. Si allontanava da me, dal nostro traguardo, da quello che avevamo fatto insieme. Scappava dal nostro amore. In fondo, era tutto sbagliato. Credevamo qualcosa d’irrealizzabile.

Si girò, rivolgendomi uno sguardo. Il suo dannato labiale pronunciò I will miss you. E io risposi con un misero me too.

Aggiunse quasi subito dopo I’ll love you forever.

Ed io , a profondo malincuore, tremante e straziata, annunciai I don’t.

Gli vidi brillare gli occhi, e una lacrima stava iniziando a rigargli il viso, quasi come i piccoli fiumi salati stavano rigando il mio. Zac non mi guardò neanche, non ebbe il coraggio.

 

17 Dicembre 2010. Ore 00:00.

Ero distesa sul mio letto sfatto da qualche ora, immobile, a respirare pesantemente; la felpa che indossavo aveva ancora l’odore di Josh. Stringevo le lenzuola, piangevo silenziosamente. Quasi non mi cadde neanche una lacrima; ne avevo versate troppe, probabilmente le avevo terminate. Afferrai il telefono e composi il numero di Taylor.

« Oi Taylor.» affermai, « Buon c..» mi interruppe. «Non augurarmi buon compleanno, perché non lo sarà. Ciao sorella» chiuse la chiamata. Si, tanto per cambiare stava piangendo.

Mi si struggeva il cuore. Ogni compleanno l’avevamo passato insieme, tutti insieme; a ridere, suonare, registrare, ballare. Ciò che fanno i veri amici, per esempio.

Quest’anno l’avremmo passato ognuno a casa sua il compleanno di Taylor, e molto probabilmente anche il mio e quello di Jeremy; tutti e tre tristi e distrutti a causa dei Farro.

Mi sedetti al computer, aprii il blog dei Paramore e cercai di scrivere qualcosa sull’abbandono dei Farro. Chissà come l’avrebbero preso i nostri cari fan.

 

« Tanti mesi fa» Cancellai. Dovevo renderlo più carino. Quindi dimezzai il nostro e il loro dolore. «Un paio di mesi fa, Josh e Zac ci hanno fatto sapere che avrebbero lasciato la famiglia » corressi. Non riuscivo a chiamarla tale.  « band » com’era brutta chiamarla così . Non l’avevo mai chiamata band, non erano la mia band, erano la mia famiglia.

«Nessuno di noi era veramente scioccato. » Ma che cosa sto scrivendo? Noi avevamo subito un trauma, o almeno. Io avevo subito un trauma, non me lo sarei mai aspettato da parte dei Farro. Loro erano sempre stati i miei fratelli. O almeno, Zac lo era. Josh era molto di più .

«Nell’ultimo anno è sembrato come se non avessero più piacere ad essere con noi in tour. »

Questo pensiero non l’avevo mai concepito, ma uscì fuori. Mi bloccai. Era vero, molte volte si ritiravano silenziosi parlando solo tra di loro. Io , Jerm e Tay eravamo sempre entusiasti. Ma loro no. Non lo erano da un po’.

 Chiusi gli occhi.

«Vogliamo che Josh e Zac siano felici, e se questo non può avvenire qui con noi, allora li sosteniamo nel poter trovare la felicità altrove. » Ma cosa stavo scrivendo? Stavo delirando? Io li volevo con me! Nonostante tutto! E Josh mi aveva sempre detto di essere felice con me.. Io.. Ci credevo ancora.

 «Ma non abbiamo mai pensato nemmeno per un secondo di lasciarci tutto alle spalle e abbandonare questo progetto. ». Stavo per scrivere Perché noi abbiamo il coraggio e la correttezza di non lasciare qualcosa di così importante sul più bello, fregandocene delle conseguenze. Ma non ci riuscii . In fondo, io amavo ancora Josh e volevo bene a Zac. Semplicemente per questo. «Se guardiamo indietro, possiamo guardare con entusiasmo al futuro, perché in tutto questo ciò che veramente conta sono i bei tempi. » Avete capito signori Farro? Vi sto difendendo ancora una volta, anche se siete indifendibili. Bei tempi.

E ricominciarono a frullarmi in testa i ricordi di noi 5. Cercai di cacciarli via scuotendo la testa, ma non uscirono.

«Le foto di noi abbracciati, i viaggi insieme, i vostri volti mentre giocavamo e scherzavamo. Vi ringraziamo per essere stati sempre con noi sino a questo momento. Saremo sempre fieri di ricordare i nostri tempi migliori, e ci auguriamo che sia lo stesso per voi. » Misi un punto.

Pressai il tasto sulla mia tastiera per passare a capo.

Dovevo firmare?

Scrissi “Hayley Jos...” Cancellai.  

Feci un sospiro.

Hayley, Jeremy e Taylor.
Salvai in bozze. Volevo cancellarlo, ma dovevo pur spiegare qualcosa ai nostri ammiratori. Dovevo ferirli e mi sentivo in colpa. Con loro avevo condiviso sempre tutto, ma in quel momento non volevo condividere anche il dolore.





Angolo dell'autrice, me lo merito su! L'ultimo capitolo!}
Salve ragazzuoli! Recensite, mi raccomando!
Questo è l'ultimo capitolo del grande blocco pre-abbandono dei Farro.
A breve scriverò un'altra fan fiction, ovvero My heart is yours 2- Everything has change.
La vita dei paramore senza i Farro. O forse non proprio senza. :P

 

 

   
 
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