Ciao
a tutti!Scusate il ritardo imperdonabile…Lo so che sembra
una frase fatta,ma
credetemi…In quest’ultimo periodo non ho avuto un
secondo di tempo,soprattutto
a causa della scuola…Ma cercherò di farmi
perdonare…Un grazie supergigante a
chi ha recensito il primo capitolo della mia storia,ma anche a chi ha
letto in
silenzio…Se vi va,lasciatemi un commentino…Fa
sempre piacere…Ma bando alle
ciance...Ecco il capitolo!!!
Anche
quella
mattina,al mio risveglio,il cielo era scuro,l’aria umida e
appiccicosa,e tutto
prometteva un acquazzone coi
fiocchi…Sospirai…Quella giornata non sarebbe
stata
certo diversa dalle altre…
Mi
vestii a
casaccio,pescando dall’armadio una felpa nera e un paio di
jeans(il mio
abituale stato d’animo catatonico non mi permetteva un
abbigliamento diverso),
e andai di sotto.Come sempre,trovai Angela che mi aspettava vicino al
pick up…Le
sorrisi..Era l’unica a preoccuparsi per me,per i miei
sentimenti,per il mio
umore…Era il minimo che potessi fare lei…
«Grazie»,sussurrai
non appena ci fummo sedute in macchina.Mi guardò con aria
interrogativa.
«Di
cosa?»
«Di
essere
ancora mia amica,Angela.Tutto qui»,risposi prima di avviare
il motore e
accendere l’autoradio.Trovai una stazione di vecchi
successi.Andava bene.Angela
non rispose,sorrise soltanto…
Eravamo
circa a metà
strada quando iniziò una vecchia canzone di Celine Dion.
Mi
si mozzò il
respiro…e la voragine tornò ad
aprirsi,prepotente…
“For all those times you stood by me,
For all the true that you made me
see…”
Oh,Edward…Mi manchi…
“For every dream you made come true,
For all the love I found in you…
…You’re the one who saw me
true, true it all…”
Edward….
Dal
profondo della
mia anima,sentivo ogni cellula gridare il suo nome,e i brandelli del
mio cuore
andare in pezzi,lasciandomi un vuoto lancinante al centro del
petto…Maledizione
a quell’amore,male dedizione a quella canzone..Maledizione a
me,che avevo
acceso l’autoradio…Esisteva una regina del
masochismo?Quella ero io..
Continuai
a guidare
per le strade deserte di Forks,mentre con una mano poggiata sul
cuore,tentavo
di farlo smettere di sanguinare…
Quella
canzone..Mi
ricordava Edward…Tutto di Lui,ogni singolo momento vissuto
assieme vi si
rispecchiava,come le scene di un film…
“Edward..Mi
manchi”…Calde
lacrime iniziarono a scorrere impietose sulle mie
guance…Angela si voltò verso
di me..
«Bella?»,chiese
preoccupata.
Non
potevo farmi
vedere a scuola in quelle condizioni,perciò tentai di
recuperare il contegno,o
almeno una maschera di tranquillità..Ma era tutto tempo
sprecato..Soprattutto
una volta a scuola..Ovunque c’erano ragazzi e ragazze con
rose o pacchettini in
mano..
Recuperai
improvvisamente la percezione del tempo…
Era
il 14
Febbraio..Il giorno di San Valentino…
Il
senso di vuoto si
impadronì di nuovo di me,facendomi desiderare con tutta
l’anima che Edward
fosse al mio fianco,per amarlo ancora,come un angelo come lui
meritava..Per un
attimo riuscii quasi a vederlo,vicino alla sua Volvo argentata,con il
suo
meraviglioso sorriso sghembo,quasi non se ne fosse mai andato..Quasi mi
amasse
ancora…Ma il sogno durò poco.Troppo,troppo
poco…
Scossi
la testa..No..Lui
non mi amava più,ormai..Non sarebbe tornato da me..
Romeo
non pensava
più a Giulietta,che aveva rifiutato Paride,e stava ancora
aspettando il suo
principe..Non sarebbe ricomparso sotto la sua finestra,rinnovandole la
sua
promessa d’amore,e non l’avrebbe portata via con
sé,via da quella non-vita,da
quell’inferno senza amore,come nelle Fiabe..
No..La
vita non era
una fiaba..Almeno per me,non lo era affatto…
Come
potevo vivere
in una notte senza stelle,se la mia unica luce se n’era
andata per sempre?